fotografia analogica nel 2024

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Messaggio da Barone »

maylota ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:10
Barone ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 21:52 Un qualunque proiettore per computer può essere utilizzato per esporre una carta fotocromatica ( le “carte chimiche” non é un termine propriamente corretto. Le vecchie inford, kodak o agfa sono carte con pigmenti metallici che reagiscono a reagenti chimici, rilevatore, imbibente e fissaggio).
Sul mercato qualunque proiettore ottico (ad emissione luminosa) appositamente tarato, può esporre una carta agli alogenuri, e convertire al computer una immagine digitale da positivo a negativo é un attimo.
Io per alcune mostre lo ho fatto, anche se ovviamente per stampe sopra il formato A3 mi rivolgo a service professionali.
Basta provare ;)
Interessante. Intendi i proiettori per sala riunioni vero?
Ai bei tempi avevo provato con i proiettori per diapositive, ma i risultati furono a dir poco miseri....
Esatto, passando tutto dal computer si possono fare prove per saturazioni tonali e tempi di esposizione.

Certo che i buoni vecchi durst a colonna di una volta…
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Messaggio da RisottoPensa »

Diciamo che ogni tossicità non mortale dipende sempre dalla costanza all'esposizione , bere qualche bicchiere di l'alcol e fumare non ha mai fatto danni subito

In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto, almeno con i cd in vinile tornati in voga si ha una qualità audio e collezionismo differente , però le foto si possono benissimo modificare o lenti appositi creano effetti pari a quelle che escono dalla camera oscura ( già come le prime ere di instagram una decina di anni fa )
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Messaggio da maylota »

RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto
Mileage varies, ma in realtà io sto cercando un modo per STAMPARE analogicamente files digitali, quindi la pellicola è una variabile indipendente in questo specifico caso.
Venceremos.
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Messaggio da RisottoPensa »

maylota ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 23:07
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto
Milage varies, ma in realtà io sto cercando un modo per STAMPARE analogicamente files digitali, quindi la pellicola è una variabile indipendente in questo specifico caso.
Intendi una stampante di foto portatile?
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Messaggio da sansenri »

Barone ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 Esatto, passando tutto dal computer si possono fare prove per saturazioni tonali e tempi di esposizione.

Certo che i buoni vecchi durst a colonna di una volta…
equipaggiati dai mitici Rodenstock! che ve lo dico a fare... :)

RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 Diciamo che ogni tossicità non mortale dipende sempre dalla costanza all'esposizione , bere qualche bicchiere di l'alcol e fumare non ha mai fatto danni subito

In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto, almeno con i cd in vinile tornati in voga si ha una qualità audio e collezionismo differente , però le foto si possono benissimo modificare o lenti appositi creano effetti pari a quelle che escono dalla camera oscura ( già come le prime ere di instagram una decina di anni fa )
lascia stare... bere alcol e fumare fa molto più male (anche perché le sostanze si ingeriscono e si fa molto più spesso) che sviluppare le foto...
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Messaggio da maylota »

sansenri ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 23:16
Barone ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56
Esatto, passando tutto dal computer si possono fare prove per saturazioni tonali e tempi di esposizione.

Certo che i buoni vecchi durst a colonna di una volta…
equipaggiati dai mitici Rodenstock! che ve lo dico a fare... :)
Io avevo uno Schneider...chissà dove è finito
Venceremos.
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Messaggio da sansenri »

eh, sì, quelle lunghe notti in camera oscura a luce rossa non sono minimamente confrontabili ad una photoshoppata e via...
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RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto
Immagino tu non abbia mai usato una pellicola in maniera ragionata. La qualità espressa da una pellicola 35mm, dietro a una lente decente e in mano a qualcuno che sappia cosa sta facendo, è di assoluto rilievo ancora oggi.
Ho volutamente scritto "35mm" perchè se entriamo nel mondo del medio o grande formato pratiacamente non c'è gara.
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 almeno con i cd in vinile tornati in voga si ha una qualità audio e collezionismo differente
Pensi che sia diverso con le pellicole?
Una Kodak Tri-x 400, una ILFORD FP4, una Adox hr-50, per non parlare delle ortocromatiche, sono mondi interi da esplorare, tutti diversi... e stiamo solo parlando di bianco e nero.
Figurati a colori...

