Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Fountain Pen alla caseina quali precauzioni
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Fountain Pen alla caseina quali precauzioni
Ciao a tutti, le penne alla caseina, qualcuno ha esperienza?
Paiono molto belle ma temono fortemente l'umidità e bisogna tenerle lontano dall'acqua.
Per pulirle e mantenerle al meglio, come fare?
Sarebbe interessante anche vederne qualcuna fotografata dei fortunati possessori
Grazie
Fabre2000
Paiono molto belle ma temono fortemente l'umidità e bisogna tenerle lontano dall'acqua.
Per pulirle e mantenerle al meglio, come fare?
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Grazie
Fabre2000
- piccardi
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Fountain Pen alla caseina quali precauzioni
Un panno umido per una strofinata non gli fa nulla, ma cambia poco rispetto ad usarlo asciutto. Ma non vanno assolutamente messe a bagno, si gonfiano e sformano. Per i colori sono analoghi a quelli della celluloide (tanto che una l'ho distrutta perché sembrava una normale celluloide lapislazzulo), non mi paiono affatto più brillanti. Ma il materiale, oltre che igroscopico, è molto più fragile dal punto di vista meccanico. Purtroppo di due che ne avevo, due si sono distrutte, per i suddetti difetti. La prima l'ho detto, la seconda mi si è andata in mille pezzi in mano mentre cercavo di svitare la sezione dal corpo.
Per quel che mi riguarda "mai più e mai poi".
Simone
Per quel che mi riguarda "mai più e mai poi".
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Grazie Simone, quello che volevo sapere prima di avventurarmi in acquisti verso altre amate vintage (in questo caso particolari come materiale).piccardi ha scritto: ↑giovedì 7 settembre 2017, 22:10 Un panno umido per una strofinata non gli fa nulla, ma cambia poco rispetto ad usarlo asciutto. Ma non vanno assolutamente messe a bagno, si gonfiano e sformano. Per i colori sono analoghi a quelli della celluloide (tanto che una l'ho distrutta perché sembrava una normale celluloide lapislazzulo), non mi paiono affatto più brillanti. Ma il materiale, oltre che igroscopico, è molto più fragile dal punto di vista meccanico. Purtroppo di due che ne avevo, due si sono distrutte, per i suddetti difetti. La prima l'ho detto, la seconda mi si è andata in mille pezzi in mano mentre cercavo di svitare la sezione dal corpo.
Per quel che mi riguarda "mai più e mai poi".
Simone
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Fountain Pen alla caseina quali precauzioni
Ciao, io ho 4 penne in caseina, 2 Conway Stewart e 2 Burnham.
Confermo quanto già detto da Simone: un panno umido per la pulizia non fa nulla (ad esempio per pulire l'interno di un cappuccio un po' inchiostrato io uso qualche pezzo di scottex inumidito e alla fine un paio di pezzi asciutti per portare via l'umidità residua).
In genere la parte esterna è lucidata e più resistente di quella interna che è lasciata grezza e più porosa.
Assolutamente da non lasciare in ammollo.
Se bagnata la caseina si corrode proprio (ho una Conway Stewart che ha un paio di segni simili sul tappo), ma anche se lasciata in ambienti umidi assorbe l'umidità e comincia a deteriorarsi, l'effetto che gli inglesi chiamano "Crazying", e non saprei come tradurre in italiano (la caseina "impazzisce"?). E purtroppo una delle Burnham ha qualche segno del genere: si vedono come delle microbolle appena sotto la superficie lucida.
Attualmente le conservo tutte in un cassettino di un portapenne assieme ad una bustina di Silica Gel per assorbire l'umidità (a parte una Burnham che è smontata in attesa di un nuovo sacchetto per l'inchiostro).
Per quanto riguarda i colori, per me una volta lucidate (uso la pasta Iosso) hanno riflessi perlati più profondi della celluloide, i riflessi sembrano avere un effetto 3D all'interno del materiale e a me fanno impazzire. Effetto che non ho visto ad esempio nelle Conway Stewart in celluloide, dove ci sono i riflessi perlati ma sono più "bidimensionali".
Se vuoi qualche foto vedo di farne qualcuna nel weekend
Confermo quanto già detto da Simone: un panno umido per la pulizia non fa nulla (ad esempio per pulire l'interno di un cappuccio un po' inchiostrato io uso qualche pezzo di scottex inumidito e alla fine un paio di pezzi asciutti per portare via l'umidità residua).
