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WAHL-EVERSHARP 1st EQUI-POISED PERSONAL-POINT GOLD SEAL BLACK & PEARL PEN BOXED — Chicago, 1929

Inviato: domenica 17 agosto 2025, 21:44
da Musicus
• Marca e modello
• Il nome
• La penna
• Le misure
• Le iscrizioni del Produttore
• La scatolina
• Lo stiloforo
• Sheaffer <Balance> e Wahl-Eversharp <Equi-Poised> a confronto
• Osservazioni


1. WE1EP. The Pen w logo.jpg


Marca e modello
Chi volesse conoscere le straordinarie vicende del glorioso Marchio statunitense Wahl-Eversharp potrà fare riferimento al nostro formidabile Wiki: https://www.fountainpen.it/Eversharp/it

Per la famiglia di modelli diversi (4 o 5) denominati dalla Wahl-Eversharp come <Equi-Poised> rinvio alla accurata catalogazione proposta da Simone Piccardi https://www.fountainpen.it/Equi-Poised#cite_note-3 in calce alla quale sarà anche possibile ammirare i pochi esemplari già documentati dai Collezionisti.
Giustamente citata dal Wiki, segnalo anche la catalogazione proposta da David Nishimura: https://www.vintagepens.com/Equipoise.shtml
Poiché le immagini disponibili in rete della prima versione di <Equi-Poised> (ovvero <Equi-Poised n.1> come la penna in presentazione) si contano sulle dita di una mano (monca), segnalo anche il blog di Luiz Leite https://oldfountainpensjustforfun.blogs ... sharp.html (nel quale vengono mostrati degli estratti fotografici dal volume «Wahl-Eversharp: An Illustrated History», tra i quali i primi due modelli di <Equi-Poised>, entrambi nel colore “Bronze-Green”).

Altre Fonti
A) per la storia della Sheaffer <Balance>:
• il nostro Wiki:
https://www.fountainpen.it/Balance
che giustamente rimanda anche al
• dettagliatissimo profilo della penna sul sito «parkersheaffer.com»:
https://parkersheaffer.com/sheaffers-balance-english/

B) per le cause legali intentate da Sheaffer per la tutela del brevetto di design della <Balance>:
• l’articolo di Daniel Kirchheimer:
https://danielkirchheimer.com/wp-conten ... weight.pdf
e, solo in subordine,
• l’articolo di David Isaacson:
http://fountainpenboard.com/forum/index ... e-lawsuit/

* * *

Per parte mia, oggi inizierò presentando un breve excursus sulle <Equi-Poised> dalla n.1 alla n.5, modificandolo rispetto a quello che avevo predisposto per la recensione di una <Equi-Poised n.2>, alla quale rimando comunque per ulteriori fonti documentali e approfondimenti, al seguente indirizzo: viewtopic.php?p=440123#p440123



Il nome
La nuova stilografica presentata nel Catalogo del 1929 fu battezzata <Equi-Poised>.
La parola composta (col trattino <->) scelta da Wahl-Eversharp per denominare commercialmente la nuova penna può essere scritta in inglese anche in un’unica soluzione <equipoised>, ma anche in questa forma non si trattava di un aggettivo impiegato correntemente, a differenza del nome “equipoise”, che significa “uguale distribuzione di peso” (contrazione da “equal poise”), nettamente più diffuso. Nella forma scelta dal Marketing di Wahl, non era perciò una parola di uso comune negli USA all’epoca, stando alle mie ricerche sulla stampa quotidiana: e infatti, aveva avuto bisogno di un “ovvero” esplicativo con un sinonimo (che citava proprio il nome della penna della Sheaffer, “balance”) e di ripetute spiegazioni nelle pagine del Catalogo 1929 dedicate alla sua presentazione ai rivenditori:
«Equi-Poised (equally balanced) [= La penna Equi-Poised (equamente bilanciata)]» assicura «writing ease» [= facilità di scrittura] e «equal balance to prevent fatigue even with long hours of continual writing» [= perfetto bilanciamento per prevenire l’affaticamento anche in lunghe e ininterrotte sessioni di scrittura].
Già da queste definizioni programmatiche intuiamo che il punto di riferimento della <Equi-Poised> era la nuovissima creazione della concorrente Sheaffer, il rivoluzionario modello <Balance> (=bilancia, bilanciamento), scritto anche <Balanced> (=bilanciato), dalle linee affusolate/streamlined (caratterizzato da un cappuccio ad ogiva e da un fondello altrettanto rastremato: https://www.fountainpen.it/Balance), immesso sul mercato con i primi test di vendita nel dicembre del 1928, e all’avvento del quale tutti i maggiori Produttori concorrenti provarono già nel corso del 1929 a reagire, è proprio il caso di dirlo, in qualsiasi modo… :shock:
La Sheaffer stessa non si aspettava il travolgente successo della sua ultima creazione, che passò dalle 5.000 penne vendute in gennaio alle quasi 40.000 in febbraio grazie alle prime pubblicità, mettendo seriamente a rischio la futura vendibilità di tutto il resto della sua vasta produzione in stile “tradizionale” cilindrico, tanto che nel mese di marzo 1929 fu imbastita una contro-campagna correttiva per ri-proporre le penne flat-top che giacevano a decine di migliaia presso i rivenditori in tutto il Paese, onde evitare che le rispedissero tutte indietro contemporaneamente come “invenduto”/invendibile...

La mossa di Wahl-Eversharp, entrata in produzione entro una manciata di mesi, non fu però sufficientemente emancipata dall’idea vincente della Sheaffer, come si può apprezzare già a partire dai testi sopracitati ma, ancor più sotto il profilo stilistico dalle immagini che ad essa si ispiravano, pubblicate nel Catalogo Generale n.298 del 1929 in cui era presentato il modello di <Equi-Poised n.1> che richiama la <Balance> davvero molto da vicino…
2. Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.31 (fonte Pen Collectors of America).jpg
Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.31 (fonte Pen Collectors of America)

Il tempo era stato così breve che Everharp aveva disegnato e mandato in produzione due taglie, che erano in realtà una sola: una con la clip/fermaglio, l’altra con l’anellino (lo stesso, però, aveva fatto anche Sheaffer al momento del pre-lancio).

