Un capolavoro giapponese "piccino picciò": Sailor Progear Slim Mini Rencontre Terre
Inviato: lunedì 18 agosto 2025, 14:02
In questo torrido agosto rieccoci con un'altra recensione; era da tanto, troppo tempo che non presentavo una delle mie amate giapponesi, ed eccoci qui con un esemplare diverso dal solito standard "penna giapponese noiosa", qui secondo me c'è stata una riuscita ricerca stilistica per quanto riguarda la "veste" estetica.
Intanto è importante prima raccapezzarsi sul modello di cui stiamo parlando, dato che Sailor propone veramente tanti modelli in diverse versioni. Questa qui è una Progear Slim, quindi una versione più sottile e leggermente più corta della Professional Gear e con pennino in oro 14 (e non 21) carati più piccolo, ma Mini, cioè accorciata per divenire una penna da taschino/borsetta (parleremo in seguito di come è stato fatto questo "accorciamento"). Questa Progear Slim Mini non è della serie regolare, ma fa parte delle edizioni limitate denominate "Rencontre", caratterizzate dall'avere la parte centrale del corpo in resina screziata e cappuccio, sezione e codale in resina monocolore. In verità per completezza questa è la serie "Rencontre III", ovvero la terza serie di queste edizioni limitate. Le combinazioni sono differenti, e questa in particolare è denominata "Terre". Semplice, no? Scherzi a parte, trovo che questa penna esemplifichi perfettamente il contesto multiculturale (e transculturale) in cui viviamo: una penna fatta da un'azienda giapponese che ha un nome in lingua inglese, con il nome del modello in inglese ma quello dell'edizione limitata e della singola colorazione in francese...
Ma veniamo dunque alla descrizione esteriore: si tratta di una penna di dimensioni ridotte, dalle estremità piatte, con minuterie in metallo dorato. Il cappuccio è realizzato in una resina blu violaceo appena appena semitrasparente (questo significa che la trasparenza si vede solo in controluce, mentre con luce radente sembra quasi un colore pieno che lascia appena trasparire delle ombre) e comincia con una testina piatta che alla sua sommità reca il logo con l'ancora di Sailor, poi vi è l'anellino di fissaggio della clip, quest'ultima presenta le tipiche scanalature delle clip Sailor di fascia medio-alta e prosegue per buona parte del cappuccio terminando con una punta tondeggiante. Alla base del cappuccio vi è un anellino e subito dopo la vera principale, su cui troviamo l'incisione “SAILOR JAPAN FOUNDED 1911”, e qualche millimetro dopo si arriva al labbro del cappuccio. Si arriva dunque al corpo, che è realizzato in resina piena screziata con colorazione che va dal blu all'azzurro al bianco, con un effetto simile al lapislazzuli. Questa parte colorata del corpo arriva fino a un anellino che separa il corpo dal codale, il quale è realizzato con la stessa resina del cappuccio. Una volta svitato il cappuccio si rivela un altro pezzo della parte multicolore del corpo, un anellino che separa corpo e sezione e la sezione stessa, nella stessa resina di cappuccio e codale. La lunghezza della penna è di circa 108 mm chiusa, circa 95 mm aperta, circa 136 mm con cappuccio calzato. Il peso è di 17 g con cappuccio e 10 g senza. Un paio di considerazioni sulla colorazione (e il nome ad essa associata) e sul design in generale. Inizialmente ero rimasto un po' perplesso perché pensavo che alla Terra avrebbero dovuto associare il colore verde o marrone, dunque mi chiedevo il perché di questo blu, azzurro, blu-nero violaceo... dopo settimane di riflessione il colpo di genio: molto probabilmente Sailor si riferisce alla Terra vista dallo spazio, dunque la parte centrale del corpo sarebbe il nostro “pianeta azzurro”, mentre cappuccio codale e sezione dovrebbero rappresentare lo spazio circostante, almeno credo. Riguardo il design generale, guardando le proporzioni di corpo e cappuccio, mi sa che hanno mantenuto lo stesso cappuccio della Progear Slim e hanno semplicemente accorciato il corpo (non ho una Progear Slim al momento e dunque non posso fare un confronto diretto); questo da un lato contiene sicuramente i costi di produzione (non bisogna fare uno stampo nuovo) dall'altro però sul piano estetico mi dà un sensazione di sbilanciamento, come se avesse il “capoccione”. Dal punto di vista pratico c'è però da dire che quando il cappuccio viene calzato la penna raggiunge una lunghezza paragonabile a tante altre penne, dunque facilmente utilizzabile (io riesco a utilizzarla senza cappuccio, ma non faccio testo). Riguardo le minuterie metalliche, ho notato che le placcature su questo modello sono in un oro più “pallido” rispetto a quelle della mia Professional Gear (metto una foto di confronto delle clip per rendere l'idea).
