Qual è la nostra vera calligrafia?

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Maruska
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Messaggio da Maruska »

Buonasera a tutti.
Noto che quando scrivo il mio diario, ho un tipo di calligrafia, quando sono sul lavoro ne ho un'altra e a volta una diversa ancora quando faccio degli elenchi. Scrivo inclinato a destra e stretto sul diario, diritto e rotondo allargato in ufficio, e ancora più rotondeggiante quando faccio degli elenchi. Succede anche a voi? Qual è realmente la nostra calligrafia? La mia non so ancora quale sia :roll:
Maruska
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Messaggio da Iridium »

Ciao Maruska, a me non succede in maniera così evidente. Scrivo sempre inclinato verso destra. L’unica cosa che cambia è che quando vado di fretta tendo a fare le m e le n senza il ponticello ma come se fossero delle i in serie e poi ovviamente scrivendo molto velocemente l’ordine ne risente un pochino. Tutto qui👋🏻👋🏻
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Messaggio da Maruska »

aggiungo che cambia ancora a seconda della stilografica che uso... chi mi conosce, sa che sono io a scrivere, ma comunque io scrivo in modo diverso
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Messaggio da Koten90 »

La grafia cambia come cambia l’umore. Ci sono sere che mi metto a fare esercizi di corsivo inglese, ma smetto subito dopo perché non sono dell’umore adatto per rispettare la calma e la pazienza necessarie (tipicamente dopo giornate stressanti).
Un buon modo per sfogarmi è prendere un’altra penna e scrivere un po’ alla carlona, magari con un pennino morbido/flessibile (il nervoso accentua le variazioni di tratto e il pennino ammortizza la pressione in eccesso mantenendo la mano più riposata). Dopo un paio di pagine decido se ritentare con il Copperplate o continuare. Di solito è sufficiente a cambiarmi la giornata :D

Per la grafia quotidiana dipende tanto anche da dove scrivi. Se sei sempre seduta a una scrivania è un conto, ma in piedi, a un bancone alto, con il foglio appoggiato sul duro o sul morbido (o anche troppo morbido!)… bene o male i tratti che usi per comporre le lettere saranno sempre gli stessi, ma le traiettorie più o meno decise, tremule, la pressione variabile, l’inclinazione… beh quelle ci sta che cambino
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Messaggio da Maruska »

Koten90 ha scritto: sabato 1 ottobre 2022, 18:54 La grafia cambia come cambia l’umore. Ci sono sere che mi metto a fare esercizi di corsivo inglese, ma smetto subito dopo perché non sono dell’umore adatto per rispettare la calma e la pazienza necessarie (tipicamente dopo giornate stressanti).
Un buon modo per sfogarmi è prendere un’altra penna e scrivere un po’ alla carlona, magari con un pennino morbido/flessibile (il nervoso accentua le variazioni di tratto e il pennino ammortizza la pressione in eccesso mantenendo la mano più riposata). Dopo un paio di pagine decido se ritentare con il Copperplate o continuare. Di solito è sufficiente a cambiarmi la giornata :D

Per la grafia quotidiana dipende tanto anche da dove scrivi. Se sei sempre seduta a una scrivania è un conto, ma in piedi, a un bancone alto, con il foglio appoggiato sul duro o sul morbido (o anche troppo morbido!)… bene o male i tratti che usi per comporre le lettere saranno sempre gli stessi, ma le traiettorie più o meno decise, tremule, la pressione variabile, l’inclinazione… beh quelle ci sta che cambino
non è questione di umore, è che sistematicamente sul diario scrivo in un modo e in ufficio scrivo in un altro modo e se prendo il diario in mano quando sono in ufficio, scrivo come scrivo sempre nel diario e non come scrivo in ufficio. Sono sempre seduta a scrivere.
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qual è la nostra vera calligrafia?

Messaggio da lukogene »

succede anche a me
e se cambia certamente con umore e sentimenti
e cambia anche nel tempo (ovvio)

cambia con lo strumento che uso
e siccome mi pareva di essere io un po' sciroccato
(nel vedere che a seconda della stilografica
c'erano variazioni nella scrittura delle lettere, delle parole)

mi ha consolato
in due parole che ci siamo scambiati proprio oggi
netosaf
(secondo cui ci sono stilo che migliorano la calligrafia
e mi sono sentito sollevato
che non ero solo)
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Messaggio da Maruska »

lukogene ha scritto: sabato 1 ottobre 2022, 19:12 succede anche a me
e se cambia certamente con umore e sentimenti
e cambia anche nel tempo (ovvio)

cambia con lo strumento che uso
e siccome mi pareva di essere io un po' sciroccato
(nel vedere che a seconda della stilografica
c'erano variazioni nella scrittura delle lettere, delle parole)

mi ha consolato
in due parole che ci siamo scambiati proprio oggi
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interessante, grazie, siamo più di due allora
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Messaggio da Monet63 »

Dipende.
Normalmente la mia grafia privilegia la facilità di lettura. Di norma è in relazione alla rigatura; più è stretta, più il corpo è ridotto. Nelle rigature da 5mm e 4mm utilizzo una scrittura ibrida, dove non esistono lettere discendenti, le quali vengono scritte in maiuscoletto per non interferire con la riga successiva. Scrivo inclinato, ma in casi particolari (esempio, una tabella) posso scrivere dritto. Ciò che ho notato è una certa incostanza nella dimensione delle lettere, alla quale non trovo una spiegazione. Inoltre, se scrivo a lungo, spesso le prime righe sono differenti dalle ultime e scritte appena più larghe (in una riga entrano meno caratteri).
:wave:
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Messaggio da Polemarco »

