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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Proposta per autoprodursi una J Bar
- Pierre
- Vacumatic
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- Iscritto il: venerdì 7 agosto 2020, 18:10
- La mia penna preferita: Parker Duofold ebanite nera 22
- Il mio inchiostro preferito: Herbin Perle Noire
- Misura preferita del pennino: Medio
- Località: Cuneo
- Gender:
Proposta per autoprodursi una J Bar
Carissimi tutti,
prendendo spunto da questo post di Maxpop
viewtopic.php?p=133164#p133164
vi sottopongo la mia proposta per l'autoproduzione della J bar. Siate severi: ne va della vita delle mie penne
1) MATERIALI: una spatola quadra da stucco, mole, carta vetro, pinze a sezione tonda, dremel, pennarello indelebile e, soprattutto, GUANTI E OCCHIALI perché di dita ne abbiamo 10 ma a tagliersele è un attimo. Di occhi, peggio che andar di notte, ne abbiamo 2 soli.
1 bis) Prendere la spatola e tracciare con il pennarello una linea a 4/5 mm dal bordo, fissarla saldamente ad un supporto per lavorare in sicurezza...
2) Con il Dremel e il micorflessibile tagliare la listarella di acciaio
3) si ottiene un semilavorato di questo tipo...
4) breve passaggio sulla mola al fine di smussare gli spigoli taglienti che renderebbero la J bar inestraibile.
occorre ancora una bella carteggiatura a mano per rettificare il più possibile il semilavorato
5) Con le pinze tonde si dà alla J bar la lunghezza che occorre e la si sagoma nel modo voluto...
Accorgimenti importanti: le due estremità devono essere rientrate, in modo da rendere più difficile il loro incrinarsi contro il fusto. In particolare l'estremità del gambo deve essere leggermente piegata verso il basso, così da facilitare la presa con le pinzette all'atto dell'estrazione.
Tempo di lavoro: 15-20 min
DUBBI: la J bar così costruita è operativa su una Summit S. 125. Essendo nuovo della materia non ho idea della pressione che la mia j bar possa esercitare sul fusto. E' entrata abbastanza agevolmente, certamente, ma il mio incubo è trovare tra qualche tempo la Summit "esplosa" a causa della forze interne indotte dalla barra, la quale, ovvimante, essendo un prodotto casalingo, è potenzialmente più brutale (sicuramente meno fine) di quelle appositamente costruite. Il lamierino è spesso 0,5 mm... potrei estrarlo e assottigliarlo con la mola per renderlo più tenero, ma visto che lavora bene e che quello che funziona è meglio evitare di rimaneggiarlo...
Insomma, sulla mia S. 125 rediviva direi che la barra fa il suo lavoro: è pur vero che questa penna, tuttavia, non era forse la più adatta a sperimentare perché, se non erro, presenta un sistema a levetta complicato, che in origine forse scorreva su un binarietto come quello in voga sulle Eversharp... ma tant'è, per ora funziona (anche se l'estrazione non è agevolissima).
Aspetto le considerazioni degli esperti rinnovando l'invito ad essere severi: in questo caso la benevolenza potrebbe far esplodere una Summit,ma spero proprio di no.
Saluti!
prendendo spunto da questo post di Maxpop
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vi sottopongo la mia proposta per l'autoproduzione della J bar. Siate severi: ne va della vita delle mie penne
1) MATERIALI: una spatola quadra da stucco, mole, carta vetro, pinze a sezione tonda, dremel, pennarello indelebile e, soprattutto, GUANTI E OCCHIALI perché di dita ne abbiamo 10 ma a tagliersele è un attimo. Di occhi, peggio che andar di notte, ne abbiamo 2 soli.
1 bis) Prendere la spatola e tracciare con il pennarello una linea a 4/5 mm dal bordo, fissarla saldamente ad un supporto per lavorare in sicurezza...
2) Con il Dremel e il micorflessibile tagliare la listarella di acciaio
3) si ottiene un semilavorato di questo tipo...
4) breve passaggio sulla mola al fine di smussare gli spigoli taglienti che renderebbero la J bar inestraibile.
occorre ancora una bella carteggiatura a mano per rettificare il più possibile il semilavorato
5) Con le pinze tonde si dà alla J bar la lunghezza che occorre e la si sagoma nel modo voluto...
Accorgimenti importanti: le due estremità devono essere rientrate, in modo da rendere più difficile il loro incrinarsi contro il fusto. In particolare l'estremità del gambo deve essere leggermente piegata verso il basso, così da facilitare la presa con le pinzette all'atto dell'estrazione.
Tempo di lavoro: 15-20 min
DUBBI: la J bar così costruita è operativa su una Summit S. 125. Essendo nuovo della materia non ho idea della pressione che la mia j bar possa esercitare sul fusto. E' entrata abbastanza agevolmente, certamente, ma il mio incubo è trovare tra qualche tempo la Summit "esplosa" a causa della forze interne indotte dalla barra, la quale, ovvimante, essendo un prodotto casalingo, è potenzialmente più brutale (sicuramente meno fine) di quelle appositamente costruite. Il lamierino è spesso 0,5 mm... potrei estrarlo e assottigliarlo con la mola per renderlo più tenero, ma visto che lavora bene e che quello che funziona è meglio evitare di rimaneggiarlo...
