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Consiglio su penna ideale per uno studente universitario

Consigli, esperienze, raccomandazioni dagli utenti per gli utenti concernenti negozi e rivenditori.
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Phormula
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Consiglio su penna ideale per uno studente universitario

Messaggio da Phormula »

Quando si tratta di (spendere i soldi degli altri) dare consigli, ognuno ha le sue penne preferite, che sono ovviamente funzione dei gusti e delle esperienze personali. Io con la Lamy Safari (Vista o Al-Star. che è lo stesso) mi sono sempre trovato benissimo, nel corso degli anni ne ho cambiate più d'una, ma solo per il gusto di cambiare colore perchè le mie non hanno mai avuto problemi. Considero il pennino F Lamy l'ideale per le mie esigenze di scrittura, tant'è che lo tengo come riferimento quando devo scegliere la larghezza del tratto di un'altra penna. Avendo iniziato a scrivere con la stilografica fin dalle elementari (niente biro fino alle medie), l'impugnatura ergonomica della Safari mi si adatta benissimo. A chi lamenta la spigolosità dell'impugnatura, consiglio la Nexx, che ha sempre l'impugnatura ergonomica, ma un pelo più arrotondata. Il vantaggio della Safari, e cioè il fatto che il pennino sia facile da sostituire, spesso fa si che chi effettua la sostituzione lo faccia in modo maldestro, con il rischio di rovinarlo. Infatti ho il sospetto che molti pennini problematici siano il risultato di montaggi e smontaggi senza cura. Soprattutto per i pennini fini e extra fini, che sono più delicati, basta il minimo disallineamento dei rebbi per farli grattare.

Ho provato alcune delle penne consigliate qui sotto, ma non mi sono trovato sempre bene. Evito di fare nomi e cognomi perchè, appunto, ognuno ha le sue preferenze. In genere per l'uso universitario consiglio penne scolastiche, anche perchè io persi la mia adorata PaperMate negli anni '80 in un'aula a gradoni. Caduta e sparita. Una penna scolastica costa poco, scrive bene e se cade di punta o sparisce è una perdita economica sopportabile. Inoltre, vado controcorrente e non le consiglio a tutti, ci sono appunti, soprattutto quelli con parecchie formule scientifiche o dove devo usare molto il righello e in alcuni casi il normografo, in cui mi trovo meglio anch'io con i pennarelli ad inchiostro liquido, come gli Xonox della Rotring.

Al di là della marca e del modello, una penna stilografica non va mai giudicata alla prima carica di inchiostro o alla prima cartuccia. E' uno strumento di scrittura particolare, che ha bisogno di un certo assestamento. A volte mi sono state date penne nuove perchè scrivevano malissimo, che sono diventate dei gioiellini dopo un po' di utilizzo, oppure hanno avuto bisogno del classico trattamento all'alimentatore con lo sgrassante. Stiamo parlando di uno strumento di scrittura che funziona grazie a

Un calamaio di inchiostro se rimane chiuso non secca e dura almeno un paio di anni, basta avere un po' di accortezza quando si ricarica la penna. Se si dovesse concentrare (ma non vedo il perchè), basta metterci un goccio di acqua distillata per diluirlo.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
valhalla
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Messaggio da valhalla »

JetMcQuack ha scritto: lunedì 28 dicembre 2020, 0:06 Gli indelebili sono inchiostri che danno ottimi risultati su qualsiasi carta, non trapassano e non spandono.
non ho provato il platinum carbon (prima o poi :D ), ma la mia esperienza fino ad ora è il contrario, che gli inchiostri indelebili a micropigmenti siano tendenzialmente più propensi di altri a trapassare e spandere, chi più (chi ha detto noodler's?), chi meno e in modo ragionevolmente tollerabile (koh-i-noor, deatramentis, tra quelli che ho provato).

Piuttosto ci sono gli inchiostri ferrogallici, che hanno una buona resistenza all'acqua e (ma non sono indelebili) che sì, hanno la tendenza a funzionare bene sulle peggio carte.

(A proposito, se serve un'inchiostro a prova di tutto¹ e che costi poco il koh-i-noor document (blu o nero) può essere una buona opzione; l'unico difetto che mi viene in mente è che il nero è un grigio scuro, che può dipendere dai gusti)

¹ acqua, luce, candeggina…
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Messaggio da JetMcQuack »

valhalla ha scritto: lunedì 28 dicembre 2020, 9:45
JetMcQuack ha scritto: lunedì 28 dicembre 2020, 0:06 Gli indelebili sono inchiostri che danno ottimi risultati su qualsiasi carta, non trapassano e non spandono.
non ho provato il platinum carbon (prima o poi :D ), ma la mia esperienza fino ad ora è il contrario, che gli inchiostri indelebili a micropigmenti siano tendenzialmente più propensi di altri a trapassare e spandere, chi più (chi ha detto noodler's?), chi meno e in modo ragionevolmente tollerabile (koh-i-noor, deatramentis, tra quelli che ho provato).

