Perchè l'inchiostro tende a rimanere sullo stantuffo e ne scende poco?

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Magica03
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sansenri
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Messaggio da sansenri »

non lasciarti scoraggiare! e perdona i commenti scherzosamente pedanti di alcuni qui... :) certo che sì che funziona, dal punto di vista chimico-fisico l'agitazione influenza la velocità di reazione (ed infatti viene usata in chimica) anche se qui si tratta solo di sciogliere eventuale inchiostro seccato...
quello che devi valutare è se sbatacchiando parte della penna dentro una bottiglia di plastica tu non faccia danni (io però sinceramente penso di no se nella bottiglia metti solo il pennino e magari invece di sbatacchiare agiti in senso circolare...)
Nota che anche il ricambio di acqua influisce perchè man mano che la soluzione si satura di inchiostro ne riesce a sciogliere di meno, per cui più di frequente cambi l'acqua e meglio procede la dissoluzione.
Il problema può essere quanto tempo guadagni, come ti hanno suggerito... magari invece di lasciare la penna in ammollo tre giorni puoi passare 1 solo giorno a girare la bottiglia :D... il concetto però non è sbagliato!
vedi solo tu se non hai di meglio da fare... ;)

(Le lavatrici ad ultrasuoni funzionano esattamente su questo concetto producendo vibrazioni ad alta frequenza all'interno del liquido, che sostanzialmente agitano, ottenendo un effetto pulente...)
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Messaggio da Esme »

La rosa è una Pelikan twist e la bruna una Lamy Safari, a meno che, rifacendomi a quello che avevi scritto in presentazione, non siano delle copie, non riesco a vedere se c'è il marchio.
La Pelikan non la conosco, ma se l'altra è una Safari è un'ottima penna, la plastica molto buona e resistente, il gruppo di scrittura un muletto.
Sempre se è una Safari originale, non dovresti avere problemi con le cartucce perchè la Lamy per le scolastiche adotta il comodissimo sistema di autoforatura. Inserisci nel giusto verso la cartuccia (lunga e proprietaria) nel fusto, avviti e scatta l'"autoclick". Se è con lei che la cartuccia non si è forata, è un caso poco frequente.

La Safari normalmente ha un flusso piuttosto bagnato, anche con pennino EF. Se è lei che fa le bizze, con un po' di ammollo dovrebbe tornare velocemente a scrivere come si deve, perché macina veramente di tutto. Mio figlio aveva combinato un pasticcio con la sua, facendo fuoriuscire molto inchiostro e lasciandolo seccare, ma è bastato un lavaggio di poche ore per ripulire tutto alla perfezione.

Se invece è la copia (Jinhao o chi per essa), immagino abbia il suo converter. Anche in questo caso una bella lavata dovrebbe risolvere.

In entrambi i casi, e anche con la Pelikan, prima di passare ad eventuali smontaggi seguirei il consiglio di Piccardi, cioè di seguire il wiki passo passo.
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Messaggio da Esme »

sansenri ha scritto: lunedì 25 ottobre 2021, 22:23 certo che sì che funziona, dal punto di vista chimico-fisico l'agitazione influenza la velocità di reazione (ed infatti viene usata in chimica) anche se qui si tratta solo di sciogliere eventuale inchiostro seccato...
Beh, modo pedante ON.

La pulizia di una stilografica in cui si è seccato l'inchiostro è una cosa un pochino differente.
L'azione di agitazione in questo caso agirebbe quasi solo sulle parti esterne e, nell'ipotesi specifica, solo su pennino e sulla fine alimentatore.
Ma allora avrebbe già risolto lasciandola sotto il flusso del rubinetto come ha giustamente fatto all'inizio, chè di agitazione ne produce un bel po', e senza rischiare i danni che uno shakeraggio potrebbe di sicuro portare (tra cui la fantastica ipotesi che la penna sfugga di mano e finisca a sfracellarsi sul pavimento).
Ovviamente, invece, il problema è più all'interno, nel complesso sistema dell'alimentatore, e bisogna fare in modo che l'acqua riesca a penetrare tutti i canali e a sciogliere i residui secchi.
Ecco il perché dell'ammollo, dove entra in gioco anche la capillarità.
Ecco il perchè della cartuccia caricata con un po' di sapone, che sfrutta anche la gravità.
Ecco perchè, nei casi più compromessi, l'utilizzo della peretta e della lavatrice (non quella ad ultrasuoni! quella di Ottorino), dove si sfrutta la pressione.

