Mi spiegate le differenze?
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Qualcuno mi può spiegare le differenze tra gli inchiostri stilografici e quelli calligrafici?
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ti do una risposta breve perché non sono esperto in materia, ma in via generale (e ci saranno eccezioni) i calligrafici si usano con il pennino da intinzione, e per non gocciolare dal pennino hanno bisogno di essere più viscosi, mentre quelli stilografici se troppo viscosi intoppano la penna e non scorrono. In genere quindi gli uni e gli altri non sono intercambiabili (salvo qualche eccezione di cui dicevo).
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Aggiungo il mio piccolo contributo, prendilo con beneficio di inventario perchè anch'io non sono esperto.
Sempre per il motivo che accennava Sansenri, cioè evitare di intasare i calali dell'alimentatore, gli inchiostri stilografici generalmente hanno solo componenti in soluzione, quelli calligrafici possono invece avere componenti in sospensione, ad esempio l'inchiostro di china incorpora particelle di nerofumo.
Sempre per il motivo che accennava Sansenri, cioè evitare di intasare i calali dell'alimentatore, gli inchiostri stilografici generalmente hanno solo componenti in soluzione, quelli calligrafici possono invece avere componenti in sospensione, ad esempio l'inchiostro di china incorpora particelle di nerofumo.
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giusta osservazione.
Aggiungo, a tutela del OP, che se gli sta venendo in mente di mettere un inchiostro calligrafico in una stilografica, gli conviene fare parecchia attenzione. Alcuni inchiostri potrebbero forse funzionare, ma altri potrebbero rovinare la penna per sempre, o costare parecchio in riparazione... per cui cautela, ed onde evitare danni costosi fidarsi solo di inchiostri per uso stilografico.
Aggiungo, a tutela del OP, che se gli sta venendo in mente di mettere un inchiostro calligrafico in una stilografica, gli conviene fare parecchia attenzione. Alcuni inchiostri potrebbero forse funzionare, ma altri potrebbero rovinare la penna per sempre, o costare parecchio in riparazione... per cui cautela, ed onde evitare danni costosi fidarsi solo di inchiostri per uso stilografico.
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La differenza più grossa e principale è come si asciugano questi inchiostri, penso che ci siano tante tipologie di inchiostri per stilografiche e ancora di più per calligrafici.
Da un lato quelle per stilografiche sono progettare pensando ad un flusso continuo all'interno di un serbatoio ( riserva+canali) quindi si massimizza la facilità del suo lavaggio a discapito della resistenza all'acqua, mentre quello calligrafico si presta di più a una resa cromatica migliore ( non tutte le tipologie ovviamente) a discapito della facilità della sua rimozione.
Un po' come bruciare l'olio da cucina nel diesel o per riscaldarsi d'inverno , l'inchiostro per calligrafia si può usare nelle stilografiche, con grande rischio e praticamente 0 vantaggi rispetto a usare un pennino calligrafico apposita.
Se lo si lascia seccare, diciamo anche nel giro di qualche ora anche a cappuccio chiuso, l'inchiostro calligrafico si indurisce e si deposita nei canali del feed, rendendo la penna inutilizzabile se non si riesce a ripulirlo.
Le penne da disegno tecnico usano la china e funzionano come una penna stilografica e infatti c'è scritto esattamente che bisogna effettuare il lavaggio appena terminato l'uso.
Grazie alle nuove tecnologie comunque abbiamo inchiostri per stilografiche che si avvicinano alle proprietà di inchiostri calligrafici, rimanendo più o meno sicuri sulle stilografiche con le dovute accortezze:questi sono gli inchiostri pigmentati, shimmer, permanenti e speciali ( neon, fluo, termici...).
Da un lato quelle per stilografiche sono progettare pensando ad un flusso continuo all'interno di un serbatoio ( riserva+canali) quindi si massimizza la facilità del suo lavaggio a discapito della resistenza all'acqua, mentre quello calligrafico si presta di più a una resa cromatica migliore ( non tutte le tipologie ovviamente) a discapito della facilità della sua rimozione.