Piuttosto ci sono gli inchiostri ferrogallici, che hanno una buona resistenza all'acqua e (ma non sono indelebili) che sì, hanno la tendenza a funzionare bene sulle peggio carte.

(A proposito, se serve un'inchiostro a prova di tutto¹ e che costi poco il koh-i-noor document (blu o nero) può essere una buona opzione; l'unico difetto che mi viene in mente è che il nero è un grigio scuro, che può dipendere dai gusti)

¹ acqua, luce, candeggina…

Ciao, riporto semplicemente la mia esperienza: uso il Noodlers' bulletproof black (non il Polar o altri inchiostri particolari neri Noodler's, che non ho mai provato e non conosco) proprio perché non mi dà problemi su carta che altrimenti rimane inutilizzabile con altri inchiostri, tipo taccuini Legami o Moleskine, ma anche cartaccia da fotocopie. Allo stesso modo uso i due inchiostri Sailor a nanopigmenti, il nero e il blue black -kiwaguro e Seiboku, per dirla alla giapponese-

Sul DeAtramentis non l'ho mai provato, ma seguo su Instagram un artista svedese, Mattiasink, che lo utilizza per i suoi disegni su Moleskine e noto che ha un ottimo comportamento, non trapassa né spande

Inserisco qui sotto la foto di un mio disegno dove puoi vedere l'uso del Platinum Carbon Ink su carta Moleskine da disegno. Questa carta è più spessa della normale carta Moleskine delle agende, ma assorbe molto e non è immune da spandimenti e trapassi con inchiostri standard, invece qui ha retto benissimo. Potrei fare foto di altri numerosi esempi, anzi, magari se controlli nei miei vecchi post puoi anche trovarli ;-)
File_000 (3).jpeg
Confermo la bontà dei ferrogallici su cartacce, io uso con soddisfazione il R&K Salix e si comporta molto bene.

Un caro saluto :wave:
Simone
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Messaggio da Spiller84 »

Bello il disegno, ci vedo qualche riferimento alle opere di Stephen King 🤔.
Tornando alla penna, penso che la Pilot Metropolitan come scrittura sia l'ideale, ha un tratto preciso e non largo, poi caricata col Noodler's Black, il cosiddetto bulletproof, va benissimo anche su carte più porose, non spande e non trapassa. Poi, monta cartucce o converter "standard" quindi uno con capienza soddisfacente si trova, al limite si ricaricano le cartucce. Non consuma troppo inchiostro, e la scrittura è scorrevole. Poi è in metallo, non è pesantissima ma è robusta, e costa qualche euro in più di una Safari.
Io non ho fatto ingegneria, ma lingue quindi non avevo formule da scrivere (a parte qualcosa di simile quando si parlava di IPA), ma credo che possa svolgere bene il suo lavoro, e mi accodo a chi consigliava questa penna.
Se poi l'imperativo è spendere poco, senza badare ad estetica o robustezza, e che scriva bene, direi Preppy. Ma non l'ho mai usata quindi non posso dire di più 😁
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Messaggio da merloplano »

foobrizio ha scritto: domenica 27 dicembre 2020, 21:22 io ho pubblicato un solo link, ma avevo letto anche quest'altro. Due topic mi sono bastati per farmi un'idea di cosa mi conveniva comprare, e ho puntato sulla Safari. Alla fine ho deciso di creare il MIO topic per chiedere consigli in base alle MIE richieste e a ciò che IO cerco in una penna. Non aveva molto senso cercare altri topic sperando che qualcuno avesse le mie stesse esigenze (tant'è che ho deciso di condividere soltanto il topic di uno studente d'ingegneria, come me).

Comunque il mio era solo un consiglio. Molte persone come me finiscono per creare un nuovo topic anche perchè quelli esistenti sono pieni di pagine contenenti informazioni non pertinenti con l'argomento principale, ma non mi permetto di certo di fare la morale a chi sta dentro questo forum da tanto tempo. Anzi, colgo l'occasione per ringraziarvi nuovamente dei consigli ed augurarvi buone feste :wave:
riassumo: al primo tentativo hai chiesto a voce alta che non si inquinasse il thread (thread, non topic; se si utilizzano termini specifici, bisogna utilizzarli correttamente) per future ricerche, riconoscendogli implicitamente delle caratteristiche di generalita' (altrimenti, a chi altri sarebbe utile?). al secondo tentativo, pero', diviene e' il TUO thread con le TUE richieste per la TUA penna :mrgreen:

i thread di questo tipo sono in realta' piuttosto simili: sono richiesti punta fine, abile su carte indefinite ma tendenzialmente di scarsa qualita', massima capacita' per autonomia eccellente, costo limitato, un bel design, robusta. suggerirei una matita copiativa, per scoraggiare l'immancabile burlone. se e' necessaria una penna, una che accolga il refill schneider 755 (con hybrid ink, ovvero viscoglide etc) che ha formato parker g2. se deve essere stilografica, kakuno M
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Messaggio da valhalla »