Ovviamente, la Sheaffer minacciò in una “lettera di diffida” di difendere per vie legali il brevetto di design, il che bastò a scoraggiare (già con le buone, si direbbe) la Wahl-Eversharp, che comunque intratteneva con essa e con Parker ottimi rapporti derivanti anche da una recente accordo per la messa in comune dei brevetti per gli stilofori.

Per guadagnare un poco di tempo in attesa di mandare in produzione un design pienamente originale (già pronto all’inizio dell’autunno del 1929, come si evince dalla richiesta di brevetto allegata qui sotto), Wahl-Eversharp intervenne allora subito sulle caratteristiche estremità affusolate delle <Equi-Poised n.1> (tapered ends), ottenendo dalla rilavorazione delle sole punte (in origine magistralmente stondate alla minima misura possibile) due nuovi, piccoli ma ben distinguibili “coni terminali”. Fu così varata, in tutta fretta, la versione <Equi-Poised n.2> (di cui trovate una mia recensione qui: viewtopic.php?p=440123#p440123), probabilmente per aver qualcosa di veramente nuovo ma legalmente/commercialmente più “spendibile” per le feste di Natale 1929, come risulta da questa pubblicità, l’unica in assoluto da me rinvenuta sulla stampa.
3. The_Plain_Dealer_1929_12_07_p.14 (Equi-Poised 2nd).jpg
The_Plain_Dealer_1929_12_07_p.14 [<Equi-Poised n.2>]

Successivamente, il “cono”, sia grande che piccolo, completo di vertice oppure tronco, divenne il vero Leitmotiv della versione <Equi-Poised n.3>, quella elegantissima del designer Robert Back,
4. EVERSHARP Equi-poised n.3. Patent-US-D081223 by R. BACK (dal Wiki).jpg
EVERSHARP <Equi-poised n.3>. Patent-US-D081223 by Robert BACK (dal Wiki)

lanciata sul mercato già nella primavera del 1930, in una linea di strumenti finalmente declinata in diverse taglie, che si mostrò più durevole nel tempo (la Equipoised per antonomasia presso i Collezionisti). Questa terza versione (in meno di un anno!) preannunciava (quanto a forme e distribuzione dei volumi) e poi commercialmente veniva ad affiancare dal 1931 (anche se in posizione subalterna) la nuovissima <Doric>, creazione sempre dello stesso geniale designer.
5. Wahl-Eversharp Equi-Poised n.3 & Doric. Collage su una Ad di mia proprietà.jpg
Wahl-Eversharp <Equi-Poised n.3> & <Doric>. Collage su una Ad di mia proprietà

L’ultima incarnazione di penne recanti il nome di <Equi-Poised>, la n.4 (o n.5 se si conta un poco diffuso modello, transizionale tra le flat-top e le streamlined, con entrambe le estremità con oblunghe terminazioni coniche, però evidentemente solo “applicate” su una penna di impianto tradizionale cilindrico), fu una linea di stilografiche leggermente semplificate (che furono perciò anche declassate dalla privazione della garanzia a vita “Gold Seal”), comparse nel Catalogo del 1932 (ma già la ridislocazione delle gerarchie era chiara nel Natale del 1931)
6. Times_Herald_1931_12_16_Page_3.jpg
Times_Herald_1931_12_16_Page_3

sempre comunque a fianco delle "vecchie" <Equi-Poised n.3>, ribattezzate per l'occasione "Gold Seal Pens", tanto per cambiare … La vendita di questa ultima incarnazione del nome proseguì fino a non oltre la metà degli anni Trenta: sulla stampa quotidiana dopo il 1932 non ho più trovato alcuna inserzione, mentre le prime svendite sono già del 1933 e l’ultimissima citazione, isolata, del 1934.



La penna
7. WE1EP. Capped, opened and posted.jpg
WAHL-EVERSHARP PERSONAL-POINT EQUI-POISED GOLD SEAL misura unica con CLIP nel colore BLACK AND PEARL No. 6404TC in BOX, in celluloide tornita dal pieno, parti metalliche a vista laminate oro, con cappuccio a vite, corretto pennino intercambiabile Wahl-Eversharp “Signature” in oro 14 carati, caricamento a levetta. Produzione U.S.A., anno 1929.

Secondo i criteri di catalogazione di Wahl-Eversharp del 1929 (la numerazione fino al 1928, e anche oltre per alcuni rivestimenti, è ottimamente esposta da Simone nel Wiki: https://www.fountainpen.it/Numerazione_Eversharp), il codice alfanumerico No. <6404 TC> potrebbe essere così interpretato:
6: lunghezza (e diametro) media
4: dimensione pennino (= #4 interchangeable P.P.)
04: colore “Black and Pearl”
T: [identificativo modello <Equi-Poised>]*
C: con Clip

* Questa è una mia ipotesi, basata sul fatto che la versione con anellino della <Equi-Poised> (pag.32) era catalogata come <6404 TW>. Poiché nel Catalogo del 1929 il semplice suffisso <C> indicava genericamente la (roller) <Clip> e il suffisso <W> le penne con anellino (cap-ring=ring-top), e poiché, ad esempio, già esistevano a Catalogo due penne flat-top, simili per lunghezza e di identico colore, codificate rispettivamente come <6404 SC> (con Soldier Clip) e <6404 W> (con anellino), rispettivamente alle pagine 16 e 18, il suffisso <T>, trattandosi di una roller clip con posizionamento tradizionale (side clip), potrebbe essere stato introdotto proprio per identificare il nuovo modello <Equi-Poised>.
Una conferma a questa mia ipotesi si può verosimilmente ravvisare nel Catalogo generale del 1932, in cui tutte le “Gold Seal Pens” (penne di fascia medio-alta, con la forma delle <Equi-Poised> precedenti – terzo tipo – ma senza più tale nome) e le ultime ancore denominate <Equi-Poised> (penne di fascia bassa, senza più il Gold Seal, alcune con nuovo design) hanno tutte come primo suffisso la lettera <T>.




