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18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Penne da battaglia
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Penne da battaglia
Questa volta proprio nel senso di “penne da portare in battaglia”.
Durante il primo conflitto mondiale, se eravate un ricco abitante di Parigi arruolato nell’esercito – verosimilmente come ufficiale – per le vostre dotazioni da campo “fuori ordinanza” avreste potuto continuare a servirvi chez Kirby, Beard & Co, la rinomata, sciccosissima maison di fondazione inglese che, a due passi dall’Opéra, riforniva di argenteria, cristalleria, mobili di lusso, orologi, gioielli e… stilografiche di importazione (americana e inglese) la crème de la crème della Ville lumière. @Simone: per la datazione, contrariamente alle mie abitudini, non ho acquistato le riviste intere (perché mi interessava principalmente altro nel lotto), ma mi è stato assicurato che la prima pubblicità è del 1915: per prudenza, visto quello che sta sul retro dell’Ad (la pubblicizzazione di un sommario delle battaglie dei primi due anni di guerra), io la daterei alla fine del 1915.
Parrebbe che il “negozio”, che rendeva disponibili i cataloghi di entrambi i marchi, durante la Guerra fosse Importatore/Distributore e forse anche Rappresentante del marchio americano Waterman (prima di Jules Fagard, quindi), ma che vendesse anche penne del marchio anglo-americano Swan (del produttore Mabie, Todd & Co, poi anche Ltd., comunque all’epoca rappresentato a Parigi da A.K. Watts), proprio nell’anno del passaggio della proprietà dagli USA alla Gran Bretagna.
Nonostante la pubblicità da me conferita indichi genericamente al #5 «penna a serbatoio Swan o Waterman», la penna raffigurata nel disegno può essere soltanto una rientrante Waterman: infatti, nonostante le (scarsissime) rientranti della Swan assomiglino molto nella forma alle Waterman (https://www.fountainpen.it/Swan_Safety_Propelling_Pen), non vi sono riscontri di cataloghi o pubblicità che ne attestino la produzione già all’epoca della Grande Guerra, ma solo molto dopo (1921).
Quindi la penna stilizzata nella pubblicità è con tutta probabilità una Waterman #14S (Safety), come ancora si chiamavano le rientranti #44 prima del cambio di numerazione, introdotto solo un paio di anni dopo (1917) negli U.S.A.: nelle pubblicità generiche, infatti, molto spesso era scelta la misura 4 del pennino.
Tutto ciò considerato, la penna della Swan – che era sicuramente una semplice eyedropper – avrebbe avuto bisogno di un guscio metallico corazzato con clip (che nell’Ad però non vediamo), per la sua protezione e per essere tenuta il più possibile “in verticale” (cosa che non era necessaria per la Waterman, che sotto questo aspetto era quindi superiore), come ben si osserva in questa Ad conferita da Simone:
https://www.fountainpen.it/File:1915-Sw ... Pen-2C.jpg
Per una mia presentazione del guscio/corazza Swan:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 37#p137537
Ovviamente, in trincea le stilografiche andavano alimentate con inchiostro “in compresse” da sciogliere in acqua (#9), da non confondersi assolutamente con quelle per la preparazione del Thé (#11)…
Se, anche grazie alle dotazioni supplementari, foste riusciti a sopravvivere per ben due anni in quell’Inferno in terra, avreste potuto scrivere a casa con la vostra fedele rientrante, penna "da trincea" per eccellenza, fumando la pipa… (che da spenta era, però, anche più sicura!).
Per una carrellata delle mie recensioni di alcune declinazioni del mitico modello Waterman 4x pubblicizzato nelle Ads si veda:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=25&t=15958
Per una (fortunatamente pacifica!) “prova sul campo” di una safety Waterman, vi rimando ad un mio resoconto estivo di qualche anno fa:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=12682
Grazie per l’attenzione!
Giorgio
Durante il primo conflitto mondiale, se eravate un ricco abitante di Parigi arruolato nell’esercito – verosimilmente come ufficiale – per le vostre dotazioni da campo “fuori ordinanza” avreste potuto continuare a servirvi chez Kirby, Beard & Co, la rinomata, sciccosissima maison di fondazione inglese che, a due passi dall’Opéra, riforniva di argenteria, cristalleria, mobili di lusso, orologi, gioielli e… stilografiche di importazione (americana e inglese) la crème de la crème della Ville lumière. @Simone: per la datazione, contrariamente alle mie abitudini, non ho acquistato le riviste intere (perché mi interessava principalmente altro nel lotto), ma mi è stato assicurato che la prima pubblicità è del 1915: per prudenza, visto quello che sta sul retro dell’Ad (la pubblicizzazione di un sommario delle battaglie dei primi due anni di guerra), io la daterei alla fine del 1915.
