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Cinque, solo cinque penne

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Automedonte
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Cinque, solo cinque penne

Messaggio da Automedonte »

Molti di noi hanno, decine, centinaia o anche migliaia di penne e probabilmente sono tante quelle di cui mai si priverebbero volutamente.
Io, come detto in un’altra discussione, ne ho almeno una cinquantina delle quali ritengo di non poter assolutamente fare a meno. Questo però mi ha fatto venire un’idea per la quale apro apposita discussione per non “inquinare” quella originaria che riguardava i pennini oro o acciaio e le preferenze di ognuno di noi.
Come scritto nell’altra discussione non faccio grandi differenze perché mi trovo bene con entrambi i materiali, spesso ho penne con pennino in oro che non mi piacciono ed altre in acciaio con le quali scrivo molto bene.
Però poi facendo mente locale sulle preferite mi sono reso conto che hanno tutte il pennino in oro e quindi mi è venuta questa idea.

Se fossimo obbligati a scegliere solo 5 penne tra quelle in nostro possesso, quindi niente penne dei sogni mi riferisco a 5 tra quelle che già abbiamo in modo da valute sia l’estetica che la qualità di scrittura, comodità, peso e tutto il resto, di quella penna e non genericamente del modello.

La scelta deve ricadere sulla penna tenendo conto di tutte le sue caratteristiche sia estetiche che di scrittura che di misura del pennino.
Tra una penna bellissima che mi piace da matti ed una che mi piace meno devo scegliere quale tenere, non posso dire esteticamente queste 5 e funzionalmente altre 5.

Sarebbe interessante anche scrivere perché magari alcune penne non vengono scelte pur piacendo molto.
Ovviamente tra le cinque posso scegliere perché scrivono bene o perché mi piacciono anche se non scrivono come vorrei.

Le cinque penne devono essere in linea di massima modelli diversi o quantomeno avere pennini diversi, non devono differire solo per il colore ma almeno per il materiale il che spesso influisce anche sul peso e quindi sull’esperienza di scrittura. Per dire potrebbe piacermi sia la versione in resina che quella in celluloide di un determinato modello.

Incomincio io e le metto in ordine di preferenza:
1) Montegrappa Extra 1930 Nero Bamboo in celluloide, finiture argento, pennino F in oro 18k
2) Montegrappa Miya in celluloide blu con cappuccio in argento, pennino F in oro 18k
3) Montblanc 146 doué in resina nera (pregiata :D ) cappuccio in argento rigato, pennino F in oro 18k
4) Aurora Optima Afrika in auroloide maculata, pennino M in oro 18k
5) Omas Amerigo Vespucci in legno rosso di rovere, pennino M in oro 18k

Ho dovuto escludere con grande sacrificio:
due Leonardo, la Momento Magico Abyss in celluloide blu con pennino in oro 18k CSI su base M e l’Audace in ebanite sable pennino in oro 14K CSI.
La Sailor 1911 large in resina nera finiture rodio Black Luster pennino F oro 21k
Wancher True Urushi Aka Tamenuri pennino in oro M 18k
Aurora 88 big tutta dorata pennino F 14k rebbi lunghi.
Aurora Internazionale verde in auroloide verde, pennino F in oro 18k
E soprattutto l’amatissima Montegrappa Extra 1930 turtle che preferisco esteticamente alla Bamboo ma ha il pennino M
Ovviamente ho dovuto escludere anche i doppioni: MB 146 The origin, le altre Aurora Optima, altre Momento Magico ed Autora 88.

Alla fine sulla domanda pennino acciaio o oro, senza rendermene conto le mie penne preferite lo hanno tutte in oro.
Cesare Augusto
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ricart
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Messaggio da ricart »

1) Aurora Talentum, robusta, (la definisco un carro armato) pratica, pennino oro stub 1.1, possibilità di sostituire il pennino,
2) Aurora 88 Big, bella, di solito pennino rebbi lunghi F, possibilità come sopra,
3) Pelikan M205, blu marmorizzato, piccola, leggera, pennino acciaio F, tratto giusto (ne ho cambiati un po' prima di trovare quello giusto) possibilità come sopra,
4) Leonardo MZ celluloide Positano, bella la forma, sensazione al tatto meravigliosa, pennino oro F, gruppo pennino a baionetta, peccato, finché funziona non lo tocco,
5) Leonardo MZ celluloide Arco, come sopra.
Tutte scrivono bene però è stato difficile scegliere
:wave:
Riccardo

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Spiller84
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Messaggio da Spiller84 »