Le misure
Penna chiusa: 13,4 cm
8. WE1EP. Capped.jpg
Cappuccio: 6,6 cm
9. WE1EP. Opened.jpg
Fusto: 11,9 cm (con pennino sporgente di 2,1 cm)
Con cappuccio calzato: 15,3 cm (con pennino sporgente di 2,1 cm)
10. WE1EP. Posted.jpg
Diametro max cappuccio: 13,7 mm
Diametro fusto (alla levetta): 12,3 mm
Diametro medio impugnatura: 11,2 mm

Peso (scarica): 16 g
Cappuccio: 6 g
Fusto: 10 gr



Continua…

WAHL-EVERSHARP 1st EQUI-POISED PERSONAL-POINT GOLD SEAL BLACK & PEARL PEN BOXED — Chicago, 1929

Inviato: domenica 17 agosto 2025, 21:56
da Musicus
Le iscrizioni del Produttore
Le iscrizioni nella <Equi-Poised n.1> sono concentrate tutte sul cappuccio, a parte quella sempre presente sul pennino.
Partendo dall’alto troviamo subito il sigillo che identifica la garanzia a vita della Casa, il «Gold Seal»,
11. WE1EP. Gold Seal.jpg
che contiene, ben riconoscibile nonostante la stilizzazione grafica come “doppia spunta”, la lettera maiuscola <W> della “The Wahl Company”.
Scendendo lungo il cappuccio troviamo l’iscrizione principale della penna che è posizionata sul fermaglio, e ci appare in verticale, dal basso verso l’alto, in stampatello con caratteri più grandi per il secondo nome del brand:
WAHL EVERSHARP

12. WE1EP. Clip inscrtiption.jpg
Senza trattino.

L’iscrizione secondaria, che dichiara la provenienza della produzione, è impressa nella celluloide sul retro del cappuccio osservando la clip, posizionata appena sopra ai due anellini che proteggono e decorano il labbro:
13. WE1EP. Cap inscrtiption.jpg

MADE IN U.S.A.




La scatolina
14. WE1EP. The box x 3 views.jpg
L: 15,8 cm / l: 5,4 cm / H: 3,0 cm
Peso (vuota): 74 g
15. WE1EP. Box with pen.jpg

Destinate ad accogliere set di penna & matita meccanica di lusso (ovvero in cui le stilografiche già da sole superassero i $6, con esclusione solo di quelle in oro massiccio), le «scatoline regalo foderate in raso e velluto» avevano fatto la loro comparsa già nelle pubblicità del Natale 1927 (sulla destra): https://www.fountainpen.it/File:1927-12 ... lMetal.jpg.

Le ritroveremo quindi nel Catalogo del 1928, e da questa fonte apprendiamo che le scatoline erano sicuramente di due dimensioni.
16. Wahl-Eversharp Catalog 1928, pag. (fonte PCA).jpg
Wahl-Eversharp Catalog 1928, pag. (fonte PCA) (fonte PCA)

La scatolina proposta per le <Equi-Poised> nel Catalogo del 1929, invece, è la stessa che contiene tutte le altre penne del catalogo tranne le “Deco Band”.
17. Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.35 (fonte Pen Collectors of America).jpg
Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.35 (fonte Pen Collectors of America)

Si tratta di una variante della scatolina per modelli di medio pregio che troviamo in questa pubblicità del 1927 (https://www.fountainpen.it/File:1927-11 ... lMetal.jpg) sulla sinistra (due esemplari), mentre la scatolina oggi in presentazione, più riccamente rifinita, è quella sulla destra; la nuova versione del 1929 (estratta da una Ad reperita in rete), fortunatamente “leggibile”, è quella che ho inserito in basso a destra.
18. 1927-11-Wahl-Signature-AllMetal (dal Wiki) & Ebay Ad 1929.09 - Details of boxes in collage.jpg
L’unica differenza rispetto alle scatoline non imbottite precedenti è la presenza, al di sotto delle altre scritte, del riferimento alla Compagnia <WAHL/CHICAGO/U.S.A.>, che tradizionalmente, però, si trovava stampato sul coperchio all’esterno (in alto a sinistra), ovvero sulla faccia inferiore (nella mia scatolina sulla base in centro, come subito vedremo).
È per me plausibile che il Catalogo proponesse una scatolina standard (non di particolare pregio) per i disegni di tutti i modelli, che poi potevano/dovevano essere venduti anche nelle scatoline imbottite di maggior valore e prestigio (ma solo se il costo della stilografica superava una certa soglia, come visto): e considerato il pochissimo tempo a disposizione per la presentazione del nuovo modello, anche all’interno di un catalogo tutto sommato consolidato, sarà stato probabilmente proprio questo il caso…
Le scatoline “di lusso” come quella in presentazione erano giunte perfino in Italia, come si può verificare da questa inserzione del 1928:
https://www.fountainpen.it/images/0/02/ ... ipClip.jpg
In ogni caso, erano ancora in servizio negli USA nel Natale dell’anno seguente 1930 (https://www.fountainpen.it/File:1930-12 ... lPoint.jpg a destra in alto), ma a quel punto accoglievano set di minor valore: anche in piena Grande Depressione non era il caso che una confezione regalo, pur dotata di qualità e raffinatezza indubbie, accogliesse le ultime novità della Casa per quattro anni di fila…

Ma passiamo all’esame approfondito della “gift box”.
Come anticipato, a dichiarare all’esterno della scatolina quale sia il prodotto in essa contenuto e il nome del suo Produttore è compito di una stampigliatura dorata presente sulla faccia inferiore, di colore nero:
19. WE1EP. Box inscription (outside) on base and detail.jpg

WAHL
CHICAGO
U·S·A·

con l’insolito posizionamento dei puntini a mezza altezza tra le lettere.
L’iscrizione principale, tuttavia, è all’interno, sul raso (imbottito) del coperchio:

Wahl Products
EVERSHARP √√ WAHL PEN

20. WE1EP. Box inscription (inside).jpg





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WAHL-EVERSHARP 1st EQUI-POISED PERSONAL-POINT GOLD SEAL BLACK & PEARL PEN BOXED — Chicago, 1929

Inviato: domenica 17 agosto 2025, 22:18
da Musicus
All’esterno il coperchio è rivestito da un cartoncino di color bianco, perforato da una miriade di puntini a imitazione della superficie irregolare di un rivestimento in pelle, mentre una fascia di bordura a motivi neri in pronunciato rilievo su fondo rosso (ciò che le conferisce una spiccata consistenza materica)
21. WE1EP. Box decoration detail.jpg
corre lungo tutto il perimetro senza soluzione di continuità, replicando più volte un disegno di ca. 9 cm di lunghezza, in cui si riconoscono zampilli di fontane, cornucopie di frutta e fiori e figure animali stilizzate… Per gli scettici:
22. WE1EP. Well balanced Equi-Poised.jpg
E così, giunte dall’ormai lontano 1929, fianco a fianco in lotta per la supremazia, possiamo ammirare il Déco geometrico/astratto delle scatoline “Personal-Point” (<Deco Band>) e quello naturalistico/animalier delle <Equi-Poised>!
23. WAHL-EVERSHARP Deco Band and Equi-Poised boxes.jpg
WAHL-EVERSHARP <Deco Band> and <Equi-Poised> in original box