E prima che tu risponda: no, i sensori digitali tranne in rare e specifiche realizzazioni, non raggiungono la profondità di una pellicola B/N out of the box, ti tocca lavorare parecchio in post produzione per avvicinarti.
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 però le foto si possono benissimo modificare o lenti appositi creano effetti pari a quelle che escono dalla camera oscura ( già come le prime ere di instagram una decina di anni fa )
Bisogna innanzitutto capire che Instagram è monnezza. La qualità di una fotografia puoi forse intuirla guardandola su Instagram, ma finchè non ce l'hai stampata davanti parliamo di niente. Mi spiego meglio: non è che una foto caricata su instagram sia spazzatura, magari è un capolavoro dell'immagine, ma è proprio la piattaforma Instagram e il modo di fruire della fotografia lì sopra che è ridicolo. La qualità che può esprimere lo schermo di un cellulare che ti mostra una foto ultracompressa su un social network non ha niente da spartire con la reale qualità di quella fotografia.
Ti basta andare a vedere una mostra fotografica prodotta decentemente per lasciarti a bocca aperta.
Leggo che sei di Roma, fino al 25 Agosto c'è la mostra di Mario Testino a Palazzo Bonaparte: vai a visitarla e mentre hai la foto davanti guardala anche sul profilo Instagram di Testino... poi mi dici qual'è la più bella delle due.

La post-produzione, che in alcuni casi può essere benissimo pre-produzione, è parte integrante della capacità espressiva di uno strumento, ne più ne meno di quanto lo sia un pennino flessibile rispetto a uno rigido, o un architect confrontato con un posting: sta a te decidere cosa usare, come usarlo e perchè usarlo... o addirittura NON usarlo.
Mentre tornando a Instagram è lui che ha scimmiottato la resa tonale di certe pellicole o i difetti/caratteristiche di certe ottiche (e.g. i pastello della Kodak Portra, la vignettatura o le sfocature alla Pertzval), ma parliamo di sciocchezzuole... giocattoli.

L'analogico ha tanto da dire, è un falso mito che sia qualcosa di superato e il fatto che abbia intrinsecamente dei limiti ti obbliga a fare la cosa più bella del mondo: imparare.
Quello che putroppo rilevo è che in linea generale ci hanno abituato alla scarsa qualità: quindi le foto scattate e fruite col cellulare vanno alla grande, la musica in streaming ascoltata nelle cuffiette è il top, l'Apple Watch con lo sfondo e il cinturino di Hermes vale i €1500 che costa, etc...

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@Risotto
Ci tengo a precisare, perchè per iscritto i toni delle parole posso facilmente venire travisati, che tutti i concetti che ho espresso non sono contro di te, ma hanno solo l'intenzione di confrontarci e argomentare su questioni, a mio avviso, molto interessanti e avvincenti.

Mi rendo conto che sono apparentemente stato un pò brusco e il disclaimer del vecchio palloso potrebbe non essere sufficiente :thumbup:
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Messaggio da Monet63 »

Sliceman ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 11:53 Mi rendo conto che sono apparentemente stato un pò brusco e il disclaimer del vecchio palloso potrebbe non essere sufficiente :thumbup:
Mi limito a riportare solo questo periodo, per non appesantire citando per intero i tuoi due interventi, ma mi riferisco a entrambi nella loro interezza.
Senza entrare nel merito (fa caldo, oggi non sto bene e il mio cuore ha deciso di farmi passare bruttissime giornate), sono d'accordo con te su tutta la linea. Oggi, ormai, non scatto più, non stampo più né per me né per altri, ma ho avuto l'onore di lavorare con e per artisti che ammiravo moltissimo, con il 35mm, col medio formato e con il grande formato.
Grazie per il tuo intervento.
:wave:
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Messaggio da Sliceman »

Monet63 ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 12:43 fa caldo, oggi non sto bene e il mio cuore ha deciso di farmi passare bruttissime giornate
Io ti auguro di ritrovare un pò di ristoro e che le giornate a venire tornino ad essere splendide
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Messaggio da RisottoPensa »

Sliceman ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 11:53 @Risotto rileggo il mio post che per coerenza non volglio modificare, ma ritengo corretto aggiungere due righe.

