solo per aggiornamento, in questi giorni ho continuato ad usare la Asa Nauka, che è piena a circa 1/6 di serbatoio, ma di burping neanche l'ombra, anche tenendola in mano per un certo tempo. E' possibile che il primo evento sia stato causato da qualche mia manovra non avveduta, ad esempio non aver asciugato l'eccesso di inchiostro sul pennino dopo il primo caricamento...
RANGA 8B
Provo allora a caricare un'altra eyedropper, in questo caso una Ranga.
Nello specifico si tratta di una Ranga 8B, versione maggiorata della più piccola Ranga 8.
L'ebanite usata su questa penna è una premium, denominata pink, blue, pale yellow (soffermandomi una attimo su questa denominazione, si tratta di una tipica pragmatica "furbizia" Ranga. I coloranti originali usati per creare questa ebanite sono il blu, il rosso e il bianco, tuttavia durante la miscelazione e la cottura (vulcanizzazione) i colori cambiano. Mischiandosi, il blu e il rosso formano un colore rosato, il blu diventa quasi viola, e il bianco si sporca e ingiallisce. Dato che qualche "testa di legno" in passato si era lamentata che la penna non fosse "davvero" blu, rossa e bianca, ecco che Ranga gli ha cambiato nome! ora WYSIWYG

).
La penna ha alcuni accorgimenti, tipici delle Ranga non recentissime, che io tuttavia apprezzo:
il cappuccio si svita in due giri e mezzo. Su una eyedropper il semplice mezzo giro non è desiderabile, ci vuole una chiusura sicura per ogni evenienza;
il cappuccio reca un piccolissimo forellino che permette alla penna di essere aperta senza aspirare inchiostro nel cappuccio:
il fusto si svita dalla sezione in 7 giri. La filettatura è precisa e ingrassata con grasso di silicone per una perfetta tenuta.
Il serbatoio (fusto), se riempito fin sotto la filettatura interna contiene 4 ml, non una enormità per una eyedropper, d'altronde la 8B pur non essendo piccola non è nemmeno un mostro in dimensioni. La dimensione non è molto dissimile da una Aurora 88 BIG, un po' più lunga, e un po' più panciuta, la forma rimane comunque comodissima, sia per la sezione adeguatamente lunga e leggermente concava, sia per il filetto sottile e perfettamente a filo.
Tenendola in mano la sensazione non è molto diversa dalla 88 BIG (una delle penne più ergonomiche che ci sia, per la mia mano di dimensioni medie).
Il pennino su questa Ranga, in acciaio, è marcato Conklin ed è (era) prodotto da Bock, tratto B.
L'alimentatore, in ebanite, è molto simile a un Omas, usato nella serie Arte Italiana.
Da notare che alimentatore e pennino sono montati a frizione direttamente nella sezione della penna, non c'è alcun collare.
Lo spessore della ebanite che forma il fusto è notevole, non sono andato a misurarla con il calibro, ma ad occhio è sicuramente più di 1,5 mm, in corrispondenza della filettatura, all'interno forse è di più.
Vado a caricarla con 1 ml di Diamine Majestic "my LE" (
viewtopic.php?t=35408)
Inserisco la sezione sul fusto tenendo la penna in verticale, avvito la sezione fino a poco più della metà dei 7 giri, capovolgo la penna a pennino in giù sul calamaio, e completo l'avvitamento, qualche goccia ricade nel calamaio. Facendo in questo modo l'alimentatore si impregna di inchiostro.
Questa volta, asciugo il pennino...
Non serve attendere, alimentatore e pennino sono già ben carichi, l'inchiostro è un filo più liquido del solito perché per misurare la carica del fusto ho usato l'acqua, poi non l'ho lasciato asciugare. Il Majestic comunque un po' di diluizione la apprezza essendo parecchio saturo.
Questo B è un burro e la penna vola sulla carta, grazie anche ad un flusso per nulla stitico. Il tratto è parecchio largo, la penna non ha minimamente bisogno di essere premuta contro la carta per scrivere, scrive sotto il suo stesso peso, scrive appena sfiorando la carta - questo mi piace.
La penna potrebbe gradire un pennino più fine, proverò a vedere, devo avere dei ricambi Bock in giro.
La terrò in uso per un po' e vediamo come si comporta (soprattutto riguardo eventuale burping).