Al seguente indirizzo potrete trovare la presentazione della scatolina “Personal Point” visibile sulla sinistra della foto precedente: viewtopic.php?p=369130#p369130

Aggiungo qui per completezza anche il confronto con la seconda versione della <Equi-Poised> (quella coi terminali troncati e rilavorati “a cono”), nella configurazione “da signora” con anellino e in colore verde giada, che verrà venduta anch’essa nelle stesse “scatoline regalo” già dopo poche settimane dal lancio della prima versione (rapidissimamente ritirata dal commercio), e ciò almeno sino alla fine del 1929 come dimostrava la pubblicità allegata precedentemente…
24. Wahl-Eversharp Equi-Poised 1st model with clip & 2nd model with ring.jpg
Wahl-Eversharp <Equi-Poised> 1st model Black&Pearl with clip & <Equi-Poised> 2nd model Jade green with ring

I lettori più attenti avranno notato che la stilografica andrebbe posizionata all’interno, nel solco più lungo e di diametro maggiore: per ragioni di presentazione, in questa recensione ho deciso di mostrare però sempre la penna nel posto più vicino all’osservatore, in quello che dovrebbe essere il posto della matita… :mrgreen: Un giorno, me lo auguro, riuscirò a trovare anche lei, e potrò dare una degna compagna a questa splendida stilografica, e così vivranno per sempre felici e contente nella loro deliziosa casetta! ;)
25. WE1EP. Posted pen and opened box.jpg



Lo stiloforo
Come suggerisce il Catalogo del 1929 a pag.34 (in fondo), la penna [col cappuccio calzato] poteva essere inserita nel calice (Humidor) di un qualsiasi desk set [prestando però attenzione ad utilizzarne uno dotato di un calice di misura grande, capace di accogliere pennini #4].
Non sono certamente un estimatore degli stilofori che ospitano penne non-dedicate (riconoscibili dal fatto che non hanno la coda/taper), ma questa soluzione in particolare (che personalmente giudico pur sempre “di fortuna”) non è di certo la peggiore, almeno ai miei occhi, e ciò grazie alla forma estremamente filante del cappuccio della <Equi-Poised>…
26. WE1EP. Posted pen inserted in Humidor (desk set).jpg

Anche la base che ho utilizzato per questo esempio pratico – una base a mezzaluna in cristallo nero, con due depressioni a spicchio (per contenere puntine o graffette) e un’ampia scanalatura per ospitare una matita meccanica distesa – si può ritrovare nel Catalogo del 1929, a pag.62 (dove è però visibile la versione in cristallo color verde muschio scuro).
27. Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.62 (fonte PCA).jpg




Sheaffer <Balance> e Wahl-Eversharp <Equi-Poised> a confronto
Proverò ora a ricostruire la travagliata avventura della prima <Equi-Poised> partendo dalla penna che, al di là di ogni ragionevole dubbio, ne aveva ispirato la nascita: la Sheaffer <Balance>.

• La richiesta di brevetto della <Balance> è del 21 novembre 1928, mentre il rilascio seguirà il 18 giugno 1929;
28. SHEAFFER Balance. Patent-US-D078795 (dal Wiki).jpg
SHEAFFER Balance. Patent-US-D078795 (dal Wiki)

• lo stesso Catalogo che per la prima volta la presenta ai rivenditori è quello del 1928, alla fine del quale, però, Sheaffer aggiunge 2 ulteriori pagine, con il nuovo modello <Balance>: tuttavia, il copyright © in basso a destra sembrerebbe proprio quello del nuovo anno 1929;
29. Sheaffer 1928 Catalog, pag.33 added in 1929 (fonte parkersheaffer.com) - Copyright detail.jpg
Sheaffer 1928 Catalog, pag.33 added in 1929 (fonte parkersheaffer.com) - Copyright detail

• le prime pubblicità sulla stampa quotidiana da me rinvenute sono dell’ultima settimana di febbraio 1929;
• riviste generaliste non pervenute nel 1928, ma anch’esse note solo dal febbraio 1929.

A conferma di questa ricostruzione temporale del lancio, nel più importante dei processi per la tutela del proprio brevetto (cfr. l’articolo citato) la Sheaffer sosteneva (sotto giuramento :geek: ) di aver messo in commercio la <Balance> già nel dicembre 1928, ma senza aver fatto alcuna pubblicità! E dichiarava che la comunicazione/il debutto “erga omnes” era avvenuto proprio nel febbraio seguente. Circostanza che ho potuto verificare personalmente sulla stampa quotidiana: la presentazione fu certamente avviata in grande stile con una pervasiva campagna nazionale nella settimana del 21 febbraio 1929.
30. Chicago_Tribune_1929_02_24_pag.65.jpg
Chicago_Tribune_1929_02_24_pag.65

Si noti, accidentalmente, che sul giornale di Chicago, città della Wahl-Eversharp, fu acquistata un’intera pagina (con lo scopo evidente di andare a stuzzicare la concorrenza… :twisted: ).

Come testimonial delle prodezze della nuova <Balance> dopo la splendida ballerina (maestra di “bilanciamento” sulle punte) del debutto si avvicenderanno: il saltatore con l’asta, la pattinatrice sul ghiaccio, la surfista, il taglialegna sui tronchi galleggianti…

La circostanza è arcinota agli appassionati, ma è meglio ricordarla per i neofiti: la <Balance> segnò un’autentica rivoluzione stilistica nell’ambito degli strumenti di scrittura, e il 1929 è l’anno in cui il mondo stilografico si divise per sempre in “seguaci dell’ogiva” e “adepti del cilindro”…

* * *



Continua…

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Inviato: domenica 17 agosto 2025, 22:30
da Musicus
Orbene, se volessimo ricostruire lo stesso percorso di documentazione anche per la Wahl-Eversharp <Equi-Poised> ciò non sarebbe possibile, poiché la penna pare proprio avere subito una damnatio memoriae (preventiva): infatti, la sola e unica prova documentale della sua esistenza disponibile in rete (ovviamente sempre stando alle mie ricerche) è il «Catalogo generale Wahl-Eversharp No.298» del 1929 (di cui non si conosce il mese di pubblicazione), generosamente reso disponibile in rete dai Pen Collectors of America (https://drive.google.com/file/d/1HuVPb- ... ZilBO/view): in esso, da pag.31 a pag.35, viene presentata il nuovissimo modello, declinato in due sole versioni, con la clip oppure con l’anellino, entrambe della stessa taglia e proposte allo stesso prezzo, con le rispettive matite.
31. Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.31 (fonte PCA).jpg
32. Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.34 (fonte Pen Collectors of America).jpg

E basta.

