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Hardtmuth Airless

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Wall
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Messaggio da Wall »

Ciao a tutti, :wave:

prosegue l'incessante mia ricerca di celluloidi moooolto particolari ed oggi vi vorrei mostrare questa stilografica poco nota:

L&C Hardtmuth Airless

Eccola:
01.jpg
02.jpg
Un po' di storia.

L&C Hardtmuth era un’antichissima azienda austriaca fondata a Vienna nel 1790, dell'allora impero austro-ungarico, da Joseph Hardtmuth, si specializzò nella produzione di matite e materiale da cancelleria. Alla fine del secolo successivo, gli eredi, trasferirono la produzione da Vienna a České Budějovice città della Boemia regione storica dell'Europa centrale che occupa la parte centrale e occidentale dell’attuale Repubblica Ceca.
La città di České Budějovice è anche nota per la produzione della birra BUDWEISER: salute! :clap:

Nel 1889 l’azienda introdusse la linea di matite Koh-i-noor, chiamate con lo stesso nome del celebre diamante bianco “Koh-i-Noor” (Montagna di luce) che è stato per molto tempo il più grande diamante conosciuto al mondo dal valore inestimabile, proprio per esaltare la qualità della loro produzione di matite che vennero colorate di giallo come caratteristica distintiva.
Se oggi doveste pensare ad una matita che colore vi verrebbe in mente? Ecco appunto.

Successivamente, dato il grande successo riscosso da questa linea di matite mantennero il nome commerciale Koh-i-Noor sulla loro produzione di cancelleria ed articoli da disegno come carattere distintivo.

Trovate queste ed altre notizie sul nostro fornitissimo WiKi: https://www.fountainpen.it/Hardtmuth/it

Invece non sono riuscito a trovare molto sulla produzione di penne stilografiche da parte della L&C Hardtmuth Koh-i-Noor, nella speranza che qualcuno abbia maggiori informazioni lascerò la parola agli esperti che esorto ad intervenire: notizie al riguardo?
03.jpg
Torniamo a noi. Credo che questo modello “Airless” possa risalire agli anni ’50 o forse poco prima ma non ho idea se fosse una produzione diretta di Hardtmuth o da qualche altro produttore per la casa austriaca, fatto sta che la trovo davvero favolosa.
04.jpg
La celluloide è traslucida a strisce marrone - oro bellissima! Alla luce del sole brilla con maggiore profondità e la trasparenza del materiale nella sua interezza.
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05A.jpg
Ogni parte della penna è realizzata con la medesima celluloide ed ha la sua trasparenza: il fusto, il cappuccio, il tappo cieco e perfino la sezione, l’effetto è davvero gradevole ed accattivante.
06.jpg
07A.jpg
07.jpg
In queste tre foto si nota la trasparenza che fortunatamente è arrivata integra ai giorni nostri, spesso i materiali simili tendono ad ingiallire ed opacizzarsi. Caricamento a pistone azionato da una piccola manopola nascosta sotto al tappo cieco.
Walter



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Messaggio da Wall »

Sul corpo l’incisione L&C Hardtmuth – Airless è ben visibile.
08.jpg
Il cappuccio con attacco a vita ha una semplice singola vera sporgente, la clip è a forma di cravatta, anellata e fissata alla sommità con un “jewel” gioiello semisferico lucido, riflettente a sono tutti placcati oro.
09.jpg
10.jpg
È una penna di medie dimensioni:

- Lunghezza 132 mm
- Lunghezza senza cappuccio 122 mm che solo lui misura 60 mm
- Diametro 11 mm
- Peso 16.4 gr

In mano è comoda e piacevole da usare nonostante sia abbastanza fine. Il pennino in oro 14 kt lo trovo proporzionato alle dimensioni della penna, reca l’incisione WARRANTED ed ha una “U” racchiusa in un rombo (richiama un diamante??) ha il foro di sfiato di forma ovale che trovo molto bello.
11.jpg
12.jpg
È un pennino abbastanza rigido, di tratto F abbondante, dalla scrittura molto scorrevole, uniforme e dal flusso controllato.
Curioso l’alimentatore con un foro al centro dal bordo in metallo che immagino faccia parte del sistema Airless per la compensazione della pressione all’interno della penna. Qualcuno ha notizie?
13.jpg
Una stilografica tutt’altro che austera che colpisce nel segno per la qualità costruttiva, i materiali e un look accattivante, insomma un altro gioiellino nella collezione.

Grazie per l'attenzione e...Ad maiora.
Walter



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Pierre
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Messaggio da Pierre »

Caro Walter ho letto con grande gioia questo tuo intervento molto piacevole ed interessante e mi pregio di commentarlo per primo.
Trovo la penna particolarissima, soprattutto a livello costruttivo: nella mia ignoranza mi pare che la sezione dello stesso materiale del fusto non vada per la maggiore nelle penne vintage.
Trovo la tua ricerca sulle penne in celluloide avvincente: essa aggiunge contenuti sempre nuovi e spesso inusitati.