Ci tengo a precisare, perchè per iscritto i toni delle parole posso facilmente venire travisati, che tutti i concetti che ho espresso non sono contro di te, ma hanno solo l'intenzione di confrontarci e argomentare su questioni, a mio avviso, molto interessanti e avvincenti.

Mi rendo conto che sono apparentemente stato un pò brusco e il disclaimer del vecchio palloso potrebbe non essere sufficiente :thumbup:
Ma figurati, è piuttosto un onore farsi educare da chi è un intenditore.

Il mio riferimento era più su un ampio spettro dell'uso quotidiano, per cui una pellicola è al più superfluo per delle foto magari dell'amico mario che mangia un hamburger così come una stilografica lo è per compilare un bollettino alle poste.

La ricchezza di dettagli e luce di una fotocamera analogica ( o digitale professionale ) è qualcosa che non tutti riescono a sfruttare o vogliono/possono imparare ad usare, è per quello che intendo che non ci sia motivo per doverle usare anziché affidarsi a una semplice smartphone.

Grazie per le delucidazioni.
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Messaggio da maylota »

RisottoPensa ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 13:30 La ricchezza di dettagli e luce di una fotocamera analogica ( o digitale professionale ) è qualcosa che non tutti riescono a sfruttare o vogliono/possono imparare ad usare, è per quello che intendo che non ci sia motivo per doverle usare anziché affidarsi a una semplice smartphone.
Condivisibile e vale per molti prodotti (si, anche le penne cinesi :lol: )

Aggiungo che se il mezzo di fruizione è lo schermo di uno smartphone, probabilmente la fotocamera incorporata fornisce i risultati migliori. Pur se supercompressa e "greve", l'immagine viene pompata, aggiustata, equalizzata e dopata dagli algoritmi che le consentono di risaltare al meglio su uno schermo, magari HDR e OLED.

Come spesso accade è questione di filosofia, di come siamo fatti, di quanto ci vogliamo sfidare e di cosa ci diverte fare per esprimerci come persone. Ma non c'è niente di meglio o peggio a priori... ;)
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Messaggio da sansenri »

Sliceman ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 11:43 Modalità vecchio palloso ON

RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto
Immagino tu non abbia mai usato una pellicola in maniera ragionata. La qualità espressa da una pellicola 35mm, dietro a una lente decente e in mano a qualcuno che sappia cosa sta facendo, è di assoluto rilievo ancora oggi.
Ho volutamente scritto "35mm" perchè se entriamo nel mondo del medio o grande formato pratiacamente non c'è gara.
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 almeno con i cd in vinile tornati in voga si ha una qualità audio e collezionismo differente
Pensi che sia diverso con le pellicole?
Una Kodak Tri-x 400, una ILFORD FP4, una Adox hr-50, per non parlare delle ortocromatiche, sono mondi interi da esplorare, tutti diversi... e stiamo solo parlando di bianco e nero.
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E prima che tu risponda: no, i sensori digitali tranne in rare e specifiche realizzazioni, non raggiungono la profondità di una pellicola B/N out of the box, ti tocca lavorare parecchio in post produzione per avvicinarti.
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 però le foto si possono benissimo modificare o lenti appositi creano effetti pari a quelle che escono dalla camera oscura ( già come le prime ere di instagram una decina di anni fa )
Bisogna innanzitutto capire che Instagram è monnezza. La qualità di una fotografia puoi forse intuirla guardandola su Instagram, ma finchè non ce l'hai stampata davanti parliamo di niente. Mi spiego meglio: non è che una foto caricata su instagram sia spazzatura, magari è un capolavoro dell'immagine, ma è proprio la piattaforma Instagram e il modo di fruire della fotografia lì sopra che è ridicolo. La qualità che può esprimere lo schermo di un cellulare che ti mostra una foto ultracompressa su un social network non ha niente da spartire con la reale qualità di quella fotografia.
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La post-produzione, che in alcuni casi può essere benissimo pre-produzione, è parte integrante della capacità espressiva di uno strumento, ne più ne meno di quanto lo sia un pennino flessibile rispetto a uno rigido, o un architect confrontato con un posting: sta a te decidere cosa usare, come usarlo e perchè usarlo... o addirittura NON usarlo.
Mentre tornando a Instagram è lui che ha scimmiottato la resa tonale di certe pellicole o i difetti/caratteristiche di certe ottiche (e.g. i pastello della Kodak Portra, la vignettatura o le sfocature alla Pertzval), ma parliamo di sciocchezzuole... giocattoli.

