Leonardo Momento Zero Aluminia, Limited Edition
Inviato: martedì 3 giugno 2025, 10:49
Se n'è parlato nella sezione "novità e anteprime":
viewtopic.php?t=34557
(Nel frattempo la penna è stata ribattezzata in Aluminia, non so se gli admin vogliano correggere il titolo )
Ho provato a resistere, perché non ne avevo bisogno ma... a maggio ho fatto il compleanno e la mamma mi ha detto di comprarmi qualcosa perché lei non avrebbe saputo cosa prendermi. Budget € 200. Mi ha praticamente “costretta” a fare questo acquisto!
In più da due mesi a questa parte uso praticamente solo JoWo EF acciaio e poi, una penna in alluminio, per me che sono allergica al nickel, è dovuta. Insomma, non era poi così superflua questa Momento Zero.
È arrivata venerdì ed è bellissima! In foto non rende la sensazione che si ha dal vivo prendendola in mano, a partire dalla bellezza della spazzolatura, passando per il peso, fino ad arrivare alla qualità di scrittura quando la si usa.
Con cappuccio e caricata con il converter di Leonardo pesa 45 grammi, senza cappuccio pesa 29 grammi. Il cappuccio pesa 14 grammi e il corpo, con gruppo scrittura senza converter, pesa 25 grammi. Una Momento Zero in resina carica con converter Leonardo pesa 25 grammi, di cui 8 sono di cappuccio.
Per quanto mi riguarda, una Leonardo in metallo è possibile solo in modelli con caricamento a cartuccia/converter, un modello a pistone per me sarebbe inutilizzabile perché, pur essendo il pistone di Leonardo in lega leggera, un modello più grande dotato di pistone la sbilancerebbe all’indietro, e uso il condizionale perché sono mie supposizioni. I 29 grammi del corpo penna distribuiti su una lunghezza di 12,7 cm, con una sezione che io trovo molto comoda (se il diametro corpo misura 14 mm, la sezione sarà intorno ai 10 mm) rendono la penna utilizzabile anche per lunghe sessioni, almeno per la grandezza della mia mano e per come tengo io la penna.
Contrariamente a quanto temessi, la penna non scivola. Ha una finitura spazzolata che la rende setosa e piacevole al tatto. Quando è arrivata l'ho subito usata per una lunga sessione di scrittura e non mi sono affatto stancata, anzi il peso è piacevole perché aiuta a stringere meno la penna e a lasciar scorrere il pennino sul foglio. Sul cappuccio c'è l'incisione “LEONARDO ALUMINIA 263/525.” lo ho scelto la versione con le metallerie rodiate, quindi tono su tono, tranne per il fatto che le finiture sono lucide e non spazzolate. Il packaging è molto bello, anche se la mia controscatola è arrivata sporca di inchiostro perche il corriere ha lanciato così bene il collo che si è spaccata una boccetta da 100 ml di Asa Blue, nonostante il pluribal e l’imballaggio a prova di partita baseball, tanto che il pacco grazie allo scotch ha tenuto nonostante il cartone si fosse inzuppato. La prima delle due controscatole è molto bella perché la carta simula la fattura del metallo spazzolato della penna.
Per fare un paragone con le altre penne in metallo che posseggo, la versione in acciaio della Lamy 2000 pesa 45 grammi scarica, 20grammi il cappuccio e 34 corpo e gruppo scrittura. La Lamy Accent pesa 24 grammi, 10 grammi il cappuccio e 14 il corpo senza converter. La Lamy Safari AL pesa 20 grammi, 10 il cappuccio e 10 il corpo senza converter. L’alluminio al tatto è più bello dell’acciao, è vero anche per le Lamy e ancora di più per la Leonardo che è spazzolata. Certo l’acciaio è una lega eccezionale in molti ambiti, dalla chirurgia alla meccanica ma non in cucina, ad esempio. Il caffè fatto nella moka d’acciaio che va sull’induzione è pessimo e la qualità di cottura in alluminio è superiore a quella dell’acciaio per via della distribuzione del calore. L’acciaio è pur sempre una lega mentre l’alluminio è un elemento della tavola periodica degli elementi, duttile, resistente e ottimo conduttore. Ovviamente come resistenza tra l’acciaio e l’alluminio non c’è paragone ma Leonardo non ha fatto economia sul materiale usato, la penna è tornita da barra piena e posso fornire prova empirica che lo spessore dell’Aluminia la rende resistente. La mia ieri è volata dall’isola della cucina, ha sbattuto contro il poggiapiedi di ferro dello sgabello ed è atterrata, era messa in una di quelle bustine di Franklin Christoph senza imbottitura e non ha riportato nessuna ammaccatura. Con un uso quotidiano sulla penna saranno invece visibili i “graffi”, insomma assumerà un aspetto vissuto e questo deve piacere.
