Riscatto? Ricordi? Collezionismo? Cosa vi dicono le vostre stilografiche?

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ricart
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Riscatto? Ricordi? Collezionismo? Cosa vi dicono le vostre stilografiche?

Messaggio da ricart »

La penna che per me è più importante è una modesta Pelikan 120 che mia madre mi regalò quando andai alle superiori. Tutto cominciò in terza media (1965) quando il nuovo professore di lettere ci obbligò a usare la stilografica. Al panico che ne seguì rimediò il mio compagno di banco il giorno dopo quando mi prestò una vecchia penna di suo fratello. Non so che penna fosse, mi ricordo solo che era nera tipo Parker 51, si caricava a stantuffo e gli mancava il finto fondello, il tratto era molto grosso colpa anche della pessima carta dei quaderni di allora. Per quell'anno tirai avanti con quella e a fine anno la resi al compagno. Poi venne lei che tuttora conservo come una reliquia sia per il ricordo di mia madre ma anche perché fu la fedele compagna di scrittura per molti anni. Tuttora è funzionante nonostante le numerose cicatrici. Poi vennero altre e altre si aggiungeranno ma il primo amore non si scorda.

Mandi
Riccardo

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Riscatto? Ricordi? Collezionismo? Cosa vi dicono le vostre stilografiche?

Messaggio da Invernomuto »

Anche per me prevale un fattore nostalgia. Non so in che periodo, probabilmente fine elementari / medie (io sono classe 1976), a scuola ho iniziato a scrivere con la stilografica. Ne ho provate diverse, poi mi sono letteralmente innamorato della Auretta. Quel pennino piatto e triangolare scriveva, per me, divinamente. Mi dava piacere scrivere con quella penna. Se l'Aurora facesse un'operazione nostalgia su questa penna gliela prenderei al volo.

Più avanti, ho fondamentalmente abbandonato le stilo, all'università non le ho di fatto usate, ho avuto qualche ritorno di fiamma per piccoli periodi qui e lì ma non le ho mai usate con continuità, complice anche il fatto che, salvo qualche appunto preso a lavoro durante delle riunioni, prevalentemente scrivo su PC. A lavoro sono sempre stato refrattario a portarmi una stilo, anche perché le penne che mi erano rimaste erano regali e penne non propriamente economiche, mi sarebbe spiaciuto perderle / bistrattarle troppo.

Qualche anno fa ho riscoperto la passione e sono ripartito, facendo qualche acquisto aggiuntivo. Poi ho scoperto questo forum e la collezione si è decisamente ampliata :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: .
Oggi le uso quotidianamente, ho un'agenda personale sui cui scrivo rigorosamente con le stilografiche e me le porto anche al lavoro perché non riesco più a scrivere con una biro.
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Tribbo
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Messaggio da Tribbo »

Io chiudo gli occhi e mi vedo portare a tutti gli esami scritti del corso di Biologia una penna stilografica trovata a casa, sicuramente comprata da mio fratello
Era una stilografica a stantuffo, ed il rito di "fare la benzina" dalla boccetta di inchiostro prima di andare a fare uno scritto era per me un gesto rassicurante e sicuramente foriero di buoni risultati.
Credo di non aver sbagliato mai uno scritto quando ho usato quella penna, lo so che sicuramente lo strumento non c'entra, però era un poco come la coperta di Linus
Questo accadeva più di 30 anni fa. Da allora fino al 2019 non ho più toccato una stilo e la mia rara scrittura a mano è sempre stata in uno stampatello incomprensibile se non a me stesso
Cosa mi ha ricondotto alle stilo? Guardando pigramente dei video su Youtube ho visto un signore che presentava delle stilografiche. La vista dei colori verde/nero ha subito fatto risuonare un ricordo... ma si! la penna che usavo era una.. Pelikan 150!
Non ho potuto resistere a comprarmene una, la mia "prima" stilografica, questa volta una bella M200. Beh.. poteva finire qui no?...
eh no! Di seguito ho avuto voglia di prendere più informazioni, ho navigato un pò in rete e mi sono imbattuto in questo Forum, al quale mi sono immediatamente iscritto!
Dopo di che è iniziato il vortice che ben conoscete... :D
Grazie a tutti quelli che hanno condiviso le loro esperienze di vita così forti. Per favore, siate sempre presenti a ricordarci, anche in maniera diretta (vi autorizzo, almeno su di me), che nella vita bisognerebbe proprio impegnarsi.... e non dare NULLA per scontato, anche quello che ti sembra più normale e forse quasi dovuto
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Messaggio da lucapolu »

Monet63 ha scritto: domenica 10 gennaio 2021, 22:38 Che poi, se ci si pensa bene, un alpinista non è che sia tanto diverso da un marinaio.
:)
I nodi base sono gli stessi ma l’arrampicatore li chiama in modo diverso dal marinaio!
:D
MatteoM ha scritto: domenica 10 gennaio 2021, 10:57 Tuttavia a volte penso che sono oggetti di cui non abbiamo realmente bisogno.
Se ne avessimo realmente bisogno la nostra sarebbe una necessità e non una passione. Anche io come Pierre sono un appassionato di montagna (più arrampicata che alpinismo), una grande passione che mi prende a tempo pieno da più di un decennio. Credo che l’andar per monti sia davvero un’attività allo stesso tempo inutile ma molto appagante. In fin dei conti da una vetta di una montagna come da in cima di una parete di roccia cosa si può fare? Si può solo scendere.

Ho letto con estremo piacere le vostre storie e le ho trovate davvero ricche di umanità. Alcuni di voi la mia storia con le stilografiche la conoscono: mi sono ritrovato in questo mondo a seguito della scomparsa di mio padre e del ritrovamento fortuito di un paio di sue penne a cui ho cercato di ridare nuova vita. Per scrivere avevo già tutto l’occorrente (PC, tablet, penna digitale) ma con la stilografica in mano mi è sembrato di non aver mai più scritto dai tempi della scuola dell’obbligo. È stata davvero una scoperta!
Un caro saluto a tutti voi
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Dory
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Messaggio da Dory »

Per me le stilografiche sono passione. Lavoro in uno studio di ingegneri che potrebbe significare prestigio ma io da diplomata geometra faccio un lavoro "umile". Non posso permettermi penne altolocate, per quanto mi piaccia leggerne, ma quelle che possiedo sono contenta di poterle usare e il loro scopo é questo...scrivere e farmi sentire felice di questo.
Dovremmo avere tutti una vita vista mare.
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