Curioso di sapere cosa ne pensi, non tanto se ottieni le mitologiche "variazioni di tratto", quanto se per te un obliquo possa essere adatto per caratteri come quelli ebraici/arabi. Io non sono giunto ad una conclusione....ed in effetti anche a cercare sul web sul tema non c'è molto.sansenri ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 19:20maylota ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 19:17
Ti faccio una proposta: al Penshow di Bologna ti porto il miei obliqui (un OM Pelikan ed un obliquo a 45 gradi su base B di fpnibs).
Poi pero con onestà intellettuale mi dici se la teoria è una cosa e la pratica un altra (ben diversa).
Affare fatto?
(ovviamente chiunque sia interessato al tema è calorosamente invitato a partecipare)
si può fare, la pratica la posso già iniziare a sperimentare a casa, di obliqui ne ho qualcuno... (architect invece no...)
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Confronto Sailor Naginata Togi vs. Leonardo Architect
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Io ho un Pelikan OB per M800 vintage, due Lamy OB e uno OM e nessuno scrive simile al pennino Architect. L'obliquo come pennino nasce per "aiutare" chi ruota la penna, che non è un virtuosismo ma un modo di impugnare scorretto, passatemi il termine. Io ruotavo la penna, piano piano ho iniziato a tenere la penna dritta e ad usare anche pennini fini /extra fini, cosa che non riuscivo a fare quando ruotavo. Che si chiami Architect, Blade, Hebrew, se posso usare correttamente questo tipo di grinding, non vedo perché dovrei andare a reperire un altro pennino e ritornare ad un' impugnatura scorretta per ottenere lo stesso tratto di un pennino che ho già.
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ho provato con un Pelikan OB. E' un pennino che ha i suoi anni e non so se la punta obliqua non sia un filo consumata (arrotondata), come "italico" non è il massimo.
Comunque è come dice Giorgio (non è che io lo mettessi in dubbio
), dato che l'obliquo è tagliato verso sinistra, se lo ruoti a sinistra ti trovi con la lama nella stessa posizione di un architect (in verticale rispetto al foglio) e più o meno con la stessa inclinazione sul foglio, verso di te (45 gradi).
Il mio non è facilissimo da usare mantenendolo verticale, ma sicuramente è il manico che difetta...
La variazione è abbastanza scarsa, un poco c'è. Immagino che su un architect più affilato la variazione si coglierebbe molto meglio.
Devo provare con un OBB.
Noto comunque che non è facile trovare la posizione giusta, l'inclinazione sul piano non è 45, bisogna alzare maggiormente il pennino verso la verticale, altrimenti fatica a scrivere.
Comunque è come dice Giorgio (non è che io lo mettessi in dubbio
Il mio non è facilissimo da usare mantenendolo verticale, ma sicuramente è il manico che difetta...
La variazione è abbastanza scarsa, un poco c'è. Immagino che su un architect più affilato la variazione si coglierebbe molto meglio.
Devo provare con un OBB.
Noto comunque che non è facile trovare la posizione giusta, l'inclinazione sul piano non è 45, bisogna alzare maggiormente il pennino verso la verticale, altrimenti fatica a scrivere.
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Si, però negli esempi visti finora a me al più è sembrato appena più largo in orizzontale e appena più stretto in verticale. Magari non erano architect troppo pronunciati ...sansenri ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 14:44 L'architect invece si tiene con la lama perfettamente in verticale rispetto al foglio, sì, lama che fa contatto perfetto, variazione massima in orizzontale e minima in verticale. Per questo si dice che sia l'ideale per lo stampatello (linea sottile verticale, spessa orizzontale).
Se ne trovano regolarmente sulle Pelikan e sulle Soennecken ed anche in diverse Montblanc, basta bazzicare un po' di banchini ad un Pen Show.sansenri ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 14:44 Se giri un obliquo ottieni qualcosa di simile (perché l'obliquo è tagliato in diagonale per cui quando la lama fa contatto col foglio sei in una posizione comoda per tenerlo, la penna è inclinata verso di te). Il punto però è, se ne hai già uno, ok. Se non ce l'hai, chi te lo vende oggi un obliquo?
