"Pens" in due lingue e con tre penne

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fufluns
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"Pens" in due lingue e con tre penne

Messaggio da fufluns »

Qualche anno fa una cara amica e straordinaria illustratrice botanica, Sylvia Strigari, mi ha regalato dei fogli e dei bellissimi quaderni di carta fatti a mano che aveva comprato in Francia. La carta è stata prodotta da Ruscombe Paper Mill, un'azienda originariamente fondata nei Cotswolds inglesi nel 1989, e trasferita a Margaux, nel sud-ovest della Francia, dal 1995. La cartiera produce su piccola scala una vasta gamma di carte pregiate fatte a mano, che sono riproduzioni fedeli di carte storiche. Lo stabilimento di Ruscombe produce sia carta vergata sia la tessuta, con trame e superfici che ricordano davvero le carte della fine del XVII secolo e del XVIII secolo.

Tra gli altri omaggi, Sylvia mi ha regalato due straordinari, grandi fogli di carta vergata, uno in Bianco Antico e l'altro in color Crema, che strano ancora aspettando pazienti nella mia cartelletta delle "carte buone".

Infine, ho dato vita ad uno di questi bellissimi fogli, scrivendo un pensiero (in due lingue) sulle penne stilografiche.

Nella seguente fotografia potete vedere l'opera nella sua "seconda versione", con layout verticale. Per realizzarlo ho utilizzato due penne, ognuna adatta ad uno dei due stili calligrafici che ho scelto per questo lavoro. Il "titolo", così come la grafia corsiva inglese del testo di destra, sono stati scritti con la Meisterstück Calligraphy, mentre il testo di sinistra, in cancelleresca, è stato eseguito con il pennino italico di una Montblanc Dumas.


Pens (2) ©FP.jpg


Ho usato l'inchiostro Grey Diamine nella Dumas e il Blue Permanent di Montblanc nella Calligraphy. Per scrivere il titolo con qualche variazione nel colore dell'inchiostro, ho immerso il pennino della Calligraphy, riempita di Blue, nella boccetta dell'inchiostro Waterman Red. Quando il rosso ha iniziato a svanire e a comparire il blu, il colore dell'inchiostro sulla carta si é trasformato in in un viola porporino.

Nel secondo scatto è visibile anche la “prima versione” dell'opera.


Pens (3) ©FP.jpg

Questa era stata realizzata con un layout orizzontale, e il testo era scritto con il pennino stub della mia Montegrappa Extra 1930, riempita con inchiostro Rohrer & Klingner Alt Goldgrün. Anche se mi piace la resa della cancelleresca eseguita con il pennino stub, mi sembra che questo testo sia forse troppo “pesante” rispetto al leggero Copperplate della destra. Per questo motivo ho deciso di scrivere il testo in cancelleresca con un pennino corsivo più stretto e formale, con un risultato che trovo più "leggero" e secondo me più equilibrato con l'altro testo.
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Beh che dire…
1) la tua amica ha scelto una carta meravigliosa
2) l’effetto con transizione di colore del titolo è pazzesco (non rischi di “contaminare” la boccetta di inchiostro rosso rilasciandoci dentro del blu? Mi viene da pensare che appena il pennino tocca la superficie dell’inchiostro, inizia a scaricare inevitabilmente quello caricato nel serbatoio. E poi chissà per quanto ti sei tirato avanti quel color violetto!)
3) eccellente scelta quella di evitare lo stub: trovo che, come hai scritto tu, sia tutto molto meno sbilanciato verso il testo in italiano. Lo stesso vale per la scelta di un colore più sobrio rispetto a quel verde meraviglioso
4) questa concezione delle penne come oggetti animati con dei sentimenti e la voglia irrefrenabile di scrivere sia, nonostante tu l’abbia più volte trasmessa pur senza mai risultare ridondante, estremamente ispirante. Ogni volta che leggo un tuo testo che parla di penne mi sovviene questo modo un po’ fiabesco di vedere ciò che tanti considerano solo uno strumento.
Ti considero un po’ (e lo dico con ammirazione, giammai come scherno) la nostra Alice che ci racconta cosa ha trovato nella tana del Bianconiglio
Alessio Pariani

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"Pens" in due lingue e con tre penne

Messaggio da Bokeh »

Complimenti per il testo, per la fotografia e per la grafia.
Trovo la scelta corretta, inoltre il corsivo è davvero bello.
Una domanda, è una scelta voluta quella di iniziare ogni paragrafo con la lettera maiuscola anche se il testo non lo richiedeva?
Grazie
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Messaggio da MiraB »

Questa carta ha una finitura davvero invitante, il gesto fisico dello scrivere deve essere stato appagante!
Il risultato è un' armonia di lettere che prendono vita!
Che bellezza...!
Sapere aude

Caterina
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"Pens" in due lingue e con tre penne

Messaggio da kircher »

Mi perdonerete se come lo sciocco mi concentro sul dito e ignoro la luna, cioè i sempre favolosi capolavori calligrafici di flufluns, ma sono subito corso sul sito delle cartiere Ruscombe a cercare carta per le mie stampe e adesso penso di spendere un patrimonio per procurarmi qualcuno di queste fogli meravigliosi!
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fufluns
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"Pens" in due lingue e con tre penne

Messaggio da fufluns »