Parrebbe che il “negozio”, che rendeva disponibili i cataloghi di entrambi i marchi, durante la Guerra fosse Importatore/Distributore e forse anche Rappresentante del marchio americano Waterman (prima di Jules Fagard, quindi), ma che vendesse anche penne del marchio anglo-americano Swan (del produttore Mabie, Todd & Co, poi anche Ltd., comunque all’epoca rappresentato a Parigi da A.K. Watts), proprio nell’anno del passaggio della proprietà dagli USA alla Gran Bretagna.
Nonostante la pubblicità da me conferita indichi genericamente al #5 «penna a serbatoio Swan o Waterman», la penna raffigurata nel disegno può essere soltanto una rientrante Waterman: infatti, nonostante le (scarsissime) rientranti della Swan assomiglino molto nella forma alle Waterman (https://www.fountainpen.it/Swan_Safety_Propelling_Pen), non vi sono riscontri di cataloghi o pubblicità che ne attestino la produzione già all’epoca della Grande Guerra, ma solo molto dopo (1921).
Quindi la penna stilizzata nella pubblicità è con tutta probabilità una Waterman #14S (Safety), come ancora si chiamavano le rientranti #44 prima del cambio di numerazione, introdotto solo un paio di anni dopo (1917) negli U.S.A.: nelle pubblicità generiche, infatti, molto spesso era scelta la misura 4 del pennino.
Tutto ciò considerato, la penna della Swan – che era sicuramente una semplice eyedropper – avrebbe avuto bisogno di un guscio metallico corazzato con clip (che nell’Ad però non vediamo), per la sua protezione e per essere tenuta il più possibile “in verticale” (cosa che non era necessaria per la Waterman, che sotto questo aspetto era quindi superiore), come ben si osserva in questa Ad conferita da Simone:
https://www.fountainpen.it/File:1915-Sw ... Pen-2C.jpg
Per una mia presentazione del guscio/corazza Swan:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 37#p137537
Ovviamente, in trincea le stilografiche andavano alimentate con inchiostro “in compresse” da sciogliere in acqua (#9), da non confondersi assolutamente con quelle per la preparazione del Thé (#11)…
Se, anche grazie alle dotazioni supplementari, foste riusciti a sopravvivere per ben due anni in quell’Inferno in terra, avreste potuto scrivere a casa con la vostra fedele rientrante, penna "da trincea" per eccellenza, fumando la pipa… (che da spenta era, però, anche più sicura!).
Per una carrellata delle mie recensioni di alcune declinazioni del mitico modello Waterman 4x pubblicizzato nelle Ads si veda:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=25&t=15958
Per una (fortunatamente pacifica!) “prova sul campo” di una safety Waterman, vi rimando ad un mio resoconto estivo di qualche anno fa:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=12682
Grazie per l’attenzione!
Giorgio
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Grazie della condivisione.
Interessantissime queste pubblicità.
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Lao Tsu
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Grazie Musicus, molto interessante!
Un vero tuffo nel passato.. durante la guerra dunque era giocoforza portare in forma disidratata tutte le soluzioni/bevande necessarie
Molto inquietante poi la proposta delle maschere antigas e del periscopio per guardare sopra il bordo della trincea, evitando di essere colpiti da un cecchino
Interessante poi la considerazione che la ditta in oggetto potesse essere la distributrice de marchio Waterman prima di Fagard
Grazie della testimonianza
Un vero tuffo nel passato.. durante la guerra dunque era giocoforza portare in forma disidratata tutte le soluzioni/bevande necessarie
Molto inquietante poi la proposta delle maschere antigas e del periscopio per guardare sopra il bordo della trincea, evitando di essere colpiti da un cecchino
Interessante poi la considerazione che la ditta in oggetto potesse essere la distributrice de marchio Waterman prima di Fagard
Grazie della testimonianza
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Documenti interessanti, grazie!
