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Stipula Adagio - piano piano...

Le recensioni: impressioni d'uso e valutazioni direttamente dagli utenti
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rizzi83
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Stipula Adagio - piano piano...

Messaggio da rizzi83 »

La Stipula Adagio è la prima stilografica seria che acquisto: la mia esperienza precedente è limitata alle Pelikan scolastiche (muletti infaticabili ma certo non esteticamente appaganti) e ad un paio di penne vintage ritrovate qualche mese fa (la OMAS che vedete qui https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=72&t=24915 e una Parker 45). Oltre a queste possiedo una Noodler's Konrad che ho acquistato soprattutto per fare delle prove senza correre rischi...
Ho deciso di condividere le mie impressioni perché mi sembra una penna interessante e ho notato una generale mancanza di recensioni; però avverto che saranno necessariamente parziali e personali, vista la mia assenza di esperienza con le stilografiche di produzione contemporanea.
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La penna arriva in una bella confezione in carta telata rossa, dall'aspetto pratico ma anche funzionale. Sicuramente non è un imballaggio costoso, ma fa la sua figura. Una volta estratto il cuscinetto interno su cui poggia la penna, si può usare come astuccio rigido o portaoggetti. A me piace.
AR070289.jpg
...un po' di suspance...
nel frattempo diciamo che anche la fascia di prezzo la rende interessante: si trova a meno di 150 euro col pennino in acciaio e poco sopra i 200 col T-flex.
AR070295.jpg
Si tratta di una penna dal design' particolare: è il motivo che mi ha spinto ad acquistarla.
A me personalmente piace molto, anche se probabilmente strizza l'occhio più al mercato americano. Sono consapevole che molti non apprezzeranno...
Le dimensioni sono medie: 135mm chiusa, circa 120 aperta. Il peso non è irrilevante: 40g abbondanti "a secco". In particolare il cappuccio è grande e pesante: tenerlo postato è impossibile perché sbilancia nettamente la penna e si incastra pure male.
AR070301.jpg
Due cose caratterizzano questa penna: la resina cangiante e l'uso del metallo per sezione e terminali.
La resina, proposta in tre tonalità (un blu intenso, un giallo ambrato spiccatamente trasparente e questo verde acqua) a me piace molto perché è rigida, lucida, cangiante, molto variegata con un aspetto lattescente e una certa trasparenza. Nel mio esemplare, però, il match fra la resina del cappuccio e quella del corpo non è perfetto: la prima è decisamente più verde e trasparente, la seconda più lattiginosa e opaca...
L'utilizzo del metallo contribuisce al peso non indifferente. A me i terminali lucidi piacciono molto, come la clip sinuosa; la grande vera centrale mi sembra lavorata in modo pregevole e dovrebbe essere in argento.
Può piacere o meno, come detto ha forme piuttosto inconsuete, ma sicuramente c'è del lavoro di design e del buon artigianato.
AR070304.jpg
Ho scelto il pennino T-flex, in titanio e flessibile, come dice il nome.
Inizialmente devo aver beccato un esemplare fallato: il flusso era sempre spaventosamente abbondante, tale da rendere il tratto un BB fisso, anche senza alcuna pressione.
Con la preziosa e gentile collaborazione del negoziante, la penna è stata inviata in ditta per l'assistenza ed è tornata con un pennino ben funzionante. L'intervento è stato efficace, ma ha richiesto praticamente un mese... che non è poco, considerando che il blocco scrittura è facilmente sostituibile, perché è contenuto in un cestello che si avvita nella sezione.
prova Adagio.jpeg
Ecco la mia piccola prova di scrittura.
Questo pennino mi suscita impressioni contrastanti.
Dalle descrizioni mi aspettavo che fosse decisamente più flessibile. La variazione di tratto c'è, però per ottenerla occorre applicare non poca forza. Inoltre il tratto di partenza non è molto sottile; o meglio, per ottenere un tratto veramente sottile bisogna andarci davvero leggerissimi. Il risultato è che, scrivendo normalmente, pare un pennino normale, anche se confortevole. All'inizio ho fatto fatica ad ottenere delle variazioni di tratto significative... e mi sono detto: altro che pennino quasi-calligrafico, come viene reclamizzato!
Applicandomi un po' le cose sono cambiate: effettivamente è una penna che può prestarsi, con qualche limite (anzitutto i miei grandi limiti calligrafici) ad un uso più "artistico": però bisogna andare piano e mettersi d'impegno a dosare la pressione. E come detto, la forza richiesta non è poca.
Direi che è una penna con diverse anime: la si può usare come una penna normale, senza pressione ha un tratto uniforme ed è molto comoda e scorrevole, con un flusso ben dosato e regolare. Ma si può anche premere un po' ed ottenere un tratto più spesso, senza doversi curare di danneggiare il pennino. Scrive benissimo anche a pennino rovesciato: tratto sottilissimo, flusso molto misurato, feedback non fastidioso... è come avere un EF di riserva. E si può provare a farci della calligrafia, con le peculiarità di cui sopra.
AR070307.jpg
Qualche problema l'ho avuto pure col cappuccio della penna.
Non so se sia una caratteristica della penna o un difetto del mio esemplare, ma era tutt'altro che ermetico. Se lo si riempiva d'acqua, dopo 5 minuti era vuoto. Il che causava notevoli problemi di ripartenza: la penna lasciata ferma per un giorno, sia in verticale che in orizzontale, non ripartiva se non dopo qualche minuto a testa in giù, anche con inchiostri fluidi come il Diamine Regency Blue della prova.
Ho rimediato sigillandolo internamente e anche all'esterno, all'inserzione della clip, utilizzando del Blu-Tack. Ora il tappo è ermetico (forse la chiusura a vite però non lo è del tutto) e i problemi di ripartenza sono drasticamente diminuiti. Però si presentano ancora ogni tanto, saltuariamente e comunque solo se la penna viene riposta in verticale... forse è un problema di alimentatore, che così ad occhio mi pare in plastica stampata: però nella scrittura si dimostra costante e adeguato.
AR070302.jpg
La penna è comoda da tenere in mano. Il peso non indifferente e la sezione in metallo non la rendono l'ideale per lunghe sessioni o per l'uso calligrafico. Com'è immaginabile, se le dita si bagnano un po' di sudore la presa non è salda, il che pone qualche difficoltà in rapporto alla pressione elevata che il pennino richiede per variare il tratto.
AR070299.jpg
In definitiva...
Trovo la penna esteticamente appagante, per la sua originalità, la bella resina e le finiture.
Il pennino T-flex non mi convince del tutto, considerando anche il costo non irrilevante. Mi propongo di fare la prova con il V-flex in acciaio, per verificare se sia più flessibile...
Noto qualche limite nella praticità d'uso, un alimentatore forse un po' economico e l'impugnatura un po' liscia. Rimango un po' perplesso sulla questione del cappuccio e delle ripartenze.

