Macrofotografia con l'obbiettivo che hai
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Macrofotografia con l'obbiettivo che hai
Salve amici,
questo è il primo mio intervento in questa sezione ed anche il primo che scrivo prima a mano su un foglio e ora batto a PC.
Quando fotografiamo le nostre penne ci sono diversi dettagli che vorremmo cogliere: alcuni sono dettagli grandi come a forma, il colore, alcuni tipi di trame; altri sono molto piccoli e difficili da catturare come le piccole incisioni, marchi e segni.
Della seconda categoria di dettagli si occupa una branca della fotografia chiamata macro o macrofotografia.
La fotografia macro è la tecnica che permette di ingrandire dettagli. L'ingrandimento è misurato con una scala basata sul rapporto fra la dimensione dell'oggetto da rappresentare e quella del sensore. In genere si inizia a parlare di macro quando questo rapporto raggiunge il rapporto 1:1, quando cioè, la diagonale dell'area inquadrata in foto è la stessa di quella del sensore (su Nikon APS-C 23mm).
Le macro possono essere fatte veramente con qualsiasi supporto fotografico a partire dagli smartphone - molti esempi in questa sezione - alle compatte fino alle DSLR.
Le fotocamere compatte hanno in genere una funzione macro che permette di mettere a fuoco oggetti molto vicini alla lente - o meglio, più vicini- le performances sono buone e dipendono molto dalla fotocamera, tuttavia alle volte uno vuole andare più in fondo e finisce sul discorso delle DSLR e gli obiettivi macro.
Gli obbiettivi per la macrofotografia sono in grado di raggiungere rapporti anche di 5:1 ed oltre. Il rovescio della medaglia è però chiaramente il prezzo. Un solo obiettivo macro può costare anche più di 1000€ e mi rendo conto che acquistare un obbiettivo da 1000€ per fotografare un pennino da 70/80€ (ma anche quello di Anastasia che costerà sicuramente di più n.d.r.) non sembra un buon affare, e forse non lo è.
Quindi? Che fare se si vuole mostrare agli amici del forum quella bella punzonatura sulla laminatura della nuova arrivata senza vendere un polmone?
A questa domanda ho trovato qualche risposta che mi fa piacere condividere con voi.
1 - La lente e lo smartphone
La prima soluzione che ho adottato per fare questo tipo di foto in passato l'ho trovata proprio in questa sezione ed è quella di posizionare una lente di ingrandimento come quella in fig. 1 davanti alla fotocamera del mio smartphone. Soluzione funzionale ma un po' scomoda, senza contare che le foto fatte con lo smartphone non hanno una altissima qualità.
Restano comunque pratiche e funzionali, proprio come una BIC.
Ecco un esempio di questa tecnica. 2 - Focus manuale e distanza focale
Tornando alle DSLR cerchiamo di sfruttare al massimo il nostro obiettivo. Tutto quello che dobbiamo fare è disattivare tramite l'apposito switch in fig. 2 l'autofocus impostandolo su manuale. Ora ruotiamo la ghiera della distanza focale sul valore più alto (sui classici obbiettivi in kit è 55mm) e la ghiera della messa a fuoco sulla distanza minima (in genere è dalla parte opposta a quella della distanza focale massima).
Posizioniamo l'oggetto su un tavolo e spostiamo la fotocamera fino a che l'oggetto non è perfettamente a fuoco.
Questo è il massimo che posso tirar fuori dal mio 18-55mm per il momento. Ora vediamo qualche trucchetto che con poca spesa porterà la potenza del vostro obiettivo a livelli fino ad ora inesplorati. Entrambe le tecniche sono utilizzabili separatamente e in combinata per un risultato ancora più sorprendente.
Il principio alla base è lo stesso: I vostro obiettivi sono stati progettati per avere la lente vicina al sensore e il soggetto lontano dalla lente in modo da catturare più luce possibile, noi che di luce ne abbiamo parecchia (sia lodato il flash che rimbalza sul soffitto) possiamo perdere un po' del fascio di luce che attraversa l'obiettivo per selezionarne una parte più piccola.
3 - Obiettivo al contrario
Vi sembrerà uno scherzo ma è possibile tramite l'utilizzo di appositi adattatori che si montano al posto dei filtri montare il vostro obiettivo al contrario sul corpo macchina. Questa è la più economica delle due soluzioni e si aggira fra i 2€ e i 10€.
