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Il marchio OMAS ha fatto qualche nuova penna

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fufluns
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Il marchio OMAS ha fatto qualche nuova penna

Messaggio da fufluns »

La grande novità del giorno è che il marchio OMAS, quello fondato da Simoni nel 1925, ha rimesso in produzione alcune penne.

IMG_0409.PNG

Delle penne parlerò tra poco, commentando un paio di modelli, ma per ora voglio sottolineare che questo è il vero marchio OMAS, a differenza delle paccottiglie che negli ultimi mesi hanno usurpato questo nome storico dell’industria italiana. Il "certificato" e firmato dall'amministratore delegato di Ancora, proprietario della marca OMAS.

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Aggiungo anche che le penne della OMAS non sono più fatte da artigiani bolognesi, e forse con le OMAS storiche hanno in comune poco più che la forma esterna, e non sempre. Però la marca, se non magari nei fatti, nel diritto é quella vera, legalmente acquistata dagli ultimi proprietari di OMAS. Può ben essere che a qualcuno, o a molti, questo appaia del tutto irrilevante, ma non a me, che dubito si possa costruire qualcosa di decente fuori dal diritto.

Immagino che ora ne usciranno diatribe legali, tra la OMAS (di diritto) e la fake-OMAS che fa penne con il nome OMAS senza possedere il marchio e usa i nomi delle linee OMAS, che “dovrebbero” essere indissolubilmente legati al marchio. Questo è per dire che, tra i tanti mali, scelgo almeno la parte che lo fa legalmente.

Ora, per prevenire quelli tra i lettori che stiano pensando che io mi sia bevuto il cervello e creda che i modelli ancora caldi di forno siano “vere” OMAS, chiarisco da subito che, per quanto mi riguarda, le ultime “vere” OMAS sono state fatte nove anni fa, nel 2015. Ma almeno, siano quel che siano, le nuove sono fatte sotto l’egida del marchio vero.

Ebbene, che cosa sono?

Si tratta di due modelli entrambi in edizione limitata a 98 pezzi, un roller e una penna stilografica, in tre tipi di resine colorate, il primo quasi perfettamente modellato sulla Grand Paragon della OMAS post 2005 (compreso il fermaglio ad arco) e l’altra una stilografica a cartuccia/converter, anch’essa tipo Grand Paragon.

IMG_0412.PNG

La stilografica ha un fermaglio in “stile Delta” e due anelli con la greca “omasiana” in altorilievo, uno alla base del cappuccio e l’altro sulla sezione, anch’essa in resina - a differenza della sezione metallica della Grand Paragon. Quando dico che le nuove penne sono ”quasi” perfettamente modellate sulla Grand Paragon è perché mi pare che il fondello, almeno nella stilografica, sia forse leggermente meno conico (e per questo meno bello) di quello dell’originale.

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Le tre resine sono un blu screziato, che ho trovato bello e non eccessivo, e altri due colori che la OMAS definisce “Arco” e non lo sono per nulla, uno in marrone e uno in verde. Se non volessero prendere in giro i loro clienti chiamandola scioccamente “Arco”, questa resina di per sé non sarebbe brutta: almeno non ha quei ghirigori di colori da dolci di zucchero della fiera che vanno tanto in voga oggi e che io trovo fanciullescamente sgraziati.

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Il corpo ha la bella - o bellissima - forma dodecagonale rastremata della Grand Paragon, e il cappuccio della penna roller termina - come nel modello che la ispira - in una cuspide non pronunciata adornata da un cerchietto metallico prima di raggiungere la sommità. Dalle fotografie che ho visto in rete non ho potuto capire se anche il cappuccio della stilografica abbia l’anello della “O” di OMAS, ma mi pare che no. La clip ad arco del roller può piacere oppure no, ma fa parte del DNA della nuova Paragon, e io la trovo perfettamente riuscita.

Di fatto, il fermaglio in stile “Delta” della stilografica è a mio avviso assai meno bello, troppo sottile rispetto ai volumi della penna. Gli anelli con la greca su cappuccio e sulla sezione della stilografica “ci stanno”, ma per la pulizia delle linee della Grand Paragon sono secondo me secondo me superflui per il loro altorilievo esagerato rispetto al semplice anello della penna originale, e avrebbero ben potuto non starci.

