Altro giro, altra corsa: le penne di fine primavera.

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Messaggio da Abulafia »

Pur imponendomi una pausa di 45 giorni, grazie a ritardi nelle consegne e consegne incredibilmente veloci negli ultimi giorni, si sono accumulate un altro bel po' di penne successive a quelle qui presentate.

Siccome in tutte le precedenti puntate avete dato prova di un lampante masochismo dato dall'apprezzare quel che scrivo, io insisto con questi post-fiume, che mi divertono non poco :D

Ciancio alle bande e via col valzer.

103) Platinum Meteor "Hot Wheels" (+ Bonus Platinum POD Gel) - Pennino non indicato (EF, comunque).

Ho trovato questo set in vendita a una manciata di euro e, piacendomi le cose strane, non ho resistito ad avere due penne marchiate con la notissima linea di macchinette giocattolo della Mattel.
La Meteor è un modello Platinum venduto solo in Asia, con il gruppo scrittura equivalente a quello delle Preppy, ma un fusto più piccolo e, per i miei gusti, più curato e riuscito a livello di design.
Come scrive una Preppy lo sapete tutti, quindi vi dirò che la POD Gel scrive anch'essa benone.
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Platinum Meteor "Hot Wheels" - Abulafia
Platinum Meteor "Hot Wheels" - Abulafia
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Platinum Meteor + POD "Hot Wheels" - Abulafia
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Platinum Meteor "Hot Wheels" - Abulafia (scrittura)
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Ultima modifica di Abulafia il sabato 31 maggio 2025, 0:16, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Abulafia »

104) Yongsheng 60 - Pennino non indicato. Era circa un F, ora è circa uno stub.

Una delle tante vintage "NOS" che appare ogni tanto sul noto sito di vendita cinese, questa mi ha convinto subito alimentando la mia vena nerd-spaziale.
La penna è una sorta di copia della Fisher Space Pen versione bullet, ma declinata in forma stilografica con un bel pennino conico.
Bella è bella, l'astronave gialla di plastica aggiunge la giusta dose kitsch, ma... l'iridio (vabbé, quel che) della punta dei rebbi è esploso dopo un paio di giorni.
Poco male: ci ho dato giù di carta abrasiva e micromesh e ho ottenuto un bello stub che funziona molto meglio di quel che potessi immaginare.
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Yongsheng 60 - Abulafia
Yongsheng 60 - Abulafia
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Yongsheng 60 - Abulafia (scrittura)
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Ultima modifica di Abulafia il sabato 31 maggio 2025, 0:17, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Abulafia »

105) Youlian 28 - Pennino non indicato, è un M abbondante.

Avevo già comprato una Youlian, il modello "2000", e l'avevo trovata ottima (ed è ancora una delle mie penne preferite).

Quando ho trovato questa "Tipo 28" (un modello standard cinese, pare ordinato dal governo e realizzato da un po' tutte le fabbriche nel corso dei decenni, variamente declinato all'interno, ma con una estetica sostanzialmente identica) prodotta dalla Youlian, l'ho presa al volo.
Al di là del caricamento a pompetta (comunque molto veloce e funzionale rispetto ad altre penne che ho provato), il marchio si conferma di estrema compatibilità coi miei gusti: la penna è troppo leggera e quasi inutilizzabile senza cappuccio, MA scrive benissimo, con un bel tratto bagnato, veloce, scorrevole e allo stesso tempo preciso e naturale. Mi ci trovo a meraviglia.

Comprerò sicuramente altre Youlian e anche altre "28".
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Youlian 28 - Abulafia
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Youlian 28 - Abulafia (scrittura)
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Ultima modifica di Abulafia il sabato 31 maggio 2025, 0:18, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Abulafia »

106) Hero 856 - pennino piegato (Fude/Bent).

