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Buonasera. Quando ho preso questa base per stiloforo era un po' sporca. Così ho pulito le parti in ottone con un po' di pasta iosso. Notando che il boccale in cui alloggia la penna era del tipico marrone dell'ebanite invecchiata ho fatto un test. Pochissima pasta iosso, una leggera strofinatina, e il pannetto si è subito colorato di "giallo", col tipico odore di zolfo.

Ora la mia domanda è (vedere foto allegate) :
Secondo voi il decoro marmorizzato è dipinto, e quindi rischio di portarlo via tentando di pulire l'ebanite?
Oppure non è dipinto, ma è miscelato nella composizione dell'ebanite, e quindi posso pulirlo senza il rischio di ritrovarmi con un boccale a tinta unita?

Inoltre ascolto volentieri ipotesi sul produttore della base, o sul produttore di penne che utilizzava questa base per i suoi stilofori. Brevetto n. 6253/1928. Attendo lumi, nel frattempo, ovviamente, lascio tutto come sta per ora. Saluti

Non è dipinto è zolfo affiorante, in origine era nero, al peggio torna come nuovo ma devi sfregare veramente veramente tanto Mi ricorda un boccale Minerva ma non sono proprio certo al centxcent

Grazie! Questa comunque è l'unica risposta che proprio non mi sarei mai immaginato. Sembra proprio fatto a imitazione del marmo, credevo fosse intenzionale .
Pulirlo può aiutare a "risanare" l'ebanite, o lo zolfo in superficie è solo un problema estetico e può stare lì, senza problemi per la conservazione del materiale? Forse è una domanda stupida ma è un dubbio che ho sempre avuto riguardo all'ebanite..

Quel brevetto è della Omas, almeno secondo quanto riportato sul libro Stilografiche Omas dal 1925 ad oggi e come confermato dal reperimento su diverse basi indubitabilmente Omas.

Simone

Grazie, non lo sapevo.

Se ti piace marezzato lascialo pure così, è solo un problema estetico, probabilmente lo zolfo "passiva" l'ebanite, come fa il corindone/allumina (Al2O3) con l'alluminio, protegge il materiale sottostante

Grazie mille!