difettosita' delle penne, tentativo di analisi

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Messaggio da merloplano »

sansenri ha scritto: lunedì 19 settembre 2022, 22:16 è un commento mica insensato questo, una parte di questa punizione l'abbiamo già subita, pensate a che fine ha fatto il pennino rebbi lunghi di Aurora: si disallinea? perchè magari ci vai giù pesante? non sei capace di rimetterlo a posto? me lo mandi in assistenza, e mi dici pure che è difettato? sai che facciamo? d'ora in avanti solo pennini a rebbi corti, belli rigidi, così non li disallinei più... :?
ora, questo è solo un esempio e non è detto che valga per tutti (ma per alcuni sì, lo sappiamo da commento riportato attraverso un rappresentante di Aurora durante una visita allo stabilimento di un appassionato - che ora non ricordo chi fosse, ma lo ha raccontato sul forum, ed io personalmente credo ci sia più di un fondo di verità), ma è un trend, i produttori quando cercano di ridurre i potenziali difetti (e i costi produttivi e di assistenza) spesso tendono consciamente o meno all'uniformità... e non a tutti noi questo ci rallegra.
esattamente quanto cercavo di evidenziare con: l'effetto potrebbe essere appasionati con meno MB. e con gli esempi delle auto non piu' presenti sul mercato. nessuno produce in perdita

la decapod ce la giocamo a birra e salsicce :-) una delle due sole penne di serie che vorrei. le altre 3 sono schizzi (beh, quotati) su carta, devo trovare un artigiano che le realizzi come dico io
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Messaggio da maylota »

Ottorino ha scritto: martedì 20 settembre 2022, 11:51 Fantapenne.
Mettiamo di avere 100 pennini Waterman 42, nuovi, non stressati, da tutti riconosciuti come veri flessibili.

Continuiamo la fantasia e montiamoli su penne moderne idonee, ovvero con alimentatore in grado di mantenere i salti dicarburazione "nulla - tanto"

Mettiamole anche a un prezzo ragionevole, per allargare la platea degli utilizzatori.

Sarebbe interessante sapere il tasso di mortalità dopo un mese.
Esatto. Ma se dici all'utilizzatore medio che è lui il problema e non il pennino, si offende. :D

Non voglio dire che i pennini siano tutti progettati bene o facciano claim sostenibili, ma per me coi pennini è un po' come nei matrimoni se non ascolti e ti metti in discussione finisce inevitabilmente con la rottura.
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Messaggio da Ottorino »

edis ha scritto: martedì 20 settembre 2022, 12:24 Se compri una cosa che hai pagato, stai scegliendo come spendere i tuoi soldi. Se compri un flessibile e lo paghi per tale, lo compri perché vuoi romperlo, ma l'azienda ti manda altro, fa arrabbiare.
Si certo, hai ragione.

Ma proprio per questo ho voluto fare un esempio "fantapennistico" disaccoppiando gli utenti da una ditta produttrice ormai estinta la cui qualità dei pennini è fuori discussione.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Ottorino »

maylota ha scritto: martedì 20 settembre 2022, 13:46 Esatto. Ma se dici all'utilizzatore medio che è lui il problema e non il pennino, si offende. :D
Piu' o meno le stesse parole udite di persona tempo fa in famosa fabbrica fiorentina.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da edis »

Ottorino ha scritto: martedì 20 settembre 2022, 15:48 Piu' o meno le stesse parole udite di persona tempo fa in famosa fabbrica fiorentina.
Sarebbe bello se ironia - da produttore a utente - e autoironia - il produttore che guarda se stesso - andassero di pari passo. Devo spedire un pezzo in garanzia proprio in Toscana che ad averlo fatto male c'è proprio voluta l'antica arte flolentina... Flolen...Cina. rigorosamente pagato come manifattura italiana :mrgreen:
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Messaggio da Esme »

merloplano ha scritto: venerdì 16 settembre 2022, 15:06
Esme ha scritto: venerdì 16 settembre 2022, 14:26 La mia era una riflessione tecnica. Capisco sia difficile.
offendere e' in genere l'ultima risorsa. mi adeguo.
mai parlato di non usare la garanzia da parte del cliente, basta leggere. con la febbre, capisco sia difficile.
tra l'altro, nel thread citato sulla x159, se c'e' uno che contesta a linuxmax il ritratto del cinese come bieco duplicatore del genio occidentale e' il sottoscritto; basta leggere, ma gia'.. :wave:
Dopo il covid e altre beghe ritorno.
Non so dove tu abbia visto l'offesa.
Tutta la bagarre e anche tutte le considerazioni di questo post sono nate per interpretazioni assurde della mia prima asserzione.
Che era molto semplice: se non è una questione di costi fare una penna che scrive sempre, allora che cos'è?

