WATERMAN 14 PSF - 1917
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- Collaboratore
- Messaggi: 2985
- Iscritto il: martedì 3 dicembre 2013, 20:33
- La mia penna preferita: Waterman Commando Music Nib
- Il mio inchiostro preferito: Waterman Bleu Sérénité
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Località: Bolzano
- Gender:
WATERMAN 14 PSF - 1917
Cent’anni son passati…
Per la recensione della penna di oggi, una spartana quanto affascinante Waterman modello 14 PSF del 1917, prenderò ispirazione dagli articoli e dalle immagini contenuti in una rivista pubblicata esattamente 100 anni fa, in piena I Guerra Mondiale: Il Secolo Illustrato, Rivista quindicinale della forza, dell’audacia e dell’energia umana… La battaglia e la ritirata catastrofica di Caporetto (24 Ottobre – 12 Novembre 1917) erano in corso proprio al momento di mandare in stampa questo numero del quindicinale. Nei numeri seguenti, infatti, si dovette annunciare anche la rimozione dal comando supremo del Regio Esercito del generale Cadorna, che nel numero in presentazione ancora “domina sereno le grandi battaglie”, non avendo egli saputo leggere nell’accanimento delle artiglierie nemiche a Tolmino (nell’odierna Slovenia) i segnali dell’imminente attacco in forze delle armate austroungariche a cui erano accorsi a dare manforte i reparti tedeschi liberati dal fronte orientale grazie alla incipiente rivoluzione russa...
La serenità nello sguardo delle aquile (insieme a Cadorna vediamo l’allora ministro degli esteri Sidney Sonnino) era dovuta ad una relativa stabilità del fronte ed ancor più ai recenti successi della giovane aviazione da combattimento italiana, che attraversando l’Adriatico aveva bombardato l’arsenale di Pola e, soprattutto, alla risonanza mediatica ottenuta dal bombardamento della flotta nemica alle Bocche di Cattaro (nell'odierno Montenegro) avvenuto nella notte tra il 4 ed il 5 Ottobre 1917.
Ciò che resta memorabile del raid non furono le perdite di uomini e materiali inflitte al nemico, invero modeste anche per le avverse condizioni meteo sull’obiettivo, ma il coraggio dimostrato dagli equipaggi nell’affrontare in formazione un volo notturno di centinaia di chilometri in mare aperto orientandosi solo con la bussola e le stelle, nel portare a termine la missione nonostante il fuoco di sbarramento nemico e ritornare tutti alla base…
Gli aerei che avevano effettuato la missione con decollo da Gioa del Colle (Bari) erano 14 biplani Caproni Ca33 divisi in due squadriglie: uno di questi straordinari aeromobili (tra i più efficaci bombardieri della I Guerra Mondiale) era comandato da Gabriele D’Annunzio (che venne promosso Maggiore per l’occasione), e dell’ardimento dei partecipanti si dà trionfalmente conto nella rivista.
La penna
WATERMAN 14 PSF (Pocket Self Filling o Filler) in ebanite nera cesellata (BCHR), parti metalliche a vista cromate, pennino Waterman in oro 14 carati, caricamento a levetta laterale, prodotta negli U.S.A. tra il 1915 ed il 1917.
Le misure
Chiusa: cm. 13,9 Cappuccio: cm. 6
Fusto: cm. 13,2 (con pennino di cm.2) Con cappuccio calzato: cm. 17,2 (con pennino di cm.2) Diametro massimo (cappuccio): mm. 12,5
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 11
Diametro medio all’impugnatura: mm. 10 Peso (a vuoto): gr. 13
Fusto: gr. 9
Marca e modello
Rimando il lettore al nostro formidabile Wiki per un'esauriente trattazione della Marca
https://www.fountainpen.it/Waterman
ed una corposa introduzione al primo modello Waterman con caricamento a levetta, lanciato nel 1915 come 1x PSF (come la qui presentata 14 PSF) e rinominato 5x (ad es. 52) a partire dal 1917,
https://www.fountainpen.it/Waterman_5x
un’autentica icona degli strumenti da scrittura, prodotta con minime varianti per oltre un ventennio (dal 1915 al 1935 ca.).
