Ciao, recentemente mi sono impossessato di quella che dalle foto (brutte) dell'annuncio credevo essere una 88P - anche se, avendone altre due, avevo già notato alcune differenze nella finitura e nel cappuccio. È in buone condizioni generali e sembra che anche la tenuta sia ok (ho provato solo con acqua per ora). La finitura è opaca, in tutto e per tutto simile ai materiali della 98, ma non è una RM perché il design è quello della 88P (compreso il cappuccio, che termina con la testina nera liscia e non quella rigata che arriva fino alla clip della 98). Sembrerebbe quasi una 88P tardiva, di transizione: sul corpo della penna non compare alcun numero di matricola né sigla, mentre sul cappuccio c'è l'incisione "AURORA". Ho cercato un po' in giro e non ho trovato molto, solo sulla descrizione delle 88P nel database wiki di FountainPen.it si fa riferimento a una versione rara, in "plastica con finitura opaca". È questa? Quanto potrebbe valere? Ha anche un suo astuccio rettangolare (rosso), ma non sono certo che sia il suo perché dentro ci sono le istruzioni di una Aurora a sfera.
Allego foto così mi aiutate a capire; nell'ultima la vedete accanto alla mia 88P con cappuccio dorato trovata al Balon di Torino sabato scorso a 25 euri
È una 88P archivi storici con finitura bark.
Prodotta nella seconda metà degli anni 00 con materiale - dicono - d’epoca recuperato dai magazzini.
Mi chiedo come mai abbiano quel tipo di finitura che non era disponibile negli anni di produzione regolare: hanno grattato le plastiche e metalli vecchi per non fare confusione?
Bastano poche gocce di polonio per avvelenare i pozzi, e molte persone, a esclusivo danno della loro intelligenza, si abbeverano a quell’acqua. [M.Serra]
Come già detto è una 88P con finitura satinata, rinominata archivi storici recentemente, all'epoca, anni '70 era solamente 88P (o 022 come su depliant) la stessa finitura si trova sulle International che sono delle 98C ma grattugiate come questa, sono presenti nei cataloghi di quegli anni, non sono comuni poichè probabilmente sono uscite quando l'era stilografica era tramontata, non direi rare, si trovano con regolarità sia con cappuccio argentato che dorato.
sanpei ha scritto: ↑martedì 3 giugno 2025, 20:46
Come già detto è una 88P con finitura satinata, rinominata archivi storici recentemente, all'epoca, anni '70 era solamente 88P (o 022 come su depliant) la stessa finitura si trova sulle International che sono delle 98C ma grattugiate come questa, sono presenti nei cataloghi di quegli anni, non sono comuni poichè probabilmente sono uscite quando l'era stilografica era tramontata, non direi rare, si trovano con regolarità sia con cappuccio argentato che dorato.
In effetti mi sembrava un po' troppo nuova. Interessante, non sapevo avessero immesso sul mercato penne nuove con fondi di magazzino nei primi anni Duemila, sono andato a leggermi qualcosa su queste "Archivi Storici". L'ho provata e devo dire che come qualità di scrittura non mi è parsa niente di che, la 88 originale è un altro mondo. Penso che la venderò.
È bellina però una 88P con la finitura "bark". O almeno, a me piace. Credo che ad alcune persone quel tipo di finitura possa dare molto fastidio come sensazione tattile. Per fortuna non sono tra questi
C'è anche il vantaggio che si vedono poco eventuali piccoli graffi.
Però per pulirla, soprattutto nel caso di penne recuperate in stato di trascuratezza, si fa un po' più fatica.
Anche a me non dispiace la sensazione nell'impugnarla, è un grip piacevole, uniforme e non eccessivo.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
Concordo, è molto bellina al tatto e alla vista e trasmette la sensazione di avere tra le mani una 88 "nuova" (dopo tutte le bistrattate che mi son capitate tra le mani). Mi è solo sembrata un po' asciuttina nel tratto, ma magari provo a farle fare un minimo di rodaggio e valuto se tenerla o meno. Sicuramente mi comunica più affidabilità nel trasporto e nell'utilizzo quotidiano (e meno fragilità) delle sue sorelle più vecchie.
