LA PRIMA STILOGRAFICA DA COMPRARE

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RiAff
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Messaggio da RiAff »

FinancialAdvisor ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 14:48 La possibilità accettare delle cartucce universali, rispetto alle proprietarie Lamy,
credo sia indiscutibilmente un punto a favore della Faber-Castell,
sia per il principiante, sia per chi voglia una stilografica da battaglia da portare in giro senza problemi.
L'impugnatura é invece un fattore soggettivo e costituisce una vexata quaestio per entrambi i modelli:
chi é allergico a quella triangolare della Safari, chi trova scivolosa quella della Loom.
Anche il peso delle due penne é molto diverso; più pesante la Loom in metallo, più leggera la Safari in plastica:
anche questo un fattore di preferenze personali (la Faber-Castell a me trasmette una sensazione di qualità maggiore).
L'estetica é un'altro fattore soggettivo: io preferisco la Loom, ma il minimalismo Bauhaus della Safari ha i propri sostenitori.
Non ho pregiudizi nel portare a lavoro penne low cost, ma mentre la Loom non mi é mai sembrata fuori luogo, la Safari sì.
Il pezzo forte delle due penne sono i pennini ed il controllo qualità: é importante sapere che tutte le Lamy (ad esclusione della 2000) e tutte le Faber-Castell montano il medesimo pennino...
Concordo su tutto, belle parole, specificando che, in effetti, il pennino montato sulla Loom Metallic (il migliore) non è lo stesso montato sulle stilografiche più economiche della Faber Castell...
Mi piacerebbe avere, invece, conferme sulla LAMY AION se è paragonabile come sensazione di scrittura alla Faber Castell Loom oppure è tutt'altra cosa...
Avendo la LAMY 2000 comincerò a provare a mettere a confronto i vari tipi di sistemi di scrittura.
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Messaggio da FinancialAdvisor »

Mi sono espresso in maniera poco chiara:
scrivendo che "dai 20 euro in su avrò materiali migliori ed estetiche più ricercate ma la qualità di scrittura sarà sostanzialmente identica"
intendevo proprio dire che i modelli Faber-Castell di prezzo superiore (Ambition, e-motion, Ondoro) montano il medesimo pennino della Loom.
Sono a conoscenza del fatto che i modelli più economici (Grip etc.) montano un pennino differente.
Rettifico il fatto che la Faber-Castell Loom sia Made in Germany, poiché non é riportato da alcuna parte.

Purtroppo la mia esperienza con la Waterman Graduate non coincide con la vostra, sarò stato sfortunato.
Nella mia al posto del pennino hanno montato un chiodo che per scrivere ha bisogno di una leggerissima pressione,
quasi inavvertibile per dei veloci appunti ma che per sessioni di scrittura appena più lunghe stanca la mano.
L'esperienza di scrittura ed il comfort, nel mio caso, non sono nemmeno lontanamente paragonabili
a quelli della pur più pesante Loom (23,1gr vs 11,7gr senza cappuccio).
Ad un'estetica generale ed a una sezione dalle fogge ben più tradizionali
fa da contraltare la plastica di quest'ultima dall'aspetto visuale e dalla sensazione tattile
che fanno apparire quella della Safari paragonabile alla "pregiata resina" Montblanc.
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Esme
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Messaggio da Esme »

Mi trovo molto d'accordo con quello che scrive Monet.

La mia prima stilografica, regalo per la cresima a 11 anni, è stata la mia "signorina tu mi stufi", cioè l'Aurora 98.
Che è stata il motivo per cui per decenni ho odiato le stilografiche: cartucce introvabili dalle mie parti, con il semplice pelikan in boccetta si impiantava ogni due per tre, il pennino tanto decantato da chi me l'aveva regalata aveva in realtà problemi.
Non esisteva questo forum a cui rivolgersi, nè qualcuno di esperto a guidarmi.
Adesso che so come trattarla le sono molto affezionata.

Mio figlio a 9 anni mi ha chiesto una stilografica. Ne voleva una in legno di bamboo o "stile inglese", oppure una con un drago... 😅
Ha ricevuto prima la Lamy abc, poi la Safari Umbra e ha potuto così scoprire il bello dello scrivere con la stilografica risparmiandosi i problemi.
Adesso, a 12 anni, e con altre stilografiche scolastiche in suo possesso, fa la corte alle mie vecchiette e sa esattamente cosa preferisce. E ambisce a una Meisterstück!

Il marito, invece, dato che dimenticherebbe in giro anche la testa, non vuole penne impegnative. Usava le usa e getta, gli ho regalato due belle Pilot metropolitan ed è il massimo che si fidi a mettere in borsa.

Quindi alla fine la penna ideale per iniziare è quella che scrive senza storie e che ci fa piacere usare.
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Messaggio da FinancialAdvisor »

Racconto la mia esperienza, molto simile.

