...ed il Made in Italy?

I problemi che incontriamo nel mondo delle Penne, oltre quelli generali. Parliamone.
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Messaggio da ASTROLUX »

Omase Delta sono defunte. Aurora, meno male, resiste.
Secondo voi l'Italia ha ancora la capacità di imporsi nel mercato delle penne, che sembra dominato dai tedeschi e dai giapponesi ?
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Messaggio da gionni »

Mi pare che Visconti stia mantenendo buoni livelli di qualità e di mercato. Peccato che non si faccia i pennini in casa, come tutti gli altri del resto, eccetto Aurora.
Ciao. Gionni
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

ASTROLUX ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 21:18 Omase Delta sono defunte. Aurora, meno male, resiste.
Secondo voi l'Italia ha ancora la capacità di imporsi nel mercato delle penne, che sembra dominato dai tedeschi e dai giapponesi ?
Secondo me, no. Proprio giapponesi e tedeschi, nella mia esperienza, hanno qualità altissima, pochi o zero problemi (devo ancora trovare una Pelikan a pistone o una Pilot o una Sailor, o una Platinum che vanno male), una certa diversificazione circa le fasce di prezzo, che spazia dalle scolastiche a basso costo alle lussuose. Posseggo molte Aurora (eccezionali, non c'è che dire), e anche con queste non ho mai avuto problemi. Le Delta erano magnifiche. Le mie penne che scrivono meglio in assoluto sono, comunque, proprio due Delta (una Mezzanotte che sto letteralmente consumando e una Seawood), una Talentum e una Pilot Elite; su quattro pezzi, tre italiane. Con altre italiane ho avuto ben più di problema, ma statisticamente la cosa è irrilevante.
Tornando al discorso globale, secondo me siamo al lumicino, e quindi siamo ben lontani dall'imporci.
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Messaggio da Mightyspank »

gionni ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 21:21 Mi pare che Visconti stia mantenendo buoni livelli di qualità e di mercato. Peccato che non si faccia i pennini in casa, come tutti gli altri del resto, eccetto Aurora.
Ciao. Gionni
In realtà un altro produttore italiano si fabbrica i pennini: Santini di Confienza (PV).

http://www.santini-italia.com/lavorazione.html
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Mightyspank ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 22:02 In realtà un altro produttore italiano si fabbrica i pennini: Santini di Confienza (PV).

http://www.santini-italia.com/lavorazione.html
Verissimo. La qualità e l'artigianalità sono fuori discussione; ma, il fatto di poter trovare questi gioielli solo in due negozi in Italia (e uno è sul punto di chiudere) esclude la capacità dell'azienda di imporsi nel mercato.
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Messaggio da MaPe »

ASTROLUX ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 21:18 Omase Delta sono defunte. Aurora, meno male, resiste.
Secondo voi l'Italia ha ancora la capacità di imporsi nel mercato delle penne, che sembra dominato dai tedeschi e dai giapponesi ?
Aurora resiste perchè vende principalmente all'estero, se dovesse affidarsi al solo mercato interno avrebbe già chiuso da anni. La risposta è semplice e banale, in Germania ed in Giappone la penna stilografica viene usata a scuola fin dalla tenera età.
Monet63 ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 21:59 Secondo me, no. Proprio giapponesi e tedeschi, nella mia esperienza, hanno qualità altissima, pochi o zero problemi (devo ancora trovare una Pelikan a pistone o una Pilot o una Sailor, o una Platinum che vanno male), una certa diversificazione circa le fasce di prezzo, che spazia dalle scolastiche a basso costo alle lussuose. Posseggo molte Aurora (eccezionali, non c'è che dire), e anche con queste non ho mai avuto problemi. Le Delta erano magnifiche. Le mie penne che scrivono meglio in assoluto sono, comunque, proprio due Delta (una Mezzanotte che sto letteralmente consumando e una Seawood), una Talentum e una Pilot Elite; su quattro pezzi, tre italiane. Con altre italiane ho avuto ben più di problema, ma statisticamente la cosa è irrilevante.
Tornando al discorso globale, secondo me siamo al lumicino, e quindi siamo ben lontani dall'imporci.
:wave:
Presente, problema con un pennino di una Sailor Sapporo (sai hai problemi con il pennino di una Sailor, molto raro ma può capitare, puoi incominciare a fare l'elenco dei santi partendo dal 1 Gennaio e soffermandoti molto a lungo quando arrivi al 1 Novembre).
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Messaggio da sciumbasci »

