LA PRIMA STILOGRAFICA DA COMPRARE

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RiAff
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Messaggio da RiAff »

Se ne dicono tante di stupidaggini, l'importante è non prendersi sul serio, tenendo conto che ognuno possiede la propria opinione e che il gusto estetico è del tutto personale, eppure, nonostante l'aver compreso che possiamo passare ore a parlare e discutere delle nostre passioni, l'importante è che ognuno di noi si faccia la sua idea, senza gravare sulla coscienza altrui.
Questa premessa è assai importante quando si affronta un tema così semplice e complesso, così delicato e robusto nello stesso tempo, come dire quale è la miglior stilografica al mondo attualmente in produzione?
Allora cerchiamo di applicare un sistema democratico, ad esempio affidiamoci alla maggioranza e con molta umiltà, veramente tanta e garbato gusto, guardiamo cosa dice un sondaggio pubblicato su questo forum:

La migliore penna economica per cominciare:
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E' dal 2014 che questo "referendum", con i suoi oltre 320 messaggi e le tantissime visualizzazioni, ci fa comprendere immediatamente da dove partire.
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Non perdiamo altro tempo, non cincischiamo e diciamo subito che la LAMY SAFARI VISTA risulta con il suo 43% di preferenze si pone al primo posto assoluto.

Tutto il resto sta parecchio indietro:

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Le cinesi Jinhao X-450/X-750 al 2%

Lette queste cifre, ci dovremmo adeguare al parere della maggioranza, se non fosse che la vita è strana. Stiamo parlando di stilografiche in plastica, spesso ottime marche, tutte economiche. Chiaramente non si consiglia una vintage, che potrebbe rivelare sorprese piacevoli o spiacevoli, e questo è comprensibile.
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Inoltre c'è un 6% di stilografiche varie, dove possiamo immaginare ci siano celate anche le Sheaffer, la Caran d'Ache 849 (dal costo non particolarmente economico) e la FABER CASTELL LOOM METALLIC
LOOM.jpg

La FABER CASTELL LOOM METALLIC possiede un pennino che pattina sul ghiaccio, la sua robustezza la porta ad essere una stilografica di sostanza (pesante), la sua forma innovativa (convessa) non piace da un punto di vista estetico, non è bastata fare l'impugnatura satinata per i modelli di gamma più alta (comunque ci sono persone a cui sudano le mani), teniamo anche conto che è sorprendente come un'azienda tedesca specializzata in matite, sia poi riuscita a fare un prodotto che monta un pennino decisamente corroborante e così burroso.
La consiglieresti come prima penna? Su Amazon l'ho trovata a prezzi inferiori alla LAMY SAFARI, io non so dire se sia adatta come prima penna o come seconda, ma prima o poi, comunque, andrebbe provata... ma poi ti rendi conto che tutte le stilografiche sono come i grandi amori, passioni che nascono improvvise, che si reprimono, che si esaltano, che diventano instabili, prolifici, instancabili, nessuno ci può mettere bocca e allora è giunto il mio momento di tacere...

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Riccardo Affinati

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Messaggio da Tribbo »

Interessante post Riccardo

Devo dire che agli inizi del mio interesse per le stilografiche, anche io ho comprato una bella Lamy Safari Umbro

Per me però non si e’ rivelata una buona scelta, perché il suo tratto corposo nonostante il dichiarato EF del pennino, mi aveva un poco scoraggiato…. Per quel poco che scrivevo tendevo ad usare delle penne gel dal tratto fino e passare ad una Pelikan prima ed ad una Lamy dopo mi aveva posto seri dubbi sulla mia capacità di poter mai usare una stilografica ..

A distanza di tempo però potrei rivalutarla, in quanto piano piano mi sono abituato alla maggiore corposita che in genere hanno le stilografiche e ho cambiato di conseguenza la mia grafia, che ora mi sembra sicuramente più gradevole di prima.
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Messaggio da maylota »

Sarebbe da fare la controprova: quanti degli appassionati del forum hanno avuto una Lamy Safari come prima penna...in fondo è 40 anni che gira :angel:
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