Al seguente indirizzo è disponibile la mia recensione di una di una delle ultime 52 prodotte, rivestita in Italia a metà anni Trenta.
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=10365
Questa, infine, la pubblicità ricavata dalla rivista che funge da ambientazione, già archiviata per la consultazione nel Wiki:
https://www.fountainpen.it/File:1917-11 ... incari.jpg Esordire con “COMUNICATO” in tempo di guerra è certo una buona strategia per richiamare l’attenzione anche dei più distratti... In realtà si comunica semplicemente un notevole aumento dei prezzi (oltre il 40%!) dopo un primo forte rialzo avvenuto il 1° Agosto 1916 (Wiki, ma senza immagini delle penne): era l’inflazione galoppante dell’economia di guerra…
Da notare che le safeties erano “per Ufficiali e Soldati” mentre le "PSF" con caricamento a levetta come quella in presentazione erano presentate come “in uso alle Armate Inglesi, Francesi ed Americane”...
Continua…
Per la recensione della penna di oggi, una spartana quanto affascinante Waterman modello 14 PSF del 1917, prenderò ispirazione dagli articoli e dalle immagini contenuti in una rivista pubblicata esattamente 100 anni fa, in piena I Guerra Mondiale: Il Secolo Illustrato, Rivista quindicinale della forza, dell’audacia e dell’energia umana… La battaglia e la ritirata catastrofica di Caporetto (24 Ottobre – 12 Novembre 1917) erano in corso proprio al momento di mandare in stampa questo numero del quindicinale. Nei numeri seguenti, infatti, si dovette annunciare anche la rimozione dal comando supremo del Regio Esercito del generale Cadorna, che nel numero in presentazione ancora “domina sereno le grandi battaglie”, non avendo egli saputo leggere nell’accanimento delle artiglierie nemiche a Tolmino (nell’odierna Slovenia) i segnali dell’imminente attacco in forze delle armate austroungariche a cui erano accorsi a dare manforte i reparti tedeschi liberati dal fronte orientale grazie alla incipiente rivoluzione russa...
La serenità nello sguardo delle aquile (insieme a Cadorna vediamo l’allora ministro degli esteri Sidney Sonnino) era dovuta ad una relativa stabilità del fronte ed ancor più ai recenti successi della giovane aviazione da combattimento italiana, che attraversando l’Adriatico aveva bombardato l’arsenale di Pola e, soprattutto, alla risonanza mediatica ottenuta dal bombardamento della flotta nemica alle Bocche di Cattaro (nell'odierno Montenegro) avvenuto nella notte tra il 4 ed il 5 Ottobre 1917.
Ciò che resta memorabile del raid non furono le perdite di uomini e materiali inflitte al nemico, invero modeste anche per le avverse condizioni meteo sull’obiettivo, ma il coraggio dimostrato dagli equipaggi nell’affrontare in formazione un volo notturno di centinaia di chilometri in mare aperto orientandosi solo con la bussola e le stelle, nel portare a termine la missione nonostante il fuoco di sbarramento nemico e ritornare tutti alla base…
Gli aerei che avevano effettuato la missione con decollo da Gioa del Colle (Bari) erano 14 biplani Caproni Ca33 divisi in due squadriglie: uno di questi straordinari aeromobili (tra i più efficaci bombardieri della I Guerra Mondiale) era comandato da Gabriele D’Annunzio (che venne promosso Maggiore per l’occasione), e dell’ardimento dei partecipanti si dà trionfalmente conto nella rivista.
