
P.S. ma le poesie che metti per ogni inchiostro, sono riportate sulla scatola che contiene il calamaio o sul retro del calamaio c'è un'altra etichetta? Si possono avere foto per favore?
A parte il piacere personale nel "saperne di più", ammetto che in parte l'ho fatto pensando a te (e altri eventuali orientofili): mi fa proprio piacere ricevere il tuo riscontroEnbi ha scritto: ↑venerdì 25 luglio 2025, 16:36 Carissimo Abulafia, per i miei studi e le mie passioni, non sai quanto mi faccia piacere questo argomento: quelle etichette con i paesaggi e i caratteri scritti in stile semicorsivo, la scelta del produttore di collegare ogni colore a una poesia in cinese classico... non sto piangendo... è che mi è entrato un pezzo di montagna avvolta nella nebbia nell'occhio![]()
P.S. ma le poesie che metti per ogni inchiostro, sono riportate sulla scatola che contiene il calamaio o sul retro del calamaio c'è un'altra etichetta? Si possono avere foto per favore?
Sono io ad aver letto/capito male o l'inchiostro Yuechen si declina a seconda delle carte su cui viene steso? quindi l'inchiostro è uno solo ma presenta risultati diversi a seconda di come lo si usi. Oppure no?
Sì sì, scusa. Facevo lo spiritoso perché è veramente molto diverso carta per carta
Infatti, i cinesi hanno una tradizione poetica assolutamente invidiabile e influente in tutta l'Asia orientale, dove il cinese classico era come il latino nell'Europa medievale.Abulafia ha scritto: ↑venerdì 25 luglio 2025, 16:54
Spesso ci si lamenta del marketing "scarso" dei prodotti cinesi che non creano tutta quella fuffa che tanto ci piace e che tanto sono bravi a realizzare in Occidente (e in Giappone); trovo che questa volta Majohn invece abbia dimostrato che anche i cinesi possano sfruttare la loro tradizione per abbellire un po' i loro prodotti.
Le poesie riportate sono sulla brochure degli inchiostri, purtroppo non fornita cartacea con i calamai, ma utilizzata nella pubblicità degli stessi: si trovano sulle inserzioni di vendita del noto sito.
Ho dovuto salvarle come immagini e darle in pasto a Google per ottenere la traslitterazione, a DeepL per la traduzione e a ChatGPT per qualche riferimento poetico (che spero non si sia del tutto inventato).
Complimenti per l’iniziativa e l’approccio.Abulafia ha scritto: ↑mercoledì 23 luglio 2025, 19:33 1) Majohn Qing Meng
Come detto nella presentazione generale, ogni inchiostro Majohn è dedicato ad una particolare espressione della poesia tradizionale cinese. Il nome rappresenta un modo poetico di definire qualcosa e ogni boccetta ha un sottotitolo che descrive, poeticamente, cosa rappresenta il colore.
Qīng mèng (清梦 - Sogno Sereno - Clear Dream)
Sottotitolo: 清梦 紫醉后不知天在水 滿船清琴压是可 - "Dopo l’ebbrezza del viola, cielo e acqua si confondono e, nella barca colma, le note limpide della cetra pesano sul cuore come sogno che quasi non si può sopportare".
Spiegazione: l'espressione è spesso usata per esprimere un senso di pace interiore o di dolce malinconia legata al mondo dei sogni.
Colore: come dice la spiegazione poetica, il colore è un blu-viola abbastanza delicato ed opaco.
Comportamento: il colore appare abbastanza cangiante. Sul Clairefontaine prevale il viola, con note addirittura rosate. Nella scrittura il colore è molto più scuro e con poca variazione di tonalità; su Bachuan prevale invece il blu; su Tomoe River ci sono molte più sfumature, il colore appare meno contrastato e saturo e vengono fuori note rosa e magenta. La scrittura è più viola.
Acquosità: media
Lubrificazione: medio-alta
Pulizia: facilissimo da pulire sulla stilografica, va via con una sciacquata. Pulendo la penna ad intinzione l'inchiostro si diluisce tantissimo in acqua, tanto da colorare appena un bicchiere.
Parere personale: se vi piace un colore rilassante, non invadente, ma comunque presente, originale e anche abbastanza vario, direi che questo Qing meng fa per voi. La pagina riempita di scrittura con questo inchiostro mantiene le promesse del suo nome, assomigliando ad un lago quieto che riflette un cielo uniforme dopo la fine di un tramonto.
Differenze notevoli le avevo già viste, ma con alcuni di questi inchiostri effettivamente sembra di aver attinto da calamai diversicinturino ha scritto: ↑sabato 26 luglio 2025, 14:03 Ma che bella recensione ...aspetto gli altri. Anche per mia ( modestissima) esperienza il colore di un inchiostro è fortemente condizionato dalla stilo e dalla carta utilizzata; al punto da poter sembrare, cambiando strumento e supporto, un altro inchiostro
Non che io sappia, non è indicato da nessuna parte.
Grazie a voi che mi date corda!Silvia1974 ha scritto: ↑sabato 26 luglio 2025, 14:28 Molto interessanti, grazie! Aspetto di leggere la recensione di un paio di colori visti nella carrellata iniziale: sembrano le sfumature dei petali di peonia! meravigliosi![]()
Grazie!matteocap ha scritto: ↑sabato 26 luglio 2025, 14:45
Complimenti per l’iniziativa e l’approccio.
In quanto agli acquisti compulsivi di inchiostri ne so qualcosa.
In merito a questa specifica tinta, da come l’hai descritto, mi ricorda il Potsu-Potsu della Sailor, un tipo di inchiostro che devo ancora capire quanto mi piace o se nel tempo mi stanca.