Veniamo dunque al pennino: si tratta di un pennino in oro 14 carati, non molto grande, che presenta una incisione decorativa a “cornice”. All'interno di questa decorazione è incisa, sotto il foro di sfiato circolare, l'ancora di Sailor, poi è inciso il titolo dell'oro prima in carati e poi in millesimi (14k e 585), e infine vi è un piccolissimo ovale con dentro una incisione (credo sia il seriale del pennino). La gradazione del pennino, in questo caso MF, è incisa in piena tradizione Sailor lateralmente sulla spalla sinistra del pennino. Al di sotto del pennino troviamo l'alimentatore in plastica con lamelle di compensazione.
Il sistema di caricamento è il caro vecchio cartuccia/converter, con una importante nota: in questa penna non entra il converter Sailor standard, ma esiste un mini-converter apposito (che io non ho acquistato). Al momento ho caricato la penna con una cartuccia riempita con la siringa. La filettatura della sezione è in metallo e quella interna del corpo ricavata direttamente dalla resina.
Per quanto riguarda le prestazioni di scrittura, è un pennino rigido (com'è tipico dei Sailor 14 carati), e in questa punta MF devo dire che l'ho trovato particolarmente scorrevole, ha un feedback minore rispetto all'F e mantiene un tratto comunque contenuto. Si tratta di un pennino forse non “chirurgico”, ma comunque preciso e molto godibile. Si tratta di un pennino sensibile alla carta impiegata; io lo preferisco sulle carte più porose rispetto a quelle molto lisce perché ho più controllo. Non è un pennino per chi cerca molleggio, variazioni di tratto o altri effetti pirotecnici, però è un pennino che funziona alla perfezione. Aggiungo una nota: l'MF è l'unica misura disponibile per questa edizione limitata; Sailor adotta per alcune edizioni limitate/speciali questa politica della misura unica di pennino (di solito MF o F), io ero curioso di provare questo MF e non ne sono rimasto deluso, ma per chi cerca un tratto specifico può essere una limitazione ed è bene dunque tenerlo a mente. Lascio come al solito una prova di scrittura.
In conclusione, si tratta di una penna che io apprezzo molto perché è una giapponese ma in una veste molto particolare, per nulla seriosa ma al tempo stesso non troppo sgargiante come alcune edizioni di Sailor con resina glitterata (che mi fanno dire: carino ma...). Le dimensioni compatte permettono di infilarla comodamente in un taschino e calzando il cappuccio si ottiene una penna comoda da impugnare. Il pennino è un pennino Sailor, c'è poco da dire, ottimo per scrivere anche in velocità, il flusso è costante e perfettamente tarato sul tratto. Fa venire voglia di salpare insieme al Marinaio verso nuovi porti, e perché no, anche verso nuovi pianeti vista l'ispirazione “spaziale” della livrea.
Intanto è importante prima raccapezzarsi sul modello di cui stiamo parlando, dato che Sailor propone veramente tanti modelli in diverse versioni. Questa qui è una Progear Slim, quindi una versione più sottile e leggermente più corta della Professional Gear e con pennino in oro 14 (e non 21) carati più piccolo, ma Mini, cioè accorciata per divenire una penna da taschino/borsetta (parleremo in seguito di come è stato fatto questo "accorciamento"). Questa Progear Slim Mini non è della serie regolare, ma fa parte delle edizioni limitate denominate "Rencontre", caratterizzate dall'avere la parte centrale del corpo in resina screziata e cappuccio, sezione e codale in resina monocolore. In verità per completezza questa è la serie "Rencontre III", ovvero la terza serie di queste edizioni limitate. Le combinazioni sono differenti, e questa in particolare è denominata "Terre". Semplice, no? Scherzi a parte, trovo che questa penna esemplifichi perfettamente il contesto multiculturale (e transculturale) in cui viviamo: una penna fatta da un'azienda giapponese che ha un nome in lingua inglese, con il nome del modello in inglese ma quello dell'edizione limitata e della singola colorazione in francese...