IMG_0417.PNG

Ma la regola aurea secondo la quale “meno è più” sembra essere del tutto sconosciuta ai pennai d’oggigiorno, ispirati piuttosto dal “chi più ne ha, più ne metta”… Di fatto, mentre il roller, che quasi copia completamente la Grand Paragon, é a mio avviso molto bello, la stilografica mi sembra uno di quei “pennoni” con “troppa cosa” alle quali ci hanno abituato (ma non mi rassegno) negli ultimi anni troppi produttori di stilografiche: tutto troppo!! La sezione della nuova stilografica OMAS non termina con il piccolo labbro dodecagonale dell’originale, ma con una leggera svasatura che mi sembra riuscita per il suo disegno in resina.

Il pennino in oro 14K ha una incisione originale, che mi pare si rifaccia a vari “motivi” storici di OMAS. A giudicare dalle fotografie, mi sembra sia una taglia 6, un po’ piccolo per le dimensioni della penna, così come lo era quello della Grand Paragon originale.

Finisco questo intervento dicendo che, per essere il primo tentativo dei proprietari di OMAS, le penne non sono perfette (soprattutto la stilografica, che ha poca della “grazia OMAS”), ma non fanno sperare male del tutto. Correggendo qualcosa qua e là se ne potrebbe ricavare una OMAS Grand Paragon a cartuccia, in qualche bella resina - compresa quella nera e qualche altro colore solido -, che costi meno di una Grand Paragon usata, e con l’innegabile vantaggio di chiamarsi OMAS davvero.

Certo, proprio mentre OMAS presenta le sue nuove penne, i diritti dell'azienda sulla pagina ufficiale della marca, omas.com, sono scaduti, e il dominio appare in vendita... Davvero non riescono a fare le cose per bene!
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Messaggio da Tisbacker »

D’accordo con te al 100%

Faccio solo una correzione (deformazione professionale): il dominio non è in vendita, ma il proprietario del dominio ha cancellato la sottoscrizione al cms che gestiva la piattaforma di vendita online.
I casi sono 2: tutelarsi legalmente oppure perché sta per lanciare un nuovo e-commerce.
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Messaggio da maylota »

Bisogna dire che il CEO è entrato bene nel ruolo di titolare di marchio storico italiano: ha cambiato il nome di battesimo da "Matvey" a "Matteo"? :D
(perlomeno l'ho cercato su google come "matteo" e non ho trovato niente)
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Messaggio da Esme »

Ma soprattutto, è CEO di "Omas penne" dal 1925? È un vampiro? 🤣

A parte la battuta, così sembra che il nome legale non sia "Omas" o "Omas penne", ma "Omas penne dal 1925".
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Messaggio da maylota »

Esme ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 19:07 A parte la battuta, così sembra che il nome legale non sia "Omas" o "Omas penne", ma "Omas penne dal 1925".
Per un attimo l'ho pensato anch'io, ma poi sulla scatola c'è scritto "Omas" e sul pendaglietto "Omas Society"... :crazy:
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Messaggio da RisottoPensa »

Non ho capito , e l'attuale "vero" Omas official che cosa sarebbe?

Non potevano lanciarsi con un nuovo nome :crazy:

Arco
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by Omas :lol:

Ma sopratutto come è che si vendono ?
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Messaggio da Roland »

Ma scusate un attimo, gli artigiani omas coloro che lavoravano dal vero presso la omas non hanno formato la scribo con tutti i macchinari storici della casa?
I pennini delle scribo hanno più DNA omas di chiunque altro.
Certo il modello paragon è sempre un gran classico che venga realizzato in celluloide o resina. Però se il pennino è il solito Jowo/Bock :cry:
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Messaggio da Esme »

maylota ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 19:23 sulla scatola c'è scritto "Omas" e sul pendaglietto "Omas Society"
Infatti.
Avranno magari registrato tutta una serie di marchi diversi e li menzionano per mantenerne i diritti, peró che pasticcio!
RisottoPensa ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 19:30 Non ho capito , e l'attuale "vero" Omas official che cosa sarebbe?
L'americano che fa produrre a Napoli. Il brand sospetto sia "Omasofficial" tutto attaccato! 🙂
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Messaggio da Koten90 »

