Consigli per scrittura quotidiana

Stili, strumenti e iniziative per migliorare la propria scrittura.
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Hypersfera
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Consigli per scrittura quotidiana

Messaggio da Hypersfera »

Ciao di nuovo, dopo essermi presentato mi ritrovo qui per chiedervi gentilmente aiuto.
Ci tengo a migliorare la mia scrittura, ma essendo completamente inesperto di calligrafia vorrei sapere alcune cose circa il libro “Mastering Copperplate” di Winters (sembra assurdo che io voglia cominciare proprio con il corsivo inglese ma presto la scelta sarà giustificata, almeno spero).
Innanzitutto da dove dovrei attingere i righi per le prove? E poi quale impugnatura dovrei adottare volendo utilizzare una ordinaria stilografica?
Ed ecco la giustificazione (riferita anche all’ultima domanda, oltre che al punto precedente): sebbene meravigliosa, ho bisogno di una scrittura “pratica” e pertanto priva di variazioni di tratto, in particolare penso - e spero mi correggiate qualora io stia sbagliando - che allenando la mia memoria muscolare a tracciare quei caratteri otterrò poi, nella velocità, risultati quantomeno regolari e belli, nonostante non totalmente fedeli allo stile.
Ho letto che teoricamente lo Spencerian sia maggiormente idoneo a questo scopo, ma sinceramente non mi piace particolarmente.
In definitiva, posso riassumere così: Allenandomi lentamente con il corsivo inglese, riuscirò ad ottenere una migliore scrittura in velocità “normale”?
Grazie mille.
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Hypersfera ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 20:47 Ho letto che teoricamente lo Spencerian sia maggiormente idoneo a questo scopo, ma sinceramente non mi piace particolarmente.
In definitiva, posso riassumere così: Allenandomi lentamente con il corsivo inglese, riuscirò ad ottenere una migliore scrittura in velocità “normale”?
Grazie mille.
Dunque, con lo Spencerian puoi sicuramente riuscirci (dopotutto in America lo chiamavano anche “Business Writing” perché era lo standard per la scrittura a mano della corrispondenza in ambito lavorativo). Non richiede necessariamente variazione di tratto e può essere scritto praticamente con qualunque pennino.

Ma siccome non ti piace e anche a me non piaceva all’inizio, ti dirò che il Copperplate è necessariamente lento. Un minimo di velocità fa perdere di precisione e perdere tutto il bello ai caratteri. Una sua caratteristica è il tratto spesso (“in ombra”) sui discendenti e cercare la variazione fa perdere tempo, non cercarla fa un brutto effetto che fatico a definire (te ne accorgerai provandoci).

Il mio scopo iniziale con il Copperplate era esclusivamente quello di fare calligrafia, non sono mai riuscito a introdurre nessuno dei caratteri nella mia scrittura quotidiana. Mi ha aiutato, comunque, a scrivere meglio facendomi concentrare su alcuni aspetti come rotondità dei caratteri, scrittura più grande, inclinazione più uniforme… ma la mia grafia era già riconosciuta come ben leggibile abbastanza da tutti.

Per le rigature, credo di avere dei pdf già pronti da condividere. Domani cerco
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Messaggio da Silemar »

Hypersfera ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 20:47 In definitiva, posso riassumere così: Allenandomi lentamente con il corsivo inglese, riuscirò ad ottenere una migliore scrittura in velocità “normale”?
Grazie mille.
Ciao, volevo segnalarti questo;
viewtopic.php?t=13204

Poi aggiungo la mia esperienza. Mi ero innamorata dell'Italico di L. Reynolds e volevo farne la mia scrittura quotidiana. Mi sono presto resa conto che cambiare completamente lo stile della mia grafia era un'impresa imponente e, dopo averci comunque provato, ho desistito. Secondo me, per migliorare la propria scrittura si deve partire dall'analisi della stessa (comprendendo cosa non ci piace) e poi esercitarsi sui difetti (che io non vedo come tali). Studiare uno stile calligrafico rende più sensibili verso l'aspetto della scrittura (altezza e forma delle lettere, spaziatura, ecc.), ma non porta necessariamente ad un miglioramento nella propria grafia. Questa è stata la mia esperienza. :wave:
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Messaggio da Koten90 »

Koten90 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 22:41 Per le rigature, credo di avere dei pdf già pronti da condividere. Domani cerco
Eccoci, qui ne trovi un po' per vari formati, sia per Copperplate che Spencerian. (spero funzioni il link)
https://drive.google.com/drive/folders/ ... share_link

Non sono niente di speciale, ma chi vuole può scaricarli e stamparli
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Messaggio da Koten90 »

