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Pelikan passa di mano

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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francoiacc
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Messaggio da francoiacc »

Automedonte ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 20:41
RisottoPensa ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 15:30

Sicuramente saranno anche i modelli più remunerativi.
Alla fine le penne stilografiche ( di marca ) costano tanto solo perché ci sono ormai pochi produttori e poca gente riesce a fidarsi di dare centinaia di euro a nuove compagnie. Qualsiasi penna cinese sui 20-30 euro si potrebbe benissimo comparare come materiale a quelle da 100-200 euro dei marchi più conosciuti, e i pennini Jowo non costano neanche così tanto non lavorati.
Non sarei sorpreso se Pelikan amplia il portfoglio di penne stilografiche poco costose ma di qualità dalla P40 in giù colmando quel target che è coperto invece dalla Lamy Al-star , kaweco sport e twisbi eco.
Insomma, una Leonardo da 200 euro ha materiali diversi da una cinese imho
... qualità costruttiva, supporto clienti e progetti che partono dalla prototipazione per arrivare a un prodotto dopo diversi test nonchè analisi delle esperienze dei clienti. E non sono i soli ;)
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Messaggio da vikingo60 »

ASTROLUX ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 19:59 Nuovi modelli, magari un po' di coraggio, senza scadere nel pacchiano....
Purtroppo però, la tentazione delle "edizioni limitate orribili", e'sempre dietro l'angolo.
Esattamente quello che intendevo.

maylota ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 19:19
RisottoPensa ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 15:30
Non sarei sorpreso se Pelikan amplia il portfoglio di penne stilografiche poco costose ma di qualità dalla P40 in giù colmando quel target che è coperto invece dalla Lamy Al-star , kaweco sport e twisbi eco.
Concordo.
Pelikan è un brand fortissimo (se non il più forte al mondo) nelle penne di qualità a prezzi umani.
Purtroppo non è stato il segmento più seguito dai Malesi.

Ma piuttosto che altri 10 anni di stanche varianti colore sempre sugli stessi modelli "M-qualchecosa", preferisco vedere un brand che fa recruiting di nuovi giovani consumatori con prodotti fatti bene ed economici. E pennini che scrivono bene.
Beh, in realtà i prezzi sono molto aumentati negli ultimi tempi, non ancora a livello di Mont Blanc ma quasi.
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Messaggio da RisottoPensa »

Automedonte ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 20:41 Insomma, una Leonardo da 200 euro ha materiali diversi da una cinese imho
Insomma, non siamo lontani.
Le resine usate nelle penne cinesi ( ovviamente di un certo livello comunque, sui €30) sono simili se non uguali alle resine che si usano nelle penne Esterbook, Delta, Leonardo , ecc..che a dire la verità non sono neanche di chissà quale qualità. Rimangono comunque molto belle.

Una barra di resina non lavorata costa pochissimo rispetto alla penna €10-€20 e potrebbero costare anche di meno all'ingrosso. Paghi più per la lavorazione in se che per il costo dei materiali.
Tecnicamente tutte le penne sono sovraprezzate , e sono giustificate solo dalla sicurezza che ogni penna non presenta difetti o dall'assistenza che viene fornita una volta che ti prendi la penna se dovesse sorgere qualche problema.

Se vogliamo andare più in la con la qualità delle resine, quelle che sono progettate per i manici dei coltelli sono per me i migliori.
Tempo fa Leonardo aveva creato un modello in edizione limitata delle resine Juma e sto sperando che li facciano ancora.
Sono belissimi.
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Messaggio da vikingo60 »

Pippo ha scritto: sabato 1 luglio 2023, 17:20 Speriamo che non riducano investimenti o diminuiscano i costi inficiando sulla qualità produttiva.....🤞🏻🤞🏻
In realtà nel tempo lo avevano già fatto: a parte i costi che aumentavano ( e continuano ad aumentare ), si sono visti pennini in oro non ben rifiniti o che addirittura non scrivevano; assottigliamento delle placcature, che in diversi casi si deterioravano prematuramente. Poi diversi casi di "frattura" delle penne bicolori di fascia alta, in cui la sezione è innestata sul fusto con un collante per circa 1 - 2 millimetri: quindi offre poca resistenza. Al sottoscritto con una M 600 verde/nera è capitato di ritrovarsi con la sezione rimasta incastrata nel cappuccio, senza aver minimamente stretto il cappuccio; poi riparata in garanzia, ma tant'è. In ultimo i fusti in cui è stata eliminata la trasparenza, sicuramente per motivi di costi, ma i prezzi sono saliti ancora.
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Messaggio da maylota »