JetMcQuack ha scritto: lunedì 28 dicembre 2020, 11:06 Ciao, riporto semplicemente la mia esperienza: uso il Noodlers' bulletproof black (non il Polar o altri inchiostri particolari neri Noodler's, che non ho mai provato e non conosco) proprio perché non mi dà problemi su carta che altrimenti rimane inutilizzabile con altri inchiostri, tipo taccuini Legami o Moleskine, ma anche cartaccia da fotocopie. Allo stesso modo uso i due inchiostri Sailor a nanopigmenti, il nero e il blue black -kiwaguro e Seiboku, per dirla alla giapponese-
Ecco, dei Noodler's ho esperienza diretta con un Polar (e ho sentito dire di problemi anche con altri); gli altri con cui ho esperienza diretta sono R&K sketch ink, koh-i-noor document e deAtramentis Document: in tutti e tre i casi non era tanto una questione di spiumaggio, quanto semplicemente di tratto che si allarga.
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Messaggio da foobrizio »

Tornando al discorso Safari.....alla fine sono riuscito a scriverci 23 pagine. La penna ha continuato a scrivere anche quando la cartuccia era visibilmente vuota. Ho apprezzato questa tenacia e ho deciso (per ora) di non restituirla. Tra l'altro al momento sono ritornato alle Stabilo, e noto che in realtà la Safari era più scorrevole. Come ha detto qualcuno, questa penna aveva bisogno di un pò di giorni di rodaggio prima di funzionare a dovere.
A giorni (oggi o domani, spero) dovrebbero arrivarmi una Prefounte ed una Preppy, che caricherò con inchiostro Diamine Matador e Platinum Carbon Ink, rispettivamente per rosso e nero. Ho anche comprato i converter, anche se ho notato che la loro capienza è solo di 0.5ml, un pò poco no?
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Messaggio da Lamy »

foobrizio ha scritto: mercoledì 30 dicembre 2020, 10:36 Tornando al discorso Safari.....alla fine sono riuscito a scriverci 23 pagine. La penna ha continuato a scrivere anche quando la cartuccia era visibilmente vuota. Ho apprezzato questa tenacia e ho deciso (per ora) di non restituirla. Tra l'altro al momento sono ritornato alle Stabilo, e noto che in realtà la Safari era più scorrevole. Come ha detto qualcuno, questa penna aveva bisogno di un pò di giorni di rodaggio prima di funzionare a dovere.
A giorni (oggi o domani, spero) dovrebbero arrivarmi una Prefounte ed una Preppy, che caricherò con inchiostro Diamine Matador e Platinum Carbon Ink, rispettivamente per rosso e nero. Ho anche comprato i converter, anche se ho notato che la loro capienza è solo di 0.5ml, un pò poco no?
La Safari come ho già preannunciato è una buona penna per il corpo e per i pennini dal medio in poi.
Ho avuto qualcosa come 40 pennini Lamy in questi tre anni di malattia stilografica perciò era facile prevedere che avresti avuto problemi. Ora a furia di usarla ti ci sei abituato, la penna non è cambiata ed è sempre quella. Il rodaggio sta sempre tra le orecchie di chi scrive.

Quanto alle Platinum, bisogna dire che il converter è meno capiente della media ma è ben realizzato e comunque tiene abbastanza inchiostro per affrontare una giornata in università (cosa per ora non è un problema). Se poi usi pennini fini giapponesi l'autonomia raddoppia automaticamente per via del minore consumo di inchiostro. Con la Procyon punta F ci voleva un bel po' a finire il converter!
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Messaggio da Phrancesco »

Lamy ha scritto: mercoledì 30 dicembre 2020, 11:21 ti ci sei abituato, la penna non è cambiata ed è sempre quella. Il rodaggio sta sempre tra le orecchie di chi scrive.
Non direi. L'effetto abitudine può in certi casi avere un ruolo (è molto soggettivo, qualcuno con l'abitudine si adegua facilmente, qualcun altro non accetterebbe mai di adeguarsi a qualcosa che non va come dovrebbe), ma da lì a dire che non esiste rodaggio, assestamento, microadeguamenti delle parti meccaniche alla scrittura, agli inchiostri, che non hanno mai sperimentato fino a quel punto, ce ne passa.
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Messaggio da foobrizio »