Solo su questa base iconografica potremo dunque basarci per ricostruire le ragioni che portarono Wahl-Eversharp dapprima alla repentina modifica del progetto orginario (si veda la mia recensione del modello <Equi-Poised n.2>: viewtopic.php?p=440123#p440123) e in seguito, nel giro di pochissimi mesi, addirittura all’abbandono completo e definitivo della forma ad “ogiva”…

Poiché
• non dovrebbe (più) esistere un “brevetto di Design” di Wahl-Eversharp per la sua <Equi-Poised> (vuoi perché mai richiesto oppure non concesso dall’Ufficio preposto, ovvero perché in qualche modo “ritirato” dalla Casa dopo l’accordo di desistenza concluso con Sheaffer);
• non esiste alcuna pubblicità a stampa (tranne quella del dicembre 1929 che raffigura però una <Equi-Poised n.2> allegata precedentemente)

ho dovuto provvedere diversamente per effettuare un confronto diretto con il design della Sheaffer <Balance>, per capire le ragioni della minacciata azione legale…

Innanzi tutto, ho dovuto verificare che la penna in mio possesso corrispondesse davvero esattamente al modello <Equi-Poised n.1>, cosa confermata empiricamente accostando la penna reale ai disegni del Catalogo della penna chiusa e con cappuccio calzato.
33. WE1EP. Comparison with Catalog capped.jpg
(occhio alla penna!)

Purtroppo, l’effetto “camouflage” (che dissimula le forme di un oggetto mediante i colori stesi sulla superficie) tipico delle livree a macchie irregolari, e in particolare della combinazione “black&pearl”, non aiuta di certo l’attendibilità del confronto: sono ricorso, perciò, anche all’ausilio di alcuni “filtri” per delineare con la maggior precisione possibile le linee della penna reale.
La situazione è decisamente migliore nella pagina dedicata ai quattro colori disponibili, in cui, però, le penne sono in assetto di scrittura con cappuccio calzato, e quindi i fondelli non sono visibili.
34. WE1EP. Comparison with Catalog posted.jpg
(occhio alla penna!)

Anche le stilografiche documentate dai Collezionisti avrebbero potuto essere d’aiuto per una corretta identificazione, ma in rete sono pochissime (4!) e non tutte pienamente affidabili: mentre quella proposta da Nishimura è a mio giudizio assolutamente corretta,
35. WE1EP. Comparison with David Nishimura's pen.jpg
così come quelle di L.Leite e di D.Kirchheimer (nel blog e nell’articolo sopraccitati), trovo invece non corrispondente alla realtà dei disegni del Catalogo (quasi certamente a causa di una prospettiva fotografica infelice e del camuffamento della colorazione) quella molto nota e commentata proposta al seguente indirizzo:
http://fountainpenboard.com/forum/index ... quipoised/

Accertata la corretta identificazione del modello e rilevate le sue misure, ho voluto quindi ricostruire una raffigurazione più realistica della <Equi-Poised> raffigurata/disegnata nel Catalogo del 1929: la qualità della digitalizzazione offerta dai PCA è pessima, e nell’unica immagine della penna chiusa la linea di contorno è eccessivamente smagrita dai “riflessi di luce” sul lato sinistro del disegno; perciò, sfruttando l’ovvia simmetria, ho provveduto a “riflettere” le parti ben visibili del contorno destro della penna anche sul lato sinistro, ribaltandole sull’asse verticale.
Tutto ciò mi serviva per operare un confronto tra la <Equi-Poised> e le prime due versioni della <Balance>: la primissima del (1928/)1929 e quella successiva del 1930, entrambe nella taglia più grande (la “oversize”). Ho perciò scaricato dal sito <parkersheaffer.com> (https://parkersheaffer.com/sheaffers-balance-english/) il disegno con il confronto da loro operato MRAPPLAUSE e vi ho inserito il mio “terzo incomodo” (la <Equi-Poised n.1>), ridimensionando convenientemente (tutte) le penne per ottenere una giustapposizione che fosse attendibile secondo le misure da me rilevate sulla <Equi-Poised> e la media delle misure riportate in Rete per la <Balance>.
36. Sheaffer's BALANCE 1929 & 1930 with Wahl-Eversharp EQUI-POISED 1929 - Copia.jpg

Da questo confronto ravvicinato, il lettore più accorto ne converrà, il plagio non è poi così evidente: la <Equi-Poised> (la penna nera al centro, così come da me ricostruita), ha uno “slancio”/affusolamento delle estremità, decisamente sconosciuto alle rivali!
Anche un confronto diretto con una <Balance> più piccola della taglia massima (sia in lunghezza che in diametro) dimostra che ancora nel 1930/1931 l’ogiva si presentava assai più appuntita/rastremata nella “reinterpretazione” della Wahl-Eversharp!
37. Sheaffer Balance  1930-1931 and Wahl-Eversharp 1st Equi-Poised 1929 cap comparison..jpg
Solo le matite <Balance>, in qualche modo, presentavano un affusolamento paragonabile, ma tutt’altro impianto generale, ovviamente.
Inoltre, le estremità nelle <Balance> sono assolutamente diverse tra loro, il fondello essendo oltremodo oblungo rispetto all’ogiva del cappuccio, mentre nella <Equi-Poised> sono pressoché identiche: molto rastremate ma con l’estremità stondata ad arte per risultare confortevoli e finanche piacevoli al tatto.
38. WE1EP. Cap top and blind cap.jpg