Ma veniamo dunque alla descrizione esteriore: si tratta di una penna di dimensioni ridotte, dalle estremità piatte, con minuterie in metallo dorato. Il cappuccio è realizzato in una resina blu violaceo appena appena semitrasparente (questo significa che la trasparenza si vede solo in controluce, mentre con luce radente sembra quasi un colore pieno che lascia appena trasparire delle ombre) e comincia con una testina piatta che alla sua sommità reca il logo con l'ancora di Sailor, poi vi è l'anellino di fissaggio della clip, quest'ultima presenta le tipiche scanalature delle clip Sailor di fascia medio-alta e prosegue per buona parte del cappuccio terminando con una punta tondeggiante. Alla base del cappuccio vi è un anellino e subito dopo la vera principale, su cui troviamo l'incisione “SAILOR JAPAN FOUNDED 1911”, e qualche millimetro dopo si arriva al labbro del cappuccio. Si arriva dunque al corpo, che è realizzato in resina piena screziata con colorazione che va dal blu all'azzurro al bianco, con un effetto simile al lapislazzuli. Questa parte colorata del corpo arriva fino a un anellino che separa il corpo dal codale, il quale è realizzato con la stessa resina del cappuccio. Una volta svitato il cappuccio si rivela un altro pezzo della parte multicolore del corpo, un anellino che separa corpo e sezione e la sezione stessa, nella stessa resina di cappuccio e codale. La lunghezza della penna è di circa 108 mm chiusa, circa 95 mm aperta, circa 136 mm con cappuccio calzato. Il peso è di 17 g con cappuccio e 10 g senza. Un paio di considerazioni sulla colorazione (e il nome ad essa associata) e sul design in generale. Inizialmente ero rimasto un po' perplesso perché pensavo che alla Terra avrebbero dovuto associare il colore verde o marrone, dunque mi chiedevo il perché di questo blu, azzurro, blu-nero violaceo... dopo settimane di riflessione il colpo di genio: molto probabilmente Sailor si riferisce alla Terra vista dallo spazio, dunque la parte centrale del corpo sarebbe il nostro “pianeta azzurro”, mentre cappuccio codale e sezione dovrebbero rappresentare lo spazio circostante, almeno credo. Riguardo il design generale, guardando le proporzioni di corpo e cappuccio, mi sa che hanno mantenuto lo stesso cappuccio della Progear Slim e hanno semplicemente accorciato il corpo (non ho una Progear Slim al momento e dunque non posso fare un confronto diretto); questo da un lato contiene sicuramente i costi di produzione (non bisogna fare uno stampo nuovo) dall'altro però sul piano estetico mi dà un sensazione di sbilanciamento, come se avesse il “capoccione”. Dal punto di vista pratico c'è però da dire che quando il cappuccio viene calzato la penna raggiunge una lunghezza paragonabile a tante altre penne, dunque facilmente utilizzabile (io riesco a utilizzarla senza cappuccio, ma non faccio testo). Riguardo le minuterie metalliche, ho notato che le placcature su questo modello sono in un oro più “pallido” rispetto a quelle della mia Professional Gear (metto una foto di confronto delle clip per rendere l'idea).
Veniamo dunque al pennino: si tratta di un pennino in oro 14 carati, non molto grande, che presenta una incisione decorativa a “cornice”. All'interno di questa decorazione è incisa, sotto il foro di sfiato circolare, l'ancora di Sailor, poi è inciso il titolo dell'oro prima in carati e poi in millesimi (14k e 585), e infine vi è un piccolissimo ovale con dentro una incisione (credo sia il seriale del pennino). La gradazione del pennino, in questo caso MF, è incisa in piena tradizione Sailor lateralmente sulla spalla sinistra del pennino. Al di sotto del pennino troviamo l'alimentatore in plastica con lamelle di compensazione.
Il sistema di caricamento è il caro vecchio cartuccia/converter, con una importante nota: in questa penna non entra il converter Sailor standard, ma esiste un mini-converter apposito (che io non ho acquistato). Al momento ho caricato la penna con una cartuccia riempita con la siringa. La filettatura della sezione è in metallo e quella interna del corpo ricavata direttamente dalla resina.
Per quanto riguarda le prestazioni di scrittura, è un pennino rigido (com'è tipico dei Sailor 14 carati), e in questa punta MF devo dire che l'ho trovato particolarmente scorrevole, ha un feedback minore rispetto all'F e mantiene un tratto comunque contenuto. Si tratta di un pennino forse non “chirurgico”, ma comunque preciso e molto godibile. Si tratta di un pennino sensibile alla carta impiegata; io lo preferisco sulle carte più porose rispetto a quelle molto lisce perché ho più controllo. Non è un pennino per chi cerca molleggio, variazioni di tratto o altri effetti pirotecnici, però è un pennino che funziona alla perfezione. Aggiungo una nota: l'MF è l'unica misura disponibile per questa edizione limitata; Sailor adotta per alcune edizioni limitate/speciali questa politica della misura unica di pennino (di solito MF o F), io ero curioso di provare questo MF e non ne sono rimasto deluso, ma per chi cerca un tratto specifico può essere una limitazione ed è bene dunque tenerlo a mente. Lascio come al solito una prova di scrittura.
In conclusione, si tratta di una penna che io apprezzo molto perché è una giapponese ma in una veste molto particolare, per nulla seriosa ma al tempo stesso non troppo sgargiante come alcune edizioni di Sailor con resina glitterata (che mi fanno dire: carino ma...). Le dimensioni compatte permettono di infilarla comodamente in un taschino e calzando il cappuccio si ottiene una penna comoda da impugnare. Il pennino è un pennino Sailor, c'è poco da dire, ottimo per scrivere anche in velocità, il flusso è costante e perfettamente tarato sul tratto. Fa venire voglia di salpare insieme al Marinaio verso nuovi porti, e perché no, anche verso nuovi pianeti vista l'ispirazione “spaziale” della livrea.