Un problema di questa soluzione è che si perde la comunicazione fra corpo macchina e obiettivo, quindi dite addio all'autofocus, allo stabilizzatore e, cosa peggiore, al controllo automatico del diaframma.
Per scattare una foto dunque dovremmo dopo aver localizzato la levetta del diaframma (fig. 3) mettere la DSLR in modalità manuale.
Dopo aver con un dito aperto il diaframma - tenendolo aperto - mettiamo a fuoco avvicinandoci o allontanandoci dal soggetto e scattiamo finalmente. Tenente a mente che a distanza focale minore risulta un ingrandimento maggiore.
Questo è il risultato massimo sul mio 18-55mm. 4 - Estensore dell'obiettivo
Una soluzione più pratica e poco più costosa è quella di usare degli estensori.
Gli estensori sono dei tubi senza lenti che si possono montare in serie sul corpo macchina in numero teoricamente infinito sui quali si può alla fine montare l'obiettivo.
Io ho trovato kit di estensori da 12+20+36mm a circa 35€. Non li ho ancora provati ma conto di farlo presto.
Una soluzione simile anche come prezzo , regolabile ma poco pratica da portare in giro sono i soffietti coi quali però torna il problema di doversi regolare il diaframma a mano o comunque col sistema che offre il modello scelto.
Per tutti questi accessori mi sento di consigliarvi di non cercare gli originali molto costosi ma i compatibili per un motivo molto semplice: non ci sono lenti.
Infatti basta che l'accessorio sia solido (e in genere anche i più economici sono costruiti in un buon alluminio) e monti bene e il gioco è fatto.
Credo che combinando un soffietto con gli estensori e l'obiettivo al contrario riuscirete a fotografare tranquillamente anche il dettaglio più piccolo di cui avrete bisogno.
Spero di esservi stato utile e vi ringrazio di avermi letto,
questo è il primo mio intervento in questa sezione ed anche il primo che scrivo prima a mano su un foglio e ora batto a PC.
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La fotografia macro è la tecnica che permette di ingrandire dettagli. L'ingrandimento è misurato con una scala basata sul rapporto fra la dimensione dell'oggetto da rappresentare e quella del sensore. In genere si inizia a parlare di macro quando questo rapporto raggiunge il rapporto 1:1, quando cioè, la diagonale dell'area inquadrata in foto è la stessa di quella del sensore (su Nikon APS-C 23mm).
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Gli obbiettivi per la macrofotografia sono in grado di raggiungere rapporti anche di 5:1 ed oltre. Il rovescio della medaglia è però chiaramente il prezzo. Un solo obiettivo macro può costare anche più di 1000€ e mi rendo conto che acquistare un obbiettivo da 1000€ per fotografare un pennino da 70/80€ (ma anche quello di Anastasia che costerà sicuramente di più n.d.r.) non sembra un buon affare, e forse non lo è.
Quindi? Che fare se si vuole mostrare agli amici del forum quella bella punzonatura sulla laminatura della nuova arrivata senza vendere un polmone?
A questa domanda ho trovato qualche risposta che mi fa piacere condividere con voi.
1 - La lente e lo smartphone
La prima soluzione che ho adottato per fare questo tipo di foto in passato l'ho trovata proprio in questa sezione ed è quella di posizionare una lente di ingrandimento come quella in fig. 1 davanti alla fotocamera del mio smartphone. Soluzione funzionale ma un po' scomoda, senza contare che le foto fatte con lo smartphone non hanno una altissima qualità.
Restano comunque pratiche e funzionali, proprio come una BIC.
Ecco un esempio di questa tecnica. 2 - Focus manuale e distanza focale
Tornando alle DSLR cerchiamo di sfruttare al massimo il nostro obiettivo. Tutto quello che dobbiamo fare è disattivare tramite l'apposito switch in fig. 2 l'autofocus impostandolo su manuale. Ora ruotiamo la ghiera della distanza focale sul valore più alto (sui classici obbiettivi in kit è 55mm) e la ghiera della messa a fuoco sulla distanza minima (in genere è dalla parte opposta a quella della distanza focale massima).
Posizioniamo l'oggetto su un tavolo e spostiamo la fotocamera fino a che l'oggetto non è perfettamente a fuoco.