In genere la parte esterna è lucidata e più resistente di quella interna che è lasciata grezza e più porosa.
Assolutamente da non lasciare in ammollo.
Se bagnata la caseina si corrode proprio (ho una Conway Stewart che ha un paio di segni simili sul tappo), ma anche se lasciata in ambienti umidi assorbe l'umidità e comincia a deteriorarsi, l'effetto che gli inglesi chiamano "Crazying", e non saprei come tradurre in italiano (la caseina "impazzisce"?). E purtroppo una delle Burnham ha qualche segno del genere: si vedono come delle microbolle appena sotto la superficie lucida.
Attualmente le conservo tutte in un cassettino di un portapenne assieme ad una bustina di Silica Gel per assorbire l'umidità (a parte una Burnham che è smontata in attesa di un nuovo sacchetto per l'inchiostro).
Per quanto riguarda i colori, per me una volta lucidate (uso la pasta Iosso) hanno riflessi perlati più profondi della celluloide, i riflessi sembrano avere un effetto 3D all'interno del materiale e a me fanno impazzire. Effetto che non ho visto ad esempio nelle Conway Stewart in celluloide, dove ci sono i riflessi perlati ma sono più "bidimensionali".
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Matteo
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Purtroppo devo dare ragione a Simone, trovai una Conway Stewart misura lady (74?), pensando che fosse celluloide la tenni in ammollo tutta la notte. La mattina dopo il cappuccio si era gonfiato a dismisura, il corpo si era spaccato in due, solo puntale e pennino si salvarono; capii che non era celluloide, ma caseina. Non seppi capire la differenza e quindi una penna in meno.
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Anche io mi stavo orientando su qualche Burnham, ma ero molto indeciso, proprio per questi motivi, adesso ho decisamente rinviato e mi sono preso una piacevole Esterbrook verde "striato".TeoJ ha scritto: ↑giovedì 7 settembre 2017, 23:02 Ciao, io ho 4 penne in caseina, 2 Conway Stewart e 2 Burnham.
Confermo quanto già detto da Simone: un panno umido per la pulizia non fa nulla (ad esempio per pulire l'interno di un cappuccio un po' inchiostrato io uso qualche pezzo di scottex inumidito e alla fine un paio di pezzi asciutti per portare via l'umidità residua).
In genere la parte esterna è lucidata e più resistente di quella interna che è lasciata grezza e più porosa.
Assolutamente da non lasciare in ammollo.
Se bagnata la caseina si corrode proprio (ho una Conway Stewart che ha un paio di segni simili sul tappo), ma anche se lasciata in ambienti umidi assorbe l'umidità e comincia a deteriorarsi, l'effetto che gli inglesi chiamano "Crazying", e non saprei come tradurre in italiano (la caseina "impazzisce"?). E purtroppo una delle Burnham ha qualche segno del genere: si vedono come delle microbolle appena sotto la superficie lucida.
Attualmente le conservo tutte in un cassettino di un portapenne assieme ad una bustina di Silica Gel per assorbire l'umidità (a parte una Burnham che è smontata in attesa di un nuovo sacchetto per l'inchiostro).
Per quanto riguarda i colori, per me una volta lucidate (uso la pasta Iosso) hanno riflessi perlati più profondi della celluloide, i riflessi sembrano avere un effetto 3D all'interno del materiale e a me fanno impazzire. Effetto che non ho visto ad esempio nelle Conway Stewart in celluloide, dove ci sono i riflessi perlati ma sono più "bidimensionali".
Se vuoi qualche foto vedo di farne qualcuna nel weekend
Grazie, sarebbe bello vedere le fotografie.
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La loro particolarità fa parte del loro fascino...