Roland ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 19:34 I pennini delle scribo hanno più DNA omas di chiunque altro.
Da quel che leggo in giro, i pennini Scribo, soprattutto i “flex”, sono una mezza porcheria. L’assistenza che non riconosce niente in garanzia li rende una porcheria bella e buona.
Con OMAS non hanno niente da spartire
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Messaggio da edis »

Koten90 ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 20:01 Da quel che leggo in giro, i pennini Scribo, soprattutto i “flex”, sono una mezza porcheria. L’assistenza che non riconosce niente in garanzia li rende una porcheria bella e buona.
Con OMAS non hanno niente da spartire
Confermo sulla "qualità" dei pennini Scribo.
Quanto a queste rinascite del marchio Omas, sono davvero povere di spirito!
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Messaggio da alfredop »

Chissà queste Omas chi le fa.

Alfredo
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Messaggio da Koten90 »

alfredop ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 21:49 Chissà queste Omas chi le fa.

Alfredo
Ti immagini se fosse uno stabilimento Jinhao?🤣 a qualcuno potrebbe venire un colpo apoplettico
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Messaggio da sansenri »

Infatti la domanda è quella, essendo però "questa" Omas "di Ancora", io sospetto che a produrre sia Santini (avrebbe senso, e un pochino l'aspetto delle penne me la ricorda).

Il pennino usato è il "portici" già utilizzato da Omas sulla Bologna (e l'altra penna di dimensioni maggiori che credo si chiamasse proprio Portici).

Manco a farlo apposta, io un "portici" orfano
P1200203.JPG

l'avevo proprio montato su una Jinhao!
P1200202-3 Jinhao Centennial Koi.jpg
Ultima modifica di sansenri il martedì 12 marzo 2024, 22:02, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Kelly71 »

Roland ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 19:34 Ma scusate un attimo, gli artigiani omas coloro che lavoravano dal vero presso la omas non hanno formato la scribo con tutti i macchinari storici della casa?
I pennini delle scribo hanno più DNA omas di chiunque altro.
Certo il modello paragon è sempre un gran classico che venga realizzato in celluloide o resina. Però se il pennino è il solito Jowo/Bock :cry:
Infatti la Scribo nel bene e nel male è la vera erede della Omas
Koten90 ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 20:01
Roland ha scritto: martedì 12 marzo 2024, 19:34 I pennini delle scribo hanno più DNA omas di chiunque altro.
Da quel che leggo in giro, i pennini Scribo, soprattutto i “flex”, sono una mezza porcheria. L’assistenza che non riconosce niente in garanzia li rende una porcheria bella e buona.
Con OMAS non hanno niente da spartire
In questo paese bisogna morire per essere qualificati
le Omas me le regalava il venditore di cancelleria dell'azienda perchè facevo gli acquisti da lui (era una mazzetta in stilografiche) salvo qualche modello di punta non mi sembravano cosi distanti dalle Sribo di oggi.... quando sono stati chiusi allora tutti ad osannare le Omas , tipico italiano, come il tentare di farla resuscitare :mrgreen:
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Messaggio da sansenri »

per quel che ho potuto vedere le Scribo sono fatte bene, le penne.

E' il pennino flex che lascia dubbi (io non l'ho provato, ma da più parti l'ho sentito definire come "troppo molle").
Ad onor del vero bisogna dire che la Omas negli ultimissimi tempi si era lei stessa messa a fare degli ultraflessibili, che non a tutti sono piaciuti...
Non ricordo ora bene su quali penne la montasse, ma su alcune ultime versioni, tipo quelle in resina trasparente se non ricordo male.

Credo che Scribo non si sia inventata molto in termine di pennini, si è rimessa a fare quelli ultraflessibili, prendendosi dei rischi.

A me le Scribo non piacciono in termini ergonomici, quel grosso gradino, che si trova universalmente in tutti loro modelli usciti finora, lo trovo sgraziato e scomodo.
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