La penna
WATERMAN 14 PSF (Pocket Self Filling o Filler) in ebanite nera cesellata (BCHR), parti metalliche a vista cromate, pennino Waterman in oro 14 carati, caricamento a levetta laterale, prodotta negli U.S.A. tra il 1915 ed il 1917.
Le misure
Chiusa: cm. 13,9 Cappuccio: cm. 6
Fusto: cm. 13,2 (con pennino di cm.2) Con cappuccio calzato: cm. 17,2 (con pennino di cm.2) Diametro massimo (cappuccio): mm. 12,5
Diametro fusto all’iscrizione: mm. 11
Diametro medio all’impugnatura: mm. 10 Peso (a vuoto): gr. 13
Fusto: gr. 9
Marca e modello
Rimando il lettore al nostro formidabile Wiki per un'esauriente trattazione della Marca
https://www.fountainpen.it/Waterman
ed una corposa introduzione al primo modello Waterman con caricamento a levetta, lanciato nel 1915 come 1x PSF (come la qui presentata 14 PSF) e rinominato 5x (ad es. 52) a partire dal 1917,
https://www.fountainpen.it/Waterman_5x
un’autentica icona degli strumenti da scrittura, prodotta con minime varianti per oltre un ventennio (dal 1915 al 1935 ca.).
Al seguente indirizzo è disponibile la mia recensione di una di una delle ultime 52 prodotte, rivestita in Italia a metà anni Trenta.
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=10365
Questa, infine, la pubblicità ricavata dalla rivista che funge da ambientazione, già archiviata per la consultazione nel Wiki:
https://www.fountainpen.it/File:1917-11 ... incari.jpg Esordire con “COMUNICATO” in tempo di guerra è certo una buona strategia per richiamare l’attenzione anche dei più distratti... In realtà si comunica semplicemente un notevole aumento dei prezzi (oltre il 40%!) dopo un primo forte rialzo avvenuto il 1° Agosto 1916 (Wiki, ma senza immagini delle penne): era l’inflazione galoppante dell’economia di guerra…
Da notare che le safeties erano “per Ufficiali e Soldati” mentre le "PSF" con caricamento a levetta come quella in presentazione erano presentate come “in uso alle Armate Inglesi, Francesi ed Americane”...
Continua…
Ultima modifica di Musicus il sabato 14 ottobre 2017, 22:36, modificato 6 volte in totale.
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WATERMAN 14 PSF - 1917
Le iscrizioni del Produttore
L’iscrizione principale su tre righe in carattere stampatello maiuscolo recita: PAT’D 1884---------------------------------MAY 23.1899
WATERMAN’S-------IDEAL (globo)-------FOUNTAIN-
PEN.N.Y.U.S.A.----------------------------& AUG.4.1903
In ciò differenziandosi da quella che il Wiki riporta per il modello 5x di qualche anno dopo.
Sotto il fondello, ancora parzialmente riempita di colore rosso, si trova la stampigliatura relativa al modello: 14
PSF
acronimo che sta per “Pocket Self Filling (o Filler)”, ovvero modello “da tasca a riempimento automatico”.
Una terza iscrizione è rinvenibile sul lato piatto dell’alimentatore, e di quest’ultima darò conto nel paragrafo relativo al gruppo scrittura.
Cappuccio “customized” [solo per stomaci stilografici forti ]
Il cappuccio è di impianto perfettamente cilindrico e presenta una superficie decorata con guilloché a festoni per tutta la lunghezza, con la sola esclusione della sommità (un cupolino ben rilevato) e del labbro conico (di mm.4, delimitato da un solco decorativo) che risultano lisci.
Il cappuccio a vite si serra sulla filettatura del fusto in un giro esatto e presenta due fori di compensazione speculari ricavati a mezza altezza.
La penna poteva venire acquistata con o senza la clip rivettata (in metallo cromato, dorato o in argento), e quella in presentazione era senza clip: ma evidentemente, il possessore voleva assolutamente sfoggiarla/portarla nel taschino... Ora lasciamo briglia sciolta all’immaginazione…
In trincea: accanto al fucile con baionetta inastata, la stilografica sguainata.
