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Aurora 88 Duo-Cart prima versione 1954

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Ciko
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Aurora 88 Duo-Cart prima versione 1954

Messaggio da Ciko »

Oggi vi presento una stilografica molto particolare sia per la storia del glorioso marchio Aurora che per le vicende di questo esemplare nello specifico.
La penna in questione è una Duo-Cart prima versione prodotta a partire dal 1954.

Rispetto alle altre varianti succedutesi nel tempo, reputo la mia come prima serie poiché è riconoscibile “…da un cappuccio piuttosto corto rispetto al fusto a testa piatta, con una clip di forme curvilinee svasate con terminazione leggermente a goccia sostanzialmente analoga a quella della 88.” (cit. da https://www.fountainpen.it/Duo-Cart).
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Si tratta di una stilografica storica poiché la Duo-Cart si è sempre contesa con la Waterman CF la primogenitura della creazione del sistema di caricamento a cartuccia con cartucce in plastica.

Secondo quanto riportato sempre nel link suesposto, la Duo-Cart “…pur essendo entrata sul mercato nello stesso periodo, risulta essere basata su brevetti precedenti a quelli di Waterman (il brevetto della Duo-Cart, nº US-2961999, è del 1953, quello della CF, nº US-2802448, è del 1954).”.

Il fusto della mia Duo-Cart è in resina plastica, la sezione in ebanite e il cappuccio è realizzato in metallo cromato chiamato dalla Casa con l'altisonante denominazione “satincromo”.

Il bellissimo ed austero pennino carenato è in oro 14kt.
Nella parte superiore della sezione è ben leggibile il logo ovoidale con la scritta “Aurora 88” posto al di sopra della scritta “DUO-CART”.
Sul lato opposto, sempre ben leggibile nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo, vi è il numero seriale “MC 8730”.
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Questo esemplare è stato da me ritrovato, per puro caso, tra le cianfrusaglie di mio padre e sicuramente sarà appartenuto a mio nonno.
La Duo-Cart in parola, quindi, è stata salvata dall’oblio e da una probabile ed ingloriosa fine nei rifiuti.

Purtroppo è andato perso il piccolo tappo di chiusura metallico del fusto e non ho trovato il caratteristico aggeggio metallico che permetteva di alloggiare due cartucce contemporaneamente.

Ho trovato soltanto la cartuccia che vedete in foto e che ho provveduto a ricaricare con siringa. La Duo-Cart, in generale, aveva una cartuccia con attacco proprietario Aurora e, altresì, assolutamente dedicato allo specifico modello in questione. Dal web ho appreso, tuttavia, che anche le cartucce della “Auretta” potrebbero andar bene. Ciò detto, non so se la cartuccia che vedete in foto sia una versione "lunga" appositamente realizzata per la Duo-Cart - ma non penso perché quelle che ho visto erano tutte corte e con l'aggeggio metallico per dividerle, lasciando stare il fatto che verrebbe meno il senso del nome stesso della penna... - oppure sia una cartuccia della Auretta o di altra penna.
Sicuramente funziona benissimo e permette una notevole autonomia, calza senza forzature ed è utile allo scopo.
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Il fusto della penna si era praticamente fuso con un vecchio elastico; mio padre, infatti, aveva una vera e propria mania per gli elastici gialli e vi avvolgeva di tutto!

La Duo-Cart si trovava in condizioni pessime dopo almeno 40 anni che non scriveva più.
Purtroppo non ho scattato una foto prima del recupero ma vi assicuro che era in condizioni critiche anche il cappuccio.

L’ho pulita e lucidata in maniera accurata e amorevole ma, certamente, non professionale, in quanto non sono precisamente un esperto di manutenzione e recupero delle stilografiche.

Ebbene, una volta ripulito per bene, il pennino ha iniziato a scrivere meravigliosamente con un tratto regolare e una minima ma piacevolissima flessibilità.
False partenze, skipping, incertezze ed imputamenti questa Duo-Cart non sa cosa siano!
Dopo tutto questo tempo - 40/60 anni circa - scrive in maniera impeccabile come se fosse stata riposta ieri nel cassetto.

Ecco una prova di scrittura con inchiostro Aurora Nero e carta Rhodia Blank da 80g/m2.
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Le dimensioni della Duo-Cart sono medie e l'impugnabilità mi risulta ottimale anche senza calzare il cappuccio.
In foto un confronto con una Pelikan M200 ed una Lamy Safari Vista.
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In conclusione, ci tenevo a rendervi partecipi di questo prestigioso ritrovamento e spero che questa Duo-Cart vi piaccia e possa essere apprezzata.
Mi scuso per la qualità delle foto e dell'illuminazione ma è il meglio che sono riuscito a ricavare col cellulare a disposizione.