Molti interventi, nessuna risposta.
Francamente neanche mi interessa più.

Sul non leggere... hai proprio sbagliato persona, e di molto.
Pazienza.
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Messaggio da Esme »

maylota ha scritto: venerdì 16 settembre 2022, 14:45 Scusate se mi intrometto.

Capisco che in un dibattito si finisca sempre per estremizzare le posizioni, ma quando leggo che "la stilografica deve scrivere senza pressione altrimenti torna dritta dal produttore" (l'ho letto ieri nel thread originale, cito a memoria), io ho qualche problema:
Secondo me questa è una posizione che presa così - alla lettera - è pericolosissima, perchè profondamente diseducativa.

Cosa significa la frase in pratica?
Ficco la cartuccia, scrivo tre volta la storiella della volpe, la provo sotto il suo peso e se a freddo non ce la fa la rispedisco indietro tanto c'è Prime?
Sguazzo la penna a pistone nel calamaio, scrivo tre righe perfette, bagnate, luccicanti e poi restituisco la penna appena l'alimentatore si desatura perchè "il tratto non è più come prima?
Compro una penna con pennino in oro e alimentatore in ebanite e la rimando al venditore il giorno dopo perchè l'alimentatore non sta dietro al pennino? (senza dare il tempo all'ebanite di impregnarsi e con coda di improperi per il prezzo pagato)
Calco come un villico, la penna scrive male e la rimando indietro perchè "non solo non scrive sotto il suo peso ma nemmeno calcando un pochino"?

Solo per dire che il forum lo leggono giustamente tutti e se non spieghiamo bene cosa intendiamo, si rischia di non essere utili agli altri. O peggio, che a lungo andare le stilografiche assomiglino tutte alle scolastiche, punte rotonde superarrotondate, alimentatore a fontana. Scrive bene sempre e comunque. Senz'anima e senza gioia, ma almeno nessuno la ritorna al produttore :wave:
(perdonate l'OT)
Proprio perché il forum lo leggono tutti, tutti hanno la possibilità di capire cosa significhi che una penna deve scrivere.
Quando dialogo qui lo do per scontato, siamo su fountainpen.it.

Ho per la maggiorparte penne vintage, che mi sistemo da sola. Anzi, il sistemarle è la cosa che più mi dà gioia.
Ma una penna nuova deve scrivere e non deve aver bisogno di un corso di apprendistato con brevetto finale.
Se non scrive ha dei problemi. Se bisogna calcare come fosse una biro, meglio usare una biro.

Non tutti usano la stilografica per poter dire "ci vuole maestria".
C'è anche chi la usa come semplice strumento di scrittura.
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Messaggio da maylota »

Esme ha scritto: giovedì 6 ottobre 2022, 1:10
maylota ha scritto: venerdì 16 settembre 2022, 14:45 Scusate se mi intrometto.

Capisco che in un dibattito si finisca sempre per estremizzare le posizioni, ma quando leggo che "la stilografica deve scrivere senza pressione altrimenti torna dritta dal produttore" (l'ho letto ieri nel thread originale, cito a memoria), io ho qualche problema:
Secondo me questa è una posizione che presa così - alla lettera - è pericolosissima, perchè profondamente diseducativa.

Cosa significa la frase in pratica?
Ficco la cartuccia, scrivo tre volta la storiella della volpe, la provo sotto il suo peso e se a freddo non ce la fa la rispedisco indietro tanto c'è Prime?
Sguazzo la penna a pistone nel calamaio, scrivo tre righe perfette, bagnate, luccicanti e poi restituisco la penna appena l'alimentatore si desatura perchè "il tratto non è più come prima?
Compro una penna con pennino in oro e alimentatore in ebanite e la rimando al venditore il giorno dopo perchè l'alimentatore non sta dietro al pennino? (senza dare il tempo all'ebanite di impregnarsi e con coda di improperi per il prezzo pagato)
Calco come un villico, la penna scrive male e la rimando indietro perchè "non solo non scrive sotto il suo peso ma nemmeno calcando un pochino"?

