Problema plastica

I problemi che incontriamo nel mondo delle Penne, oltre quelli generali. Parliamone.
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Messaggio da Phormula »

ricart ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 9:54 Anche la Greta non ha girato il mondo a piedi, come la mettiamo?
:wave:
La filosofia di Greta è molto lineare e relativamente semplice da capire e da adottare per chi lo voglia fare.

In realtà come ho già scritto, la questione ambientale è un gigantesco esercizio di autoassoluzione di massa, in cui tutti giustificano i loro comportamenti puntando il dito verso quelli degli altri ed accusando i governi di "non fare abbastanza". E su questo si inserisce il meccanismo con il quale molte associazioni ambientaliste fanno proseliti e raccolgono finanziamenti.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
Bons

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Messaggio da Bons »

Phormula ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 7:58Peccato che abbia anche un blog personale
Purtroppo una quota altissima di chi ha un blog, o un canale iutub, personale ha un'autostima elevatissima, un livello infimo di autocritica e una conoscenza tendente allo zero dell'argomento di cui si occupa. 🧐
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Messaggio da Esme »

Phormula ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 7:58
Esme ha scritto: martedì 8 febbraio 2022, 20:29 Non credo proprio che questa nostra compulsione porti il mondo alla rovina...
Uno dei motivi per i quali la questione ambientale è di difficile soluzione è proprio questo, nessuno di noi (e mi ci metto anch'io, pur lavorando nel settore, quindi il mio non è un atto di accusa, ma una constatazione), dicevo nessuno di noi è convinto di essere quello che porta il mondo alla rovina, anzi è pronto ad indicare comportamenti di altri che, a suo dire, "fanno peggio".
Infatti, come dicevo nella parte successiva del commento, non posso che accettare queste tue valutazioni e sentirmi comunque parte del problema.
Lo specifico non per puntiglio, ma perché non potrei mai avere una reazione così ipocrita come la tua amica.

La realtà è complessa, se si cercano semplificazioni autoassolutorie non si arriva da nessuna parte.
E come giustamente fai notare, nemmeno cercando di scaricare le colpe su altri.

Quando ho fatto la maturità questi temi stavano iniziando ad essere dibattuti (c'erano le questioni "buco dell'ozono" e "foresta amazzonica", e c'era Sting...) e il tema scientifico dell'esame verteva proprio su questo.
Gli altri temi usciti erano una palla (aehm... 😅), quindi mi sono buttata incoscientemente su questo.
Mi è venuto in mente di sostere una tesi kennediana, sostenendo che prima di lanciare richieste agli organi governativi, comunque necessarie, occorreva maturare una volontà di calibrare le proprie azioni personali, rendendosi conto che anche quelle erano parte del problema.
Mi sono ritrovata all'orale con i membri della commissione tutti con gli scudi alzati, tutti compatti nel dirmi che "sei giovane, non sai cosa dici" e che colpa e oneri erano solo ed esclusivamente degli stati.
Ora non sono più giovane, ma alla facciaccia loro continuo a pensare che siamo tutti parte del problema, e che dovremmo toglierci un po' la paglia dal didietro (passatemi l'espressione).
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Messaggio da Phormula »

Bons ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 11:07 Purtroppo una quota altissima di chi ha un blog, o un canale iutub, personale ha un'autostima elevatissima, un livello infimo di autocritica e una conoscenza tendente allo zero dell'argomento di cui si occupa. 🧐
Infatti l'amicizia è finita nel momento in cui le ho fatto notare che prima di puntare il dito verso i comportamenti degli altri, sarebbe stato il caso di fare un po' di sana autocritica a casa propria, magari scoprendo di non essere quel fulgido esempio di paladino dell'ambiente come invece si vorrebbe apparire.

Il primo passo è guardare alla propria impronta ambientale e non a quella degli altri, e il secondo, se uno ci tiene, valutare quali dei propri comportamenti possano essere cambiati per ridurla. Consapevoli del fatto che nel momento in cui si fa la scelta di non cambiare i propri comportamenti (nel caso specifico, viaggiare di meno o farlo in maniera diversa), non si può puntare il dito verso qualcun altro e dirgli che deve cambiare i suoi. Oppure chiedere misure a livello politico, purchè queste misure vadano a toccare i comportamenti degli altri.