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Documenti interessantissimi di un'epoca dura, penosa. Grazie per averceli mostrati.
p.s. hai contatti col distributore? mi interesserebbe il coltello pieghevole e qualche altra cosetta, ho visto prezzi molto convenienti
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….molto ma molto interessante (e non solo per questioni “stilografiche”…): grazie Musicus!!
Aineias
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Grazie Giorgio, tutto molto interessante !
Luigi
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Penne da battaglia
Grazie Giorgio,
documento davvero interessante (ovviamente caricato sul wiki), perché Kirby Beard è indicato come rappresentante/grossista Waterman in Francia almeno fino al 1919 (le pubblicità datate 1920 sul wiki o non lo menzionano o hanno una datazione non sicura), ma non risulta da nessuna parte nella promozione della Swan. Fagard con la JiF sembra esser subentrato nel 1921 (5 anni prima di quanto scritto sul sito della Waterman), come risulta da questa pubblicità:
(vedi https://www.fountainpen.it/File:1921-12 ... Models.jpg)
E chissà che qualcuno a New York non si sia accorto (con parecchio ritardo) del "doppio gioco" del proprio distributore durante la guerra ed abbia preferito passare ad altro. Ipotesi del tutto arbitraria e senza fondamento alcuno ovviamente, ma ogni tanto si posso fare voli di fantasia.
Simone
documento davvero interessante (ovviamente caricato sul wiki), perché Kirby Beard è indicato come rappresentante/grossista Waterman in Francia almeno fino al 1919 (le pubblicità datate 1920 sul wiki o non lo menzionano o hanno una datazione non sicura), ma non risulta da nessuna parte nella promozione della Swan. Fagard con la JiF sembra esser subentrato nel 1921 (5 anni prima di quanto scritto sul sito della Waterman), come risulta da questa pubblicità:
(vedi https://www.fountainpen.it/File:1921-12 ... Models.jpg)
E chissà che qualcuno a New York non si sia accorto (con parecchio ritardo) del "doppio gioco" del proprio distributore durante la guerra ed abbia preferito passare ad altro. Ipotesi del tutto arbitraria e senza fondamento alcuno ovviamente, ma ogni tanto si posso fare voli di fantasia.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Ringrazio tutti gli intervenuti per i gentili riscontri!!
Saluto gli amici Luca e Luigi!!
Sto impazzendo (nel pochissimo tempo che, ahimè, riesco a dedicare attivamente al Forum attualmente) sulle pubblicità francesi anni '20 nel cercare di datare una meraviglia di penna che mi sono aggiudicato , per riconoscere il cambio di design nei rivestimenti (forse legato al cambio di Rappresentante), anche attraverso la cartellonistica (!), identificare l'artigiano che lo ha realizzato (attraverso il punzone personale), dotare la penna di una scatolina perfettamente coeva e cercare persino dove stava il negozio che l'aveva venduta etc. (anche se già così dovrebbe bastare ).
Ho notato che nel 1922 ci fu un inspiegabile ritorno alle pubblicità Kirby Beard - come si vede da questa che ti allego, in vendita sulla baia - per poi proseguire con Fagard JiF.
Seguirà recensione adeguata, prima o poi
Giorgio
P.s.: a proposito del primo avvicendamento da te presentato, ho notato che nel Wiki il sistema propone prima la pubblicità del 17 dicembre 1921 rispetto a quella del 3 dicembre (o almeno così io visualizzo).
Saluto gli amici Luca e Luigi!!
Ciao, Simonepiccardi ha scritto: ↑domenica 29 agosto 2021, 18:39 Grazie Giorgio,
documento davvero interessante (ovviamente caricato sul wiki), perché Kirby Beard è indicato come rappresentante/grossista Waterman in Francia almeno fino al 1919 (le pubblicità datate 1920 sul wiki o non lo menzionano o hanno una datazione non sicura), ma non risulta da nessuna parte nella promozione della Swan. Fagard con la JiF sembra esser subentrato nel 1921 (5 anni prima di quanto scritto sul sito della Waterman), come risulta da questa pubblicità:
(vedi https://www.fountainpen.it/File:1921-12 ... Models.jpg)
E chissà che qualcuno a New York non si sia accorto (con parecchio ritardo) del "doppio gioco" del proprio distributore durante la guerra ed abbia preferito passare ad altro. Ipotesi del tutto arbitraria e senza fondamento alcuno ovviamente, ma ogni tanto si posso fare voli di fantasia.