Questo è il massimo che posso tirar fuori dal mio 18-55mm per il momento. Ora vediamo qualche trucchetto che con poca spesa porterà la potenza del vostro obiettivo a livelli fino ad ora inesplorati. Entrambe le tecniche sono utilizzabili separatamente e in combinata per un risultato ancora più sorprendente.
Il principio alla base è lo stesso: I vostro obiettivi sono stati progettati per avere la lente vicina al sensore e il soggetto lontano dalla lente in modo da catturare più luce possibile, noi che di luce ne abbiamo parecchia (sia lodato il flash che rimbalza sul soffitto) possiamo perdere un po' del fascio di luce che attraversa l'obiettivo per selezionarne una parte più piccola.
3 - Obiettivo al contrario
Vi sembrerà uno scherzo ma è possibile tramite l'utilizzo di appositi adattatori che si montano al posto dei filtri montare il vostro obiettivo al contrario sul corpo macchina. Questa è la più economica delle due soluzioni e si aggira fra i 2€ e i 10€.
Un problema di questa soluzione è che si perde la comunicazione fra corpo macchina e obiettivo, quindi dite addio all'autofocus, allo stabilizzatore e, cosa peggiore, al controllo automatico del diaframma.
Per scattare una foto dunque dovremmo dopo aver localizzato la levetta del diaframma (fig. 3) mettere la DSLR in modalità manuale.
Dopo aver con un dito aperto il diaframma - tenendolo aperto - mettiamo a fuoco avvicinandoci o allontanandoci dal soggetto e scattiamo finalmente. Tenente a mente che a distanza focale minore risulta un ingrandimento maggiore.
Questo è il risultato massimo sul mio 18-55mm. 4 - Estensore dell'obiettivo
Una soluzione più pratica e poco più costosa è quella di usare degli estensori.
Gli estensori sono dei tubi senza lenti che si possono montare in serie sul corpo macchina in numero teoricamente infinito sui quali si può alla fine montare l'obiettivo.
Io ho trovato kit di estensori da 12+20+36mm a circa 35€. Non li ho ancora provati ma conto di farlo presto.
Una soluzione simile anche come prezzo , regolabile ma poco pratica da portare in giro sono i soffietti coi quali però torna il problema di doversi regolare il diaframma a mano o comunque col sistema che offre il modello scelto.
Per tutti questi accessori mi sento di consigliarvi di non cercare gli originali molto costosi ma i compatibili per un motivo molto semplice: non ci sono lenti.
Infatti basta che l'accessorio sia solido (e in genere anche i più economici sono costruiti in un buon alluminio) e monti bene e il gioco è fatto.
Credo che combinando un soffietto con gli estensori e l'obiettivo al contrario riuscirete a fotografare tranquillamente anche il dettaglio più piccolo di cui avrete bisogno.
Spero di esservi stato utile e vi ringrazio di avermi letto,
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Ottima spiegazione Ciro aggiungo solo che spesso anche gli estensori economici non riportano i sicnro, in ogni caso con un minimo di pratica si arriva a buoni risultati, concordo sul fatto che gli originali non siano economicamnete convenienti specie per un uso saltuario; le lenti addizionali invece sono da preferire di marca,a suo tempo con la classica pellicola, usavo molto l'invertitore,con un comune 50mm manuale girato dalla apposita ghiera come adattatore, ovviamente anche qui si perdeva i sincro ma il costo era esiguo e il risultato sorpendente.
Riccardo
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Ottimo, Ciro.
Immagino che la parte a penna l'abbia scritta con A. vero ??? (cosa non ci inventiamo...)
Una cosa che è opportuno aggiungere, soprattutto ai primoarmigeri, è il fatto che più ci si avvicina al soggetto, più diminuisce la profondità di campo (la parte nitida di un soggetto che non sia disposto in modo perfettamente parallelo al piano di fuoco); semplificando, guardate la foto 4; la zona nitida, al centro, è molto ridotta.
E ovviamente non è un errore di messa a fuoco di Ciro: la macro funziona così (a meno di speciali trucchi e magheggi che esulano dalle finlità di questo piccolo saggio)
Immagino che la parte a penna l'abbia scritta con A. vero ??? (cosa non ci inventiamo...)
Una cosa che è opportuno aggiungere, soprattutto ai primoarmigeri, è il fatto che più ci si avvicina al soggetto, più diminuisce la profondità di campo (la parte nitida di un soggetto che non sia disposto in modo perfettamente parallelo al piano di fuoco); semplificando, guardate la foto 4; la zona nitida, al centro, è molto ridotta.