Certo, tutti noi, immagino, abbiamo aiutato l'ammollo andando ogni tanto a rigirare un po' la paziente come fosse un cucchiaino. Più che altro per goderci lo spettacolo dell'inchiostro che fila nell'acqua, e sicuramente con molta delicatezza.
Ma chiunque abbia avuto a che fare con una penna molto incrostata sa bene che solo la pazienza di bagni lunghi e flussi di risciacquo lenti riescono veramente a fare pulizia.

Che poi, a voler fare in fretta, a sto punto si smontano alimentatore e pennino e su spazzola il tutto.

Modo pedante OFF.

Era giusto per specificare un po' quei motivi tecnici famosi.
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Messaggio da Magica03 »

Esme ha scritto: lunedì 25 ottobre 2021, 22:43 La rosa è una Pelikan twist e la bruna una Lamy Safari, a meno che, rifacendomi a quello che avevi scritto in presentazione, non siano delle copie, non riesco a vedere se c'è il marchio.
La Pelikan non la conosco, ma se l'altra è una Safari è un'ottima penna, la plastica molto buona e resistente, il gruppo di scrittura un muletto.
Sempre se è una Safari originale, non dovresti avere problemi con le cartucce perchè la Lamy per le scolastiche adotta il comodissimo sistema di autoforatura. Inserisci nel giusto verso la cartuccia (lunga e proprietaria) nel fusto, avviti e scatta l'"autoclick". Se è con lei che la cartuccia non si è forata, è un caso poco frequente.

La Safari normalmente ha un flusso piuttosto bagnato, anche con pennino EF. Se è lei che fa le bizze, con un po' di ammollo dovrebbe tornare velocemente a scrivere come si deve, perché macina veramente di tutto. Mio figlio aveva combinato un pasticcio con la sua, facendo fuoriuscire molto inchiostro e lasciandolo seccare, ma è bastato un lavaggio di poche ore per ripulire tutto alla perfezione.

Se invece è la copia (Jinhao o chi per essa), immagino abbia il suo converter. Anche in questo caso una bella lavata dovrebbe risolvere.

In entrambi i casi, e anche con la Pelikan, prima di passare ad eventuali smontaggi seguirei il consiglio di Piccardi, cioè di seguire il wiki passo passo.
La rosa è una Pelikan vera ma la plastica del cappuccio è scheggiata e molto delicata(ci sono molti punti in cui la plastica si è rotta e tenuta insieme con lo scoch) mentre la Lamy è falsa(la uso soprattutto con il converter perché non riesce a rompere le cartucce che mi hanno venduto insieme
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Messaggio da Esme »

Ok, in effetti riguardando la foto la crepa sul cappuccio si vede.
Eventualmente, sempre sul wiki, c'è un tutorial su come fare un restauro con la colla tipo attack. Essendo un cappuccio ha bisogno di un rinforzo interno di cerchiatura, anche su questo il forum riporta molti esempi.
Se per caso ti vuoi cimentare, puoi aprire un post apposta e sicuramente ti verranno dati ottimi consigli. Potrebbe essere un buon allenamento e se il risultato non fosse perfetto il danno non sarebbe grave.
I materiali necessari sono tutti reperibili in un super (colla, stuzzicadenti, lime lucidanti per unghie, cartavelina).