Simone
PS si lo so che intendevi, chi lo vende su una penna nuova di produzione attuale, ma ... non vendono solo quelle. Ma se facciamo abbastanza "hipe" magari si mettono a rifare anche gli OB a modo.
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Questo mi pare parecchio arrotondato, quello che ho usato io lo è molto meno,
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Temo che una M800 non sia tanto vintage, quelli Pelikan di cui parlo io arrivano alla 400 e alla 140 (senza M davanti), e tutti quelli recenti che ho provato (un paio di Pelikan recenti) erano molto arrotondati, quello del mio esempio è degli anni 40. I Lamy non li ho mai provati quindi non mi pronuncio.edis ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 19:29 Io ho un Pelikan OB per M800 vintage, due Lamy OB e uno OM e nessuno scrive simile al pennino Architect. L'obliquo come pennino nasce per "aiutare" chi ruota la penna, che non è un virtuosismo ma un modo di impugnare scorretto, passatemi il termine. Io ruotavo la penna, piano piano ho iniziato a tenere la penna dritta e ad usare anche pennini fini /extra fini, cosa che non riuscivo a fare quando ruotavo. Che si chiami Architect, Blade, Hebrew, se posso usare correttamente questo tipo di grinding, non vedo perché dovrei andare a reperire un altro pennino e ritornare ad un' impugnatura scorretta per ottenere lo stesso tratto di un pennino che ho già.
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La logica e anche il buonsenso ti dà ragione: se hai già uno o più pennini architect è inutile cercare altro.edis ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 19:29 ...
Che si chiami Architect, Blade, Hebrew, se posso usare correttamente questo tipo di grinding, non vedo perché dovrei andare a reperire un altro pennino e ritornare ad un' impugnatura scorretta per ottenere lo stesso tratto di un pennino che ho già.
Tuttavia può essere utile sapere che è possibile ottenere la tipologia di scrittura dell'architect pur non avendone uno. A me ogni tanto piace vedere questa variazione di tratti verticali fini e orizzontali spessi, ma non avendo appunto un pennino tagliato per questa scrittura, mi accontento di un pennino italico, che tenuto ruotato scrive come un architect; l'impugnatura è scorretta? Formalmente si (forse no...). Mi è comodo scrivere in questo modo? Sì, e allora va bene così.
Tornando alla discussione iniziale, è un gran bene (sopratutto per le tasche) preferire una Leonardo architect rispetto alla Sailor N.T., Sailor che personalmente non saprei apprezzare, considerando anche che il tratto mi lascia indifferente (e lo dice uno che apprezza molto gli altri pennini della casa giapponese).
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Per cui il tipo di pennino obliquo che potrebbe essere una valida alternativa all' Architect sarebbe da cercare tra quelli prodotti tra gli 85 e i 100 anni fa e una volta trovati dovrei anche ruotare la penna?piccardi ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 21:06 Temo che una M800 non sia tanto vintage, quelli Pelikan di cui parlo io arrivano alla 400 e alla 140 (senza M davanti), e tutti quelli recenti che ho provato (un paio di Pelikan recenti) erano molto arrotondati, quello del mio esempio è degli anni 40. I Lamy non li ho mai provati quindi non mi pronuncio.