A mio avviso, dunque, la vera opera di “copiatura” con ipotizzabile «copyright infringement» non fu certamente rispetto alle incarnazioni/realizzazioni commerciali (cioè rispetto alle penne realmente immesse sul mercato e pubblicizzate da Sheaffer dalla fine del 1928), bensì proprio nei confronti del brevetto di Design originale <Des. 78,795> depositato nel novembre 1921!
39. SHEAFFER Balance. Patent-US-D078795 (dal Wiki).jpg
(dal Wiki)

Come si vede sin troppo bene dal mio accostamento dei due disegni, in cui i cappucci sono due gocce d’acqua e i terminali sono gemelli separati alla nascita… :o

40. Sheaffer's BALANCE PATENT 1929 & Wahl-Eversharp EQUI-POISED 1929 - Copia.jpg




Continua…

WAHL-EVERSHARP 1st EQUI-POISED PERSONAL-POINT GOLD SEAL BLACK & PEARL PEN BOXED — Chicago, 1929

Inviato: domenica 17 agosto 2025, 22:44
da Musicus
Eppure, la versione di Wahl-Eversharp “nel mondo reale” è tutto fuorché una «Chinese copy», espressione paralegale (!) che (già) all’epoca financo in tribunale connotava le copie pedisseque/identiche seppure di pessima fattura… Ammessa e non concessa la sostanziale parità di tecnologia e materiali, infatti, non v’è chi non veda come la <Equi-Poised n.1> sia sotto l’aspetto stilistico persino superiore all’iconico modello.
Ai miei occhi essa risulta decisamente più armoniosa grazie alla perfetta simmetria tra cap-top e blind-cap (testina e fondello): ed è proprio a penna chiusa che maggiormente si può apprezzare la rivoluzionarietà del disegno “tipo-Balance” della primissima <Equi-Poised>, in cui subito spicca la sostanziale equivalenza del cappuccio e della parte del fusto visibile a cappuccio avvitato. In altre parole, il baricentro della figura bidimensionale si trova esattamente a mezza via, sotto il labbro del cappuccio: se non fossimo circondati da guerre disumane, si potrebbe allegramente definirla un autentico siluro con due ogive…
41. WE1EP. Capped with center of gravity.jpg
Sempre dal punto di vista del “ritmo”, inoltre, la versione della Wahl-Eversharp può sfoggiare anche la perfetta equidistanza (4 cm) fra i tre punti di luce principali, costituiti da elementi rotondi, ovvero le tre sfere/cerchi dorati:
• il Gold Seal,
• la sferetta rotante della clip,
• la paletta della levetta.
42. WE1EP. Rithm.jpg
Anche la soluzione a(d almeno) due anellini è da ritenersi più “leggera”, e dunque da considerarsi (sicuramente all’epoca della progettazione) più filante e moderna rispetto a quella a ver(ett)a singola liscia (più assertiva e stentorea), come testimonia la medesima scelta operata da Parker nel 1928 subito prima della ristilizzazione “streamlined” della “Duofold”, e da Conklin per la seconda versione della “Endura”, anch’essa avvenuta proprio nel 1929…

Vero è che, in casa Wahl-Eversharp, il modello di punta era pur sempre la “Deco Band” cilindrica/flat-top, lanciata soltanto pochi mesi prima nell’ottobre del 1928! A mio parere, per essere davvero perfetta, la stilografica simil-Balance <Equi-Poised> avrebbe forse potuto montare la di poco più “piccola” vera con “rombi” (compresa tra due anellini sottili) che decorava la <Deco Band>, ma solo nel nuovo colore deluxe “Bronze-Green” (vera con anellini che passerà direttamente sulla <Equi-Poised> n.3), ovviamente senza i due ulteriori anellini sottili posti vicini alle estremità (testina e fondello) che non avrebbero avuto spazio…
Magari chissà, un giorno la vorrà realizzare il mitico GiorgioGreco! :thumbup:


Come ci si dovrebbe aspettare da questi presupposti formali, la penna in assetto di scrittura con cappuccio calzato è estremamente filante, e tuttavia compatta (con cappuccio calzato la penna streamlined è molto più corta di una flat-top, dovendo il labbro del cappuccio risalire una maggior porzione del fusto per ritrovare un diametro utile al proprio arresto) e molto maneggevole:
43. WE1EP. Posted pen and closed box.jpg
il bilanciamento (nomen omen!) è ottimale...


* * *


Mi pare davvero incredibile che in un’organizzazione come la Wahl-Eversharp dell’epoca, che aveva sede in questo enorme complesso industriale [raddoppiato in cubatura tra il 1919 ed il 1922, arrivando ad estendersi su una superficie di 7 acri (ca. 30.000 m2) calpestabili, e che già in quell’anno, cioè sette anni prima delle vicende della <Equi-Poised n.1>, produceva 5.000 stilografiche e 50.000 matite meccaniche al giorno! :o ]
44. The Home of Wahl-Eversharp. W-E Catalogs 1928 & 1929 (fonte PCA) details.jpg
“The Home of Wahl-Eversharp”. W-E Catalogs 1928 & 1929 (fonte PCA) details

in cui l’intero quinto piano era occupato da impiegati, venditori, sviluppatori di prodotto e legali, non si fosse trovato uno straccio di avvocato (absit iniuria verbis :angel: ) specialista in marchi&brevetti che avesse riflettuto a fondo sul problema della possibile violazione del brevetto di design/copyright di Sheaffer…

Per copiare, riprogettare, predisporre una linea di produzione del tutto nuova ed inusuale da tornire, inserire a catalogo, mettere in produzione e giungere a distribuire i primi esemplari, probabilmente in Eversharp gli avvocati (del quinto piano) avranno perciò forse pensato che il plagio non sarebbe mai stato sanzionabile, poiché:
• si sarebbe dimostrato che la forma a sigaro/ogiva era un patrimonio comune del mondo stilografico, utilizzato ampiamente fin dai tempi dei cappucci “tapered” (lungo cono con punta smussata), anche da case di primaria grandezza (cfr. Waterman’s modello #22);
• e per questa ragione non sarebbe stata concesso il brevetto di design alla Sheaffer, come infatti era avvenuto in un primo momento proprio per questo ordine di motivi; ma poi Sheaffer aveva fatto ricorso convincendo su questo punto l’Ufficio Brevetti nel gennaio del 1929 e il brevetto era stato in seguito rilasciato;
• le soluzioni di design/estetiche adottate nella <Equi-Poised> (perché quelle “tecniche” erano già tutte di proprietà indiscussa di W-E) sarebbero state ampiamente sufficienti ad evitare del tutto che la Sheaffer intentasse una causa…