vikingo60 ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 21:01
Beh, in realtà i prezzi sono molto aumentati negli ultimi tempi, non ancora a livello di Mont Blanc ma quasi.
A giudicare dai dati finanziari allegati agli articoli sulla vendita da parte dei Malesi, i prezzi li avranno aumentati ma o non han trovato molti che li pagassero o li han compensati con altrettanti sconti imperdibili ;)
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Messaggio da sansenri »

certo, se la divisione fine writing instruments fa il 7% del fatturato, qualche rischio che in mano ad un nuovo management, che di stilo non capisce un tubo, possa fare una fine non troppo gloriosa, esiste (e il CEO ha parlato di school and office... senza altro specificare).
Dal punto di vista industriale, non credo che, volendo mantenere la sezione stilo, butterebbero a mare il pistone, lo sanno fare meglio di chiunque altro (o quasi) e hanno le attrezzature per farlo con efficienza, che senso avrebbe cambiare, investendo soldi per far qualcosa di diverso con altri materiali?
No, il rischio semmai è che proprio lascino perdere il business fine writing, per scelta strategica, per concentrarsi solo sulla "cartoleria". Hanno però una grossissima fetta di fatturato in Germania, e i tedeschi sono molto attaccati alle tradizioni, abbandonare le Souverän potrebbe essere una mossa rischiosa per l'immagine.
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Messaggio da ASTROLUX »

RisottoPensa ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 21:21
Automedonte ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 20:41 Insomma, una Leonardo da 200 euro ha materiali diversi da una cinese imho
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Le resine usate nelle penne cinesi ( ovviamente di un certo livello comunque, sui €30) sono simili se non uguali alle resine che si usano nelle penne Esterbook, Delta, Leonardo , ecc..che a dire la verità non sono neanche di chissà quale qualità. Rimangono comunque molto belle.

Una barra di resina non lavorata costa pochissimo rispetto alla penna €10-€20 e potrebbero costare anche di meno all'ingrosso. Paghi più per la lavorazione in se che per il costo dei materiali.
Tecnicamente tutte le penne sono sovraprezzate , e sono giustificate solo dalla sicurezza che ogni penna non presenta difetti o dall'assistenza che viene fornita una volta che ti prendi la penna se dovesse sorgere qualche problema.

Se vogliamo andare più in la con la qualità delle resine, quelle che sono progettate per i manici dei coltelli sono per me i migliori.
Tempo fa Leonardo aveva creato un modello in edizione limitata delle resine Juma e sto sperando che li facciano ancora.
Sono belissimi.

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I prezzi dei materiali, son spropositati rispetto ai prezzi finali, ma questo è vero per tutti i beni di lusso. Un giustificazione può essere trovata nel numero esiguo di oggetti prodotti rispetto ad un oggetto di larga diffusione, per cui i margini per ogni manufatto debbono essere forzatamente più alti.
Poi se un oggetto di lusso costasse poco...che lusso sarebbe?
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Messaggio da vikingo60 »