Insomma, sulla mia S. 125 rediviva direi che la barra fa il suo lavoro: è pur vero che questa penna, tuttavia, non era forse la più adatta a sperimentare perché, se non erro, presenta un sistema a levetta complicato, che in origine forse scorreva su un binarietto come quello in voga sulle Eversharp... ma tant'è, per ora funziona (anche se l'estrazione non è agevolissima).
Aspetto le considerazioni degli esperti rinnovando l'invito ad essere severi: in questo caso la benevolenza potrebbe far esplodere una Summit,ma spero proprio di no.
Saluti!
- Mir70
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Proposta per autoprodursi una J Bar
Io invece aspetto di sapere come la prende la tua Summit , magari non subito ma tra qualche settimana
L'idea di utilizzare l'acciaio elastico delle spatoline da stucco (almeno quelle che ho in mente io, in colore bluastro tipo carta da zucchero scuro) mi sembra davvero una buona idea; la forza che agisce sulle pareti del fusto , dovrebbe essere massima quando di aziona la barra per caricare il sacchetto, mentre in condizioni normali, a riposo, non dovrebbe stressare più di tanto il materiale , o almeno tanto quanto fa una barra J originale. O no ???
Attenderò notizie dalla tua S. 125 ...
L'idea di utilizzare l'acciaio elastico delle spatoline da stucco (almeno quelle che ho in mente io, in colore bluastro tipo carta da zucchero scuro) mi sembra davvero una buona idea; la forza che agisce sulle pareti del fusto , dovrebbe essere massima quando di aziona la barra per caricare il sacchetto, mentre in condizioni normali, a riposo, non dovrebbe stressare più di tanto il materiale , o almeno tanto quanto fa una barra J originale. O no ???
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Mirko
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domanda banale e ... non dite che nessuna domanda è banale ma ... a cosa serve?????
- Esme
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Per sostituire le Jbar rovinate/rotte/mancanti di molti sistemi a levetta (ma non tutti).
Grazie Pierre per le istruzioni.
Un post che mi dá nuovi motivi per sostenere che mi sia INDISPENSABILE possedere una dremel.
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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- Ottorino
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Ecco! Vedi la varietà linguistica. Qui è 'il' dremel.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- Esme
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Magari sono io che ho le traveggole uditive... ma mi pare di averla sempre sentita chiamare al femminile.
Ma che poi, come si chiama in italiano?
Minifresatrice?
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E' piu' facile costruirla prendendo la molla di una vecchia sveglia
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Ti ringrazio, ma non so cos'é la Jbar quindi non so cosa il costruito va a sostituire, posso intuirlo .... quella molla che preme sulla barra per schiacciare il serbatoio in gomma?
- Ottorino
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Esme, non credo ci sia un modo "giusto". Qui viene considerato un " trapanino", da qui il maschile
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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- Esme
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Sì, scusa, ti ho risposto senza specificare bene.
È esattamente quello che hai intuito.
Sul wiki ci sono spiegate le differenze tra la J bar e la I bar (per le pulsante di fondo). Ci sono poi levette con barre differenti.
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- Esme
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Ah, ecco, vedi: in effetti trapanino è maschile.
Tanto nella mia testa è "quella cosa rotante che un giorno o l'altro dovrá entrare in casa mia".
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Passate in una stazione di servizio oppure ancora meglio da uno sfasciacarrozze, e chiedetegli qualche vecchia spazzola tergicristalli, sono costruite con un paio di lamine d'acciaio che fanno al caso, ci sono diverse misure e spessori.
- Pierre
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Ci ho provato, ma non sono sempre così facili da trovare! Le nuove spazzole morbide non hanno quelle stecchette di metallo, mi pare. Ho chiesto a due distributori, senza successo. Di qui l'idea di provarci con quello che avevo in casa.
- Pierre
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Mir70 ha scritto: ↑martedì 2 aprile 2024, 15:10 Io invece aspetto di sapere come la prende la tua Summit , magari non subito ma tra qualche settimana
L'idea di utilizzare l'acciaio elastico delle spatoline da stucco (almeno quelle che ho in mente io, in colore bluastro tipo carta da zucchero scuro) mi sembra davvero una buona idea; la forza che agisce sulle pareti del fusto , dovrebbe essere massima quando di aziona la barra per caricare il sacchetto, mentre in condizioni normali, a riposo, non dovrebbe stressare più di tanto il materiale , o almeno tanto quanto fa una barra J originale. O no ???
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Bravo Mirko! Molto empirico! Ti farò sapere se la mia Summit andrà incontro ad esplosione!
- piccardi
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