Quesito molto difficile a cui rispondere. Io ho tutte penne da più parti definite "economiche", niente top di gamma. Al momento, fra quelle che ho sceglierei queste 5. Non è detto che fra qualche tempo la lista pissa cambiare, i gusti si evolvono, e le penne continuano ad arrivare :D
In ordine sparso:
1) Leonardo Momento Zero Prugna, finiture dorate, pennino in acciaio Elastic EF
2) Platinum 3776 Laurel Green, pennino in oro 14 karati SF
3) Kaweco Dia 2, finiture dorate, pennino in acciaio F
4) Sailor Profit Casual, bordeaux con finiture dorate, pennino in acciaio EF
5) Omas Extra, credo anni 90, nera e dorata, pennino in oro 18 karati F
Honorable Mention per la Conklin Duragraph, finiture argentate con pennino Stilo&Stile Elastic EF in acciaio (perché è un ricordo, e dovrebbe esserci)
Ad oggi penso che scieglierei queste, lasciandone fuori tante molto valide, domani chissà.
Nepgdamn
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Messaggio da Nepgdamn »

La lista non è in ordine, ma io sono riuscito a ridurre la mia collezione a 5 modelli (non 5 penne perché mi piace averne di più colori :lol:)

Waterman Carene B, rappresenta la penna più bella che io abbia mai visto. Da quando ho comprato la mia prima stilografica ho visto la carene e ho detto "questa sarà mia prima o poi"

Kaweco sport in plastica EF, è la penna che utilizzo di più fuori casa, quando non so che tipo di carta userò e quando avrò bisogno di scrivere. Solitamente la uso senza cappuccio, ma anche con il cappuccio calzato ha il suo equilibrio

Staedtler initium metallum BB, mi piace tantissimo il pennino BB perché mi permette di scrivere titoli, sottolineature e disegni senza avere problemi di visibilità. La penna poi ha un design che è molto interessante anche rientrando nello stile minimal

Platinum preppy/meteor/birthstone M, Se ne dovessi scegliere solo una sarebbe la birthstone... ma visto che usano tutte lo stesso gruppo di scrittura, possiamo accumularle nella stessa categoria :lol:

La vera rivelazione però è stata la opus 88 koloro. Ha solo caratteristiche che non mi piacciono (tappo a vite, caricamento non a cartuccia, difficile da pulire), però me ne sono completamente innamorato. È la mia stilografica preferita In assoluto per qualità/prezzo, è comoda e anche se preferisco le cartucce, devo dire che la capienza enorme è un gran bel bonus.

Ci sarebbe anche una sesta, una Lamy ideos B/M, ma è quella un po' più "inutile" visto che è sempre inutilizzata nel cassetto, però ha una forma così tanto interessante che non posso farne a meno nella mia collezione (speravo sempre in una versione all black, ma ormai non penso che la faranno)... però ecco, se dovessi avere 5 penne, di sicuro butterei via questa :lol:
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maylota
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Messaggio da maylota »

Dovendo scegliere solo 5 penne, lo potrei fare solo col cuore e tutti e 5 i sensi.
Quindi senza alcuna pretesa di razionalità:

1) Sheaffer NoNonsense nera con cappuccio bruciato da una sigaretta che usavo all'università
2) Montblanc 146 M, la prima penna bella e che scriveva meravigliosamente che ho avuto, che poi si crepò sul fusto ed è stata riparata con una meravigliosa e visibilissima cicatrice.
3) Sheaffer Flat Top Jr anni 20 che ho nella foto del mio profilo, altra penna pluririparata e piena di segni di una lunga vita vissuta
4) Tibaldi Trasparente che ho usato per firmare quando mi sono sposato.
5) Sailor Professional Gear F nera. Che mi ricorda la sorella gialla che persi 15 anni fa e che amo come fosse lei.

Ho tante altre penne più belle, più costose, che cadono meno a pezzi e che scrivono meglio. Ma vengono dopo, anche perchè secondo me per cercare la perfezione assoluta si rischia solo l'infelicità eterna. :wave:
Venceremos.
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Simy
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Cinque, solo cinque penne

Messaggio da Simy »

Mi costringi a scegliere una sola 3776... me lo ricorderò!