Se invece che la messa al bando dei sacchetti di plastica (come chiedeva lei) il governo avesse messo una tassa sui voli aerei legata alle emissioni di gas serra, sarebbe stata la prima a scendere in piazza contro, dal momento che per lei sarebbe venuta meno la possibilità di girare l'Europa in aereo a poco più del costo di una pizza.

Nessuno di noi può vivere su questo pianeta senza esercitare un impatto, essendo parte dell'ecosistema finiamo inevitabilmente per influenzarlo e in qualche modo alterarlo. Tuttavia, ogni volta che facciamo una scelta, possiamo chiederci se stiamo facendo la scelta migliore in quella situazione specifica o se ci siano delle alternative migliori. A me vien da ridere quando un certo tipo di ambientalismo sostiene teorie come quelle della decrescita felice, come se tutti da domani fossimo capaci di tornare allo stile di vita dei nostri bisnonni ed essere contenti. Salvo poi partire con i distinguo quando scopri che devi rinunciare a questo o quello, le rinunce sono una cosa piacevole fin che le fanno gli altri. E qui sta la differenza tra Greta ed un noto ambientalista nostrano. Quando Greta è venuta in Italia ha chiesto agli organizzatori di prevedere spostamenti in treno e con i mezzi pubblici. Infatti è arrivata dalla Svezia in treno. Un ambientalista nostrano (di cui non faccio il nome), per partecipare ad una conferenza ha preteso il volo aereo e una vettura con autista ad attenderlo.
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Messaggio da Esme »

Mio figlio ha da poco visto a scuola "punto di non ritorno" con Di Caprio.
Il suo primo commento, fatto anche alla prof: "Ma stanno parlando di impronta ambientale e girano continuamente con quei mezzi? (aerei, elicotteri, suv, limousine, yacht). Ma una camminata o una biciclettata no?".

L'intervento di Sunita Narain è stato per lui quello più spiazzante, per la forza di dire "chiedete a noi di rimanere in condizioni miserevoli in modo da continuare a vivere, voi, indisturbati nei vostri agi?".
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Messaggio da ricart »

Navi, treni e mezzi pubblici non si muovono remando e/o pedalando, almeno mi pare :D
Riccardo

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Messaggio da Phormula »

ricart ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 12:45 Navi, treni e mezzi pubblici non si muovono remando e/o pedalando, almeno mi pare :D
Nemmeno internet, se è per questo. :D
Mediamente un messaggio in una chat o un social "vale" 50 grammi di emissioni di gas serra.
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Messaggio da Automedonte »

Phormula ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 12:56
ricart ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 12:45 Navi, treni e mezzi pubblici non si muovono remando e/o pedalando, almeno mi pare :D
Nemmeno internet, se è per questo. :D
Mediamente un messaggio in una chat o un social "vale" 50 grammi di emissioni di gas serra.
Questa è un aspetto importante di cui si parla solo occasionalmente, se questa cosa è vera (e non ho motivo di non crederlo) considerati tutti i messaggi che girano ogni giorno, le vecchie auto euro 0 in proporzione inquinano niente :D
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Messaggio da Phormula »

Automedonte ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 13:00 Questa è un aspetto importante di cui si parla solo occasionalmente, se questa cosa è vera (e non ho motivo di non crederlo) considerati tutti i messaggi che girano ogni giorno, le vecchie auto euro 0 in proporzione inquinano niente :D
In realtà, e torniamo al discorso di Greta, le cose vanno messe nella loro giusta dimensione.
Non è possibile vivere ad impatto zero, bisognerebbe smettere di respirare, perchè anche respirando si immette anidride carbonica nell'aria. :D