L'analogico ha tanto da dire, è un falso mito che sia qualcosa di superato e il fatto che abbia intrinsecamente dei limiti ti obbliga a fare la cosa più bella del mondo: imparare.
Quello che putroppo rilevo è che in linea generale ci hanno abituato alla scarsa qualità: quindi le foto scattate e fruite col cellulare vanno alla grande, la musica in streaming ascoltata nelle cuffiette è il top, l'Apple Watch con lo sfondo e il cinturino di Hermes vale i €1500 che costa, etc...

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sottoscrivo pienamente.
Il problema è che la transizione al digitale è partita perché la tecnologia c'era ed era interessante, ma dire che garantisse stessa qualità dei sistemi analogici migliori non è vero nemmeno a distanza di molti anni!
E' la facilità d'uso che ci è stata venduta, e a molti va bene così, perché altrimenti avrebbero continuato o a non fotografare o a fare foto inguardabili, anche le più semplici.
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Messaggio da mikils »

Se i liquidi di sviluppo fossero davvero nocivi non sarei qui a sproloquiare....

Il mio Durst a colonna è ancora in cantina a aspettare che si riaccenda la lucina rossa...🥲 Chissà se troverò un giorno il tempo di riprovare.

I miei dubbi riguardano semmai la resa delle carte fotografiche a confronto con le enormi risoluzioni dei moderni sensori. Una volta si diceva che una foto analogica era l'equivalente di una immagine digitale a 5-10 mpx. Chissà come andrebbe ora che Nel 35mm siamo intorno ai 50mpx?

Se qualcuno ha informazioni aggiornate le leggerei con grande interesse;
Nulla calamo agilior est Sarcina, nulla iucundior; […]calamus et in manus sumptus mulcet, et depositus delectat, ac prodest non domino suo tantum sed Aliis multis…
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Francesco Petrarca a Giovanni Boccaccio, Seniles, XVII, 2
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Sliceman ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 11:43
Pensi che sia diverso con le pellicole?
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Figurati a colori...
e che dire della mitica Agfa scala? a volte la uso ancora

Sliceman ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 11:43 E prima che tu risponda: no, i sensori digitali tranne in rare e specifiche realizzazioni, non raggiungono la profondità di una pellicola B/N out of the box, ti tocca lavorare parecchio in post produzione per avvicinarti.
verissimo, anche se gli utlimi sensori (ne ho alcuni molto validi, oraai ci arrivano molto bene, peccano solo un pelino sulla profondità del nero

Sliceman ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 11:43
Bisogna innanzitutto capire che Instagram è monnezza. La qualità di una fotografia puoi forse intuirla guardandola su Instagram, ma finchè non ce l'hai stampata davanti parliamo di niente. Mi spiego meglio: non è che una foto caricata su instagram sia spazzatura, magari è un capolavoro dell'immagine, ma è proprio la piattaforma Instagram e il modo di fruire della fotografia lì sopra che è ridicolo. La qualità che può esprimere lo schermo di un cellulare che ti mostra una foto ultracompressa su un social network non ha niente da spartire con la reale qualità di quella fotografia.
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come non essere d'accordo, Istagram si è addirittura inventata una nuova diagonale del fotogramma, piu quadrato, da denuncia
e poi sta mania di vedere tutto verticale (soprattutto i video) è la di mostrazione di non capire un caxxxo
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