Un po' come bruciare l'olio da cucina nel diesel o per riscaldarsi d'inverno , l'inchiostro per calligrafia si può usare nelle stilografiche, con grande rischio e praticamente 0 vantaggi rispetto a usare un pennino calligrafico apposita.
Se lo si lascia seccare, diciamo anche nel giro di qualche ora anche a cappuccio chiuso, l'inchiostro calligrafico si indurisce e si deposita nei canali del feed, rendendo la penna inutilizzabile se non si riesce a ripulirlo.
Le penne da disegno tecnico usano la china e funzionano come una penna stilografica e infatti c'è scritto esattamente che bisogna effettuare il lavaggio appena terminato l'uso.
Grazie alle nuove tecnologie comunque abbiamo inchiostri per stilografiche che si avvicinano alle proprietà di inchiostri calligrafici, rimanendo più o meno sicuri sulle stilografiche con le dovute accortezze:questi sono gli inchiostri pigmentati, shimmer, permanenti e speciali ( neon, fluo, termici...).
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Grazie della premura, la domanda l’ho fatta proprio per capire la differenza tecnica, non per scambiarli.sansenri ha scritto: ↑martedì 19 agosto 2025, 18:04 giusta osservazione.
Aggiungo, a tutela del OP, che se gli sta venendo in mente di mettere un inchiostro calligrafico in una stilografica, gli conviene fare parecchia attenzione. Alcuni inchiostri potrebbero forse funzionare, ma altri potrebbero rovinare la penna per sempre, o costare parecchio in riparazione... per cui cautela, ed onde evitare danni costosi fidarsi solo di inchiostri per uso stilografico.
I ferrogallici delle volte non vengono utilizzati in entrambi i sistemi?
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Non immaginavo che esistesse una differenza cromatica marcata tra i due sistemi.RisottoPensa ha scritto: ↑martedì 19 agosto 2025, 19:57 La differenza più grossa e principale è come si asciugano questi inchiostri, penso che ci siano tante tipologie di inchiostri per stilografiche e ancora di più per calligrafici.
Da un lato quelle per stilografiche sono progettare pensando ad un flusso continuo all'interno di un serbatoio ( riserva+canali) quindi si massimizza la facilità del suo lavaggio a discapito della resistenza all'acqua, mentre quello calligrafico si presta di più a una resa cromatica migliore ( non tutte le tipologie ovviamente) a discapito della facilità della sua rimozione.
Un po' come bruciare l'olio da cucina nel diesel o per riscaldarsi d'inverno , l'inchiostro per calligrafia si può usare nelle stilografiche, con grande rischio e praticamente 0 vantaggi rispetto a usare un pennino calligrafico apposita.
Se lo si lascia seccare, diciamo anche nel giro di qualche ora anche a cappuccio chiuso, l'inchiostro calligrafico si indurisce e si deposita nei canali del feed, rendendo la penna inutilizzabile se non si riesce a ripulirlo.
Le penne da disegno tecnico usano la china e funzionano come una penna stilografica e infatti c'è scritto esattamente che bisogna effettuare il lavaggio appena terminato l'uso.
Grazie alle nuove tecnologie comunque abbiamo inchiostri per stilografiche che si avvicinano alle proprietà di inchiostri calligrafici, rimanendo più o meno sicuri sulle stilografiche con le dovute accortezze:questi sono gli inchiostri pigmentati, shimmer, permanenti e speciali ( neon, fluo, termici...).
L’unico che mi era chiaro è il nero fumo, anche perché su YouTube esistono video bellissimi su come vengono realizzati i panetti e non sapevo che questo nero fumo fosse la china
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da una pubblicità qui le safety pen Waterman possono essere usate con l'inchiostro di china ("for use with India ink") anche se "the pen should be cleaned more frequently when used with it"
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La resa cromatica varia con il tempo principalmente quando prendi due inchiostri a caso, ma nella realtà possiamo dire che quando si parla di inchiostro ormai è solo per stilografica.
Per inchiostro calligrafico praticamente mi viene in mente solo il bianco,l'oro , l'argento , il nero, il rosso e la seppia.