Proviamo ad immaginare il primo proprietario intento a scrutare il nemico da una feritoia… Forse, avendo visto un commilitone (ufficiale&gentiluomo, dato il costo delle stilografiche all’epoca) con una Parker Jack Knife con washer-clip (clip ad anello, brevettata del 1916) come quella pubblicizzata un paio di mesi dopo su L’Illustrazione Italiana da me conferita, (ed essendo magari invidioso del grosso calibro d’artiglieria mostrato a corredo ) a qualcuno deve essere venuto in mente che bastava poco per avere una penna da taschino con la CLIP ben assicurata (stavo per dire “a prova di bomba”).
E in effetti, quello effettuato sulla (mia) penna appare come un tipico “lavoro da trincea” (o “da hangar”), se mi si passa l’espressione irriverente eppure non irrispettosa dell’accuratezza della realizzazione, che non ha fatto perdere al cappuccio se non qualche frazione di millimetro rispetto alla sua lunghezza originale… Ad ogni buon conto, la foto dello scempio montato proprio mi rifiuto di farla…
Una curiosa coincidenza: proprio sul retro della paginata di pubblicità Waterman, compare (comunque in buona compagnia!) una sonora stroncatura dell’operetta pucciniana “La Rondine”. D’altronde, si sa che proprio nel 1917 e proprio a Milano (e dunque forse proprio in occasione di quello che fu tra i primissimi allestimenti italiani della Rondine) Puccini aveva molto apprezzato le Parker… Vendetta trasversale, o meglio, obliqua, trattandosi di stilografiche?!?
E qui davvero mi fermo…........
Fusto e sistema di caricamento
Così come il cappuccio anche il fusto ha un impianto cilindrico, che rinnega solo alle estremità, nella filettatura e nell’ultimo centimetro e mezzo verso il fondello che subiscono una lieve rastrematura. La decorazione a festoni guilloché interessa solo la porzione centrale.
Pur rifacendosi indubitabilmente all’invenzione brevettata dalla Sheaffer, con il caricamento a levetta laterale mediante una leva protetta da un’intelaiatura metallica la Waterman seppe dotarsi di un proprio segno distintivo a cui rimase fedele, perpetuandolo per oltre quarant’anni, fino al secondo dopoguerra (io mi fermo alle Taperite corazzate del 1954), al tramonto dell’epoca d’oro della stilografica classica made in U.S.A.... Il sollevamento della levetta causava la compressione di quello che un’altra pubblicità Waterman dell’epoca definisce “tubetto di gomma per l’inchiostro” con conseguente espulsione dell’aria ivi contenuta, mentre il suo abbassamento causava il risucchio dell’inchiostro all’interno del serbatoio.
Piccolo colpo di genio, la palettina di comando del meccanismo: alloggiata in una scanalatura circolare e raggiungibile grazie ad un ulteriore invito ellissoidale ricavati nell’ebanite, la paletta che agevola il sollevamento della leva ha la forma di un globetto IDEAL leggermente bombato… Per completezza ricordo che anche le levette, così come le clip, erano disponibili cromate, come sull’esemplare in presentazione, oppure laminate oro.
Continua…
L’iscrizione principale su tre righe in carattere stampatello maiuscolo recita: PAT’D 1884---------------------------------MAY 23.1899
WATERMAN’S-------IDEAL (globo)-------FOUNTAIN-
PEN.N.Y.U.S.A.----------------------------& AUG.4.1903
In ciò differenziandosi da quella che il Wiki riporta per il modello 5x di qualche anno dopo.
Sotto il fondello, ancora parzialmente riempita di colore rosso, si trova la stampigliatura relativa al modello: 14
PSF
acronimo che sta per “Pocket Self Filling (o Filler)”, ovvero modello “da tasca a riempimento automatico”.
