Sailor King of Pens (King Profit)
Inviato: sabato 10 febbraio 2024, 21:58
Prologo
Le Sailor sono tra le mie penne preferite. Penso che il loro punto forte sia sempre stato la qualità dei pennini, e la particolare sensazione tattile di scrittura.
La maggior parte dei modelli utilizza plastiche ad iniezione, e pur avendo il pregio della sobrietà, il design non è certo di quelli che cattura l’occhio.
Da qui la massima (da me coniata) “le Sailor si comprano per il pennino”.
La King of Pens è stata per molto tempo la mia “grail pen”, proprio per il desiderio di provare il top di gamma di questo marchio che stimo.
Ho avuto il piacere di provarla in un negozio di Firenze qualche tempo fa, ma il problema per me è sempre stato il prezzo. Il listino Italiano è troppo, troppo, troppo, troppo alto.
Con gli ultimi aumenti è giunto alla astronomica cifra di 1200 euro. Immorale.
Quindi mi ero messo il cuore in pace…fino a che non ho visto che in Giappone il prezzo era decisamente più basso. Sfrontatamente più basso.
Non mi ero mai avventurato in acquisti da venditori giapponesi, ma complice la vendita di un paio di penne che non utilizzavo ho voluto provare.
Ed eccola qui sulla mia scrivania.
Design e forma
Senza stare qui ad annoiarvi, è una 149.
Più lunga di qualche mm, magari con una veretta in meno, ma siamo lì.
E questa è decisamente una cosa buona, perché la KOP si tiene bene in mano ed è comoda.
Ricade ovviamente nella categoria “pennoni importanti” ma, come la 149, è uno strumento che abbina eleganza e funzionalità.
Da notare che la parte sopra la sezione, in cui si innesta il conveter, è in metallo. A mio avviso gioca un ruolo fondamentale nel bilanciamento della penna.
Ho sempre considerato le Sailor troppo leggere, soprattutto a livello della sezione. In questo caso la presenza di questa parte in metallo conferisce una sensazione completamente diversa e, a mio avviso, migliore.
Altra cosa che ho notato quando ho ricevuto la penna: all'interno del cappuccio c'è un sistema simile allo "slip & seal" della Platinum per non far seccare il pennino.
Sistema di caricamento
Qui in molti si lamentano. È il solito sistema cartuccia converter Sailor.
Per me sanza ‘nfamia e sanza lodo, ma funziona bene quindi non me la sento di criticarlo.
Pennino
Il pezzo forte.
Normalmente i pennini Sailor 14 e 21kt sono rigidi, hanno flusso misurato e il loro caratteristico feedback, che alcuni descrivono come la sensazione di scrivere una una matita a cui hai appena fatto la punta.
Questo ha lo stesso feedback su carta dei suoi fratelli, ma non è rigido. È molleggiato, morbido, ma non flessibile.
Il flusso è molto più generoso rispetto ai pennini più piccoli. L’alimentatore è in ABS e si comporta molto bene con qualsiasi inchiostro, non facendo rimpiangere l’ebanite.
Il pennino è qualitativamente perfetto: non gratta, ha esattamente lo stesso feedback in tutte le direzioni, è perfettamente allineato. Scrive anche solo con il suo peso e non salta mai.
Difetti
A livello della filettatura, sopra la sezione, si vede chiaramente una linea longitudinale.
Potrebbe essere il segno dello stampo. Non è bellissimo.
A differenza della serie 1911 large o Pro Gear, la scelta sulla gradazione del pennino è abbastanza limitata.
Tralasciando i pennini speciali (e.g. Naginata Togi), si può scegliere solamente tra M e B.
Conclusioni
Le Sailor si comprano per il pennino. E questo non delude neanche un po`.
Resta il fatto che non avrei mai comprato questa penna al prezzo di listino ufficiale, anche se scrive così bene.
Adesso non mi resta che scriverci.
Le Sailor sono tra le mie penne preferite. Penso che il loro punto forte sia sempre stato la qualità dei pennini, e la particolare sensazione tattile di scrittura.
La maggior parte dei modelli utilizza plastiche ad iniezione, e pur avendo il pregio della sobrietà, il design non è certo di quelli che cattura l’occhio.
Da qui la massima (da me coniata) “le Sailor si comprano per il pennino”.
La King of Pens è stata per molto tempo la mia “grail pen”, proprio per il desiderio di provare il top di gamma di questo marchio che stimo.
Ho avuto il piacere di provarla in un negozio di Firenze qualche tempo fa, ma il problema per me è sempre stato il prezzo. Il listino Italiano è troppo, troppo, troppo, troppo alto.
Con gli ultimi aumenti è giunto alla astronomica cifra di 1200 euro. Immorale.
Quindi mi ero messo il cuore in pace…fino a che non ho visto che in Giappone il prezzo era decisamente più basso. Sfrontatamente più basso.
Non mi ero mai avventurato in acquisti da venditori giapponesi, ma complice la vendita di un paio di penne che non utilizzavo ho voluto provare.
Ed eccola qui sulla mia scrivania.
Design e forma
Senza stare qui ad annoiarvi, è una 149.
Più lunga di qualche mm, magari con una veretta in meno, ma siamo lì.
E questa è decisamente una cosa buona, perché la KOP si tiene bene in mano ed è comoda.
Ricade ovviamente nella categoria “pennoni importanti” ma, come la 149, è uno strumento che abbina eleganza e funzionalità.
Da notare che la parte sopra la sezione, in cui si innesta il conveter, è in metallo. A mio avviso gioca un ruolo fondamentale nel bilanciamento della penna.
Ho sempre considerato le Sailor troppo leggere, soprattutto a livello della sezione. In questo caso la presenza di questa parte in metallo conferisce una sensazione completamente diversa e, a mio avviso, migliore.
Altra cosa che ho notato quando ho ricevuto la penna: all'interno del cappuccio c'è un sistema simile allo "slip & seal" della Platinum per non far seccare il pennino.
Sistema di caricamento
Qui in molti si lamentano. È il solito sistema cartuccia converter Sailor.
Per me sanza ‘nfamia e sanza lodo, ma funziona bene quindi non me la sento di criticarlo.
Pennino
Il pezzo forte.
Normalmente i pennini Sailor 14 e 21kt sono rigidi, hanno flusso misurato e il loro caratteristico feedback, che alcuni descrivono come la sensazione di scrivere una una matita a cui hai appena fatto la punta.
Questo ha lo stesso feedback su carta dei suoi fratelli, ma non è rigido. È molleggiato, morbido, ma non flessibile.
Il flusso è molto più generoso rispetto ai pennini più piccoli. L’alimentatore è in ABS e si comporta molto bene con qualsiasi inchiostro, non facendo rimpiangere l’ebanite.
Il pennino è qualitativamente perfetto: non gratta, ha esattamente lo stesso feedback in tutte le direzioni, è perfettamente allineato. Scrive anche solo con il suo peso e non salta mai.
Difetti
A livello della filettatura, sopra la sezione, si vede chiaramente una linea longitudinale.
Potrebbe essere il segno dello stampo. Non è bellissimo.
A differenza della serie 1911 large o Pro Gear, la scelta sulla gradazione del pennino è abbastanza limitata.
Tralasciando i pennini speciali (e.g. Naginata Togi), si può scegliere solamente tra M e B.
Conclusioni
Le Sailor si comprano per il pennino. E questo non delude neanche un po`.
Resta il fatto che non avrei mai comprato questa penna al prezzo di listino ufficiale, anche se scrive così bene.
Adesso non mi resta che scriverci.