Quindi alla fine si tratta di scegliere tra impatti diversi. Ti faccio un esempio. Stamattina mi sono collegato via Zoom per una riunione con altre persone. In condizioni normali la riunione si sarebbe svolta a Parigi con la partecipazione di una trentina di persone da vari paesi europei. Quindi nel mio caso sarei dovuto andare in aeroporto per prendere il primo aereo per Parigi stamattina e tornare in serata, spostandomi in città con i mezzi pubblici per raggiungere il luogo della riunione. L'impatto di tre ore di videoconferenza è sicuramente inferiore e l'obiettivo (discutere alcune questioni) è stato raggiunto comunque. Al momento la scelta è dettata da una ragione esterna (la pandemia) però in futuro se verrà mantenuta la possibilità di partecipare in videoconferenza, a meno che io non abbia una ragione precisa per essere presente fisicamente, continuerà ad essere la mia scelta.

In molti casi l'utilizzo di internet riduce gli impatti rispetto alle alternative. Per contro anche su internet ci sono impatti che potrebbero essere evitati perchè l'attività in sè potrebbe essere evitata. Oppure, come in questo messaggio (i miei cinquanta grammi di CO2) sono consapevole dell'impatto ma lo scrivo per il piacere di interagire in una discussione che reputo costruttiva. In questo stesso momento da qualche parte nel mondo ci sarà qualcuno che scaraventa in un fiume una bottiglia di plastica vuota, dopo aver bevuto il contenuto. Cosa che andrebbe evitata, ma che non costituisce una scusa, ma che non annulla i 50 grammi di emissioni di questo messaggio.
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Messaggio da riktik »

Phormula ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 12:06 Se invece che la messa al bando dei sacchetti di plastica (come chiedeva lei) il governo avesse messo una tassa sui voli aerei legata alle emissioni di gas serra, sarebbe stata la prima a scendere in piazza contro, dal momento che per lei sarebbe venuta meno la possibilità di girare l'Europa in aereo a poco più del costo di una pizza.
pensa un po'... hai appena riassunto il nocciolo di quella che fu una piccola parte della nostra relazione ed una delle proposte presentate alla commissione europea ​nel 2001.
La sentenza Open Sky aveva appena aperto le porte alle compagnie private, il che avrebbe ,secondo analisi economica condotta, portato ad una crisi diffusa di tutte le compagnie di bandiera, con molte di esse destinate a chiudere.( Avevamo l'esempio degli USA, sapevamo esattamente quali sarebbero stati gli effetti). I viaggi low cost si sarebbero diffusi talmente tanto da cambiare completamente il settore, facendo venire meno anche gran parte della strategicità dell'aeronautica per molti dei paesi europei.

In estrema sintesi:
Come si può pensare che un volo Roma/Londra possa costare meno di un pieno di benzina di un'auto? Si tenga inoltre conto che le rotte più brevi e quindi convenienti erano opzionate dalle compagnie di bandiera, quindi i low-cost solitamente avevano costi di carburante ben più importanti delle compagnie nazionali.

E' chiaro che le compagnie aeree non pagano il giusto prezzo per l'uso dello spazio aereo e per l'inquinamento che producono a spesa della collettività. Introducendo (oltre a diverse altre misure) una tassa legata alle emissioni pro/passeggero, si impedirà di avere margini estremamente attraenti all'ingresso, rallenterà l'affollamento di nuovi operatori, comparteciperà ad una più graduale transizione verso un mercato aperto, costringerà le compagnie di bandiera a riorganizzarsi da subito per rimanere concorrenziali senza fare affidamento alla maggior convenienza delle rotte loro garantite. Avremmo parzialmente corretto una distorsione del mercato che si andava a creare. Lo sviluppo dei trasporti aerei, certo, ne sarebbe risultato rallentato anche a danno dei paesi turisticamente interessanti, italia inclusa, ma avremmo potuto ottenere un mercato meno caotico e che comunque si sarebbe inevitabilmente evoluto per effetto della concorrenza anche se in tempi più lunghi. Avremmo inoltre ulteriormente affermato il principio di responsabilità nei confronti della collettività da parte di chi inquina.

