Resoconto Pen show Bologna 29/11/2009

[gpaolo]

Piccolo riassunto del pomeriggio domenicale (ero presente solo al pomeriggio, a chi era presente tutta la giornata può chiaramente integrare) :
quest'anno mi è parso di vedere molto più movimento di pubblico rispetto all'anno scorso; ho visto entrare persone a mezz'ora dalla chiusura, fra i quali una potenziale futura socia ACPS.
Gli espositori mi pare fossero gli stessi dell'anno scorso; purtroppo la sala destinata al pen show è abbastanza ristretta, provocando accalcamenti ai vari tavoli.
Ho fatto un minimo di foto, mi spiace che non siano della migliore qualità: la luce sembrava sufficiente, ma sono stato ingannato. Ci siamo intrattenuti in una piacevolissima conversazione con Simone e Giovanni, alla quale si è aggiunto anche Eraldo Turra (mitico personaggio bolognese dei Gemelli Ruggeri) al quale abbiamo dato invito per partecipare al forum.
Da Giovanni ho "adottato" una formidabile Swan (ovviamente con pennino flessibile) della quale vi parlerò più avanti.

Le anteprime sono "cliccabili":

[fabbale09]

Iniziamo ad aprire il "fuoco dei commenti".
Così come la scorsa volta li ho aperti per Milano, questa volta lo faccio per Bologna.

Dunque..... GRAN BELLA MOSTRA (o pen Show per fare i fighetti!!!).

Questa volta credo che chi ha avuto modo di passare il rassegna i tavoli ha visto e toccato con mano delle belle cose; non vorrei citare solo qualche espositore anche perchè ciò potrebbe essere frutto di valutazioni personali.
Vorrei questa volta fare un complimenti in generale, a tutti gli espositori ed a tutta la macchina organizzativa.

Facendo quindi un bilancio dei 4 Pen Show che quest'anno ho avuto modo di vedere, direi al primo posto, di poco, veramente di poco Bologna, poi Roma, poi Firenze e infine, distaccata anni luce, la piazza di Milano.
Speriamo che questa sia stata un incidente di percorso.
Ieri a Bologna ho notato poi anche un bel flusso continuo di persone, in alcuni momenti fermarsi ad un tavolo era un problema, bisognava osservare "in doppia fila" e meno male che sono alto 1,90!!!!! E' evidente che quindi a Bologna c'è anche un bel giro di collezionisti.

Capitolo prezzi???? Al di là che qui dobbiamo essere onesti e definire che tutto è soggettivo e misurabile in base alle proprie tasche, ho verificato anche ieri che esiste un "alone di supervalutazione" per alcune penne italiane (OMAS/AURORA) che mi fanno storcere la bocca e mi indirizzano sempre di più su marche alternative tipo le grandi classiche americane (le big four) o anche prossimamente qualche cosa made in Germany, Mont Blanc compreso. Pur rispettando OMAS e AURORA per alcune belle cose realizzate, non capisco però perchè si faccia di tutta la produzione una rarità: come può una SELENE costare più di una Mont Blanc 644? Come può una Columbus costare di più di una DUOFOLD LAPIS??? E' vero che siamo Italiani, è vero che forse parliamo di produzioni più limitate, ma è anche vero che ieri su eaby è stata venduta un Waterman #20 a circa 900€ e se mi permettete, se vogliamo parlare di storia e rarità di pezzi arrivati fino al giorno d'oggi la musica cambia. E' vero che anche internet ormai non fa più testo, però .....
Per ora queste mie veloci riflessioni in attesa di qualche altra; saluto Simone con cui abbiamo fatto un lauto pranzo e G. Paolo che mi ha immortalato.

[robi996]

Ciao Fabio,
in giacca e cravatta non ti riconoscevo....... ,dalle foto ho visto qualche bel pezzo,peccato non sia riuscito ad esserci,ma da quello che ho capito i prezzi come sempre sono fuori valutazione e senza senso,ma ti confermo che a Madrid la musica era la stessa,c'era il famoso Johnatan Steinberg che vendeva una 139 accorciata di un centimetro a 2000,00 euro,purtroppo ci sono troppi che si sono inventati a venditori di penne e fino a ieri facevano i maniscalchi....

ciao
Robi

[fabbale09]

Ciao Fabio,
in giacca e cravatta non ti riconoscevo....... ,dalle foto ho visto qualche bel pezzo,peccato non sia riuscito ad esserci,ma da quello che ho capito i prezzi come sempre sono fuori valutazione e senza senso,ma ti confermo che a Madrid la musica era la stessa,c'era il famoso Johnatan Steinberg che vendeva una 139 accorciata di un centimetro a 2000,00 euro,purtroppo ci sono troppi che si sono inventati a venditori di penne e fino a ieri facevano i maniscalchi....

ciao
Robi

Ciao Robi
bentornato fra noi!!!!