Non fu così, evidentemente.
E dai due processi realmente celebrati di cui sono ora consultabili/accessibili gli atti grazie a Daniel Kirchheimer (articolo cit.) avevamo appreso che almeno 4 altri Produttori avevano rinunciato a produrre penne di quella forma protetta senza essere citati in giudizio: e tra essi Wahl-Eversharp. Ma Wahl-Eversharp non volle farsi trascinare in tribunale per difendere le molte parti originali della sua creazione, e cedette immediatamente: dapprima, come abbiamo ricordato, solo smussando i terminali delle ogive, riducendoli a dei piccoli coni, poi non facendo nessuna altra pubblicità di questa seconda versione (ma una io l’ho trovata), e abbandonando del tutto il modello a siluro simil-Balance, sospendendone per un anno persino il nome, facendo riprogettare da zero (a parte i coni terminali) da un grande designer una penna del tutto nuova, pronta già per la fine del 1929…
L’unica spiegazione plausibile che mi viene in mente per tale comportamento è che la questione sia stata ricondotta semplicemente ad un affare di fair-play, ad un accordo tra gentiluomini (gentlemen's agreement): gli ottimi rapporti che avevano portato ad una intesa sugli stilofori con Sheaffer (e Parker), non dovevano essere incrinati o messi a repentaglio a causa di… una sola penna!

Anche se era una penna in cui sicuramente la Casa aveva davvero creduto: non l’aveva dotata della maestosità e dell’opulenza tipiche di una ammiraglia, a partire dalla fascia dorata/vera grecata di “Miss Wahl”(!), ma nella livrea di punta la <Equi-Poised n.1> in foto costava $0.50 in più della Deco Band alla sua destra! 
45. WAHL-EVERSHARP EQUI-POISED & DECO BAND capped and posted - Copia.jpg
A parità di materiali, invece, cioè per le celluloidi top di gamma “Black and Pearl” e “Bronze-Green”, la differenza di prezzo era la stessa, ma questa volta a favore della penna “ammiraglia”, che costava $8.00 contro i $7.50 della <Equi-Poised>: questi soli $0.50 di differenza ci danno comunque l’idea di quanto la <Equi-Poised> fosse ritenuta importante.

Per quanto riguarda il nome, <Equi-Poised>, il cui utilizzo commerciale fu inibito (o, più probabilmente, auto-inibito) per un anno intero dopo la vicenda della <Equi-Poised n.1>, faccio solo notare che i termini “balance” e “balanced” erano di uso talmente comune da essere stati impiegati precedentemente da molti altri Produttori… Qui sotto allego un esempio particolarmente calzante tratto da un Catalogo del 1922 in cui ad usarli era stata proprio Wahl-Eversharp:
46. Wahl-Eversharp Catalog 1922 - pag.6 (fonte Pen Collectors of America) detail.jpg
Wahl-Eversharp Catalog 1922 - pag.6 (fonte Pen Collectors of America) detail




Osservazioni
La combinazione di colori “nero e (bianco) perla” fu la più importante novità dopo l’introduzione su larga scala della celluloide colorata per le penne stilografiche alla metà degli anni Venti del Novecento: dopo il lancio sul mercato da parte di Sheaffer nel giugno del 1928 (https://www.fountainpen.it/File:1928-06 ... fetime.jpg), tutte le Case più importanti si erano dovute dotare il più rapidamente possibile della stessa livrea:
- Parker aveva seguito immediatamente (annunciandolo) già in agosto (https://www.fountainpen.it/File:1928-Parker-Duofold.jpg),
- mentre Wahl-Eversharp aveva abbinato il nuovo colore al lancio dell’altrettanto nuovo modello “Deco Band” nell’ottobre 1928.

Anche i nomi commerciali della colorazione avevano una grande importanza e dovevano (per quanto possibile) distinguersi:
<De Luxe> Radite (al lancio) per Sheaffer,
<Pearl-and-Black> Permanite per Parker,
<Black and Pearl> Pyralin per Eversharp (anche nel Catalogo del 1929).
Poiché la produzione era dichiaratamente più costosa rispetto a quella dei colori tradizionali, le penne e le matite in “nero & bianco perla” erano da tutti i Produttori vendute con un sovrapprezzo non indifferente: nel caso di Eversharp era stato di ca. il 12% per le <Deco Band> mentre giunse a quasi il 16% per le nuovissime <Equi-Poised>.

Nonostante il viraggio omogeneo del colore subito dalla mia stilografica (comunque particolarmente ben conservata rispetto alla media degli esemplari di quel colore), sulla superficie si vedono chiaramente in alcuni punti le straordinarie qualità cromatiche che avevano decretato l’immediato (e perdurante) successo di questa ammiratissima quanto ambitissima livrea…
47. WE1EP. Black and Pearl celluloid detail.jpg


* * *


Il cappuccio, assertivo e baldanzoso come un rivoluzionario, ambizioso come un razzo d’esplorazione spaziale, è un pezzo di design che diresti autosufficiente… :ugeek:
48. WE1EP. Cap.jpg
Ma solo nella <Equi-Poised> trova veramente un Doppelgänger alla sua altezza (un degno rivale, un contraltare speculare equipollente), nel tratto terminale del fusto: ed è tale la tensione tra le due estremità a penna chiusa, che questa è l’unica delle mie stilografiche in cui la visione viene prima catturata da una delle due “punte” e poi come rilanciata tra una estremità e l’altra, comunicando un senso di moto irrefrenabile…

Il cappuccio si avvita in un giro e ¼ sulla filettatura a 3 principi del fusto, ed è dotato di due fori di compensazione posti a mezza altezza ai lati del fermaglio, ma fuori dalla vista frontale, e posizionati in punti opposti sulla circonferenza.
49. WE1EP. Roller clip, holes and rings detail.jpg
Ben posizionato all’interno è visibile il controcappuccio (inner cap),
50. WE1EP. Inner cap and cap lip.jpg
che, oltre alla funzione di fermo-corsa della sezione (e quindi del fusto stesso) all’interno del cappuccio, per la protezione del pennino, ha anche quella di ancoraggio della clip.




