FountainPen.it Forum

salve a tutti

questa penna "mi gira intorno da un po' ", ma non mi decido

monta un Jowo #6, e ok, lo conosco
poi ho letto che può avere anche un 18k fatto in casa
e lo preferirei (si avvicina un compleanno, che è sempre una buona scusa...)
poi però sul sito
"del noto negozio di Roma convenzionato con il Forum"
dice che anche quello in oro è un Jowo

di qui una possibile domanda:
qualcuno ha la penna?
qualcuno ha pensato di montare il pennino 18k?

e, insomma
vale la pena, cioè la spesa?

grazie a tutti quelli che vorranno intervenire
per aiutarmi, e chiarirmi

Luca

per l'ennesima volta consiglio caldamente a chi interessato a questa marca di informarsi con molta attenzione prima di acquistare

https://tokyostationpens.com/2022/06/24 ... s-wancher/

Normie ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 15:04 per l'ennesima volta consiglio caldamente a chi interessato a questa marca di informarsi con molta attenzione prima di acquistare

https://tokyostationpens.com/2022/06/24 ... s-wancher/

grazie!
non l'avevo ancora visto

ottimo avvertimento...

Normie ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 15:04 per l'ennesima volta consiglio caldamente a chi interessato a questa marca di informarsi con molta attenzione prima di acquistare

https://tokyostationpens.com/2022/06/24 ... s-wancher/

Mi sa tanto di terrorismo psicologico, io ho la penna con il 18 k ed è fantastica oserei dire una delle 5 penne migliori che ho nella mia raccolta dove non mancano penne di livello!

Qui la mia recensione
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=30300

Automedonte ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 18:24

Normie ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 15:04 per l'ennesima volta consiglio caldamente a chi interessato a questa marca di informarsi con molta attenzione prima di acquistare

https://tokyostationpens.com/2022/06/24 ... s-wancher/

Mi sa tanto di terrorismo psicologico, io ho la penna con il 18 k ed è fantastica oserei dire una delle 5 penne migliori che ho nella mia raccolta dove non mancano penne di livello!

Qui la mia recensione
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=30300

mah prendila come vuoi , l'importante e' fare una scelta consapevole

L'articolo di cui vede il link cita molte volte Engeika.
Non prendo posizione, ma chiunque abbia amato le penne giapponesi 10/15 anni fa non può che ricordare con sommo affetto Engeika !!!! Altro che i miseri risparmi che si fanno adesso comprando da amazon.jp... quelli si che erano tempi d'oro!

maylota ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 23:20 L'articolo di cui vede il link cita molte volte Engeika.
Non prendo posizione, ma chiunque abbia amato le penne giapponesi 10/15 anni fa non può che ricordare con sommo affetto Engeika !!!! Altro che i miseri risparmi che si fanno adesso comprando da amazon.jp... quelli si che erano tempi d'oro!

Appunto era un epoca diversa e quell’articolo è cosa vecchia, oggi Wancher è importata regolarmente in Italia da tutti i maggiori negozi convenzionati con il Forum che danna ampia garanzia di affidabilità.
Non so per quale motivo ogni volta che si parla di questa marca si premura di tirare fuori il link all’articolo, sarei curioso di sapere quante Wancher ha provato nella sua vita?

Automedonte ha scritto: ↑lunedì 22 gennaio 2024, 8:30

maylota ha scritto: ↑domenica 21 gennaio 2024, 23:20 L'articolo di cui vede il link cita molte volte Engeika.
Non prendo posizione, ma chiunque abbia amato le penne giapponesi 10/15 anni fa non può che ricordare con sommo affetto Engeika !!!! Altro che i miseri risparmi che si fanno adesso comprando da amazon.jp... quelli si che erano tempi d'oro!

Appunto era un epoca diversa e quell’articolo è cosa vecchia, oggi Wancher è importata regolarmente in Italia da tutti i maggiori negozi convenzionati con il Forum che danna ampia garanzia di affidabilità.
Non so per quale motivo ogni volta che si parla di questa marca si premura di tirare fuori il link all’articolo, sarei curioso di sapere quante Wancher ha provato nella sua vita?

Mi spiace ti sia messo sulla difensiva e l'abbia presa sul personale. La mia critica e' sempre rivolta alla marca/oggetto.

L'articolo e' di un paio d'anni fa . Semplicemente per qualcuno che si avvicina alle penne giapponesi/urushi e cerca qualcosa Made in Japan, mi sembra giusto ricordare che la produzione Wancher e' o e' stata (allegedly) Made in Vietnam.