Simone
Sto impazzendo (nel pochissimo tempo che, ahimè, riesco a dedicare attivamente al Forum attualmente) sulle pubblicità francesi anni '20 nel cercare di datare una meraviglia di penna che mi sono aggiudicato , per riconoscere il cambio di design nei rivestimenti (forse legato al cambio di Rappresentante), anche attraverso la cartellonistica (!), identificare l'artigiano che lo ha realizzato (attraverso il punzone personale), dotare la penna di una scatolina perfettamente coeva e cercare persino dove stava il negozio che l'aveva venduta etc. (anche se già così dovrebbe bastare ).
Ho notato che nel 1922 ci fu un inspiegabile ritorno alle pubblicità Kirby Beard - come si vede da questa che ti allego, in vendita sulla baia - per poi proseguire con Fagard JiF.
Seguirà recensione adeguata, prima o poi
Giorgio
P.s.: a proposito del primo avvicendamento da te presentato, ho notato che nel Wiki il sistema propone prima la pubblicità del 17 dicembre 1921 rispetto a quella del 3 dicembre (o almeno così io visualizzo).
- piccardi
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Penne da battaglia
Si, ricontrollando ce n'è anche un'altra del 1922 con Kirby Beard, la fantasia si scontra con la dura realtà dei fatti, e con la mancanza di conoscenze dirette...
Aspettiamo impazienti!
Temo sia normale, la galleria è in ordine alfabetico, viene ordinata temporalmente soltanto perché i nomi iniziano per mese e quando noto per mese-anno. All'interno dello stesso mese vale l'ordine alfabetico. Per cui poi le pubblicità di cui è noto solo l'anno finiscono in coda, e quelle non identificate con solo il decennio (tipo 191x o 192x) ancora dopo.
Simone
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Penne da battaglia
Molto interessante, grazie!
Enrica
"Non essere mai codardo o crudele. Cerca di essere sempre gentile, ma non smettere mai di essere buono." Doctor Who
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Penne da battaglia
Caro Giorgio, è sempre un gran piacere rileggerti! Trovo il catalogo da te pubblicato molto interessante, nella sua specificità.
Per quanto riguarda Kirby, personalmente ritengo che reclamizzasse semplicemente la vendita delle penne Waterman nel proprio punto vendita e che non vantasse l’esclusiva o la rappresentanza del marchio in Francia.
Come ben sai, all’inizio del XX° secolo l’austriaca L&C Hardtmuth deteneva i diritti di distribuzione per i maggiori paesi Europei, attraverso una fitta rete di filiali nazionali: Budapest, Zurigo, Dresda, Parigi, Londra e Milano.
Allo scoppio della prima guerra mondiale un’accesa campagna mediatica investì le proprietà straniere nei paesi dell’Intesa: era inaccettabile che i consumatori finanziassero il nemico.
Uno dei promotori del boicottaggio fu lo stessa Thomas De La Rue Ltd. - “'Every Waterman pen sold, therefore, in this country means profit to the King's enemies”, ottendendo la risposta a mezzo stampa di Lawrence Gunn Sloan, amministratore della filiale britannica e storico collaboratore degli Hardtmuth (dal 1882).
Il contratto venne infine sciolto: Sloan fondò la L G Sloan ltd e divenne il rappresentante generale Waterman per l’Europa nella stessa (prestigiosa) sede al 41 di Kingsway. Sloan si levò pure la soddisfazione di una rivincita sulla Onoto: il trattato di Versailles venne firmato proprio con una Waterman In Italia il Cavalier Drisaldi, anch’egli storico agente della L&C Hardtmuth, rilevò a sua volta la concessione e mantenne la sede in via Bossi 4. Non a caso la stilografica personale di Drisaldi, già mostrata in questa discussione, riporta la data del 1914.
E a Parigi? Sloan vendette i diritti per la Francia e per il Belgio all’abile agente Jules Isidor Fagard, che insediò la sua attività al numero 6 di “Rue Monsigny”, dove già collaborava col rappresentante di orologi Paul Leuba.
La vecchia sede, ospitata nello stupendo palazzo liberty nella “Rue de Hanovre” invece rimase nelle disponibilità degli Hardtmuth fino al 1958, diventando successivamente monumento storico.