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Con l' Architect caricato col rosa ho corretto la bozza di un manoscritto corposo, con il tratto grosso cancellavo i pezzi di testo che rimanevano comunque leggibili e in reverse scrivevo in interlinea la nuova versione . Con lo stesso pennino potevo anche scrivere sul quaderno un testo sufficientemente chiaro da poter essere convertito in Word con OCR. Come rapporto qualità prezzo rispetto al lavoro svolto posso dirmi felice dei risultati ottenuto e dell' uso che ho fatto dell'Architect. Ho sicuramente imparato qualcosa di nuovo e forse un giorno la ricerca del vintage incuriosirà anche me. Al momento è sufficientemente impegnativo l'impiego dei pennini:-)
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Si era quello che cercavo di dire, ovvero che non volevo un' alternativa ma la discussione ha sollevato comunque aspetti interessanti.Mir70 ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 21:41 La logica e anche il buonsenso ti dà ragione: se hai già uno o più pennini architect è inutile cercare altro.
Tuttavia può essere utile sapere che è possibile ottenere la tipologia di scrittura dell'architect pur non avendone uno. A me ogni tanto piace vedere questa variazione di tratti verticali fini e orizzontali spessi, ma non avendo appunto un pennino tagliato per questa scrittura, mi accontento di un pennino italico, che tenuto ruotato scrive come un architect; l'impugnatura è scorretta? Formalmente si (forse no...). Mi è comodo scrivere in questo modo? Sì, e allora va bene così.
Tornando alla discussione iniziale, è un gran bene (sopratutto per le tasche) preferire una Leonardo architect rispetto alla Sailor N.T., Sailor che personalmente non saprei apprezzare, considerando anche che il tratto mi lascia indifferente (e lo dice uno che apprezza molto gli altri pennini della casa giapponese).
Per quanto riguarda il Naginata, non solo l' ho trovato meno pulito dell' architect ma è anche carente della caratteristica di reverse writing. Però io non lo uso in modo appropriato come @Enbi . Un giorno sarà bello potergli mettere in mano il Naginata di Normie (che avrò ancora io) per ammirarlo nel pieno delle sue prestazioni!
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Hem, ora capisco il vintage vintage, ma la 140 l'han prodotta fino al 1965, come la 400NN, non sono certo delle giovincelle, ma se la cavano egregiamente, e mediamente costano assai meno di una delle attuali penne di resina grossa e colorata, ma con pennino in acciaio.edis ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 21:52 Per cui il tipo di pennino obliquo che potrebbe essere una valida alternativa all' Architect sarebbe da cercare tra quelli prodotti tra gli 85 e i 100 anni fa e una volta trovati dovrei anche ruotare la penna?Probabilmente mi perdo sensazioni di scrittura inarrivabili ma mi sembra tutto molto complicato.
Quanto al ruotare, boh, io trovo abbastanza comoda la posizione leggermente inclinata e ruotata che uso con non solo con la 416 con cui ho scritto il foglietto, ma praticamente con tutte le altre penne. Tenere una penna dritta e verticale rispetto al foglio per me è assai più scomodo,
Simone
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penso sia improbabile, al momento gli obliqui sono spesso pennini vintage, sempre in condizioni diverse uno dall'altro, ti può andar bene se ti capita di averne uno in buone condizioni e con il filo (la lama) non troppo arrotondata dall'uso, viceversa la variazione di tratto è poca e fai solo fatica.maylota ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 19:26Curioso di sapere cosa ne pensi, non tanto se ottieni le mitologiche "variazioni di tratto", quanto se per te un obliquo possa essere adatto per caratteri come quelli ebraici/arabi. Io non sono giunto ad una conclusione....ed in effetti anche a cercare sul web sul tema non c'è molto.
Dovresti cercarne uno apposta nelle condizioni che ti servono, ma sicuramente a quel punto fai prima a prendere un architect già fatto.
Considera che anche gli architect non sono tutti uguali (alcuni di quelli cinesi che ho visto, hanno la lama spessa, almeno sulla parte posteriore, il che li rende un po' simili al Naginata, ma parecchio dissimili all' architect)... c'è di buono che se sei in buoni rapporti con Salvatore, c'è ancora qualche chance che quando gli ordini un architect gli puoi chiedere "come lo vuoi", (ricordo quando mi fece un CSI M, mi chiese se lo volevo affilato, con i bordi arrotondati o più squadrati, da italico) insomma, ha a cuore le tue esigenze (ed è raro da un produttore).