Koten90 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 22:41 Dunque, con lo Spencerian puoi sicuramente riuscirci (dopotutto in America lo chiamavano anche “Business Writing” perché era lo standard per la scrittura a mano della corrispondenza in ambito lavorativo). Non richiede necessariamente variazione di tratto e può essere scritto praticamente con qualunque pennino.
Ho trovato questo vecchio foglio di appunti e ho riscritto il testo in Spencerian veloce con la stessa penna (pennino F/M normale).
IMG_2348.jpeg
Un pennino più verso EF avrebbe reso tutto più leggibile, ma probabilmente anche uno stub 1,1 grazie al tratto orizzontale EF. Vedi qui con un Zebra G
Allegati
B5AEB9BF-80D9-40B0-85EB-A2ABC5E7FF51.jpeg
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Messaggio da Esme »

Koten90 ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 13:17 Ho trovato questo vecchio foglio di appunti e ho riscritto il testo in Spencerian
Ho dovuto leggere il primo testo per identificare come "S" quella che per me è una "A". :wtf:
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Messaggio da serena900 »

La mia esperienza, ma non sono una campionessa di calligrafia (la mia scrittura è sempre stata leggibile, rotondotta, abbastanza equilibrata devo dire) e non ho la pazienza di stare un minuto su una lettera :
sono partita dal Business Penmanship, dal metodo Palmer nello specifico, che si praticava con il movimento del braccio e non delle dita o della mano solamente e che non comporta variazioni di tratto.

C'ho lavorato su parecchio ma mi ha dato molto : mi ha insegnato a legare le lettere in modo naturale, ad avere la mano molto leggera, ad essere cosciente dei muscoli che uso e a liberare il movimento per fare svolazzi* se ne hai voglia (una vera goduria, questa libertà)

oggi faccio palmer quando ho voglia di testare un pennino, oppure per rilassarmi. Ma mi accorgo che il lavoro fatto ha lasciato una traccia indelebile nella mia grafia quotidiana, snellendo il mio tratto un po' troppo rotondotto e dando equilibrio agli spazi tra le parole, per esempio. Anche l'occhio si è allenato.

il Palmer è anche molto simile allo spencerian, una volta che hai capito i fondamentali e abituato i muscoli a certe rotondità/ovalità vedrai che anche la grafia di tutti i giorni sarà migliorata.

* preciso : gli svolazzi non sono tipici del Palmer, ma se impari le maiuscole dello Spencerian ti puoi divertire a inserire qualcosa nel Palmer, perché no?.
Comunque, lo scopo finale per me è uno solo : divertirsi !

dimenticavo una cosa importante : il palmer ha un suo ritmo, quando tracci i segni ti accorgi che c'è un ritmo specifico che pian pianino diventa naturale e che puoi quasi seguire con la respirazione ... non so spiegartelo bene, un esperto potrà sicuramente dirti meglio, ma è abbastanza sorprendente
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Esme ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 13:29 Ho dovuto leggere il primo testo per identificare come "S" quella che per me è una "A". :wtf:
Confermo. Devo ancora lavorarci perché in velocità pasticcio un po’.
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Messaggio da Automedonte »

Koten90 ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 18:43
Esme ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 13:29 Ho dovuto leggere il primo testo per identificare come "S" quella che per me è una "A". :wtf:
Confermo. Devo ancora lavorarci perché in velocità pasticcio un po’.
Il secondo lo trovo più elegante ma il primo è più leggibile.
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Koten90 ha scritto: lunedì 13 maggio 2024, 22:41
Ma siccome non ti piace e anche a me non piaceva all’inizio, ti dirò che il Copperplate è necessariamente lento. Un minimo di velocità fa perdere di precisione e perdere tutto il bello ai caratteri. Una sua caratteristica è il tratto spesso (“in ombra”) sui discendenti e cercare la variazione fa perdere tempo, non cercarla fa un brutto effetto che fatico a definire (te ne accorgerai provandoci).

Il mio scopo iniziale con il Copperplate era esclusivamente quello di fare calligrafia, non sono mai riuscito a introdurre nessuno dei caratteri nella mia scrittura quotidiana. Mi ha aiutato, comunque, a scrivere meglio facendomi concentrare su alcuni aspetti come rotondità dei caratteri, scrittura più grande, inclinazione più uniforme… ma la mia grafia era già riconosciuta come ben leggibile abbastanza da tutti.