La fortuna arrise a Fagard, che a partire dal 1926 iniziò ad associare il marchio Waterman a quella che precedentemente era una produzione di portamine indipendente, fondando la Jif-Waterman.
Mi domando se Fagard si preoccupò della fabbricazione in loco delle stesse stilografiche Waterman, ed eventualmente quando iniziò: a mio parere la produzione francese è abbastanza riconoscibile, considerando l’ampio utilizzo dell’ebanite fiammata, i pennini a 18 carati e le accommodation clip marcate.
Un caro saluto
Per quanto riguarda Kirby, personalmente ritengo che reclamizzasse semplicemente la vendita delle penne Waterman nel proprio punto vendita e che non vantasse l’esclusiva o la rappresentanza del marchio in Francia.
Come ben sai, all’inizio del XX° secolo l’austriaca L&C Hardtmuth deteneva i diritti di distribuzione per i maggiori paesi Europei, attraverso una fitta rete di filiali nazionali: Budapest, Zurigo, Dresda, Parigi, Londra e Milano.
Allo scoppio della prima guerra mondiale un’accesa campagna mediatica investì le proprietà straniere nei paesi dell’Intesa: era inaccettabile che i consumatori finanziassero il nemico.
Uno dei promotori del boicottaggio fu lo stessa Thomas De La Rue Ltd. - “'Every Waterman pen sold, therefore, in this country means profit to the King's enemies”, ottendendo la risposta a mezzo stampa di Lawrence Gunn Sloan, amministratore della filiale britannica e storico collaboratore degli Hardtmuth (dal 1882).
Il contratto venne infine sciolto: Sloan fondò la L G Sloan ltd e divenne il rappresentante generale Waterman per l’Europa nella stessa (prestigiosa) sede al 41 di Kingsway. Sloan si levò pure la soddisfazione di una rivincita sulla Onoto: il trattato di Versailles venne firmato proprio con una Waterman In Italia il Cavalier Drisaldi, anch’egli storico agente della L&C Hardtmuth, rilevò a sua volta la concessione e mantenne la sede in via Bossi 4. Non a caso la stilografica personale di Drisaldi, già mostrata in questa discussione, riporta la data del 1914.
E a Parigi? Sloan vendette i diritti per la Francia e per il Belgio all’abile agente Jules Isidor Fagard, che insediò la sua attività al numero 6 di “Rue Monsigny”, dove già collaborava col rappresentante di orologi Paul Leuba.
La vecchia sede, ospitata nello stupendo palazzo liberty nella “Rue de Hanovre” invece rimase nelle disponibilità degli Hardtmuth fino al 1958, diventando successivamente monumento storico.
La fortuna arrise a Fagard, che a partire dal 1926 iniziò ad associare il marchio Waterman a quella che precedentemente era una produzione di portamine indipendente, fondando la Jif-Waterman.
Mi domando se Fagard si preoccupò della fabbricazione in loco delle stesse stilografiche Waterman, ed eventualmente quando iniziò: a mio parere la produzione francese è abbastanza riconoscibile, considerando l’ampio utilizzo dell’ebanite fiammata, i pennini a 18 carati e le accommodation clip marcate.
Un caro saluto
- Musicus
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Caro A., ben ritrovato!!!
Si aggiunga l'assenza di pubblicità chiarificatrici sul punto "Rappresentanza" almeno fino a quelle da te allegate tratte da "riviste militari" del 1919 (che non avevo mai visto). E questo è strano, perché in Italia con Drisaldi la situazione era stata da subito chiara e l'informazione societaria pubblicamente disponibile. E, a rigore, anche l'Italia avrebbe dovuto ricadere sotto la Rappresentanza di Sloan "Sole European Representatives" essendo uno dei paesi "Europei" del gruppo storico di Hardtmuth...
E comunque vendeva penne Waterman insieme ai portamine Jif nella stessa scatolina almeno dal 1923. Penso che sarà necessario parlare ancora a lungo di tutto questo (compreso l'ulteriore, importantissimo argomento da te introdotto sulla produzione" locale"), ma per ora ti ringrazio e ti mando un caro saluto!
Giorgio
Come hai notato, scrivevo in piccolo rivolgendomi a Simone e in forma dubitativamuristenes ha scritto: ↑martedì 31 agosto 2021, 14:19 ...