Liceale, più di 30 anni fa, affascinato dalla stilografica ma volendo spendere poco,
acquistai, presso una nota catena di prodotti per ufficio, una Parker Jotter di cui possedevo l'omologa sfera.
Una volta esaurita la cartuccia in dotazione mi recai presso la cartoleria più vicina ed acquistai una maxi confezione
di convenientissime cartucce internazionali di un simil 4001 Royal Blue. Sconcertato, mi accorsi che non andavano bene.
Oltre a constatare che le Parker proprietarie costavano ben di più e che dovevo andare a comprarle più lontano,
la Jotter si impuntava, non aveva la scorrevolezza che mi sarei aspettato e spesso proprio non voleva saperne di scrivere.

La stilografica cadde nel dimenticatoio per qualche tempo sino al rinvenimento, nello studio di mio nonno, di una Auretta,
mai utilizzato regalo risalente a qualche decennio prima da parte dei sottoposti dell'ufficio di cui era direttore,
dalla pacchianissima finitura Full Gold...
Anche in questo caso, con mio sommo sgomento, le cartucce acquistate prima in cartoleria non andavano bene.
Quelle proprietarie Aurora, trovate dopo ardua ricerca, mi fecero sembrare le Parker Quink estremamente economiche.
Il pennino era anch'esso un chiodo e la scrittura non molto scorrevole.
Superato l'imbarazzo di far convivere Timberland, Levi's 501 e maglietta Stone Island con quella penna da pappone,
decisi di portarla per qualche tempo con me a scuola, sin quando le sue sembianze da lingotto non la fecero sparire.

Per diversi anni il capitolo stilografiche verrà abbandonato,
in favore dei cari ma scorrevolissimi e reperibilissimi roller Pilot V5.
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

FinancialAdvisor ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 16:29 Rettifico il fatto che la Faber-Castell Loom sia Made in Germany, poiché non é riportato da alcuna parte.
Si, è made in China, come indicato, ben nascosto, sotto il fermaglio. Non cambia niente per me, è Faber Castell a metterci la faccia, e tanto mi basta.
FinancialAdvisor ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 16:29 Purtroppo la mia esperienza con la Waterman Graduate non coincide con la vostra, sarò stato sfortunato.
Ecco, questo è esattamente ciò a cui alludevo quando parlavo di "forbice di standard qualitativo" e "risposta soggettiva in base al modo di utilizzo". Le mie non hanno bisogno di pressione e scrivono benissimo sotto il loro peso. La tua, avendo probabilmente i rebbi troppo serrati (nel lecito della forbice) ha bisogno di pressione, e quindi non va bene. Tuttavia, un'amica che ha l'abitudine di premere durante la scrittura neanche ci farebbe caso, e troverebbe probabilmente il tuo esemplare migliore di quanto non sia in realtà.
:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da francoiacc »

Mah! Io ho serie difficoltà a capire il senso di questa discussione, e non è la prima su questo tema. Per me non esiste la prima stilografica da comprare. Se ho una mano grande una M200 è una penna sbagliata. Se ho una mano grande e soldi da spendere la mia prima penna stilografica potrebbe essere tranquillamente una 149 o una Pelikan 1000. Io trovo ottima la ipsilon, ma è la prima penne da comprare? No se non sono più uno studente e mi avvicino a questo mondo a 50 anni suonati.

La Loom per me ha un difetto poco perdonabile, la sezione convessa, per chi come me ha le mani che tendono a sudare quando scrive, dopo un po’ diventa scomoda. Sicuramente scrive bene, ma non è l’unica.
"E' sempre meglio vivere di rimorsi che di rimpianti"
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Messaggio da cinturino »

Non mi piacciono le penne in metallo e non mi piacciono le penne di foggia "moderna" ... morale ... ho acquistato la Loom ... perché l'ho vista ... e sono rimasto colpito ... un'estetica molto riuscita ed una qualità appagante ... cappuccio verde - pennino M .... dimenticavo .... scrive molto bene ...
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Messaggio da Bons »

cinturino ha scritto: martedì 27 luglio 2021, 14:07 Non mi piacciono le penne in metallo e non mi piacciono le penne di foggia "moderna" ... morale ... ho acquistato la Loom ... perché l'ho vista ... e sono rimasto colpito ... un'estetica molto riuscita ed una qualità appagante ... cappuccio verde - pennino M .... dimenticavo .... scrive molto bene ...
*hic* cintur*hic*no, *hic*, a leggere *hic* tutt*hic* 'st*hic* punt*hic* di sospens*hic*one m'è venuto *hic* il sing*hic*ozzo. *hic*hic*
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Messaggio da cinturino »

l'ho fatto apposta .. . ( se sapessi come si fa metterei la faccina sorridente)
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balthazar
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Messaggio da balthazar »

cinturino ha scritto: martedì 27 luglio 2021, 18:54 l'ho fatto apposta .. . ( se sapessi come si fa metterei la faccina sorridente)
si fa così :D - :lol:
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Automedonte
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Messaggio da Automedonte »

Penso sia molto difficile definire in modo univoco la miglior stilografica per iniziare, troppe le variabili in gioco.

