Un capolavoro germanico che si libra in alto nei cieli: Pelikan M120N
Inviato: martedì 12 agosto 2025, 12:53
In questa recensione non tratterò di una penna giapponese ma comunque legata al Giappone, poiché l'ho acquistata usata in un negozio di Shinjuku: per farla breve, l'ho notata sul loro sito e visto il prezzo conveniente ho deciso di andare in negozio, l'ho provata e acquistata. Il prezzo era conveniente anche perché secondo loro il pennino era stato levigato e quindi c'era una modifica permanente. Vedremo poi i risultati di questo “grinding” sul pennino. Si tratta di una Pelikan un po' diversa dallo standard stilistico della Casa di Hannover: la M120N, una riedizione della iconica penna scolastica, la Pelikan 120, in produzione da metà anni Cinquanta a metà anni Sessanta. Era un modello scolastico con forma a sigaro, diversa dunque da quella che oggi si associa a Pelikan. Questa M120N mi ha colpito proprio perché amo le forme a sigaro. Il modello in mio possesso è la Pelikan M120N Iconic Blue, edizione speciale del 2018. Per approfondimenti sul confronto con la 120 storica rimando all'ottima pagina di Pelikan collectibles, da cui ho attinto le informazioni storiche per questa recensione (https://www.pelikan-collectibles.com/en ... index.html).
Passiamo dunque alla descrizione esteriore di questa bella tedesca: si tratta di una penna dalla forma a sigaro, interamente realizzata in resina blu, con minuterie in metallo dorato. La sommità ogivale del cappuccio riporta un incisione con il logo di Pelikan, un pellicano che nutre un suo pulcino, poi troviamo a delimitare la sommità l'anello di fissaggio della clip, che ha la classica forma a becco di pellicano (la trovo molto elegante soprattutto se guardata di profilo). Sul labbro del cappuccio troviamo un anellino con inciso da un lato "Pelikan" e dall'altro "Germany". Le incisioni non sono poste sul fronte e sul retro del cappuccio, ma ai due lati. Il corpo continua senza grandi dettagli fino a un piccolo gradino che separa il corpo dal fondello. Svitando il cappuccio si rivela la finestra di ispezione dell'inchiostro in resina semitrasparente blu posta alla fine del corpo, appena prima della filettatura, e la sezione di scrittura, piuttosto corta e leggermente svasata. Le dimensioni sono: chiusa circa 130 mm, aperta circa 120 mm, il peso è di 15 grammi con cappuccio e 11 grammi senza. Si tratta dunque di una penna dalle dimensioni compatte, ed è piuttosto sottile. La resina è perfettamente lucidata.
Il pennino è in acciaio dorato, ed è di base il pennino della M200, con una bella variante estetica: Sulla parte terminale delle punte fino alle spalle presenta un decoro, poi un piccolo foro di sfiato, il logo Pelikan e l'indicazione del tratto, in questo caso EF. Trovo che la decorazione abbellisca molto il pennino, una delle cose che meno mi piacciono dei pennini in acciaio Pelikan è che sono un po' "spogli", con il solo logo Pelikan come incisione, ma questo non è il caso. Pare che (mi baso sempre sulle informazioni di Pelikan Collectibles) questa decorazione sia un unicum nel panorama Pelikan, e che provenga da un catalogo del produttore datato al 1889 (quindi ben prima che Pelikan iniziasse a produrre stilografiche, chissà di cos'era il catalogo...). Sotto il pennino troviamo l'ormai noto alimentatore in plastica a lamelle.
Il sistema di caricamento è quello che ha reso celebre Pelikan, il caricamento a stantuffo. Questo è il primo pistone Pelikan che ho provato e, devo dire, è il pistone più morbido e scorrevole nell'azionamento che abbia provato finora e mi dà una sensazione di solidità. In ragione delle dimensioni ridotte della penna e dell'ingombro interno del meccanismo, la capacità di carica non è enorme ma ci si scrive comunque per molto tempo prima di dover ricaricare.
Veniamo dunque alle prestazioni di scrittura, e qui parliamo anche del “grinding” effettuato dal proprietario precedente e indicato dal negozio. Il pennino è rigido, dal flusso abbondante e questo sicuramente rende il tratto meno sottile, più che un extrafine è considerabile un fine, ma quella dei tratti abbondanti è una cosa risaputa delle Pelikan moderne, me lo aspettavo. Detto ciò, è veramente un piacere scriverci, scorre sulla carta senza problemi senza mai essere “scivoloso”, non perde un colpo. Mi ha regalato emozioni che sinceramente non mi aspettavo dal pennino “base” della Pelikan. Ora, non so se queste belle sensazioni siano anche merito di colui/colei che ha messo mano al pennino, non so cosa ci abbia fatto di preciso e quali fossero le sue intenzioni (togliere feedback? Cambiare spessore del tratto? Rendere il pennino più “bagnato”?), ma questo pennino scrive meravigliosamente. Per scrupolo l'ho fatto provare ad amici appassionati con molta più esperienza di me in fatto di Pelikan, e hanno condiviso le mie sensazioni positive. L'unica cosa che mi crea problemi nelle sessioni di scrittura prolungate è il diametro un po' troppo ristretto per i miei gusti, mentre la lunghezza è perfetta per la mia mano. Vi lascio come al solito una prova di scrittura.