Solo per dire che il forum lo leggono giustamente tutti e se non spieghiamo bene cosa intendiamo, si rischia di non essere utili agli altri. O peggio, che a lungo andare le stilografiche assomiglino tutte alle scolastiche, punte rotonde superarrotondate, alimentatore a fontana. Scrive bene sempre e comunque. Senz'anima e senza gioia, ma almeno nessuno la ritorna al produttore :wave:
(perdonate l'OT)
Proprio perché il forum lo leggono tutti, tutti hanno la possibilità di capire cosa significhi che una penna deve scrivere.
Quando dialogo qui lo do per scontato, siamo su fountainpen.it.

Ho per la maggiorparte penne vintage, che mi sistemo da sola. Anzi, il sistemarle è la cosa che più mi dà gioia.
Ma una penna nuova deve scrivere e non deve aver bisogno di un corso di apprendistato con brevetto finale.
Se non scrive ha dei problemi. Se bisogna calcare come fosse una biro, meglio usare una biro.

Non tutti usano la stilografica per poter dire "ci vuole maestria".
C'è anche chi la usa come semplice strumento di scrittura.
Quello che dici è assolutamente logico, ci mancherebbe che per usare una stilo devi essere il mago della riparazione fai-da-te e lo dice uno che ha problemi anche a smontare una sezione per cambiare un sacchetto :D
Quello che dico nel mio post è invece che affermazioni apodittiche e ultimative tipo "la penna deve scrivere sotto il suo peso" rischiano di confondere ed essere dannose creando un rapporto poco sano con lo strumento e una sindrome da insoddisfazione cronica, che come spesso si legge nei forum è una sindrome abbastanza diffusa.

Insomma secondo me gli oggetti vanno anche capiti e non solo frettolosamente giudicati senza appello, ma ovviamente è opinione personale. Detto questo, se non scrive, non scrive. :wave:
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Messaggio da Esme »

maylota ha scritto: giovedì 6 ottobre 2022, 8:26 Insomma secondo me gli oggetti vanno anche capiti e non solo frettolosamente giudicati senza appello, ma ovviamente è opinione personale. Detto questo, se non scrive, non scrive. :wave:
La mia originaria asserzione "se non scrive torna da dove è venuta" era una risposta tranchant scaturita dall'immenso fastidio di vedere trasformata una mia piccola riflessione, dichiaratamente a margine, in una caccia alle streghe, con le pressanti richieste di "esci i nomi"* e le pervicaci asserzioni "non puoi dire queste cose"*.
Un deragliamento totale e disastroso rispetto a una domanda fatta solo per curiosità epistemica, deragliamento che mi ha trascinato in un marasma di argomentazioni non pertinenti e di cui a un certo punto, complice l'innalzarsi della febbre, ho anche perso il filo.

Quindi, riformulo.
Prendo una penna e ne faccio il rodaggio.
Ci tengo a sottolineare come su questo forum ci sono anche molti miei commenti a tal proposito, con esortazioni a dare il tempo al tempo.
Ma se alla fine non va comunque, per quanto mi riguarda torna da dove è venuta (magari un cassetto).
Nell'ampia scelta di penne che fortunatamente si ha a disposizione, sarebbe un peccato perdere tempo e soddisfazione di scrittura.

* Prima che qualcuno fraintenda: sono virgolettati iperbolici, non citazioni testuali.
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Messaggio da maylota »

Esme ha scritto: giovedì 6 ottobre 2022, 9:17 Quindi, riformulo.

[omissis]

* Prima che qualcuno fraintenda: sono virgolettati iperbolici, non citazioni testuali.
:D
PS il mio commento non era "ad personam"... anche perchè non sei certo tu il prototipo dell'acquirente contemporaneo, che magari impugna una penna nuova, ci scrive 4 righe, ne decreta il fallimento e se ne lamenta urbi et orbi :wave:
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Messaggio da linusmax »