Devo però fare una confessione generale: per quanto ami alla follia il design originale della 88 di Nizzoli, non ne ho ancora provata una che mi abbia fatto dire wow. Per ora resto fedele al team P51, se devo scegliere una sua coetanea
maniscrivo ha scritto: ↑giovedì 5 giugno 2025, 11:54
Mi è solo sembrata un po' asciuttina nel tratto, ma magari provo a farle fare un minimo di rodaggio e valuto se tenerla o meno. Sicuramente mi comunica più affidabilità nel trasporto e nell'utilizzo quotidiano (e meno fragilità) delle sue sorelle più vecchie.
Ne avevo presa e venduta una anch’io per gli stessi motivi:
penna robusta da portare nella borsa e tratto asciutto anche dopo qualche mese di rodaggio.
maniscrivo ha scritto: ↑giovedì 5 giugno 2025, 11:54
… per quanto ami alla follia il design originale della 88 di Nizzoli, non ne ho ancora provata una che mi abbia fatto dire wow. Per ora resto fedele al team P51, se devo scegliere una sua coetanea
Alla fine di una serie di compravendi ne ho trovate un paio (di 88) che mi si confanno.
Comunque tra 88 e 51 non serve scegliere, basta averle tutte e due
Bastano poche gocce di polonio per avvelenare i pozzi, e molte persone, a esclusivo danno della loro intelligenza, si abbeverano a quell’acqua. [M.Serra]
Come darti torto! Infatti continuo imperterrito a comprare tutte le 88 (e le 51) che trovo , spesso a una manciata di euro dal momento che sono davvero ubique. La prima 88 che ho comprato è una prima serie con cappuccio dorato (mi manca ancora la Nikargenta): scrive molto bene ma la tenuta non è proprio perfetta e andrebbe messa a posto con nuove guarnizioni. Solo che è una penna che ho pagato trenta euro, spenderne cento per sistemarla mi sembra un po' esagerato dal momento che comunque non è una penna che userei ogni giorno (il flusso e la flessibilità del pennino sono un po' troppo vintage per il mio uso quotidiano). Poi ho due 88P, una mai usata perché è arrivata col classico problema del pistone danneggiato (e che per ora ho deciso di tenere tutta smontata in una scatola per parti di ricambio), l'altra trovata al Balon e funzionante (soffre di falsa partenza probabilmente perché si secca un po' l'inchiostro nel pennino, ma una volta partita il tratto è piacevole); l'ultima è questa che vi ho mostrato. Sono tutte penne che non ho pagato più di 25 euro. Poi se a un certo punto deciderò di mettere la testa a posto e far sul serio, mi procurerò una Nikargenta tirata a lucido, soprattutto per il suo valore storico e di design.
maniscrivo ha scritto: ↑giovedì 5 giugno 2025, 12:44
Sono tutte penne che non ho pagato più di 25 euro. Poi se a un certo punto deciderò di mettere la testa a posto e far sul serio …
… guarderai il mercatino e ti affiderai ai tanti restauratori provetti che con il costo di meno di tre rottami te ne danno una perfetta
Bastano poche gocce di polonio per avvelenare i pozzi, e molte persone, a esclusivo danno della loro intelligenza, si abbeverano a quell’acqua. [M.Serra]
delle Achivi Storici si dice che, essendo fatte di vecchi pezzi a stock ri-abbinati di volta in volta, capitino delle versioni in cui l'abbinamento tra i pezzi non sia perfetto, per cui soffrano (alcuni esemplari) di sensazione di non perfetta rigidità tra fusto e sezione, e tenuta del cappuccio.
Se te ne è capitata una buona in questo senso, io probabilmente la terrei.