Paiono molto belle ma temono fortemente l'umidità e bisogna tenerle lontano dall'acqua.
Per pulirle e mantenerle al meglio, come fare?
Sarebbe interessante anche vederne qualcuna fotografata dei fortunati possessori

Grazie
Fabre2000
Grazie Simone, quello che volevo sapere prima di avventurarmi in acquisti verso altre amate vintage (in questo caso particolari come materiale).piccardi ha scritto: ↑giovedì 7 settembre 2017, 22:10 Un panno umido per una strofinata non gli fa nulla, ma cambia poco rispetto ad usarlo asciutto. Ma non vanno assolutamente messe a bagno, si gonfiano e sformano. Per i colori sono analoghi a quelli della celluloide (tanto che una l'ho distrutta perché sembrava una normale celluloide lapislazzulo), non mi paiono affatto più brillanti. Ma il materiale, oltre che igroscopico, è molto più fragile dal punto di vista meccanico. Purtroppo di due che ne avevo, due si sono distrutte, per i suddetti difetti. La prima l'ho detto, la seconda mi si è andata in mille pezzi in mano mentre cercavo di svitare la sezione dal corpo.
Per quel che mi riguarda "mai più e mai poi".
Simone
Anche io mi stavo orientando su qualche Burnham, ma ero molto indeciso, proprio per questi motivi, adesso ho decisamente rinviato e mi sono preso una piacevole Esterbrook verde "striato".TeoJ ha scritto: ↑giovedì 7 settembre 2017, 23:02 Ciao, io ho 4 penne in caseina, 2 Conway Stewart e 2 Burnham.
Confermo quanto già detto da Simone: un panno umido per la pulizia non fa nulla (ad esempio per pulire l'interno di un cappuccio un po' inchiostrato io uso qualche pezzo di scottex inumidito e alla fine un paio di pezzi asciutti per portare via l'umidità residua).
In genere la parte esterna è lucidata e più resistente di quella interna che è lasciata grezza e più porosa.
Assolutamente da non lasciare in ammollo.
Se bagnata la caseina si corrode proprio (ho una Conway Stewart che ha un paio di segni simili sul tappo), ma anche se lasciata in ambienti umidi assorbe l'umidità e comincia a deteriorarsi, l'effetto che gli inglesi chiamano "Crazying", e non saprei come tradurre in italiano (la caseina "impazzisce"?). E purtroppo una delle Burnham ha qualche segno del genere: si vedono come delle microbolle appena sotto la superficie lucida.
Attualmente le conservo tutte in un cassettino di un portapenne assieme ad una bustina di Silica Gel per assorbire l'umidità (a parte una Burnham che è smontata in attesa di un nuovo sacchetto per l'inchiostro).
Per quanto riguarda i colori, per me una volta lucidate (uso la pasta Iosso) hanno riflessi perlati più profondi della celluloide, i riflessi sembrano avere un effetto 3D all'interno del materiale e a me fanno impazzire. Effetto che non ho visto ad esempio nelle Conway Stewart in celluloide, dove ci sono i riflessi perlati ma sono più "bidimensionali".
Se vuoi qualche foto vedo di farne qualcuna nel weekend![]()
A quanto pare sono stato più fortunato: Conway Stewart 15, lasciata in ammollo per pulirla, pensando fosse celluloide. Si è gonfiata un po', ma non eccessivamente, e lasciandola asciugare lentamente con un giro di scotch attorno al taglio della leva, dove c'era una piccola deformazione, è tornata quasi alle dimensioni e proporzioni originali. Soltanto sotto la ghiera del cappuccio è rimasta deformata, ed ho parzialmente risolto inumidendo leggermente la parte e mettendo un cilindro all'interno in modo che forzasse un pochino e lasciandola asciugare così "in forma". Poi leggera riduzione del gonfiore esterno vicino alla ghiera (che purtroppo è rimasta un pochino larga e si muovefockerwulf ha scritto: ↑venerdì 8 settembre 2017, 0:15 Purtroppo devo dare ragione a Simone, trovai una Conway Stewart misura lady (74?), pensando che fosse celluloide la tenni in ammollo tutta la notte. La mattina dopo il cappuccio si era gonfiato a dismisura, il corpo si era spaccato in due, solo puntale e pennino si salvarono; capii che non era celluloide, ma caseina. Non seppi capire la differenza e quindi una penna in meno.
Speriamo di non scornarci in qualche asta
Sì, decisamenteInsomma hanno bisogno di maggiore attenzione e delicatezza