Veniamo ora al gruppo scrittura. La mia monta un pennino acciaio di misura EF e si tratterebbe del solito JoWo se non avessi chiesto in fase di ordine (aspettando di più per la spedizione) un nib tuning in cui ho specificato di gradire un leggero feedback. Come era successo un anno fa con la Poliedrica, anche questo JoWo passato per le mani di qualcuno in Leonardo, questo pennino è magnifico e non solo perché non perde un colpo e il flusso è perfetto, ma proprio per la qualità di scrittura e la bellezza (a mio parere) del tratto. Ho comunque fatto un blind test su un’amica che usa stilo senza avere la malattia in forma grave, e dopo aver provato due JoWo EF presi sfusi, usando la Aluminia pensava si trattasse di un altro scrittura.
Il motivo per cui ora attraverso il periodo “JoWo acciaio EF” è che sto scrivendo molto per un lavoro che devo portare a termine e per importare i testi sto usando l’OCR (Optical Character Recognition) e mi sono resa conto che il sistema di riconoscimento dei caratteri lavora molto meglio se uso un pennino rigido, probabilmente anche per via del tratto uniforme, oltre che perché il pennino flessibile o morbido scrive bene se lo si sa usare!E quindi, forse, bene averla presa questa Aluminia!
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(Nel frattempo la penna è stata ribattezzata in Aluminia, non so se gli admin vogliano correggere il titolo )
Ho provato a resistere, perché non ne avevo bisogno ma... a maggio ho fatto il compleanno e la mamma mi ha detto di comprarmi qualcosa perché lei non avrebbe saputo cosa prendermi. Budget € 200. Mi ha praticamente “costretta” a fare questo acquisto!
In più da due mesi a questa parte uso praticamente solo JoWo EF acciaio e poi, una penna in alluminio, per me che sono allergica al nickel, è dovuta. Insomma, non era poi così superflua questa Momento Zero.
È arrivata venerdì ed è bellissima! In foto non rende la sensazione che si ha dal vivo prendendola in mano, a partire dalla bellezza della spazzolatura, passando per il peso, fino ad arrivare alla qualità di scrittura quando la si usa.
Con cappuccio e caricata con il converter di Leonardo pesa 45 grammi, senza cappuccio pesa 29 grammi. Il cappuccio pesa 14 grammi e il corpo, con gruppo scrittura senza converter, pesa 25 grammi. Una Momento Zero in resina carica con converter Leonardo pesa 25 grammi, di cui 8 sono di cappuccio.
Per quanto mi riguarda, una Leonardo in metallo è possibile solo in modelli con caricamento a cartuccia/converter, un modello a pistone per me sarebbe inutilizzabile perché, pur essendo il pistone di Leonardo in lega leggera, un modello più grande dotato di pistone la sbilancerebbe all’indietro, e uso il condizionale perché sono mie supposizioni. I 29 grammi del corpo penna distribuiti su una lunghezza di 12,7 cm, con una sezione che io trovo molto comoda (se il diametro corpo misura 14 mm, la sezione sarà intorno ai 10 mm) rendono la penna utilizzabile anche per lunghe sessioni, almeno per la grandezza della mia mano e per come tengo io la penna.