RiAff ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 13:31 Chiaramente non si consiglia una vintage, che potrebbe rivelare sorprese piacevoli o spiacevoli, e questo è comprensibile.
Anche perché la prima stilografica deve essere facilmente raggiungibile, e quindi la compri in cartoleria o sul web. Non è che te ne vai in giro per Pen Show a cercarla, quello viene dopo se ti appassioni. Il discorso della prima penna, tralasciando del tutto marche e modelli, è molto semplice. Noi, ovviamente, tendiamo a valutare con le nostre nozioni e con la nostra passione, ma la scelta della prima stilografica passa prima di tutto per la facilità di acquisto, o per il rispolverare un dono di qualche anno prima.
La differenza di opininioni circa i vari modelli è, invece, da ricercare sia in una certa forbice di standard qualitativo, sia in una risposta personale in base al modo di utilizzo (esempio, se impugno male molte penne scriveranno male, ma la colpa è mia). L'opinione di ognuno, quindi, anche se riguardante molti esemplari, non può essere indicativa, ma per forza di cose soggettiva. Io votai per la Safari: me ne sono passate tra le mani una ventina, nelle varie declinazioni (e una decina le posseggo tutt'ora), ma ho incontrato un solo pennino problematico. Di contro c'è chi ne ha beccate varie che non andavano, e quindi ne parlerà in ben altro tono, ma non è che uno ha ragione e l'altro torto.
La mia prima vera stilografica è stata una scolatica con pennino senza iridio (punta ritorta) e caricamento a siringa, in una plastica ignobile che si fessurava; erano i primissimi anni 70, e la Safari ancora non esisteva. Quando ebbi i soldi mi comprai una Pelikan a cartuccia alla cartoleria sotto casa. La prima stilografica di pregio mi fu regalata in occasione della prima comunione: una Waterman CF Chrome-Plated moirée, che usai moltissimi anni come unico strumento di scrittura.
:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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Messaggio da Bons »

RiAff ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 13:31 Se ne dicono tante di stupidaggini, l'importante è non prendersi sul serio, tenendo conto che ognuno possiede la propria opinione e che il gusto estetico è del tutto personale, eppure, nonostante l'aver compreso che possiamo passare ore a parlare e discutere delle nostre passioni, l'importante è che ognuno di noi si faccia la sua idea, senza gravare sulla coscienza altrui.
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E' dal 2014 che questo "referendum", con i suoi oltre 320 messaggi e le tantissime visualizzazioni, ci fa comprendere immediatamente da dove partire.

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Lette queste cifre, ci dovremmo adeguare al parere della maggioranza, se non fosse che la vita è strana. Stiamo parlando di stilografiche in plastica, spesso ottime marche, tutte economiche. Chiaramente non si consiglia una vintage, che potrebbe rivelare sorprese piacevoli o spiacevoli, e questo è comprensibile.

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Inoltre c'è un 6% di stilografiche varie, dove possiamo immaginare ci siano celate anche le Sheaffer, la Caran d'Ache 849 (dal costo non particolarmente economico) e la FABER CASTELL LOOM METALLIC

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La FABER CASTELL LOOM METALLIC possiede un pennino che pattina sul ghiaccio, la sua robustezza la porta ad essere una stilografica di sostanza (pesante), la sua forma innovativa (convessa) non piace da un punto di vista estetico, non è bastata fare l'impugnatura satinata per i modelli di gamma più alta (comunque ci sono persone a cui sudano le mani), teniamo anche conto che è sorprendente come un'azienda tedesca specializzata in matite, sia poi riuscita a fare un prodotto che monta un pennino decisamente corroborante e così burroso.
La consiglieresti come prima penna? Su Amazon l'ho trovata a prezzi inferiori alla LAMY SAFARI, io non so dire se sia adatta come prima penna o come seconda, ma prima o poi, comunque, andrebbe provata... ma poi ti rendi conto che tutte le stilografiche sono come i grandi amori, passioni che nascono improvvise, che si reprimono, che si esaltano, che diventano instabili, prolifici, instancabili, nessuno ci può mettere bocca e allora è giunto il mio momento di tacere...

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Boh?
Prima stilografica? Per chi?

Il sondaggio che richiami dà come vincitore un gruppo di penne Lamy (non solo la Safari e non specificatamente la Vista che ne è la versione trasparente) con caratteristiche molto, estremamente, diverse.
La Safari potrei consigliarla a tanti ma la ABC è pensata per i bambini.

E al preside del liceo multidisciplinare "Bons" potrei mai consigliare una delle tre? Non credo.
E al vescovo? A be' quei tipi aspettano che gli vengano regalate, possibilmente in oro massiccio.