Come detto sopra, volevo un'altra 28 e la Hero 856 è esattamente un'altra versione del "tipo 28".
Penna praticamente identica alla Youlian, solo corredata da un pennino Hero, in questo caso un pennino piegato a mo' di "fude" giapponese.
La penna è identica alla Youlian, con le stesse caratteristiche.
Il pennino, invece, è perfino meglio!
Una roba strepitosa, facilissimo da usare (non pensavo proprio), intuitivo e sempre scorrevole in tutte le angolazioni, da quella più fine a quella più ampia.
Divertentissimo, espressivo e pure veloce e adatto a ogni tipo di situazione e scrittura.
Se non è già diventato il mio pennino preferito, poco ci manca.

Per i 5€ o meno che costa, la consiglio a TUTTI.
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Hero 856 - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

107) Aurora 88P - Pennino Medio.

Non sono (ancora) appassionato di vintage, sia perché le penne dei decenni scorsi sono in gran parte bruttine e classicheggianti, sia perché non ho alcuna voglia di imparare la manutenzione, sia perché ancora non ho avuto tempo di imparare molto, sia perché mi piacciono le cose subito funzionanti.

Però passeggiando per il mercatino di piazza nel mio comune, ho trovato queste tre penne che sembravano promettenti e visto il costo tutto sommato irrisorio, ho tentato la fortuna.

Ha girato bene, secondo quanto mi è stato detto nell'altro thread.
Quest'Aurora 88P pare "buona", dopo ammollo e due settimane di scrittura non sembra avere problemi di sorta.

Anche se non vedo motivi per utilizzarla al posto di quelle più moderne, direi che comunque è un simpatico pezzo "da collezione".
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Aurora 88P - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

108) Aurora "??" - Pennino F.

La sorella della precedente, ma senza segni distintivi se non il nome "Aurora" sulla base del cappuccio.
A me sembra identica all'altra, ma in effetti ha dimensioni un pelo differenti.

Se sapete identificarla, mi fate un piacere.

Scrive peggio della precedente, ma il pennino in questo caso è un po' consumato strano e soprattutto con l'F mi trovo peggio che con l'M. Per il resto anche questa, al netto che forse meriterebbe una seconda lucidatura dopo la prima che le ho dato, sembra funzionalmente perfetta a livello di caricamento ed erogazione dell'inchiostro.
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Aurora 88? - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

109) Aristokrat 20.

Le uniche informazioni su questo marchio le ho trovate qui su forum, e sono più o meno "è tedesca".

Leggerissima, più piccola delle Aurora 88, caricamento a pistone, scrive bene nonostante il pennino abbia segni di corrosioni tra i rebbi. Molto bagnato, anche vagamente morbido, si adatta bene alla scrittura e rende molto bene con gli inchiostri meno piatti, nonostante il tratto sia più o meno un F/M.

È costata 5€, direi che li vale abbondantemente.
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Aristokrat 20 - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

110) Hero 372-2

Trovata in offertissima a pochi spiccioli, ho deciso di rimpinguare ancora un po' la schiera delle Hero nella mia raccolta.
Immagino che il modello copi qualche modello occidentale, ma nella mia ignoranza mi limiterò a dire che dal vivo è veramente bella e ben fatta, nonostante l'aspetto classico poco consono con i miei gusti.

La penna è di metallo laccato, non leggerissima ma ben bilanciata, e ha un pennino veramente gradevole alla vista; all'uso è un po' "frenato" e tendente al chiodo ma, avendo un tratto sottile, non è nulla di insopportabile, né che non avessi già provato. In più l'ho caricata con un inchiostro Sailor Rosso che sta sul dizionario dei contrari cercando la parola "lubrificazione". :lol:

L'ho usata come penna da lavoro per un mesetto, non ha mai perso una goccia di inchiostro nonostante un centinaio di km al giorno avanti e indietro tra vari comuni. Nessuna falsa partenza, nessun salto di tratto, sempre pronta a scrivere.
Probabilmente è la penna d'aspetto classico che più m'ha convinto, nonostante gli appunti sopra detti mi piace proprio usarla e maneggiarla.
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Hero 372-2 - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