Secondo me la chiave di tutto sta nel prezzo di riferimento: il Made in italy secondo la mentalità imprenditoriale è per forza lusso, sicché si vende a prezzi di lusso.
Pilot, Platinum, perfino la superba Sailor con i suoi prodotti a tre cifre hanno penne scolastiche a catalogo; Lamy, Pelikan, Kaweco campano tutte sulle scolastiche. Delle italiane, Aurora ha fatto la K che costa 40€ senza converter: fuori mercato. Visconti neanche a parlarne, scolastica si ma roba che finite le lezioni de terzo superiori sei all'aperitivo col Ciellini al polso, Montegrappa addio... Stipula? Boh, forse vendono solo all'estero, hanno già capito che da noi non c'è trippa per gatti?

Una scolastica italiana.
Magari.
Ne avrei cassetti pieni.

Per il momento mi accontento delle etafelt, anche se queste sono biro :o
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Messaggio da Stilo18 »

Giusto ieri ero sul sito della Montegrappa incuriosito dall'ultima recensione di Fufluns.
Nel mentre sono ritornato sul forum e ho cercato recensioni su queste penne: problemi a iosa, poi leggo qualcuno che dice di avere contattato l'azienda per problemi al pennino e detta azienda candidamente risponde che sono a conoscenza che quei pennini son difettosi! Ha ragione chi nel forum ha scritto "mai più", volendo la Montegrappa pure le spese di spedizione a carico del cliente che la manda in assistenza.

Spendi minimo 450 euro di penna, la penna funziona. Statisticamente ci sono i modelli difettosi, ma lì l'azienda è disponibile al cambio.
Non esiste che spendi 450 euro e ti senti dire "Sì signore, noi sappiamo che i pennini sono difettosi".

Poi sono ritornato sul sito della Montegrappa. E vedo: pelletteria, profumi, cravatte, orologi, gemelli e foulard......

La voglia di prendermene una mi è andata via. La mia AION sarà quello che sarà esteticamente, ma me ne compro un'altra per Natale :D

Monet63 ha scritto: domenica 11 novembre 2018, 21:59 ...Le mie penne che scrivono meglio in assoluto sono... e una Pilot Elite
E' da un po' che la voglio prendere con pennino M. Sarà formidabile come tutte le Pilot, giusto? :D
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Messaggio da Monet63 »

Stilo18 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 10:24 E' da un po' che la voglio prendere con pennino M. Sarà formidabile come tutte le Pilot, giusto? :D
Di più. Io ho un F, e ogni volta che la uso non ci credo. Inoltre la trovo bellissima.
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Messaggio da ASTROLUX »

Aurora fa ottime penne, sia in fascia media (ipsilon), che alta (Optima...88), ma che prezzi.
In Giappone ne compri 2 o 3 con lo stesso budget.
Si può competere solo posizionandosi nel settore lusso e alzando i prezzi?
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Messaggio da Mauro78 »

Sicuramente se Aurora ed altre case italiane tengono prezzi alti è perché possono permetterselo, nel senso che c'è richiesta anche con simili prezzi, soprattutto all'estero. Questo rimane un peccato perché chiaramente va a limitare il mercato nazionale dove la domanda e gli acquisti saranno pochi.
Basterebbe fare come fanno i giapponesi che hanno varie fasce e dove con un esborso non esagerato puoi prendere un prodotto più che valido con tanto di pennino in oro e converter già compreso.
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analogico
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Messaggio da analogico »