La collettività ne avrebbe giovato, i turisti avrebbero dovuto pagare meno di prima, ma non prezzi irrisori per viaggiare ed avrebbero viaggiato un poco meno. Si sarebbe evitato di rendere più conveniente l'aereo rispetto al treno sulle brevi distanze, che di per se rimane un assurdo.
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Messaggio da riktik »

Oggi è un giorno importante, la nostra è una Costituzione rigida a cui non è facile portare innovazioni.
Ma da oggi cambia... ed è stato inserito il principio de "la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni".

E' un principio e la sua applicazione dipenderà dall'opera della Corte Costituzionale, vedremo in futuro quante delle leggi dello stato verranno ritenute incostituzionali per contrasto alla norma.

Curiosamente molte reazioni che leggo sul web invece di accogliere la notizia con soddisfazione e come un principio meritevole, immaginano che sia una specie di golpe per limitare la libertà degli individui. Io spero che le future generazioni ricordino quest'oggi come un giorno importante, un giorno in cui si è fatto un piccolo/grande atto di altruismo verso noi stessi e coloro che verranno.
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Messaggio da Phormula »

In realtà il motivo per cui le compagnie low cost riescono a fare prezzi molto bassi è perchè nel loro modello di business, la vendita dei biglietti rappresenta solo una parte delle entrate (circa il 30% per una di queste). A parte tutta una serie di scelte per ridurre i costi, dall'operare solo voli P2P al ridurre i tempi di rotazione macchina e far pagare qualsiasi extra, una delle loro strategie preferite è quella di prendere i piccoli aeroporti, quelli che sarebbero destinati alla chiusura, e farsi scontare le tasse e le tariffe aeroportuali, quando non farsi proprio pagare per ogni passeggero in arrivo o in partenza. Ovviamente queste sovvenzioni sono sotto forma di accordi commerciali, quindi coperte da vincoli di riservatezza commerciale. Tant'è che quando qualche aeroporto ha chiuso i rubinetti, hanno levato le tende. Essendo molti piccoli aeroporti società pubbliche, quindi con i bilanci ripianati dai contribuenti, non gli riesce molto difficile e i politici possono giustificare la scelta con la mancata chiusura e con il fatto che i passeggeri "portano ricchezza sul territorio".

Uno dei motivi per cui l'Italia è il paradiso delle low cost è proprio il fatto che da noi ogni provincia vuole il suo aeroportino. Invece di avere pochi aeroporti collegati da un sistema ferroviario ad alta velocità (non ho mai capito perchè la linea AV Milano-Torino non passi da Malpensa), da noi si continuano a costruire aeroporti.
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Messaggio da maylota »

riktik ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 13:44 La collettività ne avrebbe giovato, i turisti avrebbero dovuto pagare meno di prima, ma non prezzi irrisori per viaggiare ed avrebbero viaggiato un poco meno. Si sarebbe evitato di rendere più conveniente l'aereo rispetto al treno sulle brevi distanze, che di per se rimane un assurdo.
La tassazione delle attività economiche che producono esternalità negative è giusta anche se molto complessa da mettere in pratica nel modo reale (ossia non come grida manzoniana da social).
Ma nel caso delle compagnie aeree low cost (che credo siano quelle cui ci si riferisce) basterebbe anche solo smetterla di sovvenzionarle - la maggioranza degli aeroporti "Mickey Mouse" d'Italia vivono di low cost che a loro volta operano quasi solo grazie ai sussidi delle Regioni.

(edit: vedo che ho in parte duplicato alcuni concetti già ben espressi da Phormula, sorry - in ogni caso forse dovremmo continuare in chiacchiere in libertà)
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Messaggio da mastrogigino »

Ad esempio Trento e Bolzano hanno ciascuna il proprio aeroportino....
Tra le due cittadine ci sono ben 59km di distanza, infatti spesso si vedono i jet executive sulla corsia di sorpasso, non gli conviene neanche decollare, se la fanno direttamente in autostrada, con scalo rifornimento in autogrill... :problem: :problem:
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Messaggio da Bons »

mastrogigino ha scritto: mercoledì 9 febbraio 2022, 16:00 Ad esempio Trento e Bolzano hanno ciascuna il proprio aeroportino....
Se Trento avesse il porto Trieste sarebbe morto. 🤪
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