Nel 2025 trovi così tanta scelta di inchiostri pigmentati , resistenti ad acqua e luce; sicuri per le stilografiche con le dovute accortezze che a meno di progetti specifici non c'è motivo di comprarsi un sistema di inchiostri specifico per calligrafia, forse magari per il costo.
Tra le linee per calligrafia adatte anche per la stilografica c'è il
Sailor Storia mix ( credo non si trova in italia )
Octopus Write and Draw
Diamine Forever
Platinum carbon,Sailor e Pilot nano
Rohrer & Klingner Sketch ink ( da non confondersi con il Calligraphy and Drawing)
De atramentis Dokument
Uno degli aspetti Fondamentali che contraddistingue questi inchiostri agli inchiostri per stilografica classica e quelli calligrafici , è che questi inchiostri pigmentati si possono mescolare tranquillamente ( tra la stessa marca ) , forse non quelli di platinum, sailor e pilot.
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sì, i ferrogallici tuttavia sono inchiostri di antica origine, e ne esistono varie formule. Chi li usa per calligrafia spesso ne modifica la formula aggiungendo un componente che aumenta la viscosità (ad esempio la glicerina). Con i pennini da intinzione rispetto alla stilografica il punto è sempre che l'inchiostro ha bisogno di essere più viscoso, per non scorrere troppo allagando il foglio (il pennino da intinzione non ha un serbatoio, l'inchiostro necessario deve restare sul pennino) e per permettere al pennino di dosare la giusta quantità mentre flette.matteocap ha scritto: ↑martedì 19 agosto 2025, 20:32Grazie della premura, la domanda l’ho fatta proprio per capire la differenza tecnica, non per scambiarli.sansenri ha scritto: ↑martedì 19 agosto 2025, 18:04 giusta osservazione.
Aggiungo, a tutela del OP, che se gli sta venendo in mente di mettere un inchiostro calligrafico in una stilografica, gli conviene fare parecchia attenzione. Alcuni inchiostri potrebbero forse funzionare, ma altri potrebbero rovinare la penna per sempre, o costare parecchio in riparazione... per cui cautela, ed onde evitare danni costosi fidarsi solo di inchiostri per uso stilografico.
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Ok. Per curiosità ho acquistato una cannuccia e qualche pennino ad intinzione, posso fare qualche test usando alcuni tipi di inchiostri stilografici? O sono totalmente inadatti anche solo per una prova una tantum?RisottoPensa ha scritto: ↑martedì 19 agosto 2025, 21:49La resa cromatica varia con il tempo principalmente quando prendi due inchiostri a caso, ma nella realtà possiamo dire che quando si parla di inchiostro ormai è solo per stilografica.
Per inchiostro calligrafico praticamente mi viene in mente solo il bianco,l'oro , l'argento , il nero, il rosso e la seppia.
Nel 2025 trovi così tanta scelta di inchiostri pigmentati , resistenti ad acqua e luce; sicuri per le stilografiche con le dovute accortezze che a meno di progetti specifici non c'è motivo di comprarsi un sistema di inchiostri specifico per calligrafia, forse magari per il costo.
Tra le linee per calligrafia adatte anche per la stilografica c'è il
Sailor Storia mix ( credo non si trova in italia )
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Uno degli aspetti Fondamentali che contraddistingue questi inchiostri agli inchiostri per stilografica classica e quelli calligrafici , è che questi inchiostri pigmentati si possono mescolare tranquillamente ( tra la stessa marca ) , forse non quelli di platinum, sailor e pilot.
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Come ha detto sansenri, a seconda del pennino potresti aver bisogno di inchiostri più o meno viscosi anche per evitare spiumaggio. La carta sicuramente è molto importante a priori, quella va considerata prima di prendersi troppi inchiostri per provare.