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riguardo i pennini specifici per la calligrafia araba, hai ragione, c'é poco.
Da quel che ho visto alcuni usano le Pilot Parallel pens, ma la modifica tipica è tagliare il pennino per renderlo dal taglio obliquo, e quindi utilizzabile in verticale come un architect!
https://www.youtube.com/watch?v=KPGiZP8q8I8
Ergo, secondo me, vai con l'architect...
PS attenzione che la scrittura araba tradizionale ha "gli spigoli vivi", quindi, se architect, deve essere un architect con gli spigoli vivi come un italico...
https://www.youtube.com/watch?v=kDuLM_4T6cQ (noioso, proselitista, ma illuminante)
Di quella ebraica non mi intendo... mi sembra più complessa
Da quel che ho visto alcuni usano le Pilot Parallel pens, ma la modifica tipica è tagliare il pennino per renderlo dal taglio obliquo, e quindi utilizzabile in verticale come un architect!
https://www.youtube.com/watch?v=KPGiZP8q8I8
Ergo, secondo me, vai con l'architect...
PS attenzione che la scrittura araba tradizionale ha "gli spigoli vivi", quindi, se architect, deve essere un architect con gli spigoli vivi come un italico...
https://www.youtube.com/watch?v=kDuLM_4T6cQ (noioso, proselitista, ma illuminante)
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Tanto per restare in tema, la Parker faceva per il modello 75 due pennini specifici per la scrittura araba (un fine e un medio, codici 82 e 83). consigliava di usarli tenendo la stilografica quasi in verticale.
Il pennino medio arabico visto dal basso
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Non è molto chiaro come andrebbe usato il pennino Parker.
Guardando il video (più verso la fine)
https://www.youtube.com/watch?v=kDuLM_4T6cQ
si vede che la scrittura tradizionale araba (considerata artistica, in genere sono frasi del corano) è con un pennino in legno dal taglio largo e sottile. Il taglio va tenuto sempre in verticale per ottenere un tratto largo in orizzontale e sottile in verticale, in sostanza un odierno architect (dal taglio ben stretto, non arrotondato) funzionerebbe bene, credo.
Guardando il video (più verso la fine)
https://www.youtube.com/watch?v=kDuLM_4T6cQ
si vede che la scrittura tradizionale araba (considerata artistica, in genere sono frasi del corano) è con un pennino in legno dal taglio largo e sottile. Il taglio va tenuto sempre in verticale per ottenere un tratto largo in orizzontale e sottile in verticale, in sostanza un odierno architect (dal taglio ben stretto, non arrotondato) funzionerebbe bene, credo.
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Sarebbe per me un onoreedis ha scritto: ↑martedì 4 novembre 2025, 22:04 Per quanto riguarda il Naginata, non solo l' ho trovato meno pulito dell' architect ma è anche carente della caratteristica di reverse writing. Però io non lo uso in modo appropriato come @Enbi . Un giorno sarà bello potergli mettere in mano il Naginata di Normie (che avrò ancora io) per ammirarlo nel pieno delle sue prestazioni!
Il naginata è ovviamente meno pulito dell'architect perché ha spigoli meno vivi. Questa punta si chiama così perché la forma trae ispirazione dal naginata, un falcione inastato in uso anticamente in Giappone:
Se si guarda la forma della lama, soprattutto verso la punta, quella è la forma da cui trasse ispirazione il compianto maestro Nagahara Senior per la creazione di questa tipologia di pennino.
ciò detto, cerco di mostrare con alcune foto la forma dei "long blade/knife" in mio possesso:
Come si può vedere le punte non sono, come gli architect, con angoli, quasi triangolari, ma a seconda del singolo pennino hanno o una unica curva ("a ciotola" diciamo), oppure sono come "ad amo per la pesca" (soprattutto il Lemon).
Enrico
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