Ho provato la succitata dream pen ma con pennino JoWo e all'epoca virai su un paio di Nakaya Piccolo (oggi nelle mani di un altro amico ed utente del forum). Ai tempi di Engeika presi una copia della DolceVita, mi pare si chiamase Naranja o qualcosa del genere ed anche una simpatica copia della Lamy2000 che ho ancora oggi.

Engeika ha avuto il merito di raccogliere (e vendere a prezzo abbastanza decente, sicuramente inferiore a quello che si sarebbe pagato ad un negozio italiano con le spese di importazione) tutta una serie di penne ed oggetti del settore che altrimenti erano difficilmente reperibili in altro modo.

Più di recente ho scoperto che alcuni portapenne Wancher, pur belli, in pelle (ad es. quelli a 13 posti) che Engeika vendeva a 70-80 dollari, ora si trovano su Aliexpress alla metà di quel costo... che l'origine sia Vietnamita non lo so, ma sembra una spiegazione convincente del perché ora a diversi anni di distanza, sparito l'intermediario, costino molto meno. Ne ho più d'uno e la qualità mi è comunque sempre sembrata buona.

io ne ho prese due: True Ebonite e True Urushi. Mi sono piaciute, dopo averne letto su FPN, e le ho ordinate. Fine della storia. Scrivono bene, sono comode. I pennini d'oro non li ho presi perché aggiungevano un extra costo che non volevo affrontare. Post vendita fenomenale, una aveva un problema, gliela ho rimandata a spese loro con DHL e me l'hanno rispedita ancora a spese loro. Al momento qui in UK non le vende nessuno mentre in Italia si. L'articolo del è carino ma nulla più, fantapolitica, non mi avrebbe stoppato dal comperarne.

C’era anche la questione della laccatura Urushi / non-Urushi: pare che Wancher faccia laccare le penne in Vietnam (dove pure usano la stessa materia prima e hanno una lunga tradizione di laccatura come anche in Cina), ma mi pare come se quelli del consorzio del San Daniele facessero causa a quelli del prosciutto di Parma perché anche loro lo chiamano “prosciutto crudo”… rispetto per l’artigianato giapponese, per carità, nessuno li stima più di me, ma insomma…

mentre leggevo l'articolo mi veniva in mente l'aria cantata da Basilio, nel Barbiere di Siviglia:
La calunnia è un venticello, un'auretta assai gentile che insensibile, sottile, leggermente, dolcemente incomincia a sussurrar.....
Sbaglierò ma.....

può non far alcuna differenza, nella pratica, però scoprire che i portapenne che Engeika vendeva a 80 dollari poco prima di sparire, facendo intendere che fossero fatti in Giappone, siano invece fatti in Vietnam, e ora costano la metà, un filino di fastidio a me lo ha dato... soprattutto per quelli comprati a prezzo pieno. Ho mediato con qualcuno di quelli a costo dimezzato...

La penso anch’io così.
Non discuto la qualità, ma se scrivi o fai di tutto per farmi capire che è una lacca giapponese che è stata lavorata in Giappone e poi scopro che il tutto è fatto in Vietnam a me non va bene (ripeto: con tutto il rispetto per Vietnam/Cina, delle loro lacche Urushi e dei loro artigiani).

sansenri ha scritto: ↑martedì 23 gennaio 2024, 14:16 può non far alcuna differenza, nella pratica, però scoprire che i portapenne che Engeika vendeva a 80 dollari poco prima di sparire, facendo intendere che fossero fatti in Giappone, siano invece fatti in Vietnam, e ora costano la metà, un filino di fastidio a me lo ha dato... soprattutto per quelli comprati a prezzo pieno. Ho mediato con qualcuno di quelli a costo dimezzato...

Koten90 ha scritto: ↑lunedì 22 gennaio 2024, 22:54 C’era anche la questione della laccatura Urushi / non-Urushi: pare che Wancher faccia laccare le penne in Vietnam (dove pure usano la stessa materia prima e hanno una lunga tradizione di laccatura come anche in Cina), ma mi pare come se quelli del consorzio del San Daniele facessero causa a quelli del prosciutto di Parma perché anche loro lo chiamano “prosciutto crudo”… rispetto per l’artigianato giapponese, per carità, nessuno li stima più di me, ma insomma…

se mi posso permettere il paragone non regge assolutamente qui si tratta di Prosecco e Prošek o Parmigiano e Parmesan Cheese per restare in ambito gastronomico. Chi vuol capire, capisca