Le scelte di marketing e di produzione le decidono gli uomini delle aziende, che molto spesso hanno le idee più chiare della maggior parte di noi che altrettanto spesso ci occupiamo di ben altro.
Se l'azienda sta in piedi bene, le scelte sono corrette, se non ci sta, sono sbagliate, il resto sono chiacchiere in libertà.
D'altro canto, io avrei comprato volentieri una vettura da uso cittadino marchiata Maserati, magari intorno ai 17.000 euro, ma purtroppo, chissà perchè, non esiste, e quindi ho dovuto ripiegare su una Toyota.
Aurora, Montegrappa, Montblanc e pochi altri, sono marchi del lusso e si muovono in questo ambito con logiche e dinamiche diverse rispetto ai marchi Giapponesi, o anche rispetto a Lamy e direi anche a Pelikan che invece non sono percepiti come tali.
Un marchio come Pelikan che ha fatto la storia della penna stilografica, è conosciuto dalla stragrande maggioranza delle persone come un produttore di cancelleria, perché con questo marchio è stato prodotto di tutto , dal tampone per i timbri , alla gomma per cancellare e quindi può permettersi di produrre anche la stilografetta in plastica da 3 euro, senza che questo influisca minimamente sull’immagine dell’azienda e sulla percezione che il cliente Pelikan ha , rispetto all’azienda stessa.
Montblanc invece non potrebbe fare altrettanto per ovvie ragioni.

Può piacere o no, ma di questo si tratta.
Antonio

Essere moderni vuol dire affaccendarsi nell’ Incurabile.
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Messaggio da Normie »

mancano all'appello la Scribo (fu Omas), la Leonardo-Officina Italiana (fu Delta), la Loclen, la Pineider e la Marlen. Visconti un paio d'anni fa era per quota di mercato la seconda negli stati uniti (da qualche parte ho l'articolo), per un'azienda che ha 30 anni in un settore a innovazione 0 non è poco.

Le nostre sono tutte aziende con si e no una quindicina di dipendenti qualcuna, come pretendere che facciano scolastiche per guadagnare?
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Messaggio da rolex hunter »

Mauro78 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 12:14 Sicuramente se Aurora ed altre case italiane tengono prezzi alti è perché possono permetterselo
Allora Omas e Delta non sono fallite.....
Mi fa piacere saperlo
analogico ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 12:38 [EDT] ...... ..io avrei comprato volentieri una vettura da uso cittadino marchiata Maserati, magari intorno ai 17.000 euro, ma purtroppo, chissà perchè, non esiste, e quindi ho dovuto ripiegare su una Toyota.
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Puoi avere una Aston Martin nuova a circa 49.000€. la Aston Martin "CYGNET & COLETTE 2013 LIMITED EDITION"; 35.000€ se non ti serve "limited".

Certo, la stessa auto marcata Toyota (si tratta della Toyota iQ) costa al massimo 17.000€, ma vuoi mettere.... Aston Martin è sempre Aston Martin, e fa la sua porca figura. :mrgreen:
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Messaggio da Mauro78 »

rolex hunter ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 17:13
Mauro78 ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 12:14 Sicuramente se Aurora ed altre case italiane tengono prezzi alti è perché possono permetterselo
Allora Omas e Delta non sono fallite.....
Mi fa piacere saperlo
analogico ha scritto: lunedì 12 novembre 2018, 12:38 [EDT] ...... ..io avrei comprato volentieri una vettura da uso cittadino marchiata Maserati, magari intorno ai 17.000 euro, ma purtroppo, chissà perchè, non esiste, e quindi ho dovuto ripiegare su una Toyota.
OT
Puoi avere una Aston Martin nuova a circa 49.000€. la Aston Martin "CYGNET & COLETTE 2013 LIMITED EDITION"; 35.000€ se non ti serve "limited".

Certo, la stessa auto marcata Toyota (si tratta della Toyota iQ) costa al massimo 17.000€, ma vuoi mettere.... Aston Martin è sempre Aston Martin, e fa la sua porca figura. :mrgreen:
Avevo scritto che possono permetterselo perché si vede che hanno domande, credo soprattutto dall'estero, anche per prodotti con prezzi alti che consentono di continuare a tenerli tali...delta e omas non lo so, bisogna anche vedere se ci sono state altre problematiche di vario genere dietro i fallimenti.
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