sansenri ha scritto: venerdì 16 settembre 2022, 22:59 Credo che pochi si rendano conto di cosa voglia dire in termini di costo garantire un controllo di qualità accurato su ogni singolo esemplare prodotto industrialmente.
Il costo come hai detto sarebbe enorme. Industrialmente non si fa... si mettono in atto metodi per prevenire di doverlo fare. Si cerca di ridurre i difetti al minimo in fase produtiva adottando processi precisi, e a volte verifiche in linea, per non dover controllare dopo. E quando si controlla, perché le regole lo impongono, lo si fa a campione. E una percentuale di difetto è accetatta come normale.
Alle aziende conviene enormemente di più (proprio in termini di efficienza, efficacia a minor costo) lasciar scappare qualche difetto e garantire una assitenza impeccabile quando si presenta (perchè a qualcuno quel difetto capita...) ma fare tutti gli sforzi per ridurre quella percentuale a monte.
E' un equilibrio.
Non sono totalmente convinto però che questo equilibrio sia lo stesso per tutti i produttori...
Se avete visto il video intervista a Salvatore Matrone e Moglie, in inglese su Appelboom, ad un certo punto la moglie di Salvatore spiega al conduttore quali siano i processi produttivi , i passaggi. Bene, Lei spiega che ad ogni intervento fatto segue il test/verifica, quindi i processi si raddoppiano per evitare di continuare la produzione di un esemplare fallato. Esattamente come tu dici qui. Io concordo pienamente. Probabilmente la Leonardo applica questi passaggi solo su stilografiche dal costo sostenuto che adottano materiali più delicati come l'ebanite e molto meno su stilografiche in resina e plastica. Ma lo fanno per un prodotto che ha un costo superiore (il costo diventa giustificato).

Ritengo che tutte le aziende che producono bene, con dedizione, questo accade. Montblanc produce bene, come Leonardo, come Santini, come Scribo. Poi esistono le multinazionali che hanno stabilimenti in tutto il mondo e producono dalle scolastiche fatte in cina, alle stilografiche più pregiate (di materiali più pregiati) ma con una produzione industriale. In questo caso concordo pienamente con il pensiero di Merloplano.

Penso inoltre che le Aziende Giapponesi (Pilot, Platinum e Sailor) adottino certamente processi industriali ma che non possano permettersi il lusso di produrre soprammobili in quanto fanno oggetti di scrittura da sempre e niente altro ! e il loro valore riconosciuto stia esclusivamente nella qualità percepita nella scrittura. Chiaramente essendo una produzione industriale posso capitare problemi di esemplari difettati, ma non hanno alcun problema a cambiarteli.

Infine volevo chiarire la mia posizione a Merloplano circa Jinhao. Non la posso vedere ! Perchè nel suo catalogo ha centinaia di copie di altri prodotti. Capisco che ci possano essere similitudini ma un intero catalogo di copie ! Questa à la copia di quella ...e questa è la copia di quell'altra. E basta !
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Messaggio da Spiller84 »

Beh, che Jinhao possa piacere o meno è fuor di dubbio, ma dire che fa solo copie, direi di no. La X450 e la X750 che volendo sono i modelli Jinhao più famosi e venduti, non mi sembrano copie spudorate di altre penne. E poi, molte case si ispirano fra di loro, altrimenti si dovrebbe dire che tutte le penne con forma a sigaro sono una copia della Sheaffer Balance
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Messaggio da edis »

Esme ha scritto: giovedì 6 ottobre 2022, 9:17 La mia originaria asserzione "se non scrive torna da dove è venuta" era una risposta tranchant scaturita dall'immenso fastidio di vedere trasformata una mia piccola riflessione, dichiaratamente a margine, in una caccia alle streghe, con le pressanti richieste di "esci i nomi"* e le pervicaci asserzioni "non puoi dire queste cose"*.
Un deragliamento totale e disastroso rispetto a una domanda fatta solo per curiosità epistemica, deragliamento che mi ha trascinato in un marasma di argomentazioni non pertinenti e di cui a un certo punto, complice l'innalzarsi della febbre, ho anche perso il filo.

* Prima che qualcuno fraintenda: sono virgolettati iperbolici, non citazioni testuali.
Ciao Esme, grazie per i virgolettati, se non li avessi messi non mi sarei nemmeno accorta dell'errore grammaticale, dato che vengo da una regione dove la regola è usare il verbo intransitivo con un costrutto transitivo - risalire la spesa, risalire la legna.

Io non ho fatto una caccia alle streghe, anzi potevi citarmi al posto che scrivere un generico "qualcuno", non mi vergogno delle domande che faccio per capire.

Provo a mettere in campo quelle due nozioni di epistemologia che mi sono portata dietro dopo la laurea in Filosofia per provare a spiegarti perché ho insistito. Secondo me la tua domanda fatta per "curiosità epistemica" non poteva condurre a nessuna conoscenza perché la domanda partiva da un assunto falso e da un assunto falso si procede per fallacie.