Una terza iscrizione è rinvenibile sul lato piatto dell’alimentatore, e di quest’ultima darò conto nel paragrafo relativo al gruppo scrittura.
Cappuccio “customized” [solo per stomaci stilografici forti ]
Il cappuccio è di impianto perfettamente cilindrico e presenta una superficie decorata con guilloché a festoni per tutta la lunghezza, con la sola esclusione della sommità (un cupolino ben rilevato) e del labbro conico (di mm.4, delimitato da un solco decorativo) che risultano lisci.
Il cappuccio a vite si serra sulla filettatura del fusto in un giro esatto e presenta due fori di compensazione speculari ricavati a mezza altezza.
La penna poteva venire acquistata con o senza la clip rivettata (in metallo cromato, dorato o in argento), e quella in presentazione era senza clip: ma evidentemente, il possessore voleva assolutamente sfoggiarla/portarla nel taschino... Ora lasciamo briglia sciolta all’immaginazione…
In trincea: accanto al fucile con baionetta inastata, la stilografica sguainata.
Proviamo ad immaginare il primo proprietario intento a scrutare il nemico da una feritoia… Forse, avendo visto un commilitone (ufficiale&gentiluomo, dato il costo delle stilografiche all’epoca) con una Parker Jack Knife con washer-clip (clip ad anello, brevettata del 1916) come quella pubblicizzata un paio di mesi dopo su L’Illustrazione Italiana da me conferita, (ed essendo magari invidioso del grosso calibro d’artiglieria mostrato a corredo ) a qualcuno deve essere venuto in mente che bastava poco per avere una penna da taschino con la CLIP ben assicurata (stavo per dire “a prova di bomba”).
E in effetti, quello effettuato sulla (mia) penna appare come un tipico “lavoro da trincea” (o “da hangar”), se mi si passa l’espressione irriverente eppure non irrispettosa dell’accuratezza della realizzazione, che non ha fatto perdere al cappuccio se non qualche frazione di millimetro rispetto alla sua lunghezza originale… Ad ogni buon conto, la foto dello scempio montato proprio mi rifiuto di farla…
Una curiosa coincidenza: proprio sul retro della paginata di pubblicità Waterman, compare (comunque in buona compagnia!) una sonora stroncatura dell’operetta pucciniana “La Rondine”. D’altronde, si sa che proprio nel 1917 e proprio a Milano (e dunque forse proprio in occasione di quello che fu tra i primissimi allestimenti italiani della Rondine) Puccini aveva molto apprezzato le Parker… Vendetta trasversale, o meglio, obliqua, trattandosi di stilografiche?!?
E qui davvero mi fermo…........
Fusto e sistema di caricamento
Così come il cappuccio anche il fusto ha un impianto cilindrico, che rinnega solo alle estremità, nella filettatura e nell’ultimo centimetro e mezzo verso il fondello che subiscono una lieve rastrematura. La decorazione a festoni guilloché interessa solo la porzione centrale.
Pur rifacendosi indubitabilmente all’invenzione brevettata dalla Sheaffer, con il caricamento a levetta laterale mediante una leva protetta da un’intelaiatura metallica la Waterman seppe dotarsi di un proprio segno distintivo a cui rimase fedele, perpetuandolo per oltre quarant’anni, fino al secondo dopoguerra (io mi fermo alle Taperite corazzate del 1954), al tramonto dell’epoca d’oro della stilografica classica made in U.S.A.... Il sollevamento della levetta causava la compressione di quello che un’altra pubblicità Waterman dell’epoca definisce “tubetto di gomma per l’inchiostro” con conseguente espulsione dell’aria ivi contenuta, mentre il suo abbassamento causava il risucchio dell’inchiostro all’interno del serbatoio.