E ovviamente non è un errore di messa a fuoco di Ciro: la macro funziona così (a meno di speciali trucchi e magheggi che esulano dalle finlità di questo piccolo saggio)
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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... e quindi diaframmi chiusi e tempi rapidi e tanta luce o flash anulare ( ma anche qui si ritorna nella fotografia specialistica).rolex hunter ha scritto:Ottimo, Ciro.
Immagino che la parte a penna l'abbia scritta con A. vero ??? (cosa non ci inventiamo...)
Una cosa che è opportuno aggiungere, soprattutto ai primoarmigeri, è il fatto che più ci si avvicina al soggetto, più diminuisce la profondità di campo (la parte nitida di un soggetto che non sia disposto in modo perfettamente parallelo al piano di fuoco); semplificando, guardate la foto 4; la zona nitida, al centro, è molto ridotta.
E ovviamente non è un errore di messa a fuoco di Ciro: la macro funziona così (a meno di speciali trucchi e magheggi che esulano dalle finlità di questo piccolo saggio)
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Ciao Riccardo,Contax1961 ha scritto:Ottima spiegazione Ciro aggiungo solo che spesso anche gli estensori economici non riportano i sicnro, in ogni caso con un minimo di pratica si arriva a buoni risultati, concordo sul fatto che gli originali non siano economicamnete convenienti specie per un uso saltuario; le lenti addizionali invece sono da preferire di marca,a suo tempo con la classica pellicola, usavo molto l'invertitore,con un comune 50mm manuale girato dalla apposita ghiera come adattatore, ovviamente anche qui si perdeva i sincro ma il costo era esiguo e il risultato sorpendente.
ti ringrazio per i complimenti e per l'intervento. Gli estensori non li ho ancora provati per ciò ho dato per scontato che potessero quanto meno gestire il diaframma visto che la levetta diventa inaccessibile; il tempo di posa e la ISO li gestisci normalmente con il corpo macchina quindi c'è tutto il discorso sul focus ma quello l'ho evitato non conoscendo i fatti e di sempre per scontato che uno cerchi di focalizzarsi il più vicino possibile.
Ciao Giorgio,rolex hunter ha scritto:Ottimo, Ciro.
Immagino che la parte a penna l'abbia scritta con A. vero ??? (cosa non ci inventiamo...)
Una cosa che è opportuno aggiungere, soprattutto ai primoarmigeri, è il fatto che più ci si avvicina al soggetto, più diminuisce la profondità di campo (la parte nitida di un soggetto che non sia disposto in modo perfettamente parallelo al piano di fuoco); semplificando, guardate la foto 4; la zona nitida, al centro, è molto ridotta.
E ovviamente non è un errore di messa a fuoco di Ciro: la macro funziona così (a meno di speciali trucchi e magheggi che esulano dalle finlità di questo piccolo saggio)
OVVIAMENTE la parte a penna l'ha scritta la mia principessa!
La cosa della profondità di campo l'ho omessa per 2 motivi: primo perché in macro stai cercando di prendere un piccolissimo dettaglio ed è ovvio che ci si focalizza su qualcosa di molto piccolo; secondo è il fatto che nulla insegna meglio dell'esperienza, se si inizia a provare si capisce da soli quali sono pregi e difetti delle varie tecniche e, oltre a condividere quel poco che so, il mio obiettivo è proprio spingere a sperimentare.
Ciao Giorgio,Giorgio1955 ha scritto: ... e quindi diaframmi chiusi e tempi rapidi e tanta luce o flash anulare ( ma anche qui si ritorna nella fotografia specialistica).
a questi livelli penso sia inutile cercare di aumentare il campo per i motivi che ho illustrato sopra a Giorgio l'altro. Però chi ci vieta di sperimentare e cercare di capire cosa funziona bene e cosa meno?
- ciro
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Tra l'altro sembra che oggi sia la giornata mondiale della fotografia!
E allora fotografate e condividete a tutta forza!