111) Hero P-320 "Star Capsule" Capless - Pennino EF

Non c'è due senza tre: ho rimpinguato la raccolta Hero con la 856 e la 372-2, ma poi ho visto che è spuntata fuori anche questa nuova P-320 capless a tema spaziale (tre versioni di colore diverse, tutte decorate con pianetini, meteore, satelliti e stelline) e ovviamente non ho resistito, essendo questa la mia cifra stilistica preferita :mrgreen:

La penna ha un meccanismo di apertura diverso da quello delle altre capless cinesi: più plasticoso, ingombrante e probabilmente economico. E infatti la penna costa 5-10€, meno delle Majohn A1/A2/A3 o della Jinhao 10.

Però questa ha un design originale e un pennino che, per i miei gusti, è meglio di quello delle altre penne citate: nonostante sia piccolo e sottile, è capace di una vaghissima ma piacevolissima variazione di tratto naturale, andando in basso rialscia più inchiostro e la cosa rende gradevole la scrittura.

Difetto: ogni tanto il pennino un po' secca, ha bisogno di qualche ghirigoro sulla carta per ripartire come si deve.
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Hero P-320 Capless - Abulafia
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Messaggio da Abulafia »

112) Hongdian N25, 2025 Anno del Serpente - Pennino F.

Avevo già comprato la Hongdian N23 - 2023 Anno del Coniglio e la Hongdian N24, 2024 Anno del Dragone, apprezzando moltissimo entrambe e l'idea generale di Hongdian di realizzare ogni anno una penna della sua serie "N" dedicata all'animale dell'anno cinese corrente.

E così ho preso anche questa N25 che, a prima analisi, alza ancora un po' l'asticella della cura e dell'estetica della casa cinese, soprattutto per quanto riguarda il fusto, veramente dettagliato e decorato con una bellissima livrea verde cangiante che da lontano sembra solo sfumata, mentre da vicino e ben illuminata mostra una fitta e azzeccata trama decorata altrimenti quasi invisibile.

Le parti "serpentose" magari possono risultare un po' kitsch e pacchiane, ma tutto sommato io ci noto un certo gusto e una certa moderazione nel non cercare troppa esagerazione. Ma a me piaceva molto anche la N24 (che un po' esagerata lo è), quindi faccio poco testo :shifty:

Continuano anche i pennini personalizzati: dopo il coniglio obeso e il drago di Dragon Ball, è il turno del serpentello dorato.
Apprezzo molto anche questa idea di fare anno per anno un pennino personalizzato e celebrativo.

La penna scrive bene, molto sottile ma un po' tendente allo stitico. Spero che si sciolga con l'uso, come già aveva fatto la N24.
Pesa abbastanza, ma è anche grande abbastanza per usarla perfettamente senza cappuccio. Il bilanciamento è ottimo e l'impugnatura comoda.
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Messaggio da Enbi »

Caro Abulafia, è sempre un piacere leggere le tue recensioni!

Mi hai fatto proprio salire la scimmia con la N25 non per la penna stessa (non amo nè il verde nè i serpenti) ma per la A24 in colore rosso, che trovo molto bella e "tamarra" al punto giusto, peccato per il prezzo (io non uso i tuoi canali ma altri con cui mi sento più sicuro; in essi la A24 è a oltre cinquanta euro!).

Dato che come avrai capito a me piacciono anche le penne "noiose", cioè dal design classico, mi piacerebbe una "tipo 28", anche se da quello che dici tu sono modelli cinesi vintage e non so se riuscirei a reperirle dai miei canali. Chissà la storia dietro questo modello, cioè il perché il Partito volle introdurre un obbligo stilistico per le stilografiche: era per le scuole? Per gli uffici pubblici?

Solo una cosa: noto che dalla numero 107 (la 88P) non hai messo prove di scrittura: è un errore o ti era proprio scocciato? :D
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Messaggio da balthazar »

Grazie per la notevole carrellata di nuove penne, anche se questa volta non mi hai creato nuovi desideri (a parte la 28 che già da parecchio tempo aspetta l'occasione giusta) :D
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Messaggio da Abulafia »

Enbi ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 11:58 Caro Abulafia, è sempre un piacere leggere le tue recensioni!

