concordoKoten90 ha scritto: ↑martedì 29 novembre 2022, 15:18Sulla maggiore versatilità rispetto a uno stub non si può darti torto,Calpurnio ha scritto: ↑martedì 29 novembre 2022, 15:05 Non so perchè ma c'è una scuola di pensiero piuttosto integralista che tutto cio' che è "moderno" sia una "xx..."
questa cosa si respirava fortemente a Bologna... meno male perchè i pezzi che piacevano a me nonostante vetusti ma considerati moderni costavano 1/3 di sofferenti Omas ... conseguenza delle quotazioni di mercato ovviamente
cosi leggo per i Music, quelli moderni non sono music .... ultimamente ho letto anche le Esterbrook moderne non valgono niente rispetto alle antiche ....
poichè non mi sembra ci sia una certificazione DOC del Music mi permetto di dare anche una mia grezza interpretazione ... piaccia o meno
la differenza con lo Stub sta nel fatto che lo Stub scrive solo di piatto mentre il music consente anche di impugnare il pennino verticalmente, credo sia anche la spiegazione che stava cercando di dare Rita
per la scrittura delle note consente di usare il pennino sia di piatto che verticale.
converrai però che c’è una bella differenza tra quello sulla Waterman’s Commando di Musicus e un moderno.
È la differenza che corre tra un flessibile e un rigido
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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Music o non music
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Giorgio, ti ringrazio infinitamente per essere intervenuto nella discussione e per avermi fatto (ri)scoprire la tua straordinaria recensione della Commando.Musicus ha scritto: ↑martedì 29 novembre 2022, 12:44 Per non ingenerare equivoci "a catena", chiarisco che nel mio intervento citato da Angelo io mi riferivo esclusivamente al lavoro critico e letterario, e non a quello di "composizione musicale" che ho dovuto svolgere tutto direttamente al computer in vista della stampa.
La mia opinione sui "Music" giapponesi moderni non era buona quando li avevo provati (Pilot e Sailor) in un Marutzen a Kyoto anni fa, in quanto poco precisi: per scrivere musica su carta preferirei di gran lunga pennini vintage EF flessibili.
Ma un pennino dei tempi d'oro come il Music Waterman 14 K della mia Commando beh, quello è proprio un'altra storia...
Vi rimando alle mie considerazioni in merito:
viewtopic.php?t=14731
Anticipo soltanto che per usare al meglio un Music per scrivere musica bisogna continuamente modificare l'impugnatura.
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Io, invece, ultimamente ho notato la tendenza a dare dell'integralista a chi non la pensa come noi.Calpurnio ha scritto: ↑martedì 29 novembre 2022, 15:05 Non so perchè ma c'è una scuola di pensiero piuttosto integralista che tutto cio' che è "moderno" sia una "xx..."
questa cosa si respirava fortemente a Bologna... meno male perchè i pezzi che piacevano a me nonostante vetusti ma considerati moderni costavano 1/3 di sofferenti Omas ... conseguenza delle quotazioni di mercato ovviamente
cosi leggo per i Music, quelli moderni non sono music .... ultimamente ho letto anche le Esterbrook moderne non valgono niente rispetto alle antiche ....
Che stilografiche prodotte in un periodo di grandi innovazioni tecniche e stilistiche, periodo in cui le stilografiche erano un prodotto di uso quotidiano, fossero ben migliori dalle attuali mi sembra sia tautologico.
E poi, se desidero comprare la pincopallopenna moderna posso farlo oggi, domani, dopodomani... ma se voglio un capolavoro dell'epoca d'oro, o trovo l'occasione o mi attacco.
Le stilografiche sono morte e poi rinate ma, nel frattempo si sono perse tutte le conoscenze tecniche.
Non per nulla anche chi rileva macchinari antichi per la produzione di pennini continua a realizzare chiodi.
Le Esterbrook moderne non hanno nulla a che vedere con quelle vere. La Esterbrook ha chiuso cinquant'anni fa e qualcuno da pochi anni ne ha riproposto il marchio sul mercato.
Che il rappresentante/distributore delle penne odierne tenti di inventare un blasone ai propri prodotti affermando che le Esterbrook erano le penne preferite di Carl Barks e Charles Schulz, come se esistesse una qualche continuità, mi porta i testicoli in rotazione.
Oltretutto Esterbrook era un dei maggiori produttori al mondo di pennini, se non il maggiore: siamo sicuri che Barks e Schulz usassero le penne e non semplicemente i pennini per inchiostrare le tavole?