In conclusione, si tratta di una penna veramente ben fatta, che si richiama sì a un modello scolastico e dunque semplice, ma ha tutta la qualità Pelikan. Mi emoziona poi avere una Pelikan a sigaro di produzione moderna, apprezzo il design pulito, senza troppi anellini e verette (mentre effettivamente la serie “souveran” moderna esagera un pochino). È proprio una penna fatta per scrivere e scrivere, e con qualità.
Passiamo dunque alla descrizione esteriore di questa bella tedesca: si tratta di una penna dalla forma a sigaro, interamente realizzata in resina blu, con minuterie in metallo dorato. La sommità ogivale del cappuccio riporta un incisione con il logo di Pelikan, un pellicano che nutre un suo pulcino, poi troviamo a delimitare la sommità l'anello di fissaggio della clip, che ha la classica forma a becco di pellicano (la trovo molto elegante soprattutto se guardata di profilo). Sul labbro del cappuccio troviamo un anellino con inciso da un lato "Pelikan" e dall'altro "Germany". Le incisioni non sono poste sul fronte e sul retro del cappuccio, ma ai due lati. Il corpo continua senza grandi dettagli fino a un piccolo gradino che separa il corpo dal fondello. Svitando il cappuccio si rivela la finestra di ispezione dell'inchiostro in resina semitrasparente blu posta alla fine del corpo, appena prima della filettatura, e la sezione di scrittura, piuttosto corta e leggermente svasata. Le dimensioni sono: chiusa circa 130 mm, aperta circa 120 mm, il peso è di 15 grammi con cappuccio e 11 grammi senza. Si tratta dunque di una penna dalle dimensioni compatte, ed è piuttosto sottile. La resina è perfettamente lucidata.
Il pennino è in acciaio dorato, ed è di base il pennino della M200, con una bella variante estetica: Sulla parte terminale delle punte fino alle spalle presenta un decoro, poi un piccolo foro di sfiato, il logo Pelikan e l'indicazione del tratto, in questo caso EF. Trovo che la decorazione abbellisca molto il pennino, una delle cose che meno mi piacciono dei pennini in acciaio Pelikan è che sono un po' "spogli", con il solo logo Pelikan come incisione, ma questo non è il caso. Pare che (mi baso sempre sulle informazioni di Pelikan Collectibles) questa decorazione sia un unicum nel panorama Pelikan, e che provenga da un catalogo del produttore datato al 1889 (quindi ben prima che Pelikan iniziasse a produrre stilografiche, chissà di cos'era il catalogo...). Sotto il pennino troviamo l'ormai noto alimentatore in plastica a lamelle.
Il sistema di caricamento è quello che ha reso celebre Pelikan, il caricamento a stantuffo. Questo è il primo pistone Pelikan che ho provato e, devo dire, è il pistone più morbido e scorrevole nell'azionamento che abbia provato finora e mi dà una sensazione di solidità. In ragione delle dimensioni ridotte della penna e dell'ingombro interno del meccanismo, la capacità di carica non è enorme ma ci si scrive comunque per molto tempo prima di dover ricaricare.
Veniamo dunque alle prestazioni di scrittura, e qui parliamo anche del “grinding” effettuato dal proprietario precedente e indicato dal negozio. Il pennino è rigido, dal flusso abbondante e questo sicuramente rende il tratto meno sottile, più che un extrafine è considerabile un fine, ma quella dei tratti abbondanti è una cosa risaputa delle Pelikan moderne, me lo aspettavo. Detto ciò, è veramente un piacere scriverci, scorre sulla carta senza problemi senza mai essere “scivoloso”, non perde un colpo. Mi ha regalato emozioni che sinceramente non mi aspettavo dal pennino “base” della Pelikan. Ora, non so se queste belle sensazioni siano anche merito di colui/colei che ha messo mano al pennino, non so cosa ci abbia fatto di preciso e quali fossero le sue intenzioni (togliere feedback? Cambiare spessore del tratto? Rendere il pennino più “bagnato”?), ma questo pennino scrive meravigliosamente. Per scrupolo l'ho fatto provare ad amici appassionati con molta più esperienza di me in fatto di Pelikan, e hanno condiviso le mie sensazioni positive. L'unica cosa che mi crea problemi nelle sessioni di scrittura prolungate è il diametro un po' troppo ristretto per i miei gusti, mentre la lunghezza è perfetta per la mia mano. Vi lascio come al solito una prova di scrittura.
In conclusione, si tratta di una penna veramente ben fatta, che si richiama sì a un modello scolastico e dunque semplice, ma ha tutta la qualità Pelikan. Mi emoziona poi avere una Pelikan a sigaro di produzione moderna, apprezzo il design pulito, senza troppi anellini e verette (mentre effettivamente la serie “souveran” moderna esagera un pochino). È proprio una penna fatta per scrivere e scrivere, e con qualità.