sansenri ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 23:47 certo, se la divisione fine writing instruments fa il 7% del fatturato, qualche rischio che in mano ad un nuovo management, che di stilo non capisce un tubo, possa fare una fine non troppo gloriosa, esiste (e il CEO ha parlato di school and office... senza altro specificare).
Dal punto di vista industriale, non credo che, volendo mantenere la sezione stilo, butterebbero a mare il pistone, lo sanno fare meglio di chiunque altro (o quasi) e hanno le attrezzature per farlo con efficienza, che senso avrebbe cambiare, investendo soldi per far qualcosa di diverso con altri materiali?
No, il rischio semmai è che proprio lascino perdere il business fine writing, per scelta strategica, per concentrarsi solo sulla "cartoleria". Hanno però una grossissima fetta di fatturato in Germania, e i tedeschi sono molto attaccati alle tradizioni, abbandonare le Souverän potrebbe essere una mossa rischiosa per l'immagine.
È proprio quello che temo; già altri marchi con una storia alle spalle hanno fatto una fine simile: ho citato prima l'esempio di Paper Mate, produttore americano di penne soprattutto biro tecnologicamente all'avanguardia, oltreché eleganti e dal prezzo contenuto. Ora produce soltanto cancelleria di basso costo in Asia. Anche Parker e Sheaffer fanno soltanto penne da quattro soldi rivendute con i rispettivi marchi. Spesso scrivono anche male. Poi altri marchi di varia nazionalità, anche tedeschi, spariti già da tempo perché assorbiti da altri, tipo Pelikan. Basti pensare a Reform, che produceva ottime penne anche nella fascia medio alta.
I Malesi hanno avuto l'indiscusso merito di non intromettersi nel merito della produzione del settore del lusso, oltre a salvare Pelikan da un grosso fallimento nel 1982. Anzi, guardacaso, è proprio in quell'anno che è tornata a nuova vita la serie M a stantuffo.
In altre parole, mi si perdoni la digressione, sono molto diffidente verso i francesi. Basti guardare anche alla fine che hanno fatto fare (forse anche con un pizzico di cattiveria, oltre che di incompetenza) al più grande marchio automobilistico italiano.
Per quanto riguarda le penne, basti guardare al marchio Sheaffer, molto prestigioso e di grandissima qualità, letteralmente annientato da loro.
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Messaggio da maylota »

sansenri ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 23:47 abbandonare le Souverän potrebbe essere una mossa rischiosa per l'immagine.
E se le Souverän le dessero in licenza a qualcun altro che ha la distribuzione adatta per gestirle?
(la butto li, ma per me non è del tutto campato per aria)
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Messaggio da Automedonte »

maylota ha scritto: giovedì 6 luglio 2023, 11:03
sansenri ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 23:47 abbandonare le Souverän potrebbe essere una mossa rischiosa per l'immagine.
E se le Souverän le dessero in licenza a qualcun altro che ha la distribuzione adatta per gestirle?
(la butto li, ma per me non è del tutto campato per aria)
C’è del vero in quel che dici, vendere una Pelikan da 700 euro in una cartoleria frequentata da studenti che comprano le bic non è il massimo.
Deve esserci la “percezione” del lusso come quella che hai entrando in una boutique Montblanc, serve a giustificare il prezzo.
Cesare Augusto
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Messaggio da sansenri »

maylota ha scritto: giovedì 6 luglio 2023, 11:03
sansenri ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 23:47 abbandonare le Souverän potrebbe essere una mossa rischiosa per l'immagine.
E se le Souverän le dessero in licenza a qualcun altro che ha la distribuzione adatta per gestirle?
(la butto li, ma per me non è del tutto campato per aria)
potrebbe essere una strada...
gettare a mare 7% di fatturato oggigiorno non è che sia una decisione da prendere alla leggera, pur se bisognerebbe capire quanto costa mantenerlo quel 7%... è per questo che il rischio esiste.
Dare la gestione ad una controparte esperta potrebbe funzionare, mantenendo il prestigio del marchio, e toglierebbe le castagne dal fuoco al nuovo management che magari del settore fine writing non capisce nulla.
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Messaggio da Pippo »

vikingo60 ha scritto: mercoledì 5 luglio 2023, 21:41
Pippo ha scritto: sabato 1 luglio 2023, 17:20 Speriamo che non riducano investimenti o diminuiscano i costi inficiando sulla qualità produttiva.....🤞🏻🤞🏻
In realtà nel tempo lo avevano già fatto: a parte i costi che aumentavano ( e continuano ad aumentare ), si sono visti pennini in oro non ben rifiniti o che addirittura non scrivevano; assottigliamento delle placcature, che in diversi casi si deterioravano prematuramente. Poi diversi casi di "frattura" delle penne bicolori di fascia alta, in cui la sezione è innestata sul fusto con un collante per circa 1 - 2 millimetri: quindi offre poca resistenza. Al sottoscritto con una M 600 verde/nera è capitato di ritrovarsi con la sezione rimasta incastrata nel cappuccio, senza aver minimamente stretto il cappuccio; poi riparata in garanzia, ma tant'è. In ultimo i fusti in cui è stata eliminata la trasparenza, sicuramente per motivi di costi, ma i prezzi sono saliti ancora.
Condivido pienamente, intendevo "non riducano ancora...." Le Pelikan moderne che posseggo sono comunque precedenti ai modelli con fusto semi trasparente. :wave:
Luca
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