Hai poi accennato, al volo, al resto della classifica per planare su Caran d'Ache e soffermarti sulla Loom.
La prima è una pennuccia, credo ormai prodotta in Cina, che non ha nulla a che fare con la qualità dei prodotti di alcuni decenni fa, di cui paghi il logo.
Faber-Castell, che ha avuto la sua parte nella storia della stilografica, soprattutto con l'acquisizione di Osmia, monta sulle sue stilografiche pennini Bock.
Non ho capito perché tu abbia proposto la Loom che poi affermi non essere da consigliare come prima ma forse meglio come seconda o terza o anche prima o poi.
levodi
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Messaggio da levodi »

le mie prime penne sono state tutte vintage comprate nei mercatini, cominciando con parker e pelikan, ora mi sto avvicinando un po' al mondo del contemporaneo, ma non trovo soddisfazione.

p.s. lo stesso vale per gli orologi.
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RiAff
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Messaggio da RiAff »

levodi ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 16:24 le mie prime penne sono state tutte vintage comprate nei mercatini...
:clap: :clap: :clap:
sansenri
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Messaggio da sansenri »

Monet63 ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 14:37
RiAff ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 13:31 Chiaramente non si consiglia una vintage, che potrebbe rivelare sorprese piacevoli o spiacevoli, e questo è comprensibile.
Anche perché la prima stilografica deve essere facilmente raggiungibile, e quindi la compri in cartoleria o sul web. Non è che te ne vai in giro per Pen Show a cercarla, quello viene dopo se ti appassioni. Il discorso della prima penna, tralasciando del tutto marche e modelli, è molto semplice. Noi, ovviamente, tendiamo a valutare con le nostre nozioni e con la nostra passione, ma la scelta della prima stilografica passa prima di tutto per la facilità di acquisto, o per il rispolverare un dono di qualche anno prima.
La differenza di opininioni circa i vari modelli è, invece, da ricercare sia in una certa forbice di standard qualitativo, sia in una risposta personale in base al modo di utilizzo (esempio, se impugno male molte penne scriveranno male, ma la colpa è mia). L'opinione di ognuno, quindi, anche se riguardante molti esemplari, non può essere indicativa, ma per forza di cose soggettiva. Io votai per la Safari: me ne sono passate tra le mani una ventina, nelle varie declinazioni (e una decina le posseggo tutt'ora), ma ho incontrato un solo pennino problematico. Di contro c'è chi ne ha beccate varie che non andavano, e quindi ne parlerà in ben altro tono, ma non è che uno ha ragione e l'altro torto.
La mia prima vera stilografica è stata una scolatica con pennino senza iridio (punta ritorta) e caricamento a siringa, in una plastica ignobile che si fessurava; erano i primissimi anni 70, e la Safari ancora non esisteva. Quando ebbi i soldi mi comprai una Pelikan a cartuccia alla cartoleria sotto casa. La prima stilografica di pregio mi fu regalata in occasione della prima comunione: una Waterman CF Chrome-Plated moirée, che usai moltissimi anni come unico strumento di scrittura.
:wave:
Mi ritrovo abbastanza in quanto detto sopra, ma aggiungo che la prima penna ti dà, a mio parere, un imprinting.
Sono stato abbastanza fortunato, ritengo, da bambino avendo ricevuto come prima penna, che mi ha accompagnato durante le elementari, una Pelikan 120. Dopo la 120, quasi tutte le scolastiche economiche le trovavo (ancora ragazzino) non all'altezza. La successiva è stata sempre una Pelikan, a cartuccia, della serie P4..., penna indistruttibile duratami moltissimi anni.
Seppure sia vero che penne economiche non malvage se ne trovano in giro, io resto del mio parere (già espresso in altra occasione) che potendo, se dovessi raccomandare una prima penna (seria, non così per provare...) a qualcuno oggi, io non scenderei sotto una Pelikan M200.
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Messaggio da Monet63 »

sansenri ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 23:35 Seppure sia vero che penne economiche non malvage se ne trovano in giro, io resto del mio parere (già espresso in altra occasione) che potendo, se dovessi raccomandare una prima penna (seria, non così per provare...) a qualcuno oggi, io non scenderei sotto una Pelikan M200.
Io dico sempre che esistono moltissime penne entro i 50 euro che sono impeccabili e fatte benissimo (e molte le ho), quindi di primo acchito mi verrebbe da dire che non sono d'accordo. Poi, però, mi rendo conto che quando ho deciso di prendere una (ennesima) penna seria, a cartuccia, che andasse come dico io con uno dei miei neri preferiti (il Pelikan 4001), ho scelto una P200.
Quindi meglio tacere e passare inosservati. :mrgreen:
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Messaggio da levodi »