E poi i colori della caseina, se ben conservata, per me sono un passo oltre la celluloide
E poi i colori della caseina, se ben conservata, per me sono un passo oltre la celluloide
Matteo
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A quanto pare sono stato più fortunato: Conway Stewart 15, lasciata in ammollo per pulirla, pensando fosse celluloide. Si è gonfiata un po', ma non eccessivamente, e lasciandola asciugare lentamente con un giro di scotch attorno al taglio della leva, dove c'era una piccola deformazione, è tornata quasi alle dimensioni e proporzioni originali. Soltanto sotto la ghiera del cappuccio è rimasta deformata, ed ho parzialmente risolto inumidendo leggermente la parte e mettendo un cilindro all'interno in modo che forzasse un pochino e lasciandola asciugare così "in forma". Poi leggera riduzione del gonfiore esterno vicino alla ghiera (che purtroppo è rimasta un pochino larga e si muove ) e del diametro interno dei primi 4/5mm del cappuccio con carte abrasive e lucidatura con pasta Iosso. Il corpo è rimasto impercettibilmente gonfio: la sezione entrava un po' lasca, ma ho risolto con un giro di scotch e adesso entra leggermente forzata, come deve essere. La filettatura forzava un po', risolto ripassandola leggermente con una lima ad ago a triangolo. Il cappuccio si può ancora calzare.fockerwulf ha scritto: ↑venerdì 8 settembre 2017, 0:15 Purtroppo devo dare ragione a Simone, trovai una Conway Stewart misura lady (74?), pensando che fosse celluloide la tenni in ammollo tutta la notte. La mattina dopo il cappuccio si era gonfiato a dismisura, il corpo si era spaccato in due, solo puntale e pennino si salvarono; capii che non era celluloide, ma caseina. Non seppi capire la differenza e quindi una penna in meno.
Insomma sono stato fortunato.
Un paio di cose le ho imparate:
1) Esistono le penne in caseina, cosa che ignoravo;
2) Se mi ricapita in mano una Conway-Stewart prima di fare qualsiasi cosa meglio documentarsi bene qui:
http://jonathandonahaye.conwaystewart.i ... /page1.htm
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Sì, il sito di Jonathan Donahaye è una miniera d'oro per chi si interessa alle Conway Stewart, soprattutto per datare i vari modelli. Purtroppo non dice sempre anche in che materiale erano fatti i vari modelli a seconda del periodo.
Comunque una buona regola per distinguere la caseina dalla celluloide (almeno nelle CS) è guardare se ci sono linee di giunzione nel disegno.
La CS usava celluloide in fogli che venivano arrotolati in due modi prima di essere lavorati per fare le penne.
Il primo è il classico tortiglione: una striscia di celluloide larga un paio di cm, arrotolata a spirale, in cui si vede la linea di giunzione dei lembi che "spiraleggia" attorno alla penna.
Il secondo modo veniva usato per quelle in celluloide striata, o su quelle con disegno "herringbone": siccome il disegno è longitudinale lungo il fusto della penna anche la linea di giunzione è messa nel senso della lunghezza della penna (ma una penna con disegni così regolari non può comunque essere in caseina)
Non ho mai letto da nessuna parte che le penne CS in celluloide fossero tornite dal pieno, quindi nel caso non si notino le giunzioni la penna va trattata come se fosse di caseina
Comunque una buona regola per distinguere la caseina dalla celluloide (almeno nelle CS) è guardare se ci sono linee di giunzione nel disegno.
La CS usava celluloide in fogli che venivano arrotolati in due modi prima di essere lavorati per fare le penne.
Il primo è il classico tortiglione: una striscia di celluloide larga un paio di cm, arrotolata a spirale, in cui si vede la linea di giunzione dei lembi che "spiraleggia" attorno alla penna.
Il secondo modo veniva usato per quelle in celluloide striata, o su quelle con disegno "herringbone": siccome il disegno è longitudinale lungo il fusto della penna anche la linea di giunzione è messa nel senso della lunghezza della penna (ma una penna con disegni così regolari non può comunque essere in caseina)
Non ho mai letto da nessuna parte che le penne CS in celluloide fossero tornite dal pieno, quindi nel caso non si notino le giunzioni la penna va trattata come se fosse di caseina
Matteo
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Visto che la caseina tende ad assorbire l'umidità, pensate che sia il caso di proteggere queste penne lucidandole con un prodotto che funga anche da isolante? A base di cera? O che altro?
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Una cera isolante non credo abbia qualche utilità: la parte esterna è già lucidata e quindi abbastanza resistente a schizzi casuali, la parte più delicata è l'interno, la cui superficie è grezza e porosa, e su cui dubito si riesca ad intervenire con un qualche protettivo.