Infine vi segnalo che il caricamento non sembra essere un vero stantuffo, bensì un built-in converter. La capacità è limitata e il fondello non si muove verticalmente quando azionato, inoltre ha una sorta di frizione a fine corsa, in ambo i sensi.
L'uso è piuttosto comodo, anche perché mettendo la penna controluce è possibile osservare la posizione del pistone. Anche la pulizia non pone problemi particolari, posto che è possibile svitare facilmente il gruppo pennino. Però di per sé il meccanismo non è accessibile.
Ho anche notato, pulendo la penna, che se aziono il pistone tenendo la penna col pennino verso l'alto, a volte trafila un po' d'acqua dal fondello. Preciso di non aver mai avuto problemi di perdite d'inchiostro (nemmeno all'interno del fusto, che si vedrebbero vista la trasparenza della resina), anche caricando con il Pen Filler Pineider... però questa cosa mi lascia qualche perplessità!

Insomma, l'impatto iniziale (sia col pennino originale che dopo l'assistenza) non era stato un granché; però con l'uso ho imparato ad apprezzarne le caratteristiche positive. In definitiva devo dire che mi piace: piano piano (anzi... adagio!) e con qualche perplessità...
Ultima modifica di rizzi83 il sabato 28 agosto 2021, 15:28, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da francoiacc »

Questa penna mi ricorda moltissimo la Conklin Nozac moderna che era marchiata Made in Italy, ne parlai qui https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=18602.

Personalmente farei molta fatica a tenere una penna con tutte le problematiche da te descritte, per quanto possa piacere esteticamente. :think:
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Messaggio da rizzi83 »

Non conoscevo questa Conklin: effettivamente la forma generale è simile e ci sta che in Stipula si siano ispirati... però la resina, la clip, le finiture e la metalleria in genere, così ad occhio mi sembrano un'altra cosa!