sansenri ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 23:35
Monet63 ha scritto: sabato 24 luglio 2021, 14:37
Anche perché la prima stilografica deve essere facilmente raggiungibile, e quindi la compri in cartoleria o sul web. Non è che te ne vai in giro per Pen Show a cercarla, quello viene dopo se ti appassioni. Il discorso della prima penna, tralasciando del tutto marche e modelli, è molto semplice. Noi, ovviamente, tendiamo a valutare con le nostre nozioni e con la nostra passione, ma la scelta della prima stilografica passa prima di tutto per la facilità di acquisto, o per il rispolverare un dono di qualche anno prima.
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La mia prima vera stilografica è stata una scolatica con pennino senza iridio (punta ritorta) e caricamento a siringa, in una plastica ignobile che si fessurava; erano i primissimi anni 70, e la Safari ancora non esisteva. Quando ebbi i soldi mi comprai una Pelikan a cartuccia alla cartoleria sotto casa. La prima stilografica di pregio mi fu regalata in occasione della prima comunione: una Waterman CF Chrome-Plated moirée, che usai moltissimi anni come unico strumento di scrittura.
:wave:
Mi ritrovo abbastanza in quanto detto sopra, ma aggiungo che la prima penna ti dà, a mio parere, un imprinting.
Sono stato abbastanza fortunato, ritengo, da bambino avendo ricevuto come prima penna, che mi ha accompagnato durante le elementari, una Pelikan 120. Dopo la 120, quasi tutte le scolastiche economiche le trovavo (ancora ragazzino) non all'altezza. La successiva è stata sempre una Pelikan, a cartuccia, della serie P4..., penna indistruttibile duratami moltissimi anni.
Seppure sia vero che penne economiche non malvage se ne trovano in giro, io resto del mio parere (già espresso in altra occasione) che potendo, se dovessi raccomandare una prima penna (seria, non così per provare...) a qualcuno oggi, io non scenderei sotto una Pelikan M200.
E' proprio per questo che ho cominciato con le vintage, per poter provare una penna di conclamata qualità ad un prezzo accessibile, concordo con te che gli esempi sopra riportati non soddisfano quello che potrebbe essre il mIo "primo acquisto"c non per snobbismo, ma perchè se avessi cominciato con loro me ne sarei disinnamorato ben presto, ottimi strumenti di scrittura, ma mancanza completa, chiaramente per i miei gusti personali, di feeling, la prima penna che ho regalato è stata una pelikan 150 e come dici tu ero già al limite.
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Messaggio da Monet63 »

levodi ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 11:50 E' proprio per questo che ho cominciato con le vintage
Ma converrai con me che è un approccio atipico.
La realtà è che non esiste una "prima" penna da comprare, come non esiste un "mulo", o una penna per il weekend, o una per Pasqua, etc.
Una penna è una penna; deve piacere, scrivere bene, e basta.
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Messaggio da FinancialAdvisor »

Poiché il titolo del messaggio é: "La prima stilografica da comprare" ritengo che ogni penna sia una potenziale candidata.
Se invece fosse: "Quale stilografica acquistare con 20 euro?", le due penne menzionate
sono universalmente consigliate come la migliore scelta possibile
(che le tedesche, in ogni fascia di prezzo, detengano questo primato, é invece una mia opinione personale).

Possiedo 7 Lamy Safari/Vista/AlStar/Umbra etc. e 3 Faber Castell Loom;
cercherò di distinguere i parametri oggettivi dalle preferenze personali.

La possibilità accettare delle cartucce universali, rispetto alle proprietarie Lamy,
credo sia indiscutibilmente un punto a favore della Faber-Castell,
sia per il principiante, sia per chi voglia una stilografica da battaglia da portare in giro senza problemi.

L'impugnatura é invece un fattore soggettivo e costituisce una vexata quaestio per entrambi i modelli:
chi é allergico a quella triangolare della Safari, chi trova scivolosa quella della Loom.

Anche il peso delle due penne é molto diverso; più pesante la Loom in metallo, più leggera la Safari in plastica:
anche questo un fattore di preferenze personali (la Faber-Castell a me trasmette una sensazione di qualità maggiore).