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un dettaglio:
fotografando spesso documenti (libri vecchi con © scaduto ) ho trovato molto molto utile :
1) uno stativo o comunque un dispositivo di fissaggio per la fotocamera, anche artigianale, purché stia ferma dove la metto
2) un telecomando e o l' autoscatto, per evitare di muovere il tutto durante lo scatto
(questo tra parentesi per non essere picchiato: le regolazioni manuali, perchè dopo 1000 tentativi si impara come fare e si evita che la macchina decida di cambiare qualche cosa di sua sponte)
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1) uno stativo o comunque un dispositivo di fissaggio per la fotocamera, anche artigianale, purché stia ferma dove la metto
2) un telecomando e o l' autoscatto, per evitare di muovere il tutto durante lo scatto
(questo tra parentesi per non essere picchiato: le regolazioni manuali, perchè dopo 1000 tentativi si impara come fare e si evita che la macchina decida di cambiare qualche cosa di sua sponte)
Luigi, tabaccaio in Genova.
Quarantadue è la risposta!
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Ah ok no il miei sono molto economici non hanno nulla a livello riporto comandi diaframmma ecc. ti metto un paio di foto per capire meglio, questo è per le Nikon ma anche quello di Contax e Canon sono la stessa filosofia diciamo che fanno il suo lavoro
Riccardo
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Un supporto a colonna per il trapano, con ghiera di fissaggio (in cui far passare l'obiettivo), si compra con 12/15€ (quelli economici) e funziona esattamente come uno stativo, con tanto di piano di appoggio e colonna perpendicolare (questa non te la aspettavi, eh... )shinken ha scritto:un dettaglio:
fotografando spesso documenti (libri vecchi con © scaduto ) ho trovato molto molto utile :
1) uno stativo o comunque un dispositivo di fissaggio per la fotocamera, anche artigianale, purché stia ferma dove la metto
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Funzionano bene anche anche altri elementi di recupero mai giocato col meccano? Poi dipende se devi fissare una reflex da 2 kg o un cellulare da 2 etti.rolex hunter ha scritto:Un supporto a colonna per il trapano, con ghiera di fissaggio (in cui far passare l'obiettivo), si compra con 12/15€ (quelli economici) e funziona esattamente come uno stativo, con tanto di piano di appoggio e colonna perpendicolare (questa non te la aspettavi, eh... )shinken ha scritto:un dettaglio:
fotografando spesso documenti (libri vecchi con © scaduto ) ho trovato molto molto utile :
1) uno stativo o comunque un dispositivo di fissaggio per la fotocamera, anche artigianale, purché stia ferma dove la metto
Per un cellulare potrebbe andare bene il bordo di un tavolo, 2 libri di zavorra, magari un pezzetto di legno con un buco per l' obbiettivo.
Un po di fantasia e un po' di ricerca tra le cose di casa..
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Che poi con un vero obbiettivo macro queste foto come vengono?
Ecco il mio nuovo bambino al lavoro. Questo è il massimo che riesco a tirargli via. Un po' deludente in vero...
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Un 18/250 NON è un vero macro, è uno zoom tuttofare con anche funzioni 'macro'; un vero macro è un obiettivo generalmente non zoom che permetta di arrivare al rapporto di riproduzione 1:1
Giorgio
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Questo infatti arriva a 1:2.9.Giorgio1955 ha scritto:Un 18/250 NON è un vero macro, è uno zoom tuttofare con anche funzioni 'macro'; un vero macro è un obiettivo generalmente non zoom che permetta di arrivare al rapporto di riproduzione 1:1
Non è uno zoom, è un macro vero.
- Giorgio1955
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Credo che il rapporto di riproduzione corretto sia 1:3,4 cioè l'ingrandimento è 0,29x sull' APS-C. Ergo ottimo ingrandimento ma siamo lontani dall' 1:1
Non credo che esistano obiettivi zoom da 300 (o anche da 3.000) € che riescano a ingrandire di tre volte il soggetto. L'unico obiettivo 1x-5x è il superspecialistico Canon MP-E 65.
Non credo che esistano obiettivi zoom da 300 (o anche da 3.000) € che riescano a ingrandire di tre volte il soggetto. L'unico obiettivo 1x-5x è il superspecialistico Canon MP-E 65.
Ultima modifica di Giorgio1955 il mercoledì 14 settembre 2016, 12:38, modificato 2 volte in totale.
Giorgio
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Macrofotografia con l'obbiettivo che hai
http://www.juzaphoto.com/recensione.php ... 50os_macroGiorgio1955 ha scritto:Credo che il rapporto di riproduzione corretto sia 3,4:1 cioè l'ingrandimento è 0,34X sul pieno formato. Ergo siamo lontani dall' 1:1
si è corretto, è 0,34x
Riccardo