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Sailor Pen - nascita e primi anni

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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Mir70
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Sailor Pen - nascita e primi anni

Messaggio da Mir70 »

Premessa:
Dovendo riscrivere ad una parte della sezione di Storia del Wiki di FP.it riguardante la Sailor Pen , mi sono accorto di avere per le mani due versioni , una lunga e commentata ed una più snella e coincisa ; quest’ultima è più adatta ad essere amalgamata con le informazioni già presenti (attendo solo l’ispirazione…) . Mi dispiacerebbe tuttavia cestinare la versione più lunga , che faccio quindi confluire in questa discussione.
Le informazioni più salienti riportate in questo scritto provengono direttamente dal sito internet della Sailor , nelle pagine scritte in lingua giapponese https://sailor.co.jp.
Il presente scritto è più un excursus storico sulla nascita ed i primi anni di Sailor, non sono quindi presentati i vari modelli e versioni di penne prodotte.
La vicenda storica è per la maggior parte ambientata nella città costiera di Kure nella prefettura di Hiroshima ; tengo a questa precisazione perché verranno citati nomi di distretti (riconoscibili dal suffisso “-cho”) che sono parte integrante della città di Kure , evitando così la fastidiosa ripetizione del nome della città stessa.

-o-

Nella storia della Sailor Pen non c’è mai stato nessun vecchio marinaio inglese con una stilografica in mano e nessuna fabbrica di munizioni per la marina militare giapponese da riconvertire in una più mite fabbrica di penne per scrivere .

Dietro la nascita dell’ attuale Sailor Pen Co. c’era invece un giovanissimo ragazzo di nome Kyugoro Sakata trasferitosi da un villaggio nella prefettura di Okayama , nella cittadina marittima portuale di Kure dove iniziò ad aiutare suo fratello maggiore Saijiro nella sua fabbrica di cancelleria di oggetti in metallo.

Sul finire del 1905, appena terminata la guerra russo-giapponese che lo vide partecipe alle ostilità, Sakata ricevette dal suo amico e connazionale Chōzaburō Shirogami di ritorno dall’Inghilterra per un corso di studi presso la Royal Navy , una penna stilografica (è forse da questo racconto che nacque l’equivoco del marinaio inglese con la stilografica).
Per il giovane Kyugoro Sakata fu amore a prima vista.

Sakata decise quindi che il suo lavoro sarebbe stato quello di produrre una penna stilografica interamente prodotta in Giappone e con materiale di origine giapponese .

Nel 1911 fonda così la Sakata Seisakusho Co. (Seisakusho=Fabbrica) una prima , piccola , fabbrica nel distretto di Inari-cho della città di Kure , dove la produzione avveniva con macchine azionate manualmente .
La neonata Sakata Seisakusho Co. adottò come marchio inciso sulle sue penne diverse diciture e grafiche che cambiarono nel corso di breve tempo : Sailor , THE “SAILOR” , THE Sailor PEN , THE “SAILOR” PEN , assestandosi poi in Sailor Fountain Pen.

Intorno al 1918 vi fu la vera svolta: venne aperta una più grande e moderna fabbrica nel distretto di Hamada-cho , con la quale l’azienda si dotò di macchinari all’avanguardia per l’incisione delle barre di ebanite ; significativo fu l’ampliamento raggiunto del sito produttivo nel 1925 e che riceverà poi , nell’anno successivo, come ospite in visita l’allora principe reggente Hirohito.

Venne anche aperta una sede produttiva a Iwakata-dori a Kure , della quale però non è dato di sapere l’anno d’entrata in attività (ndr: probabilmente a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 ) .

Nel 1932 avvenne il cambio di ragione sociale e la costituzione della società per azioni “Sailor Fountain Pen Sakata Seisakusho Co.,Ltd.”.

Nel 1939 si pianifica ed inizia la costruzione di un nuovo stabilimento nel villaggio di Oya nel distretto di Aki (oggi inesistente e sostituito dalla cittadina di Tenno ) situata ad ovest rispetto all’agglomerato cittadino di Kure . Il sito , relativamente isolato da un contesto residenziale maggiormente popolato come quello di Kure, bene si addiceva alla pericolosa produzione di barre in celluloide .

Del periodo bellico, dal 1941 (quando il Giappone entrò in guerra ) al 1945 non si hanno notizie ; ad esempio non è dato sapere se tutta o parte delle macchine e della forza lavoro fu dirottata nella produzione di materiale bellico (come avvenne ad esempio per Platinum) . Si conosce però quale fosse la situazione dell’azienda al termine della guerra : la grande fabbrica di Hamada-cho e quella di Iwakata-dori completamente distrutte ed andate irrimediabilmente perdute. Solo il restante stabilimento di Tenno, distante da Kure, fu rimesso in condizione di operare.

Ancora oggi lo stabilimento di Tenno (nome attuale Tenno Saijo) è il principale stabilimento di Sailor .

Tennov.png
I più vecchi edifici dello stabilimento di