Marca di fabbrica e Marca di controllo (noioso, saltare pure
)
Le iscrizione relative al Produttore della stilografica sono particolarmente (orgogliosamente, direi) ridondanti. Che questa sia una penna Waterman's Ideal, non possono esservi dubbi:
ben 3 sono i globi "IDEAL" (su clip, levetta e fusto) ed altrettanti sono i marchi Waterman's (su clip, fusto e marca di controllo, in acronimo L.E.W.CO. = Luis Edson Waterman Company).
Per non parlare del pennino...
Sul fondello, lasciato intenzionalmente scoperto, è correttamente presente il numero del modello (52), e sono ancora visibili le tracce del colore rosso che riempiva la stampigliatura.
Nonostante la penna non sia (più) il modello base della #52, non sono presenti le cifre delle centinaia e delle migliaia per descrivere l'ulteriore lavorazione, e questo poichè essa era destinata ad essere rivestita fuori dagli Stati Uniti (per la cosiddetta laminatura "continentale").
Non che le Waterman americane non sapessero vestirsi da sole, ed anche con buon gusto... E' che qui da noi in Italia (a Milano, soprattutto) i laboratori artigiani per il rivestimento in materiali preziosi erano per fantasia, livelli di elaborazione e di realizzazione i migliori del mondo...
Fin qui le iscrizioni del Produttore "primario".
Veniamo ora agli interventi operati dal Concessionario Ufficiale Waterman's per l'Italia e alle istruzioni date al laboratorio di laminatura.
Ricordiamo brevemente la successione dei Concessionari: dai primi del 1900 allo scoppio della I Guerra Mondiale la L.&C. Hardtmuth, quindi la Ditta del Cav. Carlo Drisaldi dalla seconda metà del 1914 all'agosto del 1930 quando venne sostituito dal rag. Dicearco Capra (settembre 1930).
Dopo pochissimo tempo, tuttavia, la Waterman affidò la Concessione per l'importazione e la distribuzione in esclusiva in Italia e Colonie delle penne e degli inchiostri a Giuseppe Cavaliere, responsabile all'epoca della "Fratelli Cavaliere", il più noto laboratorio di rivestimenti in materiali preziosi (che già rivestiva per incarico dei precedenti Concessionari la maggior parte delle penne Waterman). Ciò avvenne fra la fine del 1932 e l'inizio del 1933, ma purtroppo non abbiamo (ancora) pubblicità che testimonino il momento esatto dell'avvicendamento.
L'esigenza di salvaguardare il Produttore oltre che il consumatore dalle contraffazioni (evidentemente molto diffuse) aveva indotto il rag. Capra a sviluppare un sistema di marchi sulle laminature per garantire l'autenticità della penna e del relativo rivestimento: qui sotto una pubblicità esplicativa, datata 15 febbraio 1931, da me reperita.
Le differenze con il sistema successivo applicato da Cavaliere (presente sulla penna in presentazione) sono essenzialmente due:
- la prima è che per Capra le iscrizioni sono "al maschile", marchio di fabbrica e marchio di controllo;
- la seconda, ben più importante, è che sulla penna rivestita veniva a comparire un secondo marchio contenete le iniziali del Concessionario ed il suo logo, cosa che quasi sicuramente fu giudicata inaccettabile da Waterman.
Sotto la rappresentanza di Cavaliere, invece, questo fu il sistema adottato:
la MARCA DI CONTROLLO (sulla sinistra nella foto) è inscritta in un cerchio e contiene l'acronimo L.E.W.CO (= Luis Edson Waterman Company). Per l'impossibilità di utilizzare il punzone 18 K.R. (come abbiamo visto sopra), in questo caso la marca di controllo si raccorda direttamente con la marca di fabbrica "Waterman's" e con il "globo Ideal" venendo così a formare un trittico simmetrico.
Non ritenendo la cosa ancora sufficiente, tuttavia, senza ricorrere a nomi o stemmi estranei si decise di incidere sul fusto in prossimità della filettatura (su una porzione della penna, quindi, non soggetta a svitamento o rimozione) un "codice alfanumerico", che nel caso della mia penna è
C2351
All'acquirente della stilografica veniva inoltre rilasciato un "Certificato di Garanzia" del Concessionario per l'Italia e Colonie (Cavaliere) che avrebbe dovuto riportare lo stesso codice alfanumerico che era stato impresso sulla penna.