Contrariamente a quanto temessi, la penna non scivola. Ha una finitura spazzolata che la rende setosa e piacevole al tatto. Quando è arrivata l'ho subito usata per una lunga sessione di scrittura e non mi sono affatto stancata, anzi il peso è piacevole perché aiuta a stringere meno la penna e a lasciar scorrere il pennino sul foglio. Sul cappuccio c'è l'incisione “LEONARDO ALUMINIA 263/525.” lo ho scelto la versione con le metallerie rodiate, quindi tono su tono, tranne per il fatto che le finiture sono lucide e non spazzolate. Il packaging è molto bello, anche se la mia controscatola è arrivata sporca di inchiostro perche il corriere ha lanciato così bene il collo che si è spaccata una boccetta da 100 ml di Asa Blue, nonostante il pluribal e l’imballaggio a prova di partita baseball, tanto che il pacco grazie allo scotch ha tenuto nonostante il cartone si fosse inzuppato. La prima delle due controscatole è molto bella perché la carta simula la fattura del metallo spazzolato della penna.
Per fare un paragone con le altre penne in metallo che posseggo, la versione in acciaio della Lamy 2000 pesa 45 grammi scarica, 20grammi il cappuccio e 34 corpo e gruppo scrittura. La Lamy Accent pesa 24 grammi, 10 grammi il cappuccio e 14 il corpo senza converter. La Lamy Safari AL pesa 20 grammi, 10 il cappuccio e 10 il corpo senza converter. L’alluminio al tatto è più bello dell’acciao, è vero anche per le Lamy e ancora di più per la Leonardo che è spazzolata. Certo l’acciaio è una lega eccezionale in molti ambiti, dalla chirurgia alla meccanica ma non in cucina, ad esempio. Il caffè fatto nella moka d’acciaio che va sull’induzione è pessimo e la qualità di cottura in alluminio è superiore a quella dell’acciaio per via della distribuzione del calore. L’acciaio è pur sempre una lega mentre l’alluminio è un elemento della tavola periodica degli elementi, duttile, resistente e ottimo conduttore. Ovviamente come resistenza tra l’acciaio e l’alluminio non c’è paragone ma Leonardo non ha fatto economia sul materiale usato, la penna è tornita da barra piena e posso fornire prova empirica che lo spessore dell’Aluminia la rende resistente. La mia ieri è volata dall’isola della cucina, ha sbattuto contro il poggiapiedi di ferro dello sgabello ed è atterrata, era messa in una di quelle bustine di Franklin Christoph senza imbottitura e non ha riportato nessuna ammaccatura. Con un uso quotidiano sulla penna saranno invece visibili i “graffi”, insomma assumerà un aspetto vissuto e questo deve piacere.
Veniamo ora al gruppo scrittura. La mia monta un pennino acciaio di misura EF e si tratterebbe del solito JoWo se non avessi chiesto in fase di ordine (aspettando di più per la spedizione) un nib tuning in cui ho specificato di gradire un leggero feedback. Come era successo un anno fa con la Poliedrica, anche questo JoWo passato per le mani di qualcuno in Leonardo, questo pennino è magnifico e non solo perché non perde un colpo e il flusso è perfetto, ma proprio per la qualità di scrittura e la bellezza (a mio parere) del tratto. Ho comunque fatto un blind test su un’amica che usa stilo senza avere la malattia in forma grave, e dopo aver provato due JoWo EF presi sfusi, usando la Aluminia pensava si trattasse di un altro scrittura.
Il motivo per cui ora attraverso il periodo “JoWo acciaio EF” è che sto scrivendo molto per un lavoro che devo portare a termine e per importare i testi sto usando l’OCR (Optical Character Recognition) e mi sono resa conto che il sistema di riconoscimento dei caratteri lavora molto meglio se uso un pennino rigido, probabilmente anche per via del tratto uniforme, oltre che perché il pennino flessibile o morbido scrive bene se lo si sa usare!E quindi, forse, bene averla presa questa Aluminia!