Inoltre un protettivo che sigilli la superficie avrebbe anche lo svantaggio di rendere più difficoltosa l'asciugatura dell'eventuale umidità dell'aria assorbita dal materiale.
Ecco le foto, scusate la scarsa qualità ma ho solo il cellulare a disposizione (la cui fotocamera temo stia cominciando ad avere qualche problema) e il tempo oggi è molto nuvoloso, quindi anche la luce è pessima (ho provato ad usare due lampade da scrivania ma il risultato è comunque scarso).
Le mie 4 penne di formaggio ( ), da sinistra a destra: due Conway Stewart 550 "Dinkie" (fine anni 50), una Burnham 44 ed una Burnham B49 (entrambe credo fine anni 40, inizio 50)
Dettaglio delle due Dinkie
Il problema della caseina corrosa su una Dinkie: si vede sul bordo superiore del cappuccio e attorno al foro di sfiato
Le due Burnham (una è ancora in attesa del sacchetto)
Il dettaglio della Burnham verde con la caseina che ha preso troppa umidità nella sua vita
Confronto tra le Conway Stewart in caseina e quelle in celluloide (una 84 marmorizzata rosa e una 36 striata blu), dalla foto si nota poco ma i riflessi perlacei sulla caseina sono più "profondi", mentre sulla marmorizzata in celluloide sono un po' più "vivi", forse in questo caso per il colore più chiaro e luminoso. Su quella rosa si nota il segno elicoidale della striscia di celluloide arrotolata.
Inoltre un protettivo che sigilli la superficie avrebbe anche lo svantaggio di rendere più difficoltosa l'asciugatura dell'eventuale umidità dell'aria assorbita dal materiale.
Ecco le foto, scusate la scarsa qualità ma ho solo il cellulare a disposizione (la cui fotocamera temo stia cominciando ad avere qualche problema) e il tempo oggi è molto nuvoloso, quindi anche la luce è pessima (ho provato ad usare due lampade da scrivania ma il risultato è comunque scarso).
Le mie 4 penne di formaggio ( ), da sinistra a destra: due Conway Stewart 550 "Dinkie" (fine anni 50), una Burnham 44 ed una Burnham B49 (entrambe credo fine anni 40, inizio 50)
Dettaglio delle due Dinkie
Il problema della caseina corrosa su una Dinkie: si vede sul bordo superiore del cappuccio e attorno al foro di sfiato
Le due Burnham (una è ancora in attesa del sacchetto)
Il dettaglio della Burnham verde con la caseina che ha preso troppa umidità nella sua vita
Confronto tra le Conway Stewart in caseina e quelle in celluloide (una 84 marmorizzata rosa e una 36 striata blu), dalla foto si nota poco ma i riflessi perlacei sulla caseina sono più "profondi", mentre sulla marmorizzata in celluloide sono un po' più "vivi", forse in questo caso per il colore più chiaro e luminoso. Su quella rosa si nota il segno elicoidale della striscia di celluloide arrotolata.
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Complimenti, sono bellissime e ...ritorna la tentazione di andare in caccia...
Grazie per le fotografie; interessante il dettaglio per capire meglio a cosa si può andare incontro.
Insomma hanno bisogno di maggiore attenzione e delicatezza
Grazie per le fotografie; interessante il dettaglio per capire meglio a cosa si può andare incontro.
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Speriamo di non scornarci in qualche asta
Sì, decisamenteInsomma hanno bisogno di maggiore attenzione e delicatezza
Matteo
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Eccola qui la penna salvata dalle acque...
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https://forum.fountainpen.it/download/f ... w&id=39935
Avete presente Aldo Giovanni e Giacomo in "Tre uomini e una gamba"? La "Subaru Baracca"?
Ecco, dopo la "Conway-Stewart Baracca" ( https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... it=stewart) ho pensato che si poteva anche trovare qualcosa di meglio... non che questa sia una penna da sballo, ma un suo perché ce l'ha, secondo me...
https://forum.fountainpen.it/download/f ... w&id=39933
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Avete presente Aldo Giovanni e Giacomo in "Tre uomini e una gamba"? La "Subaru Baracca"?
Ecco, dopo la "Conway-Stewart Baracca" ( https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... it=stewart) ho pensato che si poteva anche trovare qualcosa di meglio... non che questa sia una penna da sballo, ma un suo perché ce l'ha, secondo me...