Stilo in Celluloide: OMAS vs Leonardo e Armando Simoni Club

[Max1266]

Un saluto a tutti i forumisti; dopo ver venduto in blocco alcune stilografiche contemporanee (mi è rimasta una Parker Duofold marmorizzata blu perché il commerciante già ne aveva 3 identiche alla mia e non ha potuto proprio ritirarla) ho in programma di acquistare penne stilografiche in celluloide.
Ho acquistato dallo stesso commerciante che ha ritirato le mie stilografiche, una Bologna e una Paragon in celluloide e possedevo già una Ogiva e una Corsani Fantasia Vintage.
Sto concentrando la ricerca soprattutto sulle OMAS, tuttavia mi sono imbattuto in alcuni esemplari in celluloide di Leonardo Officine Italiane -fondamentalmente gli eredi della Delta - e Armando Simoni Club, posseduta da Emanuel Caltagirone, che hanno rilevato le barre di celluloide dalla OMAS in liquidazione.
Sono quindi a chiedere una vostra opinione su questi prodotti, in particolare se sono qualitativamente comparabili con OMAS e se può avere senso affiancare stilo di Leonardo e ASC in celluloide alle OMAS.
Inoltre avete altri prodotti da suggerirmi, tenendo conto che preferisco non andare sul vintage, fermandomi quindi su penne non anteriori agli anni '70.

[sanpei]

Si spera siano qualitativamente superiori alla produzione Omas, (dagli anni '90 in poi) altrimenti ne potrebbero condividere velocemente il destino

[piccardi]

Inoltre avete altri prodotti da suggerirmi, tenendo conto che preferisco non andare sul vintage, fermandomi quindi su penne non anteriori agli anni '70.

Considerato il crollo verticale della qualità di realizzazione di gran parte della produzione Omas negli anni recenti direi che le stilografiche prodotte da Leonardo e Armando Simoni Club difficilmente saranno peggiori. Ma resta il fatto che non sono Omas.

Simone

[Max1266]

Inoltre avete altri prodotti da suggerirmi, tenendo conto che preferisco non andare sul vintage, fermandomi quindi su penne non anteriori agli anni '70.

Considerato il crollo verticale della qualità di realizzazione di gran parte della produzione Omas negli anni recenti direi che le stilografiche prodotte da Leonardo e Armando Simoni Club difficilmente saranno peggiori. Ma resta il fatto che non sono Omas.

Simone

Questo probabilmente è il punto chiave.
Meglio cercare OMAS usate degli anni '80 e '90, rispetto alle nuove ASC in celluloide che si riescono ancora ad ordinare?

[piccardi]

Meglio cercare OMAS usate degli anni '80 e '90, rispetto alle nuove ASC in celluloide che si riescono ancora ad ordinare?

Quelle degli anni '90 e successive probabilmente è proprio meglio evitarle.

Simone

[fufluns]

So che su questo tema vado controcorrente, ma...

Il fatto che le Omas post 1990 siano tutte "da buttare" mi sembra davvero una generalizzazione che non rispecchia la realtà né rispetta la storia recente dell'azienda.

Nel 1992 Omas lanciò una serie di bellissime penne in celluloide, che di fatto segnò il ritorno della celluloide nel mondo della penna stilografica. Di queste celluloidi 1992-1996 (almeno), possediamo in famiglia quattro stilografiche in Arco Marrone, che non hanno mai dato alcun problema e hanno pennini straordinari, dall'EF al B. Possediamo tre penne in celluloide grigia, due screziate e una "lentigginosa", che sono bellissime da vedere e perfette da usare. Abbiamo una stilografica in celluloide "Saft", perfetta, con pennino F, straordinario.

Sempre in celluloide Arco Marrone, ho una Ogiva degli ultimi anni di attività della Omas, e non ho mai sentito che queste penne siano problematiche.

Ho due stilografiche "Grand" Paragon e una "Grand" Milord (tutte post 2005) in celluloide Arco Marrone. Suppongo molte di queste penne abbiano dato problemi, ma le mie sono fantastiche e hanno alcuni tra i migliori pennini della mia collezione di penne. Da vedere e da usare sono semplicemente grandiose.