Per le rigature, credo di avere dei pdf già pronti da condividere. Domani cerco
Allora suppongo che seguirò il consiglio per il quale è preferibile apportare migliorie alla propria scrittura.
Magari posso esercitarmi con il corsivo inglese solo per alcune lettere (le mie m, n e d sono pessime) e per perfezionare in generale l'inclinazione (che non resta costante), quindi grazie mille per i pdf!
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Messaggio da Hypersfera »

Silemar ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 12:12 Ciao, volevo segnalarti questo;
viewtopic.php?t=13204

Poi aggiungo la mia esperienza. Mi ero innamorata dell'Italico di L. Reynolds e volevo farne la mia scrittura quotidiana. Mi sono presto resa conto che cambiare completamente lo stile della mia grafia era un'impresa imponente e, dopo averci comunque provato, ho desistito. Secondo me, per migliorare la propria scrittura si deve partire dall'analisi della stessa (comprendendo cosa non ci piace) e poi esercitarsi sui difetti (che io non vedo come tali). Studiare uno stile calligrafico rende più sensibili verso l'aspetto della scrittura (altezza e forma delle lettere, spaziatura, ecc.), ma non porta necessariamente ad un miglioramento nella propria grafia. Questa è stata la mia esperienza. :wave:
Vero, così posso evitare di passare tanto tempo a ricopiare minuziosamente lettere e lettere del corsivo inglese :lol: , almeno più tempo di quanto necessario per affinare la scrittura che già ho (che in sé non è tremenda, se non fosse per qualche piccola cosa). A parte qualche errore facilmente rimediabile (come già detto prima, m, n e d orribili) per quanto riguarda forma e spaziatura mi ritengo soddisfatto, fatta eccezione per le legature che invece rappresentano un problema abbastanza difficile per me: non riesco a legare costantemente le lettere in modo corretto dato che sovente sento la necessità di alzare il pennino, a meno che non si tratti di gruppi facilmente "legabili" (ad esempio "la" o "le")
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Messaggio da Ottorino »

https://www.fountainpen.it/Bibliografia ... ria_grafia

Inutile cercare scorciatoie.
La memoria muscolare comanda.
Ci vuole tempo, pazienza e costanza.
Sembra impossibile, ma ci si puo' fare.

Io ho cominciato verso i 50 anni e a 55 già era migliorata. Ora, se voglio, ho due calligrafie. Una piu' bella e una peggio. Ma quella "bella" si è fatta strada in quella peggio, migliorandola di molto.

Legare: alcuni stili non lo prevedono in tutte le lettere. E se provi e riprovi, ti accorgerai da solo dove legare e dove no.

Il corsivo inglese porta a fare "cerchi" in senso antiorario. Per questo le M e e le N si rovesciano. Se introduci il ritmo dell'italico, che spezza il fare il cerchio, ti troverai le m e le n, giuste. Ma la tua mano continuerà a pensare di girare in senso antiorario. Dopo un po' smetterà. Dagli tempo
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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serena900 ha scritto: martedì 14 maggio 2024, 14:04 La mia esperienza, ma non sono una campionessa di calligrafia (la mia scrittura è sempre stata leggibile, rotondotta, abbastanza equilibrata devo dire) e non ho la pazienza di stare un minuto su una lettera :
sono partita dal Business Penmanship, dal metodo Palmer nello specifico, che si praticava con il movimento del braccio e non delle dita o della mano solamente e che non comporta variazioni di tratto.

C'ho lavorato su parecchio ma mi ha dato molto : mi ha insegnato a legare le lettere in modo naturale, ad avere la mano molto leggera, ad essere cosciente dei muscoli che uso e a liberare il movimento per fare svolazzi* se ne hai voglia (una vera goduria, questa libertà)

oggi faccio palmer quando ho voglia di testare un pennino, oppure per rilassarmi. Ma mi accorgo che il lavoro fatto ha lasciato una traccia indelebile nella mia grafia quotidiana, snellendo il mio tratto un po' troppo rotondotto e dando equilibrio agli spazi tra le parole, per esempio. Anche l'occhio si è allenato.

il Palmer è anche molto simile allo spencerian, una volta che hai capito i fondamentali e abituato i muscoli a certe rotondità/ovalità vedrai che anche la grafia di tutti i giorni sarà migliorata.

* preciso : gli svolazzi non sono tipici del Palmer, ma se impari le maiuscole dello Spencerian ti puoi divertire a inserire qualcosa nel Palmer, perché no?.
Comunque, lo scopo finale per me è uno solo : divertirsi !

dimenticavo una cosa importante : il palmer ha un suo ritmo, quando tracci i segni ti accorgi che c'è un ritmo specifico che pian pianino diventa naturale e che puoi quasi seguire con la respirazione ... non so spiegartelo bene, un esperto potrà sicuramente dirti meglio, ma è abbastanza sorprendente
Per ora provo a migliorare la scrittura che già ho, ma dal quadro generale traggo la conclusione che se ciò non dovesse portare apprezzabili risultati l'unica alternativa è lo Spencerian (che, dopo tutto, non mi sembra tanto male guardando le foto di @Koten90)
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