Piccolo colpo di genio, la palettina di comando del meccanismo: alloggiata in una scanalatura circolare e raggiungibile grazie ad un ulteriore invito ellissoidale ricavati nell’ebanite, la paletta che agevola il sollevamento della leva ha la forma di un globetto IDEAL leggermente bombato… Per completezza ricordo che anche le levette, così come le clip, erano disponibili cromate, come sull’esemplare in presentazione, oppure laminate oro.
Continua…
Ultima modifica di Musicus il sabato 14 ottobre 2017, 20:46, modificato 1 volta in totale.
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- La mia penna preferita: Waterman Commando Music Nib
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WATERMAN 14 PSF - 1917
Il gruppo scrittura
La sezione, in ebanite liscia, ha forma tronco-conica che si allarga repentinamente in prossimità del pennino per delimitare la zona utile all’impugnatura. Il pennino e l’alimentatore sono inseriti a frizione.
L’alimentatore è il classico “spoon feed”, che grazie all'eccellente progettazione fece la fortuna di Waterman (per un disegno esplicativo si consulti la pubblicità allegata nel prosieguo): su di esso è orgogliosamente impressa la data dello storico brevetto (ormai quasi completamente lasciata all’immaginazione) PAT'D MAY 23 (1899) Il pennino con bel foro a cuore è in oro 14 carati ed è marchiato WATERMAN’S (su un arco superiore)
REG.U.S.
PAT. OFF. (su un arco inferiore)
4
Nella parte nascosta alla vista deve comparire anche l’ulteriore dicitura
MADE IN U.S.A.
Questa tipologia di pennino con questa iscrizione (Registered with the United States Patent Office, ossia ®) su questa penna risulta “in anticipo” di una mezza dozzina di anni, essendo stata introdotta solo nel 1924: qui vediamo il pennino montato e quello “corretto” disponibili contemporaneamente. Si osservi, inoltre, anche il disegno della tipica sagoma dell’alimentatore “spoon” con tasche e canali. Per 10 Euro non sono stato a far polemiche , anche perché si tratta di uno dei meno comuni pennini Waterman senza l’aggettivo IDEAL, che venne sagacemente reintrodotto nell’iscrizione dal 1927, e mantenuto fino a dopo la II Guerra Mondiale.
Un dettaglio ravvicinato della punta mostra la particolare sagomatura dei rebbi e lo strato di iridio superiore. La larghezza massima del pennino alle spalle è di mm.7. Ed ora siamo pronti per prendere visione della consueta prova di scrittura, …superata più che brillantemente, direi!
Conclusione
Stilisticamente, un grande classico della storia della stilografica, declinato in una versione spartana, così come i tempi di Guerra che la videro nascere richiedevano…
Fa tutto quello fanno le penne contemporanee, ma lo fa meglio: con stile, forza ed anche leggerezza incomparabili...
Assolutamente impeccabile dal punto di vista della maneggevolezza (sempre, nonostante la lunghezza importante, rigorosamente con cappuccio calzato) e (come tutte le Waterman!) esaltante per scorrevolezza e qualità di scrittura: da avere!!! [Anche in aereo ]
Grazie per l’attenzione!
Giorgio
La sezione, in ebanite liscia, ha forma tronco-conica che si allarga repentinamente in prossimità del pennino per delimitare la zona utile all’impugnatura. Il pennino e l’alimentatore sono inseriti a frizione.
L’alimentatore è il classico “spoon feed”, che grazie all'eccellente progettazione fece la fortuna di Waterman (per un disegno esplicativo si consulti la pubblicità allegata nel prosieguo): su di esso è orgogliosamente impressa la data dello storico brevetto (ormai quasi completamente lasciata all’immaginazione) PAT'D MAY 23 (1899) Il pennino con bel foro a cuore è in oro 14 carati ed è marchiato WATERMAN’S (su un arco superiore)
REG.U.S.
PAT. OFF. (su un arco inferiore)
4
Nella parte nascosta alla vista deve comparire anche l’ulteriore dicitura
MADE IN U.S.A.