Cari saluti.
Ultima modifica di Ciko il mercoledì 1 settembre 2021, 22:52, modificato 35 volte in totale.
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SK8S
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Aurora 88 Duo-Cart prima serie

Messaggio da SK8S »

Bellissima, mi piace molto :thumbup: :thumbup:



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Aurora 88 Duo-Cart prima serie

Messaggio da Ciko »

SK8S ha scritto: mercoledì 1 settembre 2021, 14:47 Bellissima, mi piace molto :thumbup: :thumbup:



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Stefano
Grazie ;)
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Aurora 88 Duo-Cart prima versione 1954

Messaggio da sansenri »

Grazie della rece, questa è una bella penna, che certamente lancia le cartucce in Europa e ispira tutta una serie di produttori. Le cartucce originali purtroppo sono praticamente introvabili perchè avevano una forma proprietaria.
Le cartucce oltretutto sfruttano la recente invenzione italiana di Giulio Natta, il polipropilene isotattico noto come Moplen della Montecatini, un grande vanto della chimica di quegli anni (1954).
Sulla Duo Cart si è scritto molto (vedi anche il wiki). Era simpatico il fatto che l'interno del fusto contenesse una pallina legata al fondo da una catenella. Quando esaurita la prima cartuccia si utilizzava quella di riserva, il fusto rimaneva vuoto e la pallina nell'uso "sbatacchiava" ricordandoti che dovevi introdurre una cartuccia nuova!

questa è la mia Duo Cart.
Ho due cartucce originali e il cilindretto che le teneva insieme, purtroppo mi manca la pallina!
P1150491-3 Aurora Duocart.jpg
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Messaggio da Ciko »

sansenri ha scritto: mercoledì 1 settembre 2021, 23:17 Grazie della rece, questa è una bella penna, che certamente lancia le cartucce in Europa e ispira tutta una serie di produttori. Le cartucce originali purtroppo sono praticamente introvabili perchè avevano una forma proprietaria.
Le cartucce oltretutto sfruttano la recente invenzione italiana di Giulio Natta, il polipropilene isotattico noto come Moplen della Montecatini, un grande vanto della chimica di quegli anni (1954).
Sulla Duo Cart si è scritto molto (vedi anche il wiki). Era simpatico il fatto che l'interno del fusto contenesse una pallina legata al fondo da una catenella. Quando esaurita la prima cartuccia si utilizzava quella di riserva, il fusto rimaneva vuoto e la pallina nell'uso "sbatacchiava" ricordandoti che dovevi introdurre una cartuccia nuova!

questa è la mia Duo Cart.
Ho due cartucce originali e il cilindretto che le teneva insieme, purtroppo mi manca la pallina!
P1150491-3 Aurora Duocart.jpg
Grazie per le tue preziose ed utili precisazioni.
Peraltro, mi ero dimenticato di menzionare la simpatica pallina che, miracolosamente, ho ritrovato e di cui posto una foto!
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IMG_20210901_235718.jpg
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Messaggio da sansenri »

ahah, beato te! :D
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Aurora 88 Duo-Cart prima versione 1954

Messaggio da Esme »

Che bel ritrovamento!
Secondo me le palline venivano tolte di proposito perché per molti doveva essere una gran seccatura sentire lo sbatacchiamento.
Io di certo l'avrei tolta... 😅
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Messaggio da ricart »

Per non sentire il "rumore" della pallina basta inserire la cartuccia vuota dall'altra parte del cannotto e il problema è risolto. Se uno possiede una sola cartuccia Duocart può sempre utilizzare una Colorcart, ancora reperibile, con un po' di carta o nastro adesivo per aumentare il diametro.
:wave:
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Messaggio da sansenri »

infatti, e pensa come sarebbe stato prezioso conservare le cartucce vuote (si vendono pure sulla baia... :roll: )

ma erano appena uscite le cartucce e probabilmente allora il bello era "usi la cartuccia e poi la butti!"
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Messaggio da Esme »

Sì, ma se lasciavi la cartuccia vuota dentro, il sistema di allerta diventava inutile.
Difatti mi pare che questa particolarità sia stata abbandonata ben presto.
Poi queste erano penne per studenti: immaginatevi un po' il ragazzino a scuola con la penna che tintinna... 😅
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Messaggio da Ciko »