Koten90 ha scritto: lunedì 16 agosto 2021, 9:10 Beh che dire…
1) la tua amica ha scelto una carta meravigliosa
2) l’effetto con transizione di colore del titolo è pazzesco (non rischi di “contaminare” la boccetta di inchiostro rosso rilasciandoci dentro del blu? Mi viene da pensare che appena il pennino tocca la superficie dell’inchiostro, inizia a scaricare inevitabilmente quello caricato nel serbatoio. E poi chissà per quanto ti sei tirato avanti quel color violetto!)
3) eccellente scelta quella di evitare lo stub: trovo che, come hai scritto tu, sia tutto molto meno sbilanciato verso il testo in italiano. Lo stesso vale per la scelta di un colore più sobrio rispetto a quel verde meraviglioso
4) questa concezione delle penne come oggetti animati con dei sentimenti e la voglia irrefrenabile di scrivere sia, nonostante tu l’abbia più volte trasmessa pur senza mai risultare ridondante, estremamente ispirante. Ogni volta che leggo un tuo testo che parla di penne mi sovviene questo modo un po’ fiabesco di vedere ciò che tanti considerano solo uno strumento.
Ti considero un po’ (e lo dico con ammirazione, giammai come scherno) la nostra Alice che ci racconta cosa ha trovato nella tana del Bianconiglio
Grazie, Alessio, per la sua risposta gentile e argomentata.

Nella "prova orizzontale" può vedere come il promo tentativo di sfumatura nel titolo non sia riuscito. Ho intinto il pennino nell'inchiostro rosso ed ho iniziato a scrivere, pensando che il blu avrebbe preso presto il sopravvento... Errore! L'eccellente alimentatore della 149 si imbeve letteralmente di rosso e continua a rilasciarlo per un bel pezzo. Imparata la lezione, nella seconda prova ho appena intinto la punta del pennino nell'inchiostro rosso, e anche cosí il blu fatica ad esprimersi appieno.

Può ben essere che un poco di inchiostro blu abbia contaminato il rosso, ma posso vivere con questo problema. L'essenziale, per me, é dare uso alle cose delle mie penne...

Giusta la su osservazione non solo quanto al "peso" del tratto che compone le lettere, ma anche al loro colore. Anch'io trovo che il colore più neutro dell'inchiostro grigio si addica meglio alla composizione di quello, pur bello, del verde.

Mi piace fare da Alice in questo "buco del coniglio" che é il nostro mondo delle penne: la ringrazio per il paragone. All'essere sovente ossessionati dalla bellezza degli oggetti in sé, dimentichiamo con facilità qual é il loro scopo. Mi sforzo per dire che, alla lunga, questa dimenticanza non funziona e che le penne, avulse dal loro compito e dalla loro aspirazione, rischiano di diventarci indifferenti, per quanto bellissime.
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fufluns
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Bokeh ha scritto: lunedì 16 agosto 2021, 10:44 Complimenti per il testo, per la fotografia e per la grafia.
Trovo la scelta corretta, inoltre il corsivo è davvero bello.
Una domanda, è una scelta voluta quella di iniziare ogni paragrafo con la lettera maiuscola anche se il testo non lo richiedeva?
Grazie
Grazie, Bokeh!

Sí, la scelta delle iniziali di rigo tutte maiuscole mi serve per dare maggiore movimento alla grafia un po' semplice (da vedere, non da scrivere...) del corsivo inglese, evitando di eccedere con gli svolazzi per vivacizzarla.

L'italico cancelleresco ha una evidenza propria che, a mio avviso, non richiede di questo artificio.
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fufluns
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MiraB ha scritto: lunedì 16 agosto 2021, 11:44 Questa carta ha una finitura davvero invitante, il gesto fisico dello scrivere deve essere stato appagante!
Il risultato è un' armonia di lettere che prendono vita!
Che bellezza...!
Grazie, Caterina. La finitura della carta di Ruscombe é davvero speciale. Sembra rifinita con una gelatina leggerissimamente lucida, che agevola lo scorrimento del pennino pur sulla superficie non del tutto uniforme delle fibre.
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fufluns
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kircher ha scritto: lunedì 16 agosto 2021, 14:21 Mi perdonerete se come lo sciocco mi concentro sul dito e ignoro la luna, cioè i sempre favolosi capolavori calligrafici di flufluns, ma sono subito corso sul sito delle cartiere Ruscombe a cercare carta per le mie stampe e adesso penso di spendere un patrimonio per procurarmi qualcuno di queste fogli meravigliosi!
Ne vale la pena, kircher. Il foglio da 50 x60 (o giù di lì) finisce per costare quasi 15 Euro una volta pagata la spedizione, ma non conosco nulla di paragonabile. Temo però che "patrimonio" sia un termine adeguato in questo caso...
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Messaggio da Oscar78 »

Oltre alle grandi doti calligrafiche apprezzo molto il tuo pensiero che dovrebbe essere messo di diritto tra i migliori aforismi stilografici.
Bokeh
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Messaggio da Bokeh »

fufluns ha scritto: lunedì 16 agosto 2021, 17:06
Bokeh ha scritto: lunedì 16 agosto 2021, 10:44 Complimenti per il testo, per la fotografia e per la grafia.
Trovo la scelta corretta, inoltre il corsivo è davvero bello.
Una domanda, è una scelta voluta quella di iniziare ogni paragrafo con la lettera maiuscola anche se il testo non lo richiedeva?
Grazie
Grazie, Bokeh!

Sí, la scelta delle iniziali di rigo tutte maiuscole mi serve per dare maggiore movimento alla grafia un po' semplice (da vedere, non da scrivere...) del corsivo inglese, evitando di eccedere con gli svolazzi per vivacizzarla.

L'italico cancelleresco ha una evidenza propria che, a mio avviso, non richiede di questo artificio.
Ti ringrazio per il chiarimento.
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