Questa tipologia di pennino con questa iscrizione (Registered with the United States Patent Office, ossia ®) su questa penna risulta “in anticipo” di una mezza dozzina di anni, essendo stata introdotta solo nel 1924: qui vediamo il pennino montato e quello “corretto” disponibili contemporaneamente. Si osservi, inoltre, anche il disegno della tipica sagoma dell’alimentatore “spoon” con tasche e canali. Per 10 Euro non sono stato a far polemiche , anche perché si tratta di uno dei meno comuni pennini Waterman senza l’aggettivo IDEAL, che venne sagacemente reintrodotto nell’iscrizione dal 1927, e mantenuto fino a dopo la II Guerra Mondiale.
Un dettaglio ravvicinato della punta mostra la particolare sagomatura dei rebbi e lo strato di iridio superiore. La larghezza massima del pennino alle spalle è di mm.7. Ed ora siamo pronti per prendere visione della consueta prova di scrittura, …superata più che brillantemente, direi!
Conclusione
Stilisticamente, un grande classico della storia della stilografica, declinato in una versione spartana, così come i tempi di Guerra che la videro nascere richiedevano…
Fa tutto quello fanno le penne contemporanee, ma lo fa meglio: con stile, forza ed anche leggerezza incomparabili...
Assolutamente impeccabile dal punto di vista della maneggevolezza (sempre, nonostante la lunghezza importante, rigorosamente con cappuccio calzato) e (come tutte le Waterman!) esaltante per scorrevolezza e qualità di scrittura: da avere!!! [Anche in aereo ]
Grazie per l’attenzione!
Giorgio
- francescog
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- Fp.it Vera: 045
- Località: Roma
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WATERMAN 14 PSF - 1917
Bellissima e inconfondibile recensione. Sfido qualunque altro forum ad esprimere simili perle. Grazie per il tempo - e la bravura - che dedichi al forum!
Sulla penna, come ovvio, non ho nulla da aggiungere, anzi, molto da imparare. Ma noto la coincidenza curiosa per cui proprio oggi su radio 3 hanno trasmesso brani de La Rondine e intervistato l'autore di una nuova messa in scena (prevista, se ben ricordo, martedì prossimo). Particolare, no?
Francesco
Sulla penna, come ovvio, non ho nulla da aggiungere, anzi, molto da imparare. Ma noto la coincidenza curiosa per cui proprio oggi su radio 3 hanno trasmesso brani de La Rondine e intervistato l'autore di una nuova messa in scena (prevista, se ben ricordo, martedì prossimo). Particolare, no?
Francesco
Uno strato di fango ricopriva ancora la terra, ma qua e là piccoli fiori blu stavano già sbocciando.
R. Queneau, Les fleurs bleues, nella traduzione di I. Calvino
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Ti ringrazio, Francesco, per l'apprezzamento, davvero lusinghiero!!francescog ha scritto: ↑sabato 14 ottobre 2017, 21:10 Bellissima e inconfondibile recensione. Sfido qualunque altro forum ad esprimere simili perle. Grazie per il tempo - e la bravura - che dedichi al forum!
Come potrai verificare anche quifrancescog ha scritto: ↑sabato 14 ottobre 2017, 21:10 ...
Sulla penna, come ovvio, non ho nulla da aggiungere, anzi, molto da imparare. Ma noto la coincidenza curiosa per cui proprio oggi su radio 3 hanno trasmesso brani de La Rondine e intervistato l'autore di una nuova messa in scena (prevista, se ben ricordo, martedì prossimo). Particolare, no?
https://it.m.wikipedia.org/wiki/La_rondine
il 2017 è proprio l'anno del Centenario per "La Rondine": è solo un buon motivo in più per proporne un nuovo allestimento...
