Penna molto strana.
Mi dicono che sia del periodo della II guerra mondiale e che fosse
in dotazione agli ufficiali della werhmacht.
Particolare il sistema di caricamento.
Si compone di una barretta filettata che si inserisce dal fondo per
spingere e ritirare il sughero e riempire così il serbatoio.
Serbatoio che, di fatto, è praticamente tutta la penna e con una capacità notevole.
Purtroppo le barretta non è l'originale (e si vede lontano un miglio) e neppure
il pennino che era distrutto.
Al solito, chi ha notizie da darmi o ne possiede qualcuna simile è il benvenuto.
Se poi ha la barretta e il pennino originali......
Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Papirus Werhmacht ?
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Papirus Werhmacht ?
Bellissima penna! Complimenti, sembra proprio una penna da battaglia, non indistruttibile ma un sistema di caricamento che sicuramente non si rompe facilmente e con una capacità di inchiostro che potrebbe essere bastata per tutti i 5 anni di guerra
Fortunato te
Buona giornata
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- bisguillo
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Papirus Werhmacht ?
Una costruzione minimalista e robusta.
Grazie dell'indicazione su Ebay, almeno so come era fatta la barretta.
Proverò a ricostruirne una simile.
Grazie dell'indicazione su Ebay, almeno so come era fatta la barretta.
Proverò a ricostruirne una simile.
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Papirus Werhmacht ?
Per una volta (viste le splendide rarità che tu sempre presenti) posso dire: l'ho anch'io!
Presa molti anni fa all'Est, forse dallo stesso venditore bulgaro (il che potrebbe anche avere un senso storico).
Come informazioni, ho le stesse tue: penna in dotazione agli ufficiali Wehrmacht durante la WWII.
Se poi fosse realmente vero, non saprei; potrebbe comunque essere almeno probabile.
Sappiamo sicuramente la Casa produttrice (Reform, mi pare che la mia abbia anche il pennino originale marchiato, ma non ne sono certissimo).
Sicuramente tu avrai capito subito il meccanismo di caricamento; io ci avevo messo un bel po' prima di capire che ... una volta caricata la penna, bastava estrarre l'asticella e riporla in un cassetto fino alla prossima volta!
Meccanismo semplicissimo ma geniale: nessuna parte mobile che si possa rompere, grande capacità del serbatoio (tutto il fusto, praticamente, quasi come una eyedropper), economia di parti (basta una asticella per più penne).
Unica avvertenza: ricordarsi (magari dopo qualche mese, esaurito l'inchiostro) in che cassetto era stata riposta l'ultima volta , visto che, se la penna è carica, non la si può fare rientrare all'interno.
Presa molti anni fa all'Est, forse dallo stesso venditore bulgaro (il che potrebbe anche avere un senso storico).
Come informazioni, ho le stesse tue: penna in dotazione agli ufficiali Wehrmacht durante la WWII.
Se poi fosse realmente vero, non saprei; potrebbe comunque essere almeno probabile.
Sappiamo sicuramente la Casa produttrice (Reform, mi pare che la mia abbia anche il pennino originale marchiato, ma non ne sono certissimo).
Sicuramente tu avrai capito subito il meccanismo di caricamento; io ci avevo messo un bel po' prima di capire che ... una volta caricata la penna, bastava estrarre l'asticella e riporla in un cassetto fino alla prossima volta!
Meccanismo semplicissimo ma geniale: nessuna parte mobile che si possa rompere, grande capacità del serbatoio (tutto il fusto, praticamente, quasi come una eyedropper), economia di parti (basta una asticella per più penne).
Unica avvertenza: ricordarsi (magari dopo qualche mese, esaurito l'inchiostro) in che cassetto era stata riposta l'ultima volta , visto che, se la penna è carica, non la si può fare rientrare all'interno.
Giuseppe.