Mi hai fatto proprio salire la scimmia con la N25 non per la penna stessa (non amo nè il verde nè i serpenti) ma per la A24 in colore rosso, che trovo molto bella e "tamarra" al punto giusto, peccato per il prezzo (io non uso i tuoi canali ma altri con cui mi sento più sicuro; in essi la A24 è a oltre cinquanta euro!).

Dato che come avrai capito a me piacciono anche le penne "noiose", cioè dal design classico, mi piacerebbe una "tipo 28", anche se da quello che dici tu sono modelli cinesi vintage e non so se riuscirei a reperirle dai miei canali. Chissà la storia dietro questo modello, cioè il perché il Partito volle introdurre un obbligo stilistico per le stilografiche: era per le scuole? Per gli uffici pubblici?

Solo una cosa: noto che dalla numero 107 (la 88P) non hai messo prove di scrittura: è un errore o ti era proprio scocciato?
50€ sono uno sproposito, l'ultima volta che mi è venuta voglia di acquistarla (poi ho desistito, voglio prima finire la serie "N") si trovava fra 18 e 24€ a seconda dell'offerta.

Sulla 28: attualmente Admok ne sta producendo una riedizione moderna assolutamente identica a quella originale, con caricamento a pulsante di fondo (così come era il primo modello prodotto). Il costo non è popolarissimo (fra 30 e 45€ a seconda delle fluttuazioni), ma credo che sia rinvenibile anche da qualche venditore occidentale, al contrario delle altre.
Per quanto riguarda la storia: bisogna partire da più in generale, dall'idea stessa di produzione collettiva e statalizzata, mutuata in principio dall'esperienza sovietica.
Nel secondo dopoguerra, dopo che sia l'URSS che la Cina avevano iniziato ad ingranare industrialmente, il grande bisogno di entrambi i Paesi era quello di fornire beni e oggetti di consumo alla popolazione, praticamente passata dal feudalesimo all'età industriale contemporanea nel giro di un quarto di secolo..
Dovendo scegliere a favor di popolo e di economia, di solito il ministero competente per un dato prodotto lanciava una sorta di "concorso di idee" tra le varie fabbriche pubbliche, dando delle caratteristiche di base da rispettare e aspettando i prototipi di ogni fabbrica.
Una volta vagliati i progetti, di solito veniva scelto il più facile ed economico da produrre che rispondesse agli standard minimi, dando un premio alla fabbrica che l'aveva ideato, ma poi distribuendo il progetto stesso anche a tutte le altre fabbriche, sempre al fine di massimizzare la produzione.
Il Tipo 28, da quel che ho capito (al contrario dell'URSS le fonti cinesi sono molto più scarne), è nato proprio così: c'è stata una fabbrica che l'ha ideata e poi tutti gli altri l'hanno prodotta, ognuno con le variazioni permesse (o costrette) dalla propria filiera produttiva.
Negli anni si è passati dal pulsante di fondo all'aerometrico per abbassare ulteriormente i costi, ma in compenso si è allargato il numero di pennini disponibili e anche la loro grandezza, pur mantenendosi nei canoni del "Tipo 28".
Ovviamente dagli anni '80 in poi l'economia collettiva è stata rapidamente sostituita da quella di mercato, quindi attualmente le penne "28" sono semplicemente fondi di magazzino o un "amarcord" produttivo di qualche marchio (come Hero o Admok, per l'appunto).

Peccato che stiano tutte aumentando clamorosamente di prezzo, l'anno scorso le trovavo sui 5€ e praticamente mai sopra i 10€, ormai invece viaggiano tranquille anche oltre i 20€; infatti approfitto al volo di ogni offerta.