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<posa il sacchetto di mais sul tavolo>
<prende lo sgabellino e vi sale>
<raggiunge con lo sguardo e le mani il ripiano alto del pensile e afferra il piccolo elettrodomestico>
E ora di popcorn
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"Non essere mai codardo o crudele. Cerca di essere sempre gentile, ma non smettere mai di essere buono." Doctor Who
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Questo argomento è già lo spin off di un altro su cui eravamo andati OT
Se andiamo in OT sull'OT poi ci radiano dal forum....
(detto questo, recupero vecchi marchi per recupero vecchi marchi, è tecnicamente più dignitosa Esterbrook che almeno coi pennini ci prova ed è retrocompatibile con quelli vintage, di altri tipo Kaweco....)
Se andiamo in OT sull'OT poi ci radiano dal forum....
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Venceremos.
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tu non usi mai il "secondo me" ....Bons ha scritto: ↑martedì 29 novembre 2022, 17:03Io, invece, ultimamente ho notato la tendenza a dare dell'integralista a chi non la pensa come noi.Calpurnio ha scritto: ↑martedì 29 novembre 2022, 15:05 Non so perchè ma c'è una scuola di pensiero piuttosto integralista che tutto cio' che è "moderno" sia una "xx..."
questa cosa si respirava fortemente a Bologna... meno male perchè i pezzi che piacevano a me nonostante vetusti ma considerati moderni costavano 1/3 di sofferenti Omas ... conseguenza delle quotazioni di mercato ovviamente
cosi leggo per i Music, quelli moderni non sono music .... ultimamente ho letto anche le Esterbrook moderne non valgono niente rispetto alle antiche ....
Che stilografiche prodotte in un periodo di grandi innovazioni tecniche e stilistiche, periodo in cui le stilografiche erano un prodotto di uso quotidiano, fossero ben migliori dalle attuali mi sembra sia tautologico.
E poi, se desidero comprare la pincopallopenna moderna posso farlo oggi, domani, dopodomani... ma se voglio un capolavoro dell'epoca d'oro, o trovo l'occasione o mi attacco.
Le stilografiche sono morte e poi rinate ma, nel frattempo si sono perse tutte le conoscenze tecniche.
Non per nulla anche chi rileva macchinari antichi per la produzione di pennini continua a realizzare chiodi.
Le Esterbrook moderne non hanno nulla a che vedere con quelle vere. La Esterbrook ha chiuso cinquant'anni fa e qualcuno da pochi anni ne ha riproposto il marchio sul mercato.
Che il rappresentante/distributore delle penne odierne tenti di inventare un blasone ai propri prodotti affermando che le Esterbrook erano le penne preferite di Carl Barks e Charles Schulz, come se esistesse una qualche continuità, mi porta i testicoli in rotazione.
Oltretutto Esterbrook era un dei maggiori produttori al mondo di pennini, se non il maggiore: siamo sicuri che Barks e Schulz usassero le penne e non semplicemente i pennini per inchiostrare le tavole?
tutto è soggettivo....proprio perchè le penne erano di uso quotidiano non erano i gioielli che sono oggi (punti di vista) sostenere che quella fosse un epoca d'oro solo perchè per scrivere non c'erano alternative anche quello è un punto di vista ...essersi liberati delle stilografiche per molti educatori è stata una conquista ... lo diceva anche la mia maestra.... Ma come mai se erano dei capolavori la popolazione non ci ha messo un attimo ad abbandonare quello strumento di scrittura per passare alle biro...? forse non sapevano di avere in mano dei capolavori .... le stilografiche sono rinate quando hanno smesso di essere solo uno strumento di scrittura ecco perchè io penso che oggi siano oggetti di maggior valore tecnico proprio perchè non piu' oggetti di massa.. mio punto di vista . Ma siamo in OT
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Mai quando mi riferisco a dati reali.
Infatti non corrisponde alla realtà.Calpurnio ha scritto: ↑martedì 29 novembre 2022, 19:14 tutto è soggettivo....proprio perchè le penne erano di uso quotidiano non erano i gioielli che sono oggi (punti di vista) sostenere che quella fosse un epoca d'oro solo perchè per scrivere non c'erano alternative anche quello è un punto di vista ...essersi liberati delle stilografiche per molti educatori è stata una conquista ... lo diceva anche la mia maestra.... Ma come mai se erano dei capolavori la popolazione non ci ha messo un attimo ad abbandonare quello strumento di scrittura per passare alle biro...? forse non sapevano di avere in mano dei capolavori .... le stilografiche sono rinate quando hanno smesso di essere solo uno strumento di scrittura ecco perchè io penso che oggi siano oggetti di maggior valore tecnico proprio perchè non piu' oggetti di massa.. mio punto di vista .
