Koten90 ha scritto: ↑martedì 22 aprile 2025, 10:14
Essendo sul suo post ed essendo lui abbastanza conscio e sempre più convinto di aver trovato quello che cercava, mi pari tu il bastian contrario
Ha gusti diversi dai tuoi, i pennini cinesi sono molto lisci e scivolosi e per voi che amate il feedback di Aurora sembra insignificante… io mi trovo dal lato di Abulafia. Anche pennini come Jowo e Bock, che non hanno tutto quel feedback, sembrano avere sempre il freno a mano tirato. Probabilmente siamo noi ad avere la mano troppo pesante, ma avendo trovato l’alternativa……
Che poi a me piace un po' tutto a livello di attrito, sia con che senza, l'importante è che la penna scriva con tratto pieno, sempre.
È più questione di flusso e di segno, che di feedback.
Certo, quando il Pilot scivola... è una goduria
Però quando scivola e rimane a corto di inchiostro
Koten90 ha scritto: ↑martedì 22 aprile 2025, 10:17
Se vuoi provarne uno, ti consiglio quello della 743.
Quello piccolo montato sulla 742 e sulla 912 è decisamente inadatto a chi scrive veloce. Finiresti per non riuscire a scrivere nulla, a prescindere dall’alimentatore modificato.
Se riesco, proverò a farti un video per mostrare il punto
Sì, avevo già letto le tue impressioni (e quelle degli altri) su un po' tutti i post dedicati, anche su quelli relativi all'alimentatore modificato.
L'idea è proprio prendere la 743, anche perché è la meno piccola tra quelle abbordabili.
Attendo curiosissimo il video
Roland ha scritto: ↑martedì 22 aprile 2025, 10:23
Un pennino liscio non è un male assoluto ma come per il tratto e inchiostro va abbinato alla carta giusta.
Lasciamo perdere le carte
Dopo la delusione assoluta con la Tomoe River e con la Midori MD (continuata poi con la coreana Hanaduri), credo che continuerò felicemente ad usare Rodhia/Oxford/Favorit senza troppo indagare...
... non ci credo neanche io.
Ho già sulla lista della spesa la carta cinese "simil Tomoe River", la Fabriano Ecoqua, la Fabriano Intesa e la Iroful.
E ho ancora da provare qualche altra cosa che avevo già comprato.
In ogni caso pure lì credo di essermi abbastanza chiarito le idee: non ho grandi problemi con ruvidezza/levigatezza, ho solo vaghi problemi con lo spiumaggio e il trapassamento, non riesco invece proprio a tollerare la trasparenza; prima di tutto cerco carte su cui si possa scrivere da entrambi i lati nel modo più omogeneo possibile, non che una pagina sia magnifica e l'altra sia carta da pizza già buttata nel cestino, per come è increspata.
Ah: è deve essere bianca, ma bianca bianca, magari pure freddina, ma assolutamente non panna, crema, avorio o qualsiasi cosa tendente al caldo. È uno dei motivi per cui mi è piaciuta molto la carta di pietra.
Enbi ha scritto: ↑martedì 22 aprile 2025, 10:46
Grazie per questa interessante carrellata!
La Hongdian N11 l'avevo adocchiata anche io, in particolare la versione faccetta "classica" (quella con le linee dritte).
Mi complimento anche per il coraggio nell'esporre le tue idee sulle penne con pennino "standard" e su quelle di marchi europei.
Sulle giapponesi, io semplicemente amo i loro pennini, e per quanto riguarda i corpi delle penne, le resine plastiche impiegate, il design ecc. Io devo dire che:
- molto spesso preferisco un design semplice e pulito, dalle linee classiche. Non sai quante penne in resina nera con finiture in oro che ho, avranno lobotomizzato pure me insieme ai designer giapponesi!
- ho la (s)fortuna di avere le mani piccole, quindi le dimensioni delle giapponesi sono perfette per me. Viceversa, mi tengo lontano da alcune produzioni anche molto note e diffuse tra appassionati ma che secondo me soffrono decisamente di gigantismo.
Oh, sulla lobotomia si scherza, eh!
Spero che si sia capito che sono la persona meno seria del mondo e vado avanti per iperboli e stupidaggini varie.
Il grosso problema è il limite delle 5 emoticon sceme.
Comunque a livello di acquisto ognuno, ovviamente, compra quel che gli piace e gli fa comodo; mi fa solo strano che chi produce non differenzi la produzione, di solito è la base del commercio. I tre marchi giapponesi non solo non offrono alternative interne, ma fra tutte e tre non si riesce a capire quale penna sia dell'uno o dell'altro produttore...
... ma almeno Pilot ha la capless.
Io per le dimensioni ho un indicatore perfetto, inoppugnabile e oggettivissimo: il dolore alla mano.
Passo da zero a mille da una penna all'altra dopo una, dieci, cinquanta o cento righe: così valuto quale è comoda e quale no.
Con la Custom 74 ad esempio faccio veramente fatica ad arrivare a fine pagina senza dover "scaricare" la tensione della mano.
Con la Jinhao 9019 a metà pagina mi scordo di averla in mano e dopo 10 pagine scritte mi accorgo che sto ancora scrivendo solo perché ho esaurito l'inchiostro...