Cerca una carta almeno 100gsm in modo che resista bene per i tuoi primi test, per l'inchiostro credo vada bene qualsiasi. Forse nei negozi fisici il blue o il black 4001 lo puoi trovare facilmente, altrimenti c'è anche l'inchiostro di china pelikan che ha un set completo che non costa molto ( si trovano nei negozi per rifornimenti artistici)
Cerca una carta almeno 100gsm in modo che resista bene per i tuoi primi test, per l'inchiostro credo vada bene qualsiasi. Forse nei negozi fisici il blue o il black 4001 lo puoi trovare facilmente, altrimenti c'è anche l'inchiostro di china pelikan che ha un set completo che non costa molto ( si trovano nei negozi per rifornimenti artistici)
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Dipende dal pennino.
Ci sono pennini che hanno un reservoir integrato, faccio l'esempio dello Speedball tipo B:
Questi son pennini con punta larga che per loro natura necessitano di larghe quantità di inchiostro. L'inchiostro stilografico viene trattenuto meglio nonostante sia più acquoso e possono essere usati molto bene
Pennini da calligrafia senza reservoir possono incorrere nel rischio di creare un blob di inchiostro appena li si posa sulla carta per poi non scrivere più.
Puoi, però, aiutarti a farli funzionare meglio anche con inchiostro stilografico preparandoli. La preparazione consiste nel rimuovere completamente gli olii della lavorazione, incompatibili con gli inchiostri (anche con quelli calligrafici possono dare problemi). Ci sono vari metodi che possono essere usati. C'è chi usa una piccola fiamma (modifica la colorazione del pennino), chi usa detergenti appositi, anche chi usa la propria saliva e strofina con essa il pennino tra due polpastrelli.
Anche la flessibilità del pennino può influire. I pennini molto morbidi - faccio l'esempio del Rose di Brause:
tendono a scaricare l'inchiostro più rapidamente appena i rebbi si aprono. Se l'inchiostro è molto liquido, potrebbe ugualmente creare blob anche quando il pennino è stato ben primeggiato. Inoltre un pennino come questo è piccolo e ha poco reservoir, funziona meglio con appositi inchiostri calligrafici.
Della Brause, il Blue Pumpkin gode di molta popolarità anche tra chi usa inchiostri stilografici:
trattiene meglio l'inchiostro ed è flessibile, sebbene non tanto quanto il Rose. Essendo meno flessibile ha il vantaggio di scaricare meno blob di liquido.
Esistono anche penne da intinzione appositamente pensate per gli inchiostri stilografici ma nessuna di queste ha la flessibilità. Sono penne che adottano pennini studiati per penne stilografiche o studiati appositamente da usare con inchiostri stilografici.
Esempi:
Pilot Iro-Utsushi
Si trova in vari formati tipici da pennino stilografico (EF, F, etc). Il pennino è fisso, non interscambiabile
Sailor Hocoro
Si trova con vari tipi di pennini, incluso il fude. Il vantaggio di questa è che il pennino può essere cambiato e anche acquistato da solo ma si monta solo sul suo portapennino. Esiste anche un reservoir smontabile che può essere installato per far durare di più la scrittura
Kakimori Dip nib
Esiste in due versioni: acciaio e ottone. L'acciaio fornisce un tratto più nitido e netto, più fine, l'ottone fornisce un tratto più dolce e spesso. Si può acquistare solo il pennino e montarlo su portapennini di terze parti, purché non siano quelli che usano le molle metalliche.
Serve questo tipo:
Io ho quello in acciaio e ce l'ho montato, in realtà, su un portamine della Koh-i-noor. Portamine per mine da 1cm. Ci sta dentro perfetto. Lo si può montare anche sul portamine Kaweco, sempre per mine da 1cm
Utimo esempio è Drillog
Si tratta di un sistema dalla fascia di prezzo premium. Vendono il porta pennino (ha solo attacco proprietario) e diversi tipi di pennini in acciaio. Cambia la larghezza del tratto
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Grazie Simy. Molto interessante. Guarderò con più consapevolezza i miei pennini non stilografici (nel mio caso usare "calligrafia" è eccessivo)
Enrica
"Non essere mai codardo o crudele. Cerca di essere sempre gentile, ma non smettere mai di essere buono." Doctor Who
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- Località: Varese
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Quello Drillog con le tracce di inchiostro rosso è parecchio inquietante.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
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