L'estetica é un'altro fattore soggettivo: io preferisco la Loom, ma il minimalismo Bauhaus della Safari ha i propri sostenitori.
Non ho pregiudizi nel portare a lavoro penne low cost, ma mentre la Loom non mi é mai sembrata fuori luogo, la Safari sì.

Il pezzo forte delle due penne sono i pennini ed il controllo qualità:
é importante sapere che tutte le Lamy (ad esclusione della 2000) e tutte le Faber-Castell montano il medesimo pennino,
quindi dai 20 euro in su avrò materiali migliori ed estetiche più ricercate ma la qualità di scrittura sarà sostanzialmente identica.
La mia esperienza é questa: i tre pennini della Loom hanno un rapporto prezzo qualità eccellente e sono più piacevoli dei Lamy,
un pennino su sette dei Lamy aveva i rebbi troppo vicini, tanto che durante la scrittura era udibile distintamente un click-clack.
La facilità nella sostituzione dei pennini Lamy ed una maggiore varietà di essi (stub 1.1, 1.5, 1.9, LH, etc.),
costituisce invece un punto a favore della Safari.

Soggettivamente preferirei la Loom, oggettivamente mi sentirei di consigliare di non disperdere risorse (tempo e denaro)
in penne cinesi dalla qualità che definire incostante é un eufemismo e dalle estetiche copiate da modelli più prestigiosi;
con 20 euro si possono acquistare dei prodotti Made in Germany dal rapporto prezzo qualità eccellente.
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Monet63 ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 14:21
levodi ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 11:50 E' proprio per questo che ho cominciato con le vintage
Ma converrai con me che è un approccio atipico.
si beh ognuno di noi ha un approccio diverso su ogni cosa se ci pensiamo bene, penne, auto, tipologie di abitazione ecc
Monet63 ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 14:21
La realtà è che non esiste una "prima" penna da comprare, come non esiste un "mulo", o una penna per il weekend, o una per Pasqua, etc.
Una penna è una penna; deve piacere, scrivere bene, e basta.
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Messaggio da lucawm »

Lo so che non è contemplata nel sondaggio, ma anche in generale non è sempre consigliata;
perchè non prendere in considerazione anche una Waterman Graduate?
La mia prima penna.

E' una scolastica a tutti gli effetti, ma è in metallo, cromato. Più bella ed elegante delle tipiche scolastiche/economiche in plastica, parere molto personale. (esclusa la FC Loom, in metallo, che non è proprio una "scolastica")
Costa sulla 20ina d'euro in media, non supera mai i 30. Nulla la scelta del tratto: è otata di un pennino F di serie (io ho sia il F originale che un EF, ma è un'altra storia); per chi arriva dalla sfera l'M è nella maggioranza dei casi sempre troppo grosso.
In più se proprio non dovessero piacere le penne cromate, ci sono le Allure disponibili in più colorazioni.

I pennini di queste penne, ne ho avuta per le mani più d'una, sono buoni. E aggiungo, non pesa molto, si attesta sui 24 grammi, non di più, carica.
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LA PRIMA STILOGRAFICA DA COMPRARE

Messaggio da Monet63 »

FinancialAdvisor ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 14:48 tutte le Faber-Castell montano il medesimo pennino
I gruppi scrittura Faber Castell attuali sono almeno due, forse tre (dovrei controllare, così su due piedi non ricordo), e almeno uno di essi è in comune con modelli economici di altre marche, come Kaweco e Online.
E' vero, tuttavia, che il gruppo (fantastico) della Loom è montato anche su modelli di fascia ben più alta.
lucawm ha scritto: domenica 25 luglio 2021, 15:32 Lo so che non è contemplata nel sondaggio, ma anche in generale non è sempre consigliata;
perchè non prendere in considerazione anche una Waterman Graduate?
La mia prima penna.
Mi vergogno molto, ma di quel modello ne ho comprati ben 7 esemplari (a un prezzo ridicolo, erano in offerta a 6 euro l'una, alcune manco le ho tolte dal blister): 3 chrome e 4 curiosissimi in livrea mimetica. Una Chrome è sempre carica a blu cancellabile e non ha mai visto lavaggio, una "mimetica" vede solo nero, quello che capita come capita. Sono penne fantastiche, anche gli esemplari di fabbricazione più recente, e il pennino fine in acciaio è impeccabile. Io credo che sia poco considerata semplicemente perché mal distribuita: trovare una Loom o una Safari è ben più facile e comune.

:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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