No infatti non é una questione di abitudine. É una questione che all'inizio saltava in continuazione e dovevo ricalcare alcuni tratti mentre da un certo punto in poi non ho più avuto questo problema.
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Messaggio da merloplano »

foobrizio ha scritto: mercoledì 30 dicembre 2020, 10:36 A giorni (oggi o domani, spero) dovrebbero arrivarmi una Prefounte ed una Preppy, che caricherò con inchiostro Diamine Matador e Platinum Carbon Ink, rispettivamente per rosso e nero. Ho anche comprato i converter, anche se ho notato che la loro capienza è solo di 0.5ml, un pò poco no?
se intendi destinare una penna ad un colore in modo stabile, potresti usare la cartuccia allegata, lavarla con una siringa quando vuota, poi ricaricarla, sempre con siringa. la cartuccia platinum, secondo quanto ho misurato, ha capienza doppia rispetto al converter: 1.1ml. l'autonomia, parimenti, raddoppiera'

il collettore preppy/prefounte e' particolarmente laborioso da pulire, ed inaccessibile. non il miglior accoppiamento con inchiostri a nano pigmenti (il carbon black)
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Messaggio da foobrizio »

il collettore preppy/prefounte e' particolarmente laborioso da pulire, ed inaccessibile. non il miglior accoppiamento con inchiostri a nano pigmenti (il carbon black)
Grazie per l'avviso. Ogni quanto si dovrebbe fare la pulizia? Eventualmente mi conviene comprare un kit o me la posso cavare con prodotti reperibili in casa?
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Messaggio da foobrizio »

se intendi destinare una penna ad un colore in modo stabile, potresti usare la cartuccia allegata, lavarla con una siringa quando vuota, poi ricaricarla, sempre con siringa. la cartuccia platinum, secondo quanto ho misurato, ha capienza doppia rispetto al converter: 1.1ml. l'autonomia, parimenti, raddoppiera'
Vorrei prendere in considerazione anche l'idea di realizzare un eyedropper, ma non so se ci sono controindicazioni che dovrei tenere in considerazione. Innanzitutto vorrei capire la robustezza della penna, perchè se la riempio di inchiostro poi non vorrei che alla prima caduta mi si versa tutto l'inchiostro.
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Messaggio da merloplano »

sono particelle solide, quando aderiscono serve una azione meccanica (spazzolino). sulla preppy, quando il flusso dimuinuira', getti la sezione (salvando il pennino) e ne compri una nuova. magari ci vorra' un anno

sconsiglio fortemente l'uso della preppy come ed mobile. se cerchi, vedrai che sono un fermo sostenitore dell'eyedropping. l'ho fatto anche con una preppy, ma restava sulla scrivania. il suo policarbonato non e' molto resistente (1 cappuccio su 3 ha sviluppato una crepa, senza mai uscire di casa), e' fragile quindi sensibile alle cricche/difetti di stampaggio. se dovessi stringere troppo il fusto, correresti il rischio di costosi danni (non toglierai la macchia lasciata dal carbon black)

entro i 15e, potresti prendere una moonman m2, ma comunque non da usare con inchiostri indelebili. inoltre ha flusso abbondante (anche l'XF), quindi necessita carta decente (che costa). poco sotto i 100e potresti prendere una opus88, ma ha troppi giri al cappuccio. quindi usa la preppy F e ricarica la cartuccia, se la penna caricata a carbon viaggia con te e vuoi che scriva a lungo

se ti piace il carbon black, esiste la penna omonima sempre di platinum, in M e XF, facile da smontare e pensata (unica sul mercato) per inchiostri a nano pigmenti (la cartuccia in dotazione e' infatti di carbon black). ha il particolare feedback di platinum (preppy escluse). devi anche segarne il fusto ed e' assolutamente brutta. ma fai ingegneria, non architettura
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Messaggio da maylota »

foobrizio ha scritto: mercoledì 30 dicembre 2020, 12:24
Vorrei prendere in considerazione anche l'idea di realizzare un eyedropper, ma non so se ci sono controindicazioni che dovrei tenere in considerazione. Innanzitutto vorrei capire la robustezza della penna, perchè se la riempio di inchiostro poi non vorrei che alla prima caduta mi si versa tutto l'inchiostro.
Per quanto suggestiva - specie in penne del tutto trasparenti - non credo che la conversione eyedropper sia l'ideale per uno studente universitario. O perlomeno per uno studente "vero", senza covid. :)
Non tanto per paura che si apra la penna, ma per gli sbalzi di temperatura, pressione, anomalie di flusso conseguenti. Tutte cose che per uno che è sempre in giro e passa da caldo a freddo ripetutamente magari tenendo la penna nello zaino, forse può essere un problema.

Se veramente un converter o una cartuccia non facessero la giornata e avere con se due penne o le cartucce di ricambio fosse una complicazione eccessiva, ci sono in commercio alternative eyedropper studiate apposta che sono in linea di massima più affidabili.
Però avere con se due Preppy costa molto di meno.
Venceremos.
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