Il clone Lamy a questo punto immagino essere quello il cui converter sembra fare le bizze. Suppongo anche che in precedenza tu abbia usato le cartucce e che solo ora tu abbia provato il convert.
Se è così, puó allora aver maggior peso l'ipotesi che, oltre all'inchiostro secco, sia anche il converter che ha bisogno di una sgrassata. Puó sembrare un controsenso se è nuovo, ma capita spesso, soprattutto con penne per cui non esiste controllo qualità e rodaggio.

Quindi, riassumendo, caricalo ad acqua e una goccia di detersivo per piatti (puoi metterla con uno stuzzicadenti). In questo caso una leggera shakerata ci sta 😁.
Poi lo rimetti sulla penna e spingi fuori l'acqua. Probabilmente è un convert a vite, quindi non si ottiene moltissima pressione, però va già bene. Magari lo rifai un paio di volte, sicuramente devi poi sciacquarla con sola acqua ripetendo il processo.
Il sapone pulisce le superfici interne del converter e le rende più bagnabili, evitando l'effetto di "aggrappaggio" del liquido sulle pareti.
A questo punto fai la prova che ti dicevo con il convert pieno di acqua e il pennino appoggiato a testa in giù su della carta scottex, solo la punta. Se è tutto a posto, la carta inizia a bagnarsi e il flusso non si ferma. Contemporaneamente, e questo è un test importante, devi vedere salire delle piccole bollicine nel convert, con ritmo costante.
Se le bollicine ci sono, dovrebbe essere tutto ok e puoi ricaricarla.
Se invece le bollicine non ci sono o compaiono con ritmo molto incostante vuol dire che c'è ancora dell'intasamento, e allora l'ammollo prolungato è necessario.

Do per scontato che precedentemente la penna scrivesse come si deve, se non è così, e con le cinesi capita spesso, i problemi possono essere altri.
Sulle cartucce hai perfettamente ragione a metterle da parte: le penne cinesi teoricamente hanno l'attacco standard, ma in realtà danno quasi sempre problemi. Il loro convert invece funziona piuttosto bene.
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Messaggio da Magica03 »

Esme ha scritto: martedì 26 ottobre 2021, 12:26 Ok, in effetti riguardando la foto la crepa sul cappuccio si vede.
Eventualmente, sempre sul wiki, c'è un tutorial su come fare un restauro con la colla tipo attack. Essendo un cappuccio ha bisogno di un rinforzo interno di cerchiatura, anche su questo il forum riporta molti esempi.
Se per caso ti vuoi cimentare, puoi aprire un post apposta e sicuramente ti verranno dati ottimi consigli. Potrebbe essere un buon allenamento e se il risultato non fosse perfetto il danno non sarebbe grave.
I materiali necessari sono tutti reperibili in un super (colla, stuzzicadenti, lime lucidanti per unghie, cartavelina).

Il clone Lamy a questo punto immagino essere quello il cui converter sembra fare le bizze. Suppongo anche che in precedenza tu abbia usato le cartucce e che solo ora tu abbia provato il convert.
Se è così, puó allora aver maggior peso l'ipotesi che, oltre all'inchiostro secco, sia anche il converter che ha bisogno di una sgrassata. Puó sembrare un controsenso se è nuovo, ma capita spesso, soprattutto con penne per cui non esiste controllo qualità e rodaggio.

Quindi, riassumendo, caricalo ad acqua e una goccia di detersivo per piatti (puoi metterla con uno stuzzicadenti). In questo caso una leggera shakerata ci sta 😁.
Poi lo rimetti sulla penna e spingi fuori l'acqua. Probabilmente è un convert a vite, quindi non si ottiene moltissima pressione, però va già bene. Magari lo rifai un paio di volte, sicuramente devi poi sciacquarla con sola acqua ripetendo il processo.
Il sapone pulisce le superfici interne del converter e le rende più bagnabili, evitando l'effetto di "aggrappaggio" del liquido sulle pareti.
A questo punto fai la prova che ti dicevo con il convert pieno di acqua e il pennino appoggiato a testa in giù su della carta scottex, solo la punta. Se è tutto a posto, la carta inizia a bagnarsi e il flusso non si ferma. Contemporaneamente, e questo è un test importante, devi vedere salire delle piccole bollicine nel convert, con ritmo costante.
Se le bollicine ci sono, dovrebbe essere tutto ok e puoi ricaricarla.
Se invece le bollicine non ci sono o compaiono con ritmo molto incostante vuol dire che c'è ancora dell'intasamento, e allora l'ammollo prolungato è necessario.