Ora, anche un mito come Steinberg si mette a fare i giochetti???? E' la fine del mondo anche perchè mi risulta che Lui sia certamente uno che non ha bisogno di fare vendite in quanto "sta molto bene" di famiglia e del suo lavoro di avvocato internazionale (mi sembra...).
Sono anzioso di vedere qualche foto, segui i consigli di Simone e "facce vedè".

Bologna effettivamente non era male; il solo neo per me (ma può anche darsi che per altri sia il contrario) è queste valutazioni che girano per OMAS - COLUMBUS - AURORA etc.etc.
Nessuno mette in discussione la qualità dei pezzi di Simoni o di Aurora, ma per me in giro, per quelle cifre si trova altro.

[robi996]

Ciao,
guarda Steinberg a mio avviso , di penne ne sa molto poco,conosce i modelli americani bene ma di tecnica e altro veramente molto scarso,mi sembra che anche lui si sia inventato scrittore raccogliendo le notizie e foto di altri,non è l'unico purtroppo...quando uno come lui approva la produzione di penne fasulle,con coperture casalinghe sull'originale penso sia una vera delusione..
Sul discorso prezzi io sono d'accordo con tè, una penna dovrebbe valere inanzitutto per la sua rarità e il materiali di costruzione,proprio ieri uno mi chiedeva 500,00 euro per una extralucens in condizioni scarse,una penna bella ma che che si riesce a trovare molto facilmente ,io per quella cifra mi compro una 142 a striature verdi della Montblanc anni 50.

[fabbale09]

Ciao,
guarda Steinberg a mio avviso , di penne ne sa molto poco,conosce i modelli americani bene ma di tecnica e altro veramente molto scarso,mi sembra che anche lui si sia inventato scrittore raccogliendo le notizie e foto di altri,non è l'unico purtroppo...quando uno come lui approva la produzione di penne fasulle,con coperture casalinghe sull'originale penso sia una vera delusione..
Sul discorso prezzi io sono d'accordo con tè, una penna dovrebbe valere inanzitutto per la sua rarità e il materiali di costruzione,proprio ieri uno mi chiedeva 500,00 euro per una extralucens in condizioni scarse,una penna bella ma che che si riesce a trovare molto facilmente ,io per quella cifra mi compro una 142 a striature verdi della Montblanc anni 50.

CONCORDO
E INFATTI IERI SONO ANDATO SU UNA 644

[fabbale09]

http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?Vie ... K:MEWAX:IT

Roberto (e friends)
questo potrebbe essere un esempio di quello che stiamo sostenendo.

Anche in questo caso vale il giudizio personale: la #20 sia una penna impegantiva, le dimensioni ed il caricamento non la possono annoverare come penna da tutti i giorni, non ha la clip etc. etc. MA VOGLIAMO METTERE ???

Ragazzi questa è storia delle vintage fountain pen, e onestamente pensavo che raggiungesse cifre diverse, ma forse per il giorno del ringraziamento gli Americani in questi giorni sono stati distratti.
Pensa che volendo fare il furbetto avevo provato a chiudere prima e sarei stati disposto a farlo anche ad un valore più alto, ma il venditore CORRETTAMENTE, mi ha detto che non era la sua prassi.


fb

[robi996]

E si questa è una vera rarità,se la vedevo provavo a fare un bid,mi dispiace solo per la pecca della rottura sotto alla fascia d'argento,ma per questo prezzo si può anche accettare cosi com'è...
Se offrivi una cifra più alta andavi fuori quotazione,ma se la prendi per tenerla allora va bene

[piccardi]

Fra Giampaolo e Fabrizio mi pare che sia stato fatto un resoconto più che esauriente, dicendo in sostanza tutto quel che c'era da dire.

Io sono rimasto tutto il giorno e devo dire che è stata una mostra davvero interessante, per le penne presenti e la varietà sicuramente la più interessante di quest'anno, ed anche se a partire dal primo pomeriggio è cominciata la fuga degli espositori, lasciando la sala un po' sguarnita, c'è invece stato un buon afflusso di visitatori fino alle 17.00. Qualcuno forse ha anche perso la possibilità di fare buoni affari...

Per quanto mi riguarda molto interessanti le chiacchierate con vari espositori e collezionisti, specie in vista del cercare di organizzare al meglio la mostra di Firenze, sperando, almeno per parte mia, di poterla fare in un luogo pubblico come due anni fa e con una buona presenza di espositori esteri. Devo inoltre ringraziare Tom per un prestito che andrà ad arricchire le scansioni del sito a breve...

Per il resto mi unisco a Fabrizio nel ribadire come eccessive le quotazioni di parecchie penne, ed in particolare a trovare sempre meno giustificata tutta questa enfasi per le italiane che pur essendo in certi casi belle e di qualità (ma non poi così spesso) non hanno che una importanza molto marginale nella storia della stilografica.