In realtà io non non intendevo e non voglio sconsigliare questa penna. Diciamo che non è stato amore appena inchiostrata e ho un rapporto un po' complesso con lei, però ci sono tante cose che mi piacciono.
Il pennino T-flex è stato uno dei motivi che mi aveva spinto a sceglierla ed è diverso da come me lo aspettavo (credo fosse più morbido, diciamo delle parti del Noodler's) ma ha caratteristiche interessanti, considerando anche l'accoppiata con l'alimentatore che pure ha l'aspetto di un pezzo economico (ma potrei sbagliarmi, non essendo un esperto).
La variazione di tratto c'è tutta, anche se bisogna impegnarsi un po' per ottenerla. Il flusso è misurato e molto costante, anche quando si flette: da questo punto di vista mi pare superiore alla Konrad, più incline sia ad andare in fame d'inchiostro che a fare l'annaffiatoio di quando in quando. Con l'Adagio è difficile avere problemi di trapasso o di spiumaggio, non ho mai notato un solo salto di tratto e il Regency Blue mostra un piacevole shading, di sicuro superiore rispetto alla OMAS 360 e alla Parker 45.
Di fatto la scrittura è sempre molto scorrevole e piacevole e soprattutto la trovo versatile. Scrivendo normalmente pare di avere un buon medio, piacevolmente molleggiato; se si sta ben leggeri si avvicina a un fine europeo, ma si può anche calcare la mano e ottenere un Broad; è la prima penna che possiedo (base statistica ristretta...) con cui si può scrivere piacevolmente una pagina intera a pennino rovesciato, con un tratto extra fine piuttosto asciutto, il che può essere utile in certe situazioni (necessità di scrivere piccolo, carta molto assorbente); infine, con un po' di applicazione si può scrivere qualche parola evidenziando un'apprezzabile variazione di tratto.
Altri due pregi rilevanti nell'uso quotidiano, di cui avevo dimenticato di parlare: clip molto solida e comoda da inserire, grazie al baffo rialzato; chiusura del cappuccio in circa 250°, meno di tre quarti di giro.

Io non mi ero trovato bene "out of the box" (anche al netto del problema iniziale col pennino), ma a chi si trovasse nella stessa situazione con questa penna consiglieri di insistere per qualche settimana prima di assumere un giudizio definitivo. Io lo sto facendo e il feeling va migliorando.
L'unico problema che reputo fastidioso è quello nella ripartenza. Però, dopo aver investito un quarto d'ora e un grammo di Blu-Tack, è molto saltuario e non si presenta mai se la penna viene mantenuta in orizzontale.
La sezione un po' scivolosa non è una sorpresa, considerato il materiale. D'altra parte c'è il vantaggio della facilità di pulizia e della solidità, specialmente per la chiusura che è metallo su metallo. In ogni caso a me dà noia solo in sessioni abbastanza prolungate, per le quali preferisco nettamente la 360 (e vorrei vedere!) a causa del peso inferiore e del pennino che letteralmente vola sulla carta.

Al netto di qualche perplessità, nel complesso la considero un buon soprammobile da scrivania: fa bella figura, è particolare, la puoi usare in ogni situazione (scrive piccolo, spesso, qualche parola curata...), non richiede particolari riguardi e non necessita di una buona carta. Da tenere sul tavolo per appunti, compilare moduli, fare qualche firma, scrivere un biglietto con un bel nome sulla busta, scrivere sottile sottile o su una cartaccia... è quasi come avere tante penne in una.

Poi del mio giudizio non fidatevi, ché sono un niubbo :)
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Ghiandaia
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Messaggio da Ghiandaia »

Che bella recensione, completa e dotata di ottime foto. Grazie! A me la penna non piace tanto, ma la resina devo dire che è molto molto bella. :thumbup:
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francoiacc
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Messaggio da francoiacc »

rizzi83 ha scritto: sabato 28 agosto 2021, 15:23 Non conoscevo questa Conklin: effettivamente la forma generale è simile e ci sta che in Stipula si siano ispirati... però la resina, la clip, le finiture e la metalleria in genere, così ad occhio mi sembrano un'altra cosa!
Non credo che Stipula si sia ispirata a Conklin, piuttosto sospetto che Stipula abbia fatto la Nozac per Conklin all'epoca. Ora ha rivisto un po' il design della Nozac ed ha tirato fuori la Adagio.