Mi permetto di porre alla tua attenzione questo intervento dove spunta una Union che condivide molti tratti (nome, pennino) con la tua Hardtmuth e anzi, sembra quasi la stessa penna con diverso passaporto. Misteriose connessioni!

https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=72&t=29851




Complimenti e grazie.
Pierre

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Messaggio da Pierre »

La recensione della Union, come che sia, ti conforta in merito all'originalità del pennino. Se la Koh-i-noor produceva sotto marchio Union, ebbene allora il pennino quello era!
Pierre

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Messaggio da Wall »

Ciao Pierre, grazie per le belle parole.
Sì è vero è molto simile, la clip, il pennino, il nome ma anche la forma e le dimensioni.
Il sistema di caricamento sembrerebbe differente.

Si potrebbe ipotizzare che fossero prodotte da un'azienda che le vendeva a terzi e poi venivano commercializzate con marchi diversi. Ci potrebbe stare.

Grazie per la segnalazione :wave:
Walter



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Messaggio da Esme »

Wall ha scritto: venerdì 9 febbraio 2024, 13:22 Il sistema di caricamento sembrerebbe differente.
In realtà, seguendo il link al wiki presente nella discussione sulla Union, è possibile visionare il brevetto della Union relativo al sistema "airless", e mi pare corrisponda all'alimentatore montato sulla tua.

Credo che le connessioni tra i due marchi siano così accertate.
Diventa interessante scoprire in che modo. 🙂

Bella penna, bellissima celluloide e interessante particolarità tecnologica. Secondo te il sistema airless funziona?
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Messaggio da Wall »

Eh sì concordo che la connessione c'è ed è evidente!

Per quanto riguarda il funzionamento Airless non ho idea in cosa possa differire questo sistema da un normale caricamento a pistone ed ignoro la funzione del foro sull'alimentatore. Ammetto la mia ignoranza e chiedo venia. Come suggerito andrò a leggere le informazioni sul brevetto di cui ignoravo l'esistenza.

Per funzionare funziona, aspira, trattiene, scrive.

Grazie
Walter



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Messaggio da Esme »

Non conoscendo il tedesco mi devo fidare della traduzione automatica un po' sommaria, ma basandomi sui disegni tecnici il sistema "airless" dovrebbe migliorare lo scambio di aria, mantenere la pressione costante ed evitare di caricare aria durante la ricarica.
Un po' come i sistemi a sfiatatoio/snorkel, applicato a un caricamento a pistone (quindi senza tubicino nel serbatoio).
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Messaggio da kircher »

Come il sistema che la Pelikan adottò per la P1?
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Messaggio da kircher »

Questa sembra identica
Su un sito di vendite olandese
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Premesso che è improbabile che questa penna sia precedente al 1948, anno a cui risale la nazionalizzazione delle aziende cecoslovacche, è anche difficile immaginare che un prodotto così sofisticato fosse destinato al mercato di un paese del blocco orientale. Non riesco a figurarmi le circostanze in cui - negli anni cinquanta? - un'azienda olandese potesse produrre penne di lusso e con un nome americanizzante per i cecoslovacchi.
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Messaggio da Giulius12 »

Stilografica molto bella ed interessante :)

Traduzione della pagina Wikipedia tedesca su koh i noor Hardtmuth:
Dopo la seconda guerra mondiale, l'azienda fu nazionalizzata dall'ormai comunista Cecoslovacchia, i proprietari austriaci persero la proprietà. Tuttavia, i discendenti di Joseph Hardtmuth riuscirono a rimettere in funzione la fabbrica di matite di Attnang e a preservare i diritti sul nome. Nel 1980 l'azienda ha ricevuto il premio statale e ha potuto utilizzare lo stemma federale dell'Austria nelle transazioni commerciali. L'austriaca Koh-i-Noor Hardtmuth AG è fallita nel 1996; la sua produzione è stata parzialmente acquisita dalla società Cretacolor.
https://de.m.wikipedia.org/wiki/Koh-i-Noor_Hardtmuth

Possibile che questa penna sia prodotta da/per l’azienda austriaca? Io ricordo le matite Koh-I-Noor negli anni ‘80, mi pare improbabile provenissero da oltre cortina, possibile fossero prodotte in Austria?
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Messaggio da Esme »

kircher ha scritto: sabato 10 febbraio 2024, 12:55 Non riesco a figurarmi le circostanze in cui - negli anni cinquanta? - un'azienda olandese potesse produrre penne di lusso e con un nome americanizzante per i cecoslovacchi.
Giulius12 ha scritto: sabato 10 febbraio 2024, 15:44 possibile fossero prodotte in Austria?
Il brevetto DE1694185U della Union per il sistema Airless è stato pubblicato nel 1955, con priorità 1954.

