Un lusso: Sheaffer J15
Inviato: sabato 23 luglio 2022, 15:56
Il periodo degli anni Settanta del secolo XX, che senz’altro molti di noi ricordano per esperienza diretta, fu intenso ed in certa misura caratterizzato da molti elementi di preoccupazione: tante guerre e colpi di stato agitarono il pianeta, il fondamentalismo islamico cominciò a manifestarsi a livello statuale, le economie occidentali ed europee (inclusa quella del blocco sovietico) attraversarono un periodo di stagflazione (con un aumento dell’inflazione e della disoccupazione) al quale contribuì anche la crisi petrolifera, i fenomeni terroristici di matrice politica insanguinarono diversi paesi occidentali, fra i quali l’Italia.
Ma il conflitto in Vietnam finì nel 1975 e si passò dalla guerra fredda, con l’incremento degli armamenti anche nucleari, all’inizio, seppur timido, dei tentativi di conciliazione.
Vennero introdotti il forno a microonde, i telefoni cellulari, le fibre ottiche e le calcolatrici scientifiche (chi ricorda i tanti compiti in classe – così si chiamavano - all’istituto tecnico?). In tutto questo rivolgimento, la stilografica combatteva per la sopravvivenza, difendendosi dallo strapotere della penna a sfera usa-e-getta e della filosofia consumistica.
Qualche giorno fa, ho ricevuto un regalo non solo molto gradito per motivi di carattere personale e d’amicizia, ma anche molto apprezzato per la sua bellezza, la sua eleganza e la sua funzionalità.
Si tratta del doppio stiloforo Sheaffer J15, che se non vado errato fu introdotto dal marchio statunitense proprio negli anni Settanta dello scorso secolo. E’ costituito da una base in resina lucida perfettamente rifinita, che accoglie due calici dorati ed una placca dorata personalizzabile mediante incisione. L’inclinazione dei due calici è variabile, a scatto, su 4 posizioni. Un calice accoglie la stilografica Cart, con il bellissimo pennino intarsiato in oro a 14 carati (in questo caso con punta M), l’altro una penna a sfera con punta media.
La superficie inferiore della base è dotata d’un rivestimento in feltro, ovviamente allo scopo di preservare la superficie dello scrittoio.
Le dimensioni della base a dei calici sono importanti. La base misura cm 25,5 x 12,5 x 15,5 mm, mentre i calici sono lunghi 7,5 cm e presentano un diametro massimo di 13 mm.
La placcatura d’oro, applicata per elettrolisi, è perfetta.
Molto elegante la rigatura che corre lungo la parte principale metallica del corpo delle due penne, che s’alterna alla superficie liscia delle due code, sulle quali spicca il celeberrimo “white dot”, che dagli anni Venti del secolo XX contraddistingue i prodotti della marca statunitense. Ma veniamo a qualche dato dimensionale relativo ai due strumenti di scrittura:
Stilografica Cart
- Lunghezza: 175 mm
- Diametro massimo: 11,5 mm
- Lunghezza della sezione: 30 mm
- Peso: 19 g (con cartuccia nuova inserita)
- Alimentazione: cartuccia o converter (incluso) Penna a sfera
- Lunghezza: 175 mm
- Diametro massimo: 11,5 mm
- Lunghezza della sezione: 30 mm
- Peso: 18 g (con refill nuovo inserito)
Ai miei occhi, nonostante l’abbondanza d’oro, l’insieme si presenta molto equilibrato e, naturalmente, d’una certa importanza. Ne ammiro la serietà e l’eleganza.
La stilografica è un perfetto strumento di scrittura: senza essere stata sottoposta ad alcun trattamento preventivo, inserita la cartuccia ha cominciato a scrivere prontamente, senza incertezze o difetti. La scorrevolezza della punta del pennino è piacevolissima ed il bilanciamento ottimo. La bellezza e l’eleganza del famoso pennino intarsiato, che Sheaffer introdusse nel 1959 per il modello Pen for Men e che a mio parere è imbattibile in termini estetici e d’eleganza, rende la scrittura ancora più piacevole. La tenuta del cappuccio interno del calice è perfetta.
Tra partentesi: è la prima volta che utilizzo l’inchiostro blu Sheaffer Skrip e devo
Vennero introdotti il forno a microonde, i telefoni cellulari, le fibre ottiche e le calcolatrici scientifiche (chi ricorda i tanti compiti in classe – così si chiamavano - all’istituto tecnico?). In tutto questo rivolgimento, la stilografica combatteva per la sopravvivenza, difendendosi dallo strapotere della penna a sfera usa-e-getta e della filosofia consumistica.
Qualche giorno fa, ho ricevuto un regalo non solo molto gradito per motivi di carattere personale e d’amicizia, ma anche molto apprezzato per la sua bellezza, la sua eleganza e la sua funzionalità.
Si tratta del doppio stiloforo Sheaffer J15, che se non vado errato fu introdotto dal marchio statunitense proprio negli anni Settanta dello scorso secolo. E’ costituito da una base in resina lucida perfettamente rifinita, che accoglie due calici dorati ed una placca dorata personalizzabile mediante incisione. L’inclinazione dei due calici è variabile, a scatto, su 4 posizioni. Un calice accoglie la stilografica Cart, con il bellissimo pennino intarsiato in oro a 14 carati (in questo caso con punta M), l’altro una penna a sfera con punta media.
La superficie inferiore della base è dotata d’un rivestimento in feltro, ovviamente allo scopo di preservare la superficie dello scrittoio.
Le dimensioni della base a dei calici sono importanti. La base misura cm 25,5 x 12,5 x 15,5 mm, mentre i calici sono lunghi 7,5 cm e presentano un diametro massimo di 13 mm.
La placcatura d’oro, applicata per elettrolisi, è perfetta.
Molto elegante la rigatura che corre lungo la parte principale metallica del corpo delle due penne, che s’alterna alla superficie liscia delle due code, sulle quali spicca il celeberrimo “white dot”, che dagli anni Venti del secolo XX contraddistingue i prodotti della marca statunitense. Ma veniamo a qualche dato dimensionale relativo ai due strumenti di scrittura:
Stilografica Cart
- Lunghezza: 175 mm
- Diametro massimo: 11,5 mm
- Lunghezza della sezione: 30 mm
- Peso: 19 g (con cartuccia nuova inserita)
- Alimentazione: cartuccia o converter (incluso) Penna a sfera
- Lunghezza: 175 mm
- Diametro massimo: 11,5 mm
- Lunghezza della sezione: 30 mm
- Peso: 18 g (con refill nuovo inserito)
Ai miei occhi, nonostante l’abbondanza d’oro, l’insieme si presenta molto equilibrato e, naturalmente, d’una certa importanza. Ne ammiro la serietà e l’eleganza.
La stilografica è un perfetto strumento di scrittura: senza essere stata sottoposta ad alcun trattamento preventivo, inserita la cartuccia ha cominciato a scrivere prontamente, senza incertezze o difetti. La scorrevolezza della punta del pennino è piacevolissima ed il bilanciamento ottimo. La bellezza e l’eleganza del famoso pennino intarsiato, che Sheaffer introdusse nel 1959 per il modello Pen for Men e che a mio parere è imbattibile in termini estetici e d’eleganza, rende la scrittura ancora più piacevole. La tenuta del cappuccio interno del calice è perfetta.
Tra partentesi: è la prima volta che utilizzo l’inchiostro blu Sheaffer Skrip e devo