La mia 'cinesina', seppur non particolarmente pacchiana, si vede a colpo d'occhio - anche inesperto - che è una penna che vuole apparire avendo (relativamente) poca sostanza. Perché dico questo? Perché porto la X750 a lavoro ed è stata subito 'riconosciuta' come penna d'importazione (attenzione: sono l'unico che usa le stilografiche in ufficio, anche se sto provando a convincere un collega) a causa delle finiture della stessa. Io apprezzo davvero la scrittura che dà, in quanto i pennini rigidi mi piacciono e mi stancano meno (l'unico semiflessibile che ho è quello della Aleph e a me stanca parecchio il polso) e anche le penne in metallo incontrano i miei gusti. Ora, se non ci fosse stato Ciro a farmene altruisticamente dono,
io avrei mai comprato una Jinhao? Rispondo sinceramente: no. E adesso che la uso, confermo la mia scelta, in quanto azionare quel dannato converter mette a rischio le mie coronarie: traballa, sembra sempre che si stia per spezzare ed aspira più aria che inchiostro (deve esserci una fessurazione o un errore nella boccola di innesto) per cui traffico non poco a caricarla. Certo, mi ripaga con una scrittura ottima, eppure io adoro dover caricare le stilografiche e questa mi rende tale operazione abbastanza sgradevole. Inoltre, una stilografica di tal guisa - nel momento in cui dovesse guastarsi - viene cestinata, in barba al minor impatto ecologico che questa tipologia di penne porta (o dovrebbe portare) con sé.
Infine, per quella che è la mia forma mentis, preferisco spendere di più ed avere meno oggetti ma che mi appaghino maggiormente; per questo motivo, allo studente squattrinato ed al pensionato che percepisce una miseria, consiglio di aspettare qualche mese in più e di acquistare una Lamy Safari od una Prera anziché la Jinhao, in modo che l'esperienza con tale strumento di scrittura sia il più appagante possibile.
Riprendo, inoltre, quanto detto da Eroica:
Eroica ha scritto:Basta con i muletti. Usiamole e viviamole queste pregiate. Che si rovinino pure, non voglio mi sopravvivano
Io uso, a rotazione, tutte le mie penne, anche le edizioni speciali del forum o quelle che - economicamente parlando - costano di più. Le ho acquistate proprio per questo! Io compro una stilografica nuova se e solo se mi trasmette qualcosa o ha un significato particolare! Se poi la tenessi nella cristalliera, cosa ne avrei ottenuto? Se la mia Millesimus non mi ricordasse ogni volta il giorno in cui mi sono iscritto al Forum, avrebbe senso usarla? Se la Sonnet non mi riportasse alla mente il giorno del matrimonio di mia sorella ogni volta che la uso sul mio diario, avrebbe senso inchiostrarla? O la Rembrandt regalatami per la laurea - che io reputo il mio miglior traguardo raggiunto - avrebbe ragione d'esistere rimanendo nella sua confezione, soprattutto dopo che ho cercato in ogni modo di farla scrivere? La Journal, che ho acquistato in seguito ad un trattamento piacevolissimo avuto in un noto negozio specializzato, ha esattamente lo scopo di farmi sentire nuovamente 'trattato con i guanti' ed è quello il motivo per cui ho deciso di separarmi da una parte del mio stipendio: valorizzare il lavoro altrui.
Inoltre (come dicono gli inglesi 'last but not least), vorrei ricordare che l'esistenza di posti in cui le condizioni di lavoro sono meno tutelate, porta ad un abbassamento degli standard di vita qualitativo di tutti i lavoratori...
Cordialmente,