Iridium ha scritto: sabato 1 ottobre 2022, 18:03 Ciao Maruska, a me non succede in maniera così evidente. Scrivo sempre inclinato verso destra. L’unica cosa che cambia è che quando vado di fretta tendo a fare le m e le n senza il ponticello ma come se fossero delle i in serie e poi ovviamente scrivendo molto velocemente l’ordine ne risente un pochino. Tutto qui👋🏻👋🏻
Le mie m, n, r, sembrano tutte delle i ripetute o singole e se ne distinguono per l’assenza del puntino (che metto sulle i). Invecchiando scrivo sempre più spigolosamente, soprattutto se lo faccio con nervosa rapidità...
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Messaggio da Maruska »

Monet63 ha scritto: sabato 1 ottobre 2022, 20:03 Dipende.
Normalmente la mia grafia privilegia la facilità di lettura. Di norma è in relazione alla rigatura; più è stretta, più il corpo è ridotto. Nelle rigature da 5mm e 4mm utilizzo una scrittura ibrida, dove non esistono lettere discendenti, le quali vengono scritte in maiuscoletto per non interferire con la riga successiva. Scrivo inclinato, ma in casi particolari (esempio, una tabella) posso scrivere dritto. Ciò che ho notato è una certa incostanza nella dimensione delle lettere, alla quale non trovo una spiegazione. Inoltre, se scrivo a lungo, spesso le prime righe sono differenti dalle ultime e scritte appena più larghe (in una riga entrano meno caratteri).
:wave:
cos'è il maiuscoletto?
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Messaggio da Amstaff »

io ho notato che varia si in base allo stato d'animo ma soprattutto in base alla carta su cui scrivo
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Messaggio da lukogene »

Maruska ha scritto: sabato 1 ottobre 2022, 19:30
lukogene ha scritto: sabato 1 ottobre 2022, 19:12 succede anche a me
e se cambia certamente con umore e sentimenti
e cambia anche nel tempo (ovvio)

cambia con lo strumento che uso
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(secondo cui ci sono stilo che migliorano la calligrafia
e mi sono sentito sollevato
che non ero solo)
interessante, grazie, siamo più di due allora
grazie a te
una questione per me piuttosto interessante
che poi tu sia arrivata
insieme a certe mie domande
e alle parole di netosaf
beh
è una cosa su cui continuerò a pensare un po'
magari a fermarmi a scrivere due righe

grazie ancora, quindi
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netosaf
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Messaggio da netosaf »

Bella questa discussione!
Mi inserisco tanto per fare un po' di filosofia.
Nella mia esperienza penso che le variabili non siano solo la dimensione o il peso della penna ma anche l'impercettibile diversità di scorrimento del pennino ed il diverso piacere che lascia una penna piuttosto che un'altra.
Per esempio, come si diceva oggi con lukogene, per me alcune Pelikan sono il top in questo senso tanto che cambiano sensibilmente in meglio la mia grafia.
Ma non tutte in assoluto anzi, forse le più umili a me rendono meglio.
Per prima in assoluto la 120, ma anche la 150 e la 200 che hanno pennini rigidini, ma allo stesso modo alcune equipaggiate con pennini leggermente morbidi come gli ST.
Poi ci sono i pennini Omas che non sono certo rigidi e che mi rapiscono letteralmente; in particolare prediligo un extra lucens montato su una CS che uso sempre quando voglio scrivere una lettera e provarne piacere.
Poi vengono il tipo di inchiostro (più o meno secco), il colore e via dicendo fino allo stato d'animo giusto che è fondamentale.
Queste cose si possono dire solo fra noi però, il rischio è di farsi prendere per matti!

stefano
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Messaggio da JohnDT10 »

La mia calligrafia cambia molto in base al tratto della penna. Da sempre "amante" del broad, con discreta calligrafia leggermente ampia, proprio ho difficoltà con i pennini fini: sembro un cane rachitico !! :lol:
Recentemente, con un po' di scetticismo, mi sono avvicinato allo stub e... mi sono meravigliato del risultato: incredibile miglioramento... :thumbup:
Personalmente preferisco le carte leggermente ruvide e il pennino stub ci va' a nozze !!
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Messaggio da netosaf »

JohnDT10 ha scritto: sabato 1 ottobre 2022, 22:13 La mia calligrafia cambia molto in base al tratto della penna. Da sempre "amante" del broad, con discreta calligrafia leggermente ampia, proprio ho difficoltà con i pennini fini: sembro un cane rachitico !! :lol:
Recentemente, con un po' di scetticismo, mi sono avvicinato allo stub e... mi sono meravigliato del risultato: incredibile miglioramento... :thumbup:
Personalmente preferisco le carte leggermente ruvide e il pennino stub ci va' a nozze !!
Verissimo, mi sono dimenticato questo aspetto del tratto.
Come si cambia negli anni!
Guardando le mia tantissime penne si puo' vedere che quelle acquistate molti anni fa sono tutte con pennino M perché questo era il tratto che preferivo negli anni 80 e 90.
Poi piano piano il mio gusto è cambiato e quando compro una penna mi viene naturale scegliere il pennino F con cui mi sembra di scrivere meglio.
Forse perché la mia grafia è diventata più piccola? Oppure lo è diventata usando un tratto più fine?

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