Innanzi tutto dipende dall’età del soggetto, un bambino, un ragazzo ed un adulto hanno esigenze, disponibilità e gusti diversi.

Dipende dall’uso che se ne vuol fare, a casa/ufficio o portandola in giro.

Dalla dimensione della mano di chi scrive come detto da Francesco.

Infine dal motivo per cui ci si avvicina a questo strumento, puro piacere del sistema di scrittura ovvero per avere una penna che appaghi anche la vista.

Io la Safari l’ho comprata, è durata una ricarica e poi l’ho accantonata alla ricerca di qualcosa di diverso. :D
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Messaggio da Iridium »

Ciao, la mia prima penna è stata una Lamy Safari, e poco dopo acquistai una Pelikan M200 e una Faber Castell basic e più in là una TWSBI Eco. La Pelikan la uso quasi tutti i giorni, la TWSBI in maniera discontinua mentre le altre no, la Lamy semplicemente perché è brutta e la Faber Castell perché pesante e non è scattato il feeling. Tutte però scrivono in maniera eccellente, ma se tornassi indietro, con il senno di poi, andrei direttamente di Pelikan M200 o di Platinum 3776 o di Pilot Custom 74. Se invece dovessi consigliare una prima penna a basso budget sarebbero la Platinum Palisir, la Pilot Metropolitan o una TWSBI Eco.
Saluti :wave:

P.S. la TWSBI l’hanno usata i miei figli per un bel periodo e ha preso due cadute e un brutto incidente (è stata volontariamente lanciata a metri di distanza atterrando sulla ceramica :? ) e ovviamente ne porta i segni sul cappuccio e nel fusto ma continua a fare il suo lavoro in maniera egregia senza perdite o trafilaggi.
Fabio

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Messaggio da Bons »

cinturino ha scritto: martedì 27 luglio 2021, 18:54 l'ho fatto apposta .. .
D*ich*pettoso *hic*hic*
balthazar ha scritto: martedì 27 luglio 2021, 19:37
cinturino ha scritto: martedì 27 luglio 2021, 18:54 l'ho fatto apposta .. . ( se sapessi come si fa metterei la faccina sorridente)
si fa così :D - :lol:
S *ich* proprio cos*ich*. 😅
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A Casirati
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Messaggio da A Casirati »

Il tema è interessante, ma, a mio modo di vedere, eccessivamente vasto.
Ad esempio: come fare un confronto fra stilografiche vintage (di quale epoca, poi? fra le penne degli anni 1900 - 1920 e quelle degli anni 1950, ad esempio, le differenze sono abissali) e penne moderne? E come paragonare penne di prezzi completamente diversi, a parità di qualità di scrittura?
Limitandomi strettamente alla domanda, e ritenendo che quale prima stilografica sia meglio pensare ad una penna moderna, mi sbilancio per un'Aurora Ipsilon: perfetta scrittrice, pratica come si conviene per un primo acquisto (cioè in mancanza d'esperienza con le stilografiche), di prezzo medio-basso e d'estetica piacevole, elegante ed almeno in parte originale, facile nella scrittura, adatta ad ogni occasione e capace d'un ottimo servizio per decenni.
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Messaggio da sansenri »

Monet63 ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 0:14
sansenri ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 23:35 Seppure sia vero che penne economiche non malvage se ne trovano in giro, io resto del mio parere (già espresso in altra occasione) che potendo, se dovessi raccomandare una prima penna (seria, non così per provare...) a qualcuno oggi, io non scenderei sotto una Pelikan M200.
Io dico sempre che esistono moltissime penne entro i 50 euro che sono impeccabili e fatte benissimo (e molte le ho), quindi di primo acchito mi verrebbe da dire che non sono d'accordo. Poi, però, mi rendo conto che quando ho deciso di prendere una (ennesima) penna seria, a cartuccia, che andasse come dico io con uno dei miei neri preferiti (il Pelikan 4001), ho scelto una P200.
Quindi meglio tacere e passare inosservati. :mrgreen:
non è questione di tacere, molto spesso chi un poco "se ne intende" - per acquisita esperienza - sa vedere i pregi in penne anche di qualità inferiore, e le piccole magagnette non preoccupano perchè spesso basta appena un briciolo di manualità per rimettere in sesto una penna che per un neofita sarebbe una sonora delusione...

Per questo suggerisco alla prima penna di mirare un po' più in alto. Quando hai usato una M200 (o P200) hai poi un solido metro di paragone per capire quando una penna economica è miracolosamente buona (e succede) o è un catorcio che ti vergogni pure a regalarla...
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