Esme ha scritto: giovedì 2 settembre 2021, 20:18 Sì, ma se lasciavi la cartuccia vuota dentro, il sistema di allerta diventava inutile.
Difatti mi pare che questa particolarità sia stata abbandonata ben presto.
Poi queste erano penne per studenti: immaginatevi un po' il ragazzino a scuola con la penna che tintinna... 😅
Onestamente, non penso che queste fossero penne propriamente per studenti... Pennino 14kt e un costo non proprio da fascia bassa.
Per intenderci, non credo fossero equiparabili alle "school pen" della Pelikan, ad esempio.
Questa è la mia opinione, potrei sbagliare.
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Messaggio da Esme »

Però erano pensate per gli studenti. Una delle versioni era chiamata junior.
Sostanzialmente era la versione per ragazzi della 88.
Le pubblicità d'epoca erano incentrate su questo.
Sicuramente erano costose e dalle testimonianze erano in pochi ad avere una stilografica a scuola.
Poi hanno fatto l'Auretta, che sostanzialmente è una duocart con pennino meno costoso (e mi pare che inizialmente avesse lo stesso sistema di allerta).
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Messaggio da maicol69 »

… questa della pallina non l’avevo proprio mai sentita nè letta !
Moooolto particolare !
Grazie :wave:
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Messaggio da Pettirosso »

La Duocart era parecchio usata anche negli uffici: mio padre, in allora, lavorava in Banca, e la prima che vidi da bambino era proprio quella che usava lui (eh sì, calcolatrici a manovella, macchine da scrivere manuali (tutto di produzione Olivetti), carta carbone, qualche sfera e molte stilografiche).
Riguardo alla campanella, io la trovo una cosa geniale. Immaginiamola come la spia della riserva di benzina su una autovettura: è vero che può essere fastidiosa una spia rossa o arancione accesa sul cruscotto, ma è molto più fastidioso restare a piedi! :lol:
Sulle Auretta 1a serie non so se esistesse (qui l'esperta è Esme :D ), ma sicuramente dalla 2a serie in poi non c'era più, come anche su buona parte delle Duocart prodotte in epoca successiva (quelle con il cappuccio lungo, per intenderci, anche se mi perdo un po' fra le varie versioni Duocart e 2Cart).
Riguardo al bussolotto, oltre che ovviamente a tenere insieme le due cartucce, aveva anche un'altra funzione, che pochi ricordano: quando acquistavi una scatola di cartucce, il modo corretto era quello di toglierle dalla scatola ed inserirle a testa in giù nella apposita cartuccera in plastica e metallo inclusa nella confezione di acquisto della penna (proprio come i bossoli di un'arma da fuoco). Vi si incastravano perfettamente, e si poteva portare la cartuccera nella tasca della giacca, o nella borsa da lavoro, per avere sempre con sé le cartucce a disposizione. Poi, però, all'occorrenza, bisognava estrarle: si inseriva il bussolotto nella cartuccera, questo faceva presa sulla cartuccia e la estraeva, pronta per essere utilizzata. Se non si aveva il bussolotto, estrarre la cartuccia era piuttosto difficile, in quanto era saldamente fissata nella plastica che la avvolgeva tutta intorno tenendola ferma nel suo alloggiamento. Fra la cartuccia e l'alloggiamento c'era esattamente lo spazio per inserire il bussolotto. Questo per dire la cura nei dettagli di Aurora all'epoca.
Quanto ai prezzi delle Auretta 2a serie: £ 1.500, mentre la diretta concorrente (Pelikano) costava £ 1.800 (e, mi spiace doverlo dire, purtroppo le era superiore: finestrella per la visualizzazione dell'inchiostro, maggiore fluidità di scrittura, e, soprattutto, migliore controllo del flusso: su una Pelikano era molto difficile ritrovarsi l'inchiostro nel cappuccio, anche se sballottata negli zaini).
Come ultima cosa, mi resta una curiosità da chiedere a Ciko: hai qualche elemento per identificare quella cartuccia lunga? Più che una Aurora king size, mi parrebbe una Parker, ma non mi quadra il fatto che si incastri alla perfezione: il diametro di imbocco dovrebbe essere troppo stretto per il beccuccio della Duocart. Forse era già stato opportunamente allargato. Se hai notizie, facci sapere.
Comunque, una soluzione per usarla tutti i giorni (in alternativa ovviamente alle ricariche con siringa ed alle Colorcart) potrebbe essere quella di montarle un converter Platinum, che ha esattamente lo stesso imbocco.
Ciao a tutti! :wave:
Giuseppe.
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Messaggio da Esme »

Pettirosso ha scritto: giovedì 2 settembre 2021, 23:05 Sulle Auretta 1a serie non so se esistesse (qui l'esperta è Esme :D )
Ti ringrazio per la fiducia, ma no, esperta proprio no 😅
Ma sicuramente mi piace molto.
(Ho ancora la scimmia per quelle colorate appena scoperte... sto cercando di trattenermi).
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