Do per scontato che precedentemente la penna scrivesse come si deve, se non è così, e con le cinesi capita spesso, i problemi possono essere altri.
Sulle cartucce hai perfettamente ragione a metterle da parte: le penne cinesi teoricamente hanno l'attacco standard, ma in realtà danno quasi sempre problemi. Il loro convert invece funziona piuttosto bene.
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Messaggio da Automedonte »

Esme ha scritto: martedì 26 ottobre 2021, 12:26 Ok, in effetti riguardando la foto la crepa sul cappuccio si vede.
Eventualmente, sempre sul wiki, c'è un tutorial su come fare un restauro con la colla tipo attack. Essendo un cappuccio ha bisogno di un rinforzo interno di cerchiatura, anche su questo il forum riporta molti esempi.
Se per caso ti vuoi cimentare, puoi aprire un post apposta e sicuramente ti verranno dati ottimi consigli. Potrebbe essere un buon allenamento e se il risultato non fosse perfetto il danno non sarebbe grave.
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non è che spende più di colla e cerchiatura che a comprare la penna nuova?

Se poi lo si fa per soddisfazione allora va bene :thumbup:
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Ma no, dai, di attack mica ce ne vanno ettolitri e la cerchiatura la si puó fare dall'interno con la carta velina. 🙂
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Messaggio da sansenri »

Esme ha scritto: lunedì 25 ottobre 2021, 23:15
sansenri ha scritto: lunedì 25 ottobre 2021, 22:23 certo che sì che funziona, dal punto di vista chimico-fisico l'agitazione influenza la velocità di reazione (ed infatti viene usata in chimica) anche se qui si tratta solo di sciogliere eventuale inchiostro seccato...
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Ma allora avrebbe già risolto lasciandola sotto il flusso del rubinetto come ha giustamente fatto all'inizio, chè di agitazione ne produce un bel po', e senza rischiare i danni che uno shakeraggio potrebbe di sicuro portare (tra cui la fantastica ipotesi che la penna sfugga di mano e finisca a sfracellarsi sul pavimento).
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Era giusto per specificare un po' quei motivi tecnici famosi.
dipende, se immergi tutta la penna, concordo che tanto vale aver pazienza...
se immergi solo il pennino (magari separato dalla penna) può avere un senso l'agitazione (moderata).
Comunque ovviamente intendevo ribadire principalmente che il concetto sottostante non è sbagliato (rincuorando la nostra amica che ha temuto di aver detto una sciocchezza) poi dipende come lo applichi (il forum per fortuna è pieno di consigli sul "come") :) .
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Messaggio da piccardi »

sansenri ha scritto: lunedì 25 ottobre 2021, 22:23 (Le lavatrici ad ultrasuoni funzionano esattamente su questo concetto producendo vibrazioni ad alta frequenza all'interno del liquido, che sostanzialmente agitano, ottenendo un effetto pulente...)
No, gli ultrasuoni causano qualcosa di molto più violento (bolle di cavitazione), consiglio di leggere bene la spiegazione sul wiki, e le motivazioni per cui non è in genere il caso di usarle se non come ultimo tentativo.

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Ho risolto il problema, era l'inchiostro troppo vecchio che scendeva a fatica. Cambiandolo con un altro si è risolto il problema
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Bene, fa piacere che tu abbia risolto.
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