Soprattutto trovo del tutto ingiustificate certe differenze di prezzo, specie quando si fanno confronti sulle penne di seconda fascia. Era impagabile la faccia di un collezionista che incuriosito dalle Diamond Point di un collezionista americano di passaggio, ha scoperto il relativo prezzo. Con gli stessi soldi con cui si è portato via due penne non sarebbe riuscito a comprarsi una mezza Columbus dello stesso periodo (la cui qualità poi non sarebbe neanche stata concorrenziale).

Per non parlare poi dei prezzi assurdi che ho sentito per una Zerollo semifunzionante (come tutte le Zerollo del resto). Il fatto che sian rare sta solo a dimostrare che erano penne di scarsissimo successo commerciale, poco usate e quindi poco prodotte. Il fatto che se ne trovino poche ben conservate testimonia o la scarsa qualità relizzativa o l'inefficienza del progetto tecnico: sarà affascinante quanto si vuole, ma se non funziona o si rompe a guardarla, una penna è comunque un fallimento.

Spero che prima o poi questa malattia passi e qualcuno inizi ad interessarsi anche penne forse un po' meno rare ma molto più significative sul piano storico, e magari si apra un po' il mercato.

Ciao
Simone

[piccardi]

Ciao,
guarda Steinberg a mio avviso , di penne ne sa molto poco,conosce i modelli americani bene ma di tecnica e altro veramente molto scarso,mi sembra che anche lui si sia inventato scrittore raccogliendo le notizie e foto di altri,non è l'unico purtroppo...quando uno come lui approva la produzione di penne fasulle,con coperture casalinghe sull'originale penso sia una vera delusione..

Io non posso giudicare sul piano tecnico, ma sul lavoro di scrittore mi sento un po' chiamato in causa. Anche io raccolgo le notizie e, quando me lo consentono, le foto di altri. Ma anche organizzare materiale ed informazioni è un lavoro importante e significativo, e spesso saltan fuori risultati interessanti (come le contraddizioni contenute all'interno di alcuni testi).

E poi sono molto orgoglioso della mia cronologia...

D'altronde io non ho, a parte qualche vecchia pubblicità, un accesso diretto alle fonti, per cui devo basarmi su quanto apprendo da libri e articoli. Ma rivendico il mio diritto di farlo, e di riprendere le notizie riportate altri, perché altrimenti non ci sarebbe possibilità di fare né ricerca storica, né divulgazione.

Ciao
Simone

[roberto v]

Simone, il punto è che tu, quando prendi le notizie in giro, prima di ripubblicarle le vagli e verifichi - nel limite del possibile - che ciò che scrivi sia vero.

Non so se hai letto il libriccino di Steinberg: sulle penne italiane ci sono delle castronerie talmente grandi da arrossire a leggerle

Mi sembra proprio un approccio approssimativo e facilone, il suo!

Se poi, con un lavoro simile ci tiri su anche tanti bei soldini.....

[robi996]

Quoto roberto v,
il libro lo vende a 30,00 euro e io vorrei quando acquisto un libro di settore imparare qualcosa di nuovo anche aneddoti o storie varie o che avesse almeno la precisione dei dati ,io parlando con la persona prima citata pensavo di avere a che fare con un guru del settore, invece vendeva un Chilton con incollature varie e banda in oro sul bordo del cappuccio per nascondere un clamoroso crack,chiedeva solo 1600,00 euro!!!!!,e mi ha detto che vista la rarità si poteva anche perdonare qualche DIFETTINO

[piccardi]

Non so se hai letto il libriccino di Steinberg: sulle penne italiane ci sono delle castronerie talmente grandi da arrossire a leggerle

Non l'ho letto in effetti, ma presumo sia molto probabile, anche il Lambrou, che pure è tutto sommato decente, fa fondare la Ancora ad uno Zanini di 12 anni...

Ma da come lo descrivi manco lo leggerò, non vedo perché sprecare 30 euro. Mi farebbe piacere però mettere su una pagina sulle castronerie dette sulle penne italiane. Se hai qualche riferimento preciso possiamo cominciare...

Ciao
Simone

[roberto v]

L'unica cosa bella del libro di Steinberg sono le penne raffigurate....

Appena ho un attimo, lo riprendo in mano e ti segnalo le boiate. Al prossimo Pen Show comunque me lo porto dietro così gli dai un'occhiata!

Ciao

Roberto

[fabbale09]

Hey guys
di quale parlate che così in questi giorni li sfoglio e faccio l'esercizio insieme a Voi.

Se ci vogliamo poi divertire e prendiamo quello tradotto in Italiano, i termini che ne vengono fuori sono "ridicoli"; sarà sicuramente un problema di traduzione, però basta con queste PENNE A FONTANA.

Vedrò anche io se becco qualche misurandestending che ad onor di logica, in quasi tutti i libri ho visto in special modo quando toccano le italiane.
Anche il libricino Vannucchi/Fortis non si risparmia secondo me.

http://s680.photobucket.com/albums/vv16 ... P%20BOOKS/
(biblioteca completa - vedi allegati Steinberg)