Continua…

WAHL-EVERSHARP 1st EQUI-POISED PERSONAL-POINT GOLD SEAL BLACK & PEARL PEN BOXED — Chicago, 1929

Inviato: domenica 17 agosto 2025, 23:00
da Musicus
Il glorioso fermaglio “a ruzzolina” / <roller clip> https://www.fountainpen.it/Roller_Clip (che i moderni Produttori non si vergognano di "citare"), segno identificativo del Marchio per quasi un ventennio dal debutto avvenuto nel 1917, con la sua sferetta luccicante svolge ancora egregiamente il suo lavoro…
51. WE1EP. Capped in pocket.jpg
Le dorature, ovvero le parti metalliche a vista rivestite da lamina d’oro (=gold filled), sono di qualità elevatissima, e brillano oggi come 95 anni fa… 8-)


* * *


Il caricamento è quello classico a levetta, ma il secondo tipo di levetta adottata dalla Casa (“a schiena d’asino” lo definirei), introdotto nel 1923, che è caratterizzato da un’insolita forma a due spioventi: su una lunghezza totale di 20mm, poco più della metà, quella che rientra nel fusto, è leggermente inclinata a salire, per poi ridiscendere simmetricamente dopo il colmo per terminare in una paletta circolare, la cui presa con l’unghia è agevolata da un invito rettangolare che diviene ellissoidale, ricavato magistralmente nella celluloide.
52. WE1EP. Lever filler.jpg
Rispetto alle penne cilindriche precedentemente progettate dalla Casa, il sistema era senza dubbio complicato dal sensibile restringimento del fusto anche verso il fondello, e quindi dalla minor disponibilità di volume utile interno per alloggiare comodamente il sacchetto per l’inchiostro.
Anche in queste <Equi-Poised n.1> è presente il “tubetto” di alluminio interno tipico delle Personal-Point che “rinforza” la celluloide del fusto per tutta la lunghezza della sezione cilindrica (cioè fino all’inizio della rastrematura terminale).
A penna in assetto di scrittura, fermaglio e levetta costituiscono un dittico: i due elementi si allineano dal più grande al più piccolo e precipitano verso la punta del pennino, anche in virtù della forza irresistibile generata dalla continua rastrematura del fusto.


* * *


La mia <Equi-Poised n.1> monta un corretto pennino in oro 14K con foro a cuore la cui iscrizione recita:
WAHL
EVERSHARP
[ondulato e in obliquo]
14 K.
GOLD SEAL
SIGNATURE
53. WE1EP. Nib inscription.jpg
Sull’alimentatore a pettine in ebanite
54. WE1EP. Nib (M) and feeder.jpg
è riportata la grandezza del tratto di partenza <M>.
55. WE1EP. Signature nib point M.jpg

Pennino e alimentatore potevano essere cambiati facilmente in negozio perché contenuti all’interno di un cilindro filettato, avvitato alla sezione, secondo il sistema denominato <Personal-Point> https://www.fountainpen.it/Personal_Point).
Se la penna è perfettamente pulita (priva di incrostazioni) è questa un’operazione che si può fare anche manualmente, ovviamente con la massima cautela.
56. WE1EP. Personal Point.jpg
Dal Catalogo citato ricaviamo anche la conferma di come le <Equi-Poised> montassero un pennino di dimensione #4, mentre la <Deco Band> montava la taglia superiore (e massima) #6.
57. Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.88 (fonte Pen Collectors of America) detail.jpg
La classe SIGNATURE era quella semiflessibile, a mezza via tra il MANIFOLD, rigido, ed il FLEXIBLE: caratteristica ampiamente confermata dalle consuete prove di scrittura,
58. WE1EP. Writing sample 1.jpg
ridotte all’osso solo per il periodo “vacanziero” (com’era l’adagio? «Agosto, inchiostro mio non ti conosco!» :lol: ),
59. WE1EP. Writing sample 2.jpg
in cui la <Equi-Poised n.1> si rivela una scrittrice insolitamente divertente.


La penna (con la sua scatolina) è certamente assai poco comune, ed è portatrice di quella gioia sottile che promana dagli oggetti poco diffusi e noti, ma di rara Bellezza.
Dal punto di vista stilistico potrei definirla (se il termine non fosse stato abusato oltre ogni limite e pudore) un capolavoro misconosciuto…
60. WE1EP. The Pen.jpg


Grazie per l’attenzione! :thumbup:

Giorgio




Fine

WAHL-EVERSHARP 1st EQUI-POISED PERSONAL-POINT GOLD SEAL BLACK & PEARL PEN BOXED — Chicago, 1929

Inviato: lunedì 18 agosto 2025, 0:52
da Cex71
Caro Giorgio,
ho appena letto - come sono certo faranno in molti - con grandissimo piacere questo tuo documentato e bellissimo articolo.
Come sempre complimenti vivissimi, sia per la penna favolosa (che non conoscevo) che, soprattutto, per la capacità di raccontare in modo appassionante vicende sconosciute e affascinanti.
Leggerti, e non esagero, è un piacere immenso!
:clap:

WAHL-EVERSHARP 1st EQUI-POISED PERSONAL-POINT GOLD SEAL BLACK & PEARL PEN BOXED — Chicago, 1929

Inviato: lunedì 18 agosto 2025, 11:24
da Musicus
Cex71 ha scritto: lunedì 18 agosto 2025, 0:52 Caro Giorgio,
ho appena letto - come sono certo faranno in molti - con grandissimo piacere questo tuo documentato e bellissimo articolo.
Come sempre complimenti vivissimi, sia per la penna favolosa (che non conoscevo) che, soprattutto, per la capacità di raccontare in modo appassionante vicende sconosciute e affascinanti.
Leggerti, e non esagero, è un piacere immenso!
:clap:
Caro Cesare,
ti ringrazio per le bellissime parole che mi hanno sinceramente toccato: sapere che a leggere questi articoli ci sono sempre amici sensibili e competenti per apprezzarli è per me una vera gioia! :P
Un caro saluto,

Giorgio

WAHL-EVERSHARP 1st EQUI-POISED PERSONAL-POINT GOLD SEAL BLACK & PEARL PEN BOXED — Chicago, 1929

Inviato: lunedì 18 agosto 2025, 13:32
da netosaf
Giorgio carissimo (mi permetto questa confidenza per la gratitudine che provo verso i tuoi scritti).
Come ho forse già detto in altre occasioni questi tuoi approfondimenti sono veri e propri trattati introvabili, così approfonditi, nella letteratura stilografica.
Grazie mille volte grazie

Stefano