Avevo capito che stavi ripetendo qualcosa di letto sul forum e non qualcosa che ti fosse realmente capitato. A cosa serve ripetere le esperienze di altri come se fossero capitate a noi? A nulla, se non ad aumentare la percezione che quell'esperienza sia capitata un numero di volte maggiore. E con questo non voglio dire che le penne blasonate scrivano sempre, e lo dico sulla base della mia esperienza. Ho avuto problemi con:

- Pelikan M1000 - pennino malfunzionante
- Pelikan M800 - pennino malfunzionante
- Aurora 88 Big - pennino malfunzionante

Ho contattato l'assistenza Pelikan: ha risolto il problema. Ho contattato l'assistenza Aurora: tanta buona volontà ma i pennini italici non li sanno fare (ho video in cui ho ripreso come scrivevano i 5 pennini italici che mi hanno mandato ognuno in sostituzione dell'altro), l'assistenza Aurora non ha risolto il problema.

Per il mio modo di procedere, che può non essere condivisibile, il racconto di questa esperienza sul forum aiuta chi vuol scegliere un Italico e chi cerca informazioni sulle varie assistenze post vendita. Una discussione informativa fa questo, mentre "perché penne blasonate non scrivono come le scolastiche?" non è una domanda da cui si genera una discussione logica.

Anche in altro argomento, esprimi apprezzamento nullo verso le resine di Brooks, e parli di lui come dell'americano scemo che mischia colori a caso. Ho adesso qui affianco una delle resine di Brooks: Leonardo Black Cherry Koi. La qualità della resina è superiore alle altre resine che ho. Sailor, Pilot, Montblanc, Pelikan: dopo l'uso mettendo la penna in controluce, si vedono i normali segni d'uso, su questa resina di Brooks no, non so se sia la durezza, o il tipo di lucidatura, semplicemente la penna non mostra segni d'uso, è l'unica che mi è anche caduta, volando dal tavolo, rimbalzando sulla sedia fino ad atterrare violentemente sul pavimento. Questo è un dato oggettivo. Quanto all'estetica: a me piace. Sarà che ho sviluppato un naturale fiuto del bello nelle americanate negli anni del liceo in cui "sti" professori del Classico non facevano altro che metterci in guardia da "la chiusura della mente americana". Il mio colore preferito è il rosa, e il tappo della Cherry Koi è bianco e rosa. Dove è rosa è letteralmente tridimensionale, profondo, brilla in modo diverso a seconda del tipo luce. Il rosa si fa sempre più scuro lungo il corpo della penna, alternando venature cangianti, e qui mi fermo altrimenti ora che non arrivo al fondello chi legge si addormenta. Mi serve la venatura rosa per scrivere? No. La penna scrive? Benissimo. Che scriva bene e che piaccia credo siano i requisiti minimi per scegliere una stilografica.
Altra cosa e non meno gratificante è l'esperienza del restauro.

Purché sia esperienza, altrimenti davvero facciamo la caccia alle streghe blasonate.
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Esme ha scritto: giovedì 6 ottobre 2022, 9:17 Prendo una penna e ne faccio il rodaggio.
Ci tengo a sottolineare come su questo forum ci sono anche molti miei commenti a tal proposito, con esortazioni a dare il tempo al tempo.
Ma se alla fine non va comunque, per quanto mi riguarda torna da dove è venuta (magari un cassetto).
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* Prima che qualcuno fraintenda: sono virgolettati iperbolici, non citazioni testuali.
Quello che scrivi è giusto. Aggiungo comunque la mia esperienza.
Mi è capitato di ricevere delle stilografiche che hanno richiesto del tempo per scrivere bene ma quasi sempre erano vintage, magari stilografiche che anche se ben pulite non scrivevano da anni, quindi l'ebanite prima di scrivere bene ha richiesto del tempo.
Mai su stilografiche nuove e comunque dopo un lavaggio attento tutto era ok. Alcune hanno avuto necessità di un lavaggio più minuzioso a pennino rimosso, ma poi scrivevano tutte bene. Mai manomissioni dei pennini, altrimenti addio garanzia e se nasce un vero problema certamente nel giro di 5/6 giorni le rispedisco per la sostituzione. A me non ne sono capitate di situazioni impossibili da mettere a posto con più di un lavaggio. Lascio fuori i difetti di progettazione...quelli sono casi a parte. perchè li hai voglia a sostituire, sempre lo stesso. Di questi ultimi ne ho visti invece molti. Stilografiche con alimentazione cinese pessima che erano sempre stitiche, pennini plex che erano come il burro e dopo un mese già avevano cambiato la gradazione. Su questi non pioi nulla se non acquistarle o chiedere una sostituzione con una stilografica differente se sei nei primi 14 giorni,
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