Giorgio
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Sì ne avevano parlato. Ammetto, pur essendo molto appassionato di opera, di non essere un pucciniano per cui confesso che la Rondine era per me solo un nome fino ad oggi. Comunque durante la trasmissione l'ho potuta apprezzare...Musicus ha scritto: ↑sabato 14 ottobre 2017, 22:29Ti ringrazio, Francesco, per l'apprezzamento, davvero lusinghiero!!francescog ha scritto: ↑sabato 14 ottobre 2017, 21:10 Bellissima e inconfondibile recensione. Sfido qualunque altro forum ad esprimere simili perle. Grazie per il tempo - e la bravura - che dedichi al forum!
Come potrai verificare anche quifrancescog ha scritto: ↑sabato 14 ottobre 2017, 21:10 ...
Sulla penna, come ovvio, non ho nulla da aggiungere, anzi, molto da imparare. Ma noto la coincidenza curiosa per cui proprio oggi su radio 3 hanno trasmesso brani de La Rondine e intervistato l'autore di una nuova messa in scena (prevista, se ben ricordo, martedì prossimo). Particolare, no?
https://it.m.wikipedia.org/wiki/La_rondine
il 2017 è proprio l'anno del Centenario per "La Rondine": è solo un buon motivo in più per proporne un nuovo allestimento...
Giorgio
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R. Queneau, Les fleurs bleues, nella traduzione di I. Calvino
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Caro Giorgio, la lettura di questo tuo intervento mi ha arricchito molto: ti ringrazio tanto tanto tanto per la cultura e, nel contempo, la leggerezza che riesci a trasmettermi leggendoti ogni volta.
Ti auguro una buona domenica.
Grazie ancora.
Michele
Ti auguro una buona domenica.
Grazie ancora.
Michele
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Grazie a te, Elia, per la costante attenzione ed anche per il gradito apprezzamento odierno!
Quanto tempo, caro Michele!
Ma la passione che metti nei tuoi commenti è rimasta inalterata, e come sempre è per me motivo di vera soddisfazione!
Ancora grazie e buona domenica a te!
Giorgio
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Grazie Giorgio per questa bella rivisitazione di un grande classico
Luigi
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WATERMAN 14 PSF - 1917
Ottimo, come al solito. Grazie.
(Si... ma intanto mi monta la voglia)
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Michele
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WATERMAN 14 PSF - 1917
Ciao Giorgio,
complimenti per il nuovo bel ritrovamento, e per la solita bellissima recensione (ormai ci hai viziati, e farti i complimenti diventa monotono...).
La 14 PSF è davvero una penna interessante, prodotta per pochi anni. La tua a giudicare non solo dalla modifica, ma anche dai segni sul fondello, è senz'altro molto vissuta, e non è detto che non ci sia passata davvero da una trincea... potesse parlare chissà quali storie potrebbe narrarci (e magari anche mandare qualche accidente al proprietario per avergli fatto scimmiottare la concorrenza).
Simone
complimenti per il nuovo bel ritrovamento, e per la solita bellissima recensione (ormai ci hai viziati, e farti i complimenti diventa monotono...).
La 14 PSF è davvero una penna interessante, prodotta per pochi anni. La tua a giudicare non solo dalla modifica, ma anche dai segni sul fondello, è senz'altro molto vissuta, e non è detto che non ci sia passata davvero da una trincea... potesse parlare chissà quali storie potrebbe narrarci (e magari anche mandare qualche accidente al proprietario per avergli fatto scimmiottare la concorrenza).
Simone
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WATERMAN 14 PSF - 1917
Giorgio, grazie per questa completissima recensione, come tuo solito! Guarda che ancora stiamo aspettando il libro
Il cappuccio “customized” è fantastico, un perfetto pretesto per legittimare le mie riparazioni "creative" e inquadrarle in una tradizione di lungo corso
Il cappuccio “customized” è fantastico, un perfetto pretesto per legittimare le mie riparazioni "creative" e inquadrarle in una tradizione di lungo corso