rizzi83 ha scritto: sabato 28 agosto 2021, 15:23 L'unico problema che reputo fastidioso è quello nella ripartenza. Però, dopo aver investito un quarto d'ora e un grammo di Blu-Tack, è molto saltuario e non si presenta mai se la penna viene mantenuta in orizzontale.
Ecco questa è una di quelle cose che trovo poco accettabili su una penna il cui costo si aggira intorno ai 200€.
rizzi83 ha scritto: sabato 28 agosto 2021, 15:23 Al netto di qualche perplessità, nel complesso la considero un buon soprammobile da scrivania: fa bella figura, è particolare, la puoi usare in ogni situazione (scrive piccolo, spesso, qualche parola curata...), non richiede particolari riguardi e non necessita di una buona carta.
Scusami ma ho seri problemi con soprammobili che costano più di una decina d'Euro.

Per il resto ti faccio i miei complimenti per la recensione che è molto curata e ben fatta. :thumbup: :wave:
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Messaggio da rizzi83 »

Ghiandaia ha scritto: sabato 28 agosto 2021, 17:20 la resina devo dire che è molto molto bella. :thumbup:
Grazie per i complimenti (immeritati) e assicuro che dal vivo è anche meglio: non è semplice da rendere in fotografia...
D'altronde, sebbene sia l'unica Stipula che possiedo, mi sembra che abbiano a catalogo diverse resine interessanti e apprezzate.

francoiacc ha scritto: sabato 28 agosto 2021, 18:58 sospetto che Stipula abbia fatto la Nozac per Conklin all'epoca. Ora ha rivisto un po' il design della Nozac ed ha tirato fuori la Adagio.
Potrebbe essere.
Tra l'altro le due penne hanno in comune il fatto di essere "made in Italy" ma vendute soprattutto sul mercato americano: forse questo tipo di design e la sezione in metallo sono più apprezzati oltreoceano, in Europa sembra una penna un po' stravagante... ho visto che un noto commerciante USA offre anche una versione esclusiva, caratterizzata da una bella colorazione viola: direi che è una cosa che si fa con un modello che va abbastanza, no?
francoiacc ha scritto: sabato 28 agosto 2021, 18:58 Scusami ma ho seri problemi con soprammobili che costano più di una decina d'Euro.
Preciso di nuovo: non intendevo dire che non si lasci usare, al contrario ribadisco come la caratteristica che mi sembra più interessante siano le diverse possibilità di scrittura che offre. Volevo dire che mi pare una penna interessante da tenere sulla scrivania. Per un bel corsivo inglese sarebbe meglio un pennino più morbido, per scrivere a lungo sarebbe meglio una sezione di un altro materiale, il pennino non è un extrafine né un broad... ma alla fine ci si fa di tutto un po' e con una certa piacevolezza. La sto usando più della Konrad, in definitiva.
Però dovrei ancora pensarci un po' (e farmi una maggiore esperienza anche con altre penne) per decidere se ha senso, anche in relazione al prezzo. :roll:
E grazie per i complimenti (sempre immeritati) anche a te!
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Messaggio da sansenri »

grazie per la recensione, chiara e accurata.
Sono appassionato delle Stipula, ma questa Adagio l'ho saltata a piè pari...
A parte la sezione in metallo, che non amo troppo, seppure ho penne con la sezione in metallo che non mi infastidiscono affatto (Visconti Opera, Visconti Van Gogh), quello che non mi aggrada in questa Adagio è lo scalino tra sezione e fusto. Tengo la penna parecchio in alto e le mie dita sarebbero costantemente a combattere per una presa comoda.
Non amo nemmeno i pennini in Titanio, ho l'impressione che se pur flessibili manchi la prontezza nel ritorno, sarei più curioso di provare lo Sti-flex.
Piuttosto i pennini Stipula in acciaio sono ben fatti (Bock mi risulta) eccetto il flex che non ho provato.
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Messaggio da rizzi83 »

Grazie anche a te del passaggio!

Lo scalino era anche una mia perplessità, poi in realtà non mi disturba affatto… però io tengo la penna molto vicino al pennino.

A me pare che il ritorno del pennino sia abbastanza pronto… quel che manca è un po’ di morbidezza!
Spero di provare anche il V-flex, nel caso vi farò sapere!
Dello sti-flex sarei curioso anch’io, ma per il momento il prezzo mi trattiene!
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