Si.
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Si, quindi ogni altro intervento che proseguirà su questo andazzo sarà cancellato.
Ma vi costa tanto aprire un argomento diverso?
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Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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Ehhhh… ci si fa prendere…
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io alla fine il pilot music l'ho preso, su una bellissima 912 che fu di edis e poi di koten.
complice l'ottimo prezzo per un usato pari al nuovo, con garanzia e tutto .
mi piace molto, mi trovo in particolare nelle considerazioni di maylota, e condivido in larga parte anche quelle di bons.
alla fine é uno stub particolare, un po' più esigente, ma che dà tante possibilità in più, ad esempio con l'uso in reverse.
ha anche alcuni limiti...ad esempio é inutilizzabile per scritture minute, se non in reverse.
ma i tanti spessori che può tirare fuori possono tornare utili per appunti e uso quotidiano.
bestemmio: come filosofia e strategia di vendita...é quella che ha portato montblanc ad uscire la 149 curved nib...una penna con tante penne.
Adesso la 912 ha su il baystate, e mi ci sto divertendo un sacco.
l'uso con inchiostri secchi, se da un lato asciuga il tratto in modalità normale, dall'altro peggiora l'utilizzabilità a tutto tondo.
evidenzio nella prova allegata che nel secondo infinito musicale, quello in basso, la penna proprio ha scritto male: se non ti approcci con la giusta inclinazione, lei schippa e sbinaria così....popo nunte c@c@. ma io non lo vedo come un difetto.
probabilmente in mano ad altri manco scriverebbe per niente. va saputa guidare, insomma. ci vuole non bravura, ma pazienza.
alla fin fine, penso, se mi stufo, la posso sempre declassare a evidenziatore
complice l'ottimo prezzo per un usato pari al nuovo, con garanzia e tutto .
mi piace molto, mi trovo in particolare nelle considerazioni di maylota, e condivido in larga parte anche quelle di bons.
alla fine é uno stub particolare, un po' più esigente, ma che dà tante possibilità in più, ad esempio con l'uso in reverse.
ha anche alcuni limiti...ad esempio é inutilizzabile per scritture minute, se non in reverse.
ma i tanti spessori che può tirare fuori possono tornare utili per appunti e uso quotidiano.
bestemmio: come filosofia e strategia di vendita...é quella che ha portato montblanc ad uscire la 149 curved nib...una penna con tante penne.
Adesso la 912 ha su il baystate, e mi ci sto divertendo un sacco.
l'uso con inchiostri secchi, se da un lato asciuga il tratto in modalità normale, dall'altro peggiora l'utilizzabilità a tutto tondo.
evidenzio nella prova allegata che nel secondo infinito musicale, quello in basso, la penna proprio ha scritto male: se non ti approcci con la giusta inclinazione, lei schippa e sbinaria così....popo nunte c@c@. ma io non lo vedo come un difetto.
probabilmente in mano ad altri manco scriverebbe per niente. va saputa guidare, insomma. ci vuole non bravura, ma pazienza.
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Avevo avuto anche io la sensazione che il pennino non fosse esattamente perfetto, ma vedendo che Pilot consiglia di usarlo in verticale (e in verticale funzionava benone) mi sono detto che non faceva per me.
Fossi stato capace di fargli il “tuning” che hai fatto tu, avrei aspettato un po’ di più, ma alla fine l’avrei venduto comunque. Scrivo molto più stretto e il tratto verticale largo fa molto più danno che guadagno. L’avevo comprata per usarla con l’impugnatura di traverso, idea pessima dopo aver passato quasi 2 anni a perdere il vizio e imparare a scrivere con la penna dritta.
Quello che cercavo in realtà è un Architect.
Felicissimo che tu sia riuscito a sistemarla e a goderne
Fossi stato capace di fargli il “tuning” che hai fatto tu, avrei aspettato un po’ di più, ma alla fine l’avrei venduto comunque. Scrivo molto più stretto e il tratto verticale largo fa molto più danno che guadagno. L’avevo comprata per usarla con l’impugnatura di traverso, idea pessima dopo aver passato quasi 2 anni a perdere il vizio e imparare a scrivere con la penna dritta.
Quello che cercavo in realtà è un Architect.
Felicissimo che tu sia riuscito a sistemarla e a goderne
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
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