Le mie penne:
- Platinum 3776 Century Chinkin Karakusa Blue Celluloid EF
- Scribo La Dotta Campaunula EEF (che poi è un MF per i giapponesi)
- Pilot Falcon Metal Blue SEF
- Platinum Preppy Modern Maki-e Sayagata 02
- TWSBI Vac Mini Clear EF


Tutte le 3776 che possiedo, comunque, sono penne che adoro e non le scarterei.
Le altre contendenti difficili da scartare sono state: Sailor Pro Gear Winter Sky EF, la Leonardo Furore Aquapetra con pennino Predator Extreme, la Kaweco AL Sport Vibrant Violet EF. Ho altre penne che amo ma non erano in lizza per la Top 5

Queste tre sono state scartate per fattori differenti.
La Sailor per questione di umore del periodo: in questo momento sto preferendo pennini un poco più rigidi e la molleggiatura della Sailor non è comparabile a quella della Falcon, quando mi va molleggiatura, quindi vince la Falcon.
La Kaweco non ce l'ha fatta per questione di gioco forza. La sto usando moltissimo, nonostante l'oro, e mi ci trovo molto bene, più che con la versione di plastica. La Furore non ce l'ha fatta perché in questo momento storico sono un po' satura di pennino Jowo #6. Anche se il Predator Extreme è una variante eccellente, preferisco comunque gli altri.
Ultima modifica di Simy il lunedì 1 settembre 2025, 0:27, modificato 1 volta in totale.
Roland
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Cinque, solo cinque penne

Messaggio da Roland »

La mia collezione è abbastanza limitata sia nel numero che nelle marche.

Comunque se dovessi scegliere 5 modelli sarebbero questi

1 - al primo posto una Parker duofold centennial rossa marmorizzata con pennino italico fine.
2 - Pelikan giubileo con pennino OBB vintage o EF vintage
3 - Parker Sonnet Fougere con pennino italico broad
4 - Omas Gentleman in resina di cotone con pennino EF
5 - Aurora Optima Primavera con pennino italico BB

Ho scartato le Pelikan M800 e le mie due Leonardo Abisso perché sono stilografiche che dal punto di vista ergonomico sono inferiori alla Duofold Centennial.

Scartate anche le tante Pelikan M200/250/400/Toledo perché la Toledo non la uso molto spesso, avendo il terrore di rovinare la doratura. Mentre per le altre Pelikan benché siano ottime sono un pelino più sottile della Giubileo che è rivestita in metallo e quindi con un diametro maggiore che per me è più comoda usare.

Scartate anche le varie Sheaffer Imperial /Legacy II/Heritage. Le legacy 2/Heritage perché sono troppi pesanti per un uso continuativo. Le Imperial Touchdown scartate perché è una rottura di scatole pulirle a fondo.

Scartata anche la Waterman man 100 perché sarebbe venuta in posizione 6. :P

Infine scartate la Kaweco sport e due stilografiche olandesi vintage perché sono troppo piccole (da usare in condizioni di emergenza).
sansenri
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Messaggio da sansenri »

è una di quelle domande alle quali come prima risposta mi viene da dire "solo 5 penne? ma sei matto?"

quindi è molto tirata per i capelli e domani potrei cambiare idea
1) Aurora 88 big gold cap millerighe rebbi lunghi F 14K
2) Pelikan 400NN green F 14k
3) Omas Paragon saft green celluloid M 18k
4) Montblanc 146 F 14k
5) Graf Von Faber Castell Intuition Platinum Ebony BB 18k

Soffro molto a non poter includere le Optima, le Leonardo Audace e MZG, la Delta Dolce vita, la 149, la Homo Sapiens, la PFM, le Parker Duofold Centennial, le molte altre Pelikan, le Stipula, le altre Visconti...
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Messaggio da mastrogigino »

Questo "sondaggio " arriva proprio ora che sto cercando di sfoltire leggermente il mio ammucchio (non si può parlare di collezione) di penne...

Con fatica direi che le 5 da cui non mi separerei sono:

* Waterman 52v pennino EF flessibile. Piccola e non comodissima, ma di un fascino particolare, un pennino favoloso, graffiante, preciso ma anche flessibile, se sfiori il foglio sembra di stare su uno scrittoio di cent'anni fa.
Se premi e sfrutti la flessibilità regala emozioni intense ma va governato con molta maestria, proprio come una sportiva anni '70, tanti cavalli, erogazione brutale, sterzo diretto, e pochi freni. In sostanza una DeTomaso Mangusta.

* Parker 51 pennino M : la scorrevolezza fatta materia, sembra di scrivere con un dito imburrato su una padella antiaderente. Flusso generoso, ergonomia perfetta, design impeccabile. La penna perfetta per scrivere. La Mercedes SL delle penne.

* Pelikan 140 EF : piccola, leggera, pennino molleggiato, tratto abbastanza sottile per essere una Pelikan , graffiante ma piacevole, sobria ed elegante. Una sportiva ma che sa essere anche pratica tutti i giorni e comoda per i lunghi viaggi. Alfa Romeo GT.