Credo che una #52 laminata con Marca di controllo e codice stampigliato sul fusto oltre ad essere ai miei occhi davvero bellissima

sia anche abbastanza rara (comunque in rete non ne ho viste altre)...
Il cappuccio
La testina alla sommità del cappuccio ha una pianta perfettamente circolare, è leggermente bombata ed ha la superficie liscia. La testina è mantenuta nella sua sede dalla laminatura faccettata sottostante che si richiude su di essa con un minuscolo labbro, equivalente a quello presente nella parte inferiore per il raccordo al fusto.
Della decorazione della faccettatura ottagonale ci siamo occupati nel paragrafo sulla laminatura.
La clip, che fuoriesce da una fenditura orizzontale ricavata su una delle faccette solo un paio di millimetri al di sotto della testina, è lunga cm.3, la metà esatta del cappuccio, ed è quindi molto piccola rispetto alle dimensioni
oversize della penna (14 cm. chiusa).
Questa particolarità potrebbe avere una causa contingente nella standardizzazione delle minuterie tra la #52 e la molto più diffusa rientrante #42 (che ha il cappuccio sensibilmente più corto). Vi è anche da considerare l'esigenza di non superare in larghezza la faccetta (per non compromettere il ritmo del rivestimento) e l'impossibilità di allungare a dismisura una clip esageratamente sottile.
Eppure, questa insolita proporzione riesce a donare un'originale leggerezza, una ricercata eleganza ad una penna per altri versi decisamente "monumentale"...
Dopo un importante aggetto che la allontana dal cappuccio, la bella clip flessuosamente arcuata assume la forma di un triangolo che si rastrema discendendo, per poi riallargarsi sul fondo e restringersi nuovamente in una punta, all'estremità. Sulla punta è impresso il globo Ideal che risulta leggermente bombato, mentre sul retro della punta la clip presenta una bombatura opposta per assicurare la tenuta al tessuto del taschino.
Sulla parte più ampia della superficie è impressa in verticale con caratteri di grandezza decrescente la scritta
"WATERMAN" (evidenziata con vernice nera)
"S" (non preceduto dall'apostrofo e lasciata senza colore).
Alla base del cappuccio troviamo una fascia di mezzo centimetro di larghezza priva di decorazioni: a questa banda (completamente liscia con l'eccezione della dichiarazione sulla laminatura in Francese) spetta il compito di raccordare la sezione ottagonale del cappuccio con la sua imboccatura circolare: ciò avviene per mezzo di un minuscolo labbro nel quale senza soluzione di continuità l'ottagono si tramuta in cerchio. Altra funzione non meno importante della fascia liscia è quella di separare le decorazioni del cappuccio da quelle del fusto, in maniera che non si noti la differenza di larghezza delle faccette, dovuta alla sezione minore del fusto.
Sulla superficie del cappuccio sono presenti 2 fori di aerazione, di ridotte dimensioni, posti in linea su faccette opposte dell'ottagono, ricavati con precisione a mezza altezza, simmetricamente situati rispetto alla clip e a livello del globo Ideal.
Il cappuccio si avvita al fusto compiendo un giro completo sulla filettatura.
Il fusto
La linea del fusto è divisa in tre parti.
Partendo dal basso troviamo un fondello a tronco di cono, privo di decorazioni, che si ripiega con lavorazione davvero impeccabile sulla sezione circolare scoperta in ebanite, ove è impresso il numero del modello. Sul fondello sono impresse, come abbiamo visto, la marca di fabbrica e la marca di controllo.
Risalendo, troviamo un segmento del fusto con sezione ottagonale regolare con faccette decorate: è in questa porzione che su una delle faccette è ricavato l'alloggiamento per la leva di caricamento.
Questa sezione è esattamente lunga quanto il cappuccio, segno di una progettazione davvero accuratissima...
La laminatura si interrompe sul punto di battuta del cappuccio avvitato: la parte terminale del fusto con la filettatura rimane quindi scoperta, mostrando la superficie di ebanite nera e lucida della penna. Questo segmento si restringe gradualmente verso il gruppo scrittura e reca la stampigliatura con il codice alfanumerico per la garanzia della penna.
Continua....