Per quanto riguarda Kirby, personalmente ritengo che reclamizzasse semplicemente la vendita delle penne Waterman nel proprio punto vendita e che non vantasse l’esclusiva o la rappresentanza del marchio in Francia.
...
Ma la disponibilità del "negozio" a spedire i Cataloghi Waterman al pubblico che ne avesse fatto richiesta (almeno durante la Guerra 14-18, ma anche dopo) ne faceva per lo meno un Distributore di fatto, direi (non il Rappresentante, però). Come ditta inglese stabilita in Francia, avrà probabilmente goduto di un trattamento preferenziale da parte dell'inglese Sloan.Musicus ha scritto: ↑sabato 28 agosto 2021, 18:02 ...
@Simone: ...
Parrebbe che il “negozio”, che rendeva disponibili i cataloghi di entrambi i marchi, durante la Guerra fosse Importatore/Distributore e forse anche Rappresentante del marchio americano Waterman (prima di Jules Fagard, quindi), ma che vendesse anche penne del marchio anglo-americano Swan (del produttore Mabie, Todd & Co, poi anche Ltd., comunque all’epoca rappresentato a Parigi da A.K. Watts), proprio nell’anno del passaggio della proprietà dagli USA alla Gran Bretagna.[/size]
...
Si aggiunga l'assenza di pubblicità chiarificatrici sul punto "Rappresentanza" almeno fino a quelle da te allegate tratte da "riviste militari" del 1919 (che non avevo mai visto). E questo è strano, perché in Italia con Drisaldi la situazione era stata da subito chiara e l'informazione societaria pubblicamente disponibile. E, a rigore, anche l'Italia avrebbe dovuto ricadere sotto la Rappresentanza di Sloan "Sole European Representatives" essendo uno dei paesi "Europei" del gruppo storico di Hardtmuth...
Solo dal 1919, quindi, come testimoniato dalle tue pubblicità? Cosa dice Herdepi?muristenes ha scritto: ↑martedì 31 agosto 2021, 14:19 ...
E a Parigi? Sloan vendette i diritti per la Francia e per il Belgio all’abile agente Jules Isidor Fagard, che insediò la sua attività al numero 6 di “Rue Monsigny”, dove già collaborava col rappresentante di orologi Paul Leuba.
...
Come si può osservare nella pubblicità allegata da Simone l'attività di fabbricante di Jules Fagard sembrava già ben avviata alla fine del 1921.muristenes ha scritto: ↑martedì 31 agosto 2021, 14:19 ...
La fortuna arrise a Fagard, che a partire dal 1926 iniziò ad associare il marchio Waterman a quella che precedentemente era una produzione di portamine indipendente, fondando la Jif-Waterman.
...
E comunque vendeva penne Waterman insieme ai portamine Jif nella stessa scatolina almeno dal 1923. Penso che sarà necessario parlare ancora a lungo di tutto questo (compreso l'ulteriore, importantissimo argomento da te introdotto sulla produzione" locale"), ma per ora ti ringrazio e ti mando un caro saluto!
Giorgio
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Caro Giorgio, la tua risposta ha sollevato diversi interrogativi ai quali, purtroppo, non so dare una risposta certa
Mi permetto di fare qualche considerazione:
Abbiamo un primo riscontro sulla rappresentanza L.&C. Hardtmuth in Francia a partire (almeno) dal 1904 come riportato dai documenti seguenti: L’azienda, previa richiesta, spediva i cataloghi delle stilografiche Waterman dalla storica sede di Rue de Hanovre. Hardtmuth mantenne il suo ruolo di rappresentante generale fino al 1914, quando fu investita da una pesante campagna di boicottaggio che coinvolse diversi produttori tedeschi. La vicenda ebbe addirittura una ripercussione legale con un processo (piuttosto pretestuoso) per importazione illegale. Cosa avvenne successivamente? Alcuni autori riportano che Fagard rilevò da Sloan il ruolo di rappresentante generale per la Francia, la Svizzera e il Belgio proprio nel 1914, ma non ho trovato alcun documento che lo attesti ufficialmente.
Nel 1916, in occasione della prima edizione della fiera di Lione, lo stand Waterman curato dai signori Fagard e Leuba riscontra il gradimento del pubblico e della critica: le stilografiche americane sono accompagnate dai registri a fogli mobili Walker e dalle gomme francesi “300”. _
[Continua]
Mi permetto di fare qualche considerazione:
Abbiamo un primo riscontro sulla rappresentanza L.&C. Hardtmuth in Francia a partire (almeno) dal 1904 come riportato dai documenti seguenti: L’azienda, previa richiesta, spediva i cataloghi delle stilografiche Waterman dalla storica sede di Rue de Hanovre. Hardtmuth mantenne il suo ruolo di rappresentante generale fino al 1914, quando fu investita da una pesante campagna di boicottaggio che coinvolse diversi produttori tedeschi. La vicenda ebbe addirittura una ripercussione legale con un processo (piuttosto pretestuoso) per importazione illegale. Cosa avvenne successivamente? Alcuni autori riportano che Fagard rilevò da Sloan il ruolo di rappresentante generale per la Francia, la Svizzera e il Belgio proprio nel 1914, ma non ho trovato alcun documento che lo attesti ufficialmente.
Nel 1916, in occasione della prima edizione della fiera di Lione, lo stand Waterman curato dai signori Fagard e Leuba riscontra il gradimento del pubblico e della critica: le stilografiche americane sono accompagnate dai registri a fogli mobili Walker e dalle gomme francesi “300”. _
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Penne da battaglia
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In tale occasione viene riportato l’inedito indirizzo di “Rue Saint Augustin, 22”, ma già a partire dall’anno successivo lascia spazio a quello di “Rue Monsigny, 6”, storica sede della Jif.
Dalla fattura su carta intestata si evince che Fagard & Leuba rappresentavano pure la britannica Walker, avente sede proprio nella Koh-I-Noor House di Rue de Hanovre fino al 1914.
Arriviamo così alla pubblicità di The Stars and Stripes, rivista pubblicata in Francia per conto delle American Expeditionary Forces e quindi indirizzata a un pubblico statunitense. - Qual’era il rapporto tra Lawrence G. Sloan e Jules Fagard?
- Cosa comportava in maniera fattuale il ruolo di rappresentante generale per l'Europa assunto da Sloan?
- Kirby, Beard and Co. aveva un rapporto privilegiato con la Waterman o i suoi rappresentanti europei?
- La filiale italiana dipendeva da quella britannica o dalla sede americana? Drisaldi godeva di una certa autonomia amministrativa? A queste domande ancora non so rispondermi, l’unica cosa certa è che Sloan e Fagard condividevano anche il ruolo di rappresentante per la Joseph Dixon Crucible Company, produttrice di matite. Apparentemente il sodalizio tra Fagard e Leuba si sciolse, presumibilmente attorno agli anni ‘20: nei documenti successivi il nome del primo compare sempre da solo. Grazie per l'attenzione e gli interessanti spunti, a presto!
In tale occasione viene riportato l’inedito indirizzo di “Rue Saint Augustin, 22”, ma già a partire dall’anno successivo lascia spazio a quello di “Rue Monsigny, 6”, storica sede della Jif.
Dalla fattura su carta intestata si evince che Fagard & Leuba rappresentavano pure la britannica Walker, avente sede proprio nella Koh-I-Noor House di Rue de Hanovre fino al 1914.
Arriviamo così alla pubblicità di The Stars and Stripes, rivista pubblicata in Francia per conto delle American Expeditionary Forces e quindi indirizzata a un pubblico statunitense. - Qual’era il rapporto tra Lawrence G. Sloan e Jules Fagard?
- Cosa comportava in maniera fattuale il ruolo di rappresentante generale per l'Europa assunto da Sloan?
- Kirby, Beard and Co. aveva un rapporto privilegiato con la Waterman o i suoi rappresentanti europei?
- La filiale italiana dipendeva da quella britannica o dalla sede americana? Drisaldi godeva di una certa autonomia amministrativa? A queste domande ancora non so rispondermi, l’unica cosa certa è che Sloan e Fagard condividevano anche il ruolo di rappresentante per la Joseph Dixon Crucible Company, produttrice di matite. Apparentemente il sodalizio tra Fagard e Leuba si sciolse, presumibilmente attorno agli anni ‘20: nei documenti successivi il nome del primo compare sempre da solo. Grazie per l'attenzione e gli interessanti spunti, a presto!