Sulla mancanza di prove di scrittura: mi sono accorto solo durante la stesura che mi ero scordato di fotografare le prove da 107 in poi.... :silent:
Le metterò tutte assieme qui sotto appena posso.
balthazar ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 12:41 Grazie per la notevole carrellata di nuove penne, anche se questa volta non mi hai creato nuovi desideri (a parte la 28 che già da parecchio tempo aspetta l'occasione giusta)
Grazie come sempre per l'attenzione :thumbup:
Magari sulle scimmie andrà meglio con la nuova carrellata (sono state già fotografate le nuove 4 penne ulteriori a quelle qui presentate :crazy: )
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Messaggio da Enbi »

Abulafia ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 15:38 Per quanto riguarda la storia: bisogna partire da più in generale, dall'idea stessa di produzione collettiva e statalizzata, mutuata in principio dall'esperienza sovietica.
Nel secondo dopoguerra, dopo che sia l'URSS che la Cina avevano iniziato ad ingranare industrialmente, il grande bisogno di entrambi i Paesi era quello di fornire beni e oggetti di consumo alla popolazione, praticamente passata dal feudalesimo all'età industriale contemporanea nel giro di un quarto di secolo..
Dovendo scegliere a favor di popolo e di economia, di solito il ministero competente per un dato prodotto lanciava una sorta di "concorso di idee" tra le varie fabbriche pubbliche, dando delle caratteristiche di base da rispettare e aspettando i prototipi di ogni fabbrica.
Una volta vagliati i progetti, di solito veniva scelto il più facile ed economico da produrre che rispondesse agli standard minimi, dando un premio alla fabbrica che l'aveva ideato, ma poi distribuendo il progetto stesso anche a tutte le altre fabbriche, sempre al fine di massimizzare la produzione.
Il Tipo 28, da quel che ho capito (al contrario dell'URSS le fonti cinesi sono molto più scarne), è nato proprio così: c'è stata una fabbrica che l'ha ideata e poi tutti gli altri l'hanno prodotta, ognuno con le variazioni permesse (o costrette) dalla propria filiera produttiva.
Negli anni si è passati dal pulsante di fondo all'aerometrico per abbassare ulteriormente i costi, ma in compenso si è allargato il numero di pennini disponibili e anche la loro grandezza, pur mantenendosi nei canoni del "Tipo 28".
Ovviamente dagli anni '80 in poi l'economia collettiva è stata rapidamente sostituita da quella di mercato, quindi attualmente le penne "28" sono semplicemente fondi di magazzino o un "amarcord" produttivo di qualche marchio (come Hero o Admok, per l'appunto).

Peccato che stiano tutte aumentando clamorosamente di prezzo, l'anno scorso le trovavo sui 5€ e praticamente mai sopra i 10€, ormai invece viaggiano tranquille anche oltre i 20€; infatti approfitto al volo di ogni offerta.
Grazie mille per la precisa descrizione storica, adesso mi è tutto più chiaro! Ora si spiegano le tante "modello 28" fatte da marchi diversi. Immagino che la fabbrica vincitrice del concorso di progettazione rimarrà nel mistero...
Enrico
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Messaggio da Abulafia »

Enbi ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 16:07
Peccato che stiano tutte aumentando clamorosamente di prezzo, l'anno scorso le trovavo sui 5€ e praticamente mai sopra i 10€, ormai invece viaggiano tranquille anche oltre i 20€; infatti approfitto al volo di ogni offerta.
Grazie mille per la precisa descrizione storica, adesso mi è tutto più chiaro! Ora si spiegano le tante "modello 28" fatte da marchi diversi. Immagino che la fabbrica vincitrice del concorso di progettazione rimarrà nel mistero...
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Almeno finché i traduttori automatici non comprenderanno meglio il cinese, sì :D
E ammesso che la fabbrica primigenia sia ancora esistente (non sono tantissime in Cina le fabbriche con attività continuativa da quell'epoca e la maggioranza è stata in qualche modo assorbita da Hero).
"e sempre allegri bisogna stare / che il nostro piangere fa male al re"
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