* Waterman Prefaçe pennino EF: precisa come un laser, elegante con un design neoclassico, abbagliante di cromature e dorature, perfettamente bilanciata, il pennino è un vero chiodo ma scorrevole e affidabile. Una Lancia Flaminia.


* Swell Automatique in ebanite Red ripple , pennino RoveR medio semiflex. Leggera , comoda, pennino morbidissimo e molleggiato, lunga, consuma fiumi dí inchiostro, adora la scrittura calma , senza fretta, mollemente appoggiata. Relax e godimento, una Citroen DS convertibile.
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Cinque, solo cinque penne

Messaggio da Esme »

La mia amata-odiata Aurora 98, laminata acciaio mille righe, pennino F.
Perché è la mia prima stilo, da quando ero bimba. Perché mi ha fatto ammattire e odiare le stilografiche, questa signorina tu mi stufi. Ma quando mi è ritornata la passione sono subito andata a ritirarla fuori.
Perché si adatta alla mia mano con una perfezione incredibile, è carenata e ha un pennino che fruscia in modo splendido.
Ed è bella.

Una delle Waterman c/f. Quale? Forse la prima che ho preso, che ha un pennino F fantastico. Anche lei mi calza nella mano in modo perfetto.
Però esteticamente preferisco altre versioni. E quindi?
Se proprio obbligata, penso trapianterei il pennino, con buona pace della consistenza storica.

L'Olimpia, detta Driade, in celluloide verde scompigliata e profonda. Ha un pennino F morbido e appuntito, di quelli che "si è persa l'arte", che io non so sfruttare ma che ha un feedback che amo molto.

E fino a qui la scelta è anche fattibile.
Ma per il quarto e quinto posto?

L'Auretta? Ma diventa difficile scegliere quale. Una prima serie, con ergonomia perfetta e pennino che scorre burroso? O la Lusso terza serie, con pennino a cazzuola trasformato in ministub divertentissimo?
O entrambe, e così sono già a cinque?
Ma no! Perché ci deve essere anche una delle Parker 45! Altra penna ergonomicamente perfetta, e con un pennino che non teme nulla.

No, aspetta. C'è la Lady Sheaffer. La mia Barbie. È bella, è bilanciata, scrive bene. Mi sta molto simpatica per la sua storia. Nessuno ce l'ha uguale.
Quindi quale tolgo, l'Auretta o la P45?
Ma c'è anche l'altra signorina tu mi stufi, la Wilmas blu. La mia prima penna in celluloide. Ci sono profondamente affezionata, anche se lei non ricambia con costanza.
E lì di fianco c'è pure la Maryland, con quella celluloide così bella.
Eppoi c'è anche la decana. La laminata contagocce anonima, con la matita telescopica e un pennino di quelli senza iridio, ma che scorre e si flette in modo perfetto.

Senti Automedonte, ma qui è come chiedere di scegliere tra i figli!
(Scelta più facile. Ne ho uno solo.)
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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Messaggio da Phrancesco »

Scusate, vado un attimo fuori tema.:
maylota ha scritto: domenica 31 agosto 2025, 23:28 Montblanc 146 M, la prima penna bella e che scriveva meravigliosamente che ho avuto, che poi si crepò sul fusto ed è stata riparata con una meravigliosa e visibilissima cicatrice.
Riparata da chi? Ho una 146 con crepa sul fusto da riparare e devo decidere come muovermi, sono in cerca di suggerimenti
Francesco
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