Le esperienze altrui, ampiamente commentate su vari forum pennistici, concordano sul fatto che vi sono alcune celluloidi Omas che si sono rivelate quasi sempre problematiche per via della cristallizzazione. La celluloide blu "La Royale" con il tempo vira verso il porpora, anche se forse non tutte le partite: mia figlia Carlotta ha una Omas Princess in quel colore del 1994, e sinora é perfetta. La celluloide "Senape" sembra cristallizzare sempre. Lo stesso vale per le celluloidi "Lucens", sia quella nera che quella blu. La celluloide "Arlecchino" semplicemente si disintegra.

Che io sappia, però, la celluloide Omas Arco Verde é stabile, oltre che bellissima. Altrettanto vale per la celluloide "Burlewood", e non ho mai sentito di cristallizzazione della celluloide "Autunno".

Infine, io credo che la bellezza delle penne Omas possa valere la pena di correre qualche rischio, e che questi rischi possano essere ridotti di molto evitando alcune delle celluloidi che hanno dato prova di non resistere il test del tempo. Certo, marche moderne come Leonardo o Armando Simoni Club sono (o sarebbero) in grado di offrire un servizio di assistenza alle loro penne che la defunta Omas non può più fornire. Ma ci sono ragioni, di storia, di stile e di gusto, che possono far propendere per una penna Omas. E sono ragioni che io comprendo bene.

[Max1266]

Meglio cercare OMAS usate degli anni '80 e '90, rispetto alle nuove ASC in celluloide che si riescono ancora ad ordinare?

Quelle degli anni '90 e successive probabilmente è proprio meglio evitarle.

Simone

In che senso?
Non sono un esperto e quindi mi limito a parlare di qualità percepita, tuttavia facendo un confronto tra le OMAS e altri brand contemporanei che possiedo (Pelikan, Aurora e Delta) o che ho fino a poche settimane fa ho posseduto (MB, Montegrappa, Visconti e Pelikan) non ho notato nessuna carenza qualitativa delle OMAS, anzi a me sono sembrate tra le meglio rifinite.
Inoltre come fascino a mio avviso sono al top, ma qui si entra nelle valutazioni soggettive e di gusto personale.
Mi farebbe piacere capire da coloro che hanno maggiori conoscenze delle mie per quali ragioni si dovrebbero evitare le OMAS dagli anni '90 in avanti.

[piccardi]

In che senso?

Nel senso che purtroppo una frazione significativa della produzione presentava notevoli problemi di qualità costruttiva. Meccanismo del pistone duro, o che si rompe, alimentatori rifiniti male (addirittura lavorati parzialmente, ne son stati trovati senza canali di alimentazione), materiale che si degrada o restringe.

Poi è vero, gli esemplari "venuti bene" sono anche molto belli, ma ricordo che spesso i negozi (almeno quelli seri, quanto riporto l'ho constatato di persona) rimandavano indietro alla casa le penne perché avevano problemi, talvolta anche prima di venderle (anche perché scottati un paio di volte le controllavano prima). Comprarne una oggi, che la casa per rimediare non c'è più, è un rischio che non assumerei mai, a meno che non arrivi da qualcuno che la penna l'ha verificata e la garantisce e/o te la può sostituire con una a posto se emergono problemi.

Poi puoi avere fortuna e azzeccare l'acquisto di un esemplare senza problemi, ma visto i costi che hanno, io non starei mai alla sorte.

Simone

[Max1266]

Grazie Simone, la tua testimonianza è molto utile; ero al corrente di casi di cristallizzazione su alcune celluloidi, ma non sapevo di questi altri problemi da te menzionati. Sulle mie OMAS non ho mai avuto nessun tipo di problema, a parte mio figlio che quando aveva 2 anni mi ha rovinato un pennino
che spero si possa riparare.
Ovviamente oggetti NOS li acquisto solo da rivenditori locali che offrono garanzie di riparazioni o di reso, mentre le stilografiche usate regolarmente se hanno già 20 - 30 anni non dovrebbero avere problemi.