Terza fase del progetto Duchessa 1935 per FP.it 2022: consegne e impressioni

Presentazione e caratteristiche della FP.it 2022 e delle iniziative ad essa collegate.
sansenri
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Terza fase del progetto Duchessa 1935 per FP.it 2022: consegne e impressioni

Messaggio da sansenri »

platax ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 16:07
Bosatzu1 ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 14:00 .....

Ok, consigli su quale inchiostro usare? Nei post seguenti a questo (es. di Automedonte) leggo che il sistema si satura di inchiostro, domanda: una volta saturato il sistema con un tipo di inchiostro o un colore è un problema cambiare la tipologia o il colore? (Succede per le teiere in terracotta porosa -Yixing- una volta condizionate: vanno poi usate per un solo tipo di tè, lo stesso con cui le si condiziona inizialmente, per non perderne l'aroma) :D

Ciao,
chiaramente lascio la risposta alle varie domande al progettista o a chiunque abbia una buona esperienza.
Sul quesito che ho riportato su, da “non esperto” inserisco il mio punto di vista sul discorso della saturazione dell’alimentatore.
Appena è arrivata la mia copia della Duchessa ho messo su il Parker Quink nero, che uso spesso e conosco bene. Forse però è un inchiostro un po’ troppo asciutto per le caratteristiche della penna, o forse sono stato io un po’ frettoloso, e non gli ho dato sufficiente tempo di saturare il gruppo scrittura, fatto sta che ho sciacquato tutto, fatto asciugare ed inserito un blu scuro della TWSBI, più fluido.
La penna rede molto bene e le sto dando il tempo di assestarsi, usandola comunque molto (quasi in esclusiva). Scrive benissimo!
Tra l'altro ho notato che con il passare dei giorni l'inchiostro fluisce leggermente più abbondante ed anche il colore su carta sembra un po' più saturo rispetto alle prime pagine scritte. Adesso il colore è uguale a quello che esce da una penna caricata con lo stesso inchiostro e pennino stessa ampiezza del tratto, mentre prima sembrava un po' più chiaro.
Su questa penna non farò “salti di inchiostro” passando da rossi a neri o roba del genere: indipendentemente dalle caratteristiche dell’alimentatore della Duchessa, in generale tendo a dedicare un inchiostro ad una penna, una volta trovata una combinazione che funziona bene, in modo da effettuare i “lavaggi” solo nel lungo periodo, se se ne presenta la necessità, oppure se intendo riporre la penna e non usarla per un po’ di tempo.
Ciao!
la domanda di Bosatzu1 non è sciocca, a mio parere, ma diciamo che l'apprensione è eccessiva.
Vi sono parere discordi anche sul fatto che l'ebanite "assorba" l'inchiostro, il paragone con la terracotta è forse eccessivo, tuttavia mi pare che qualche tempo fa si discuteva proprio qui del fatto che vi sia una interazione dell'inchiostro almeno con la superficie dell'ebanite che ne rende il comportamento diverso dalla plastica (nell'alimentatore) al punto che alcuni produttori si sono messi a trattare la plastica per cercare di mimare il comportamento della ebanite.
Io la differenza la noto, come me so di altri.
Non è improbabile che un determinato inchiostro "condizioni" un alimentatore in ebanite, eppure, dato che non si tratta di un tè ricercato, con il richio di modificarne l'aroma, ritengo che un buon lavaggio dopo l'uso di un inchiostro sia più che sufficiente prima di usarne un'altro.
E' vero comunque, come diceva anche Ottorino, che usando un determinato inchiostro, ad un certo punto la penna raggiunge un suo equilibrio ideale.
Ogni volta che si cambia inchiostro, la si lava, etc. si perde quell'equilibrio, e si deve ricominciare da capo, mentre rabboccare con lo stesso è molto più efficiente!
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Messaggio da Automedonte »

Però non diamo troppa importanza a questa storia della saturazione dell’alimentatore in ebanite.

Io ho notato che mentre le penne con alimentatori in abs appena cariche scrivono già bene, quelle con l’alimentatore in ebanite ci impiegano un paio di giorni.

Io solitamente la carico faccio qualche scarabocchio e poi la lascio orizzontale fino al giorno dopo, quando la riprendo la penna funziona benissimo. Così ho fatto con la Duchessa e non ho avuto nessun problema :thumbup:
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Messaggio da maylota »

Automedonte ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 22:11
Io solitamente la carico faccio qualche scarabocchio e poi la lascio orizzontale fino al giorno dopo, quando la riprendo la penna funziona benissimo. Così ho fatto con la Duchessa e non ho avuto nessun problema :thumbup:
La mia Duchessa è andata a regime alla seconda ricarica, dopo un paio di settimane.
All'inizio faceva partire a ripartire se lasciata in verticale. Adesso è perfetta. E' possibile che l'ebanite, se con un decennio di invecchiamento a secco sulle spalle, abbia bisogno di un periodo di condizionamento un po' lungo. E' parte del divertimento, sapendo che alla fine tutto finisce bene !! :thumbup:
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Messaggio da rrfreak63 »

sarebbe possibile avere una comparativa di scrittura tra un pennino M ed uno F? Sono ancora convinto che il mio sia un M e non mi va di estrarre pennino ed alimentatore per esserne certo. Grazie
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Messaggio da Automedonte »

rrfreak63 ha scritto: mercoledì 10 agosto 2022, 8:30 sarebbe possibile avere una comparativa di scrittura tra un pennino M ed uno F? Sono ancora convinto che il mio sia un M e non mi va di estrarre pennino ed alimentatore per esserne certo. Grazie
Le comparative valgono solo se fatte a parità di condizioni.

Ci vorrebbe qualcuno che h entrambi i pennini e fa una prova sulla stessa carta, con lo stesso inchiostro e con la stessa mano, altrimenti non serve a nulla.
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Messaggio da ricart »

Vedete la mia del 03 agosto, pennino F e M, inchiostro Tanzanite, stessa carta
:wave:
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Messaggio da Sealion »

rrfreak63 ha scritto: mercoledì 10 agosto 2022, 8:30 sarebbe possibile avere una comparativa di scrittura tra un pennino M ed uno F? Sono ancora convinto che il mio sia un M e non mi va di estrarre pennino ed alimentatore per esserne certo. Grazie
Anche io sospetto la stessa cosa. La mia ha un M giapponese, ma non voglio smontare niente. Sono però ancora alla prima ricarica.
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Messaggio da rrfreak63 »

@ricart, grazie per la foto del 3 Agosto. La mia parrebbe essere un F se confrontato con la tua foto
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Messaggio da Bosatzu1 »

Ottorino ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 19:01
Bosatzu1 ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 14:00 Grazie mille Ottorino, proverò: mi sembra qualcosa di lattescente e non acqua, come "organico". Carico solo la penna con acqua fredda (o calda? sapone? solventi?) anzichè con inchiostro? Non serve altro? O consigli di svitarla e lavarla? Ho un po' paura di compromettere le tenute dell'inchiostro... :?
Attieniti a quanto ho detto nell'intervento precedente e non ti fare altre domande.
E' una penna stilografica, suvvia !
Grazie mille, non volevo essere pedante: non me ne vogliate! :)

sansenri ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 21:17
platax ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 16:07

Ciao,
chiaramente lascio la risposta alle varie domande al progettista o a chiunque abbia una buona esperienza.
[...] un inchiostro ad una penna, una volta trovata una combinazione che funziona bene, in modo da effettuare i “lavaggi” solo nel lungo periodo, se se ne presenta la necessità, oppure se intendo riporre la penna e non usarla per un po’ di tempo.
Ciao!
la domanda di Bosatzu1 non è sciocca, a mio parere, ma diciamo che l'apprensione è eccessiva.
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Io la differenza la noto, come me so di altri.
Non è improbabile che un determinato inchiostro "condizioni" un alimentatore in ebanite, eppure, dato che non si tratta di un tè ricercato, con il richio di modificarne l'aroma, ritengo che un buon lavaggio dopo l'uso di un inchiostro sia più che sufficiente prima di usarne un'altro.
E' vero comunque, come diceva anche Ottorino, che usando un determinato inchiostro, ad un certo punto la penna raggiunge un suo equilibrio ideale.
Ogni volta che si cambia inchiostro, la si lava, etc. si perde quell'equilibrio, e si deve ricominciare da capo, mentre rabboccare con lo stesso è molto più efficiente!
Assolutamente, il paragone con la teiera voleva essere esplicativo della mia perplessità, una metafora insomma (con tutti i mutatis mutandis), ti ringrazio per la risposta: la farò saturare con un inchiostro e la laverò abbondantemente per riporla o cambiarlo. Magari cercherò di scegliere un colore fin da principio. Grazie! :)
Bons ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 19:18
Bosatzu1 ha scritto: martedì 9 agosto 2022, 14:00 mi sembra qualcosa di lattescente [...], come "organico".
🧐 Ma è una penna o un pene? 😳

😜
:D nono mi è arrivata una penna... anche qui volevo essere quanto meglio descrittivo, ci sono dentro dei "detriti"(avevo postato la foto) inizialmente biancastri in controluce (l'aggettivo "lattescente", dovuto al mio background culturale, mi era sembrato anche qui metaforicamente adatto ) e che ora, asciugandosi come previsto da Ottorino, hanno perso quell'aspetto e sono diventati proprio dei piccoli residui, credo dovuti alla lavorazione (poco importa, li laverò via). Comunque la penna ancora si sta asciugando, appena tutta asciutta, la laverò come consigliato e cercherò di eliminarli. In caso ricorrerò di nuovo al vostro prezioso parere.

Grazie a tutti e scusate le domande da neofita: c'è qualcosa di nuovo in questa penna per me e vi sono grato per i consigli! :)
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Messaggio da rrfreak63 »

ma la sezione si può svitare vero? ed una volta svitata si può usare il contagocce o la siringa per riempirla?
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Messaggio da ricart »

Si svita tutta la sezione e poi riempi con una siringa o strumento analogo, riavvita fino in fondo senza timore
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Messaggio da Ottorino »

..... e nota la precisione dell'accoppiamento fusto / sezione
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da maylota »

Ottorino ha scritto: mercoledì 10 agosto 2022, 19:09 ..... e nota la precisione dell'accoppiamento fusto / sezione
Anche avvitare e svitare il cappuccio: è come vedere un intercity Svizzero volare sulle rotaie senza un rumore, paragonato a un interregionale per pendolari nostrano in curva ... :D
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maylota ha scritto: mercoledì 10 agosto 2022, 20:08
Ottorino ha scritto: mercoledì 10 agosto 2022, 19:09 ..... e nota la precisione dell'accoppiamento fusto / sezione
Anche avvitare e svitare il cappuccio: è come vedere un intercity Svizzero volare sulle rotaie senza un rumore, paragonato a un interregionale per pendolari nostrano in curva ... :D
Davvero!
La precisione degli accoppiamenti è una delle prime cose che ho piacevolmente notato e riportato subito qui nel forum!
Anche il cappuccio superiore, che protegge la pompetta per l'alimentazione, è di una precisione certosina!
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Da quello che ho capito della penna anche la parte superiore della penna è a tenuta nel caso dovesse rompersi la pompetta, dico bene?
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