La Hardtmuth ha avuto nel tempo molte fabbriche, capire cosa sia stato prodotto e dove non è facile.
Tra tutte le ipotesi, visto il nome Airless e il pennino Union, credo che la più credibile sia una produzione olandese, dato che Union è stato il maggior produttore dei Paesi Bassi.

Cercando di mettere assieme le varie fonti, e con il sostegno delle banche dati internazionali dei brevetti e dei marchi (Espacenet e Wipo), si può cercare di tracciare almeno una linea temporale fino agli anni '60, cioè il periodo di interesse del wiki.
  • 1790 - Vienna - fabbrica di terrecotte
  • 1802 - brevetto di mina in grafite-argilla **
  • 1848 - Budweiss - trasferimento della fabbrica di matite nella repubblica Ceca, non lontano da Praga
  • 1919 - Bloomsbury - apertura della filiale americana nel New Jersey, poi diventata Koh-I-Noor Pencil Company
  • 1931 - apertura di fabbriche in Polonia e Romania in collaborazione con la Faber-Castel (fonte)
  • post 1945 - le fabbriche ceca, polacca e rumena sono nazionalizzate, quella austriaca rimane alla proprietà originale, la filiale americana diventa un gruppo separato
  • 1957 - Riepe (Rotring), cede (assignors to) alla Hardtmuth americana il brevetto per la realizzazione dei rapidi (brevetto n. US3020884A, pubblicato nel 1962) *
  • 1960 - Vaduz - in Liechtenstein viene aperta la fabbrica Crayomine, a cui è assegnato il diritto in Europa di usare i marchi "L&C Hardtmuth", "Koh-I-Noor" e molti altri marchi della Hardtmuth (fonte: database internazionale marchi Wipo).
* @Piccardi
Credo che questo brevetto testimoni il legame tra Rotring e Koh-I-Noor-Hardtmuth. Sul wiki è riportato che la Rotring-Koh-I-Noor non è da confondere con la Koh-I-Noor-Hardtmuth, ma partendo da questo brevetto credo che invece abbia ragione chi sostiene che Rotring ha acquisito la Koh-I-Noor-Hardtmuth Usa.

**Secondo il sito della Koh-I-Noor Usa, questo fu il primo brevetto di mina in grafite realizzata con una mescola argilla-grafite.
In realtà è noto e documentato che il primo brevetto è del 1795 ed è del francese Conté, che si era inventato la mescola in piena rivoluzione per far fronte alla poca disponibilità di grafite.

Del resto, sempre sullo stesso sito si afferma che il sistema di classificazione della durezza delle mine in grafite sia stato inventato da Franz Hardtmuth, e il simbolo "H è stato scelto per rappresentare il nome della famiglia Hardtmuth, B per la città di Budweiss dove si trova la fabbrica e F per Franz".
Suppongo sia agiografia pittoresca, il primo a creare una scala di durezza delle mine fu sempre il francese Conté, che usava i numeri. Le lettere sono state introdotte dagli inglesi: H=hard, B=black, F=fine.

Nota a margine.
Dato che il sito della Koh-I-Noor è americano, si gioca anche la carta del boho: "la nostra idea moderna di bohémien, e persino lo stile boho chic, deriva proprio dal luogo in cui Koh-I-Noor ha iniziato la sua produzione di materiali artistici".
In realtà il termine bohémien è nato in Francia: inizialmente era riferito in effetti agli studenti/esuli boemi, ma nella seconda metà dell'ottocento è stato applicato agli artisti che vivevano nei quartieri gitani (i gitani erano considerati a torto boemi).
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Messaggio da Wall »

FAVOLOSA questa ricerca, meravigliose queste informazioni.

Grazie Esme per il prezioso contributo.

Pensa che giusto la settimana scorsa ho fatto un breve corso sui brevetti in campo chimico farmaceutico (il campo dove lavoro) ed abbiamo consultato tra gli altri Wipo e Espacenet. Vedere che siano stati usati per reperire informazioni su Hardtmuth mi riempie di gioia :clap:

Quindi l'ipotesi più credibile è proprio una collaborazione ceco-olandese per la produzione di penne stilografiche. D'altronde la lettera U all'interno del rombo è un chiaro indizio del marchio Union e poco centra con Hardtmuth koh-i-noor

Mille grazie ancora :thumbup:
Walter



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Messaggio da Esme »

Figurati, per me è sempre divertente scovare informazioni.
E oggi, con l'ennesima influenza in corso 🙄, mi è servito come distrazione da fazzoletti e tachipirine...

Il problema di banche dati come Espacenet e Wipo (ma anche quelle dei singoli stati) è che inizi cercando una cosa, ma poi ti perdi a vederne altre mille! 😅
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Messaggio da Pierre »

Direi che ora le connessioni non sono più molto misteriose :D
Pierre

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