  • Pilot 912 FA
    La mia prima stilografica non economica, acquistata usata qui sul mercatino, con cui ho litigato per mesi per i problemi di flusso dell’alimentatore (ma i veri problemi erano l’inchiostro troppo viscoso e la mano troppo impaziente) e che continuo ad amare dopo aver provato decine di pennini flessibili di ogni marchio.
    Oltre alla scuola di stilografica (per il rapporto pennino/carta/inchiostro) e di calligrafia (ci ho imparato il Copperplate), è stata anche scuola di fisioterapia per pennini (un paio di volte l’ho flesso troppo arrivando a farlo gocciolare, ma ho imparato a richiudergli i rebbi e farlo tornare in ordine)
  • Pilot 823 FA
    Sempre acquistata qui sul mercatino, mi si è sbriciolata al primo smontaggio per lavaggio profondo. L’ho riparata tutta da me, è stato difficile, ha richiesto tempo, ci ho lasciato una parte di me (più precisamente della pelle del polpastrello incollata nel cianoacrilato sulla filettatura per il cappuccio :lol: ) e ora la trovo inseparabile.
    Il pennino FA, rubato a una 743, è fenomenale per lo Spencerian in quanto molto fine, morbido e molto elastico (si lascia allargare con più fatica del FA piccolo, ma è velocissimo a richiudersi e tornare EF).
  • Pilot Justus 95 F
    Dopo averla ammirata e rimirata per tanto sui siti dei negozianti e nei video su Youtube, è la prima penna nuova che mi sono comprato e tra le mie tante trovo ancora che sia la più bella: sobria, elegante, rigorosa, ma con la decorazione in bassorilievo che la impreziosisce e la rende unica.
    Ergonomicamente parlando, è modellata (credo) sul calco della mia mano a mia insaputa: perfettamente bilanciata, lunga il giusto e posso scriverci per ore senza affaticare mai la mano.
    Il pennino è un capolavoro di tecnica e la rende la penna più versatile in commercio senza alcun dubbio, adatta a qualsiasi carta, a qualsiasi inchiostro e a qualsiasi mano. Per ulteriori delucidazioni, rimando alla recensione recente di Enbi :D
  • Pilot Custom Urushi FM
    Un’altra penna a lungo anelata e primo vero lusso che mi sia concesso solo per il gusto di averlo, si è rivelata l’ennesima fenomenale Pilot, con un pennino di burro e una leggerezza insospettabile per una pennona di quelle dimensioni.
    Non aggiunge nulla, se parliamo di scrittura, alle precedenti. Quanto a prestigio, è l’ammiraglia di casa Pilot e mantiene quell’aspetto di rigore ed eleganza che tanto apprezzo e che, per un motivo o per l’altro, non ho mai visto nelle Namiki
  • Leonardo MZG Baobab Zebra G
    Ora, va benissimo far calligrafia con i pennini Pilot: è divertente, poco impegnativo, la resa è discretamente buona. Ma se uno volesse far qualcosa per bene, dovrebbe necessariamente ricorrere a uno strumento concepito proprio per quello scopo, quindi tengo sempre inchiostrata anche questa penna per avere un pennino più impegnativo dal punto di vista della scorrevolezza e del controllo del peso della mano.
    La Leonardo MZG è ergonomicamente eccellente per la mia mano e trovo sia una strana ma funzionale accoppiata che ho spesso paragonato a una statua classica: grande, grossa, muscolosa, bellissima e con un pistolino sproporzionatamente piccolo :lol: ma che fa il suo lavoro senza indugi.
    Per chi si chiedesse quanto è noioso a livello di manutenzione il pennino Zebra G: stando sempre inchiostrato in Noodler’s vari ed eventuali (anche mischiati), al mio pennino mancano 18 giorni per spegnere la sua prima candelina e sembra appena montato nella penna.
    18 giorni, per altro, è anche la durata che ha avuto il suo predecessore prima di arrugginirsi orribilmente fino a smettere di scrivere, inchiostrato con J. Herbin Emeraud de Chivor.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.

FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
imluca
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Cinque, solo cinque penne

Messaggio da imluca »

Koten90 ha scritto: lunedì 1 settembre 2025, 4:44 18 giorni, per altro, è anche la durata che ha avuto il suo predecessore prima di arrugginirsi orribilmente fino a smettere di scrivere, inchiostrato con J. Herbin Emeraud de Chivor.
Lo so, sono OT ma devo chiedere, perché quell'inchiostro lo uso: possibile fosse il pennino il problema? Non mi pare così aggressivo.

Grazie della risposta.
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Messaggio da Automedonte »

imluca ha scritto: lunedì 1 settembre 2025, 11:36
Koten90 ha scritto: lunedì 1 settembre 2025, 4:44 18 giorni, per altro, è anche la durata che ha avuto il suo predecessore prima di arrugginirsi orribilmente fino a smettere di scrivere, inchiostrato con J. Herbin Emeraud de Chivor.
Lo so, sono OT ma devo chiedere, perché quell'inchiostro lo uso: possibile fosse il pennino il problema? Non mi pare così aggressivo.

Grazie della risposta.
Quelli sono pennini calligrafici fatti in ferro non in acciaio, quindi qualunque inchiostro si usa dopo un po’ di tempo arrugginiscono, come è normale che sia quando il ferro entra in contatto con la parte acquosa dell’inchiostro. Sì comprato in pacchi da dieci e costano 1 euro l’uno, si cambia pennino e si risolve.
Cesare Augusto
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Messaggio da piccardi »

Automedonte ha scritto: domenica 31 agosto 2025, 22:11 Se fossimo obbligati a scegliere solo 5 penne tra quelle in nostro possesso,
Io cambio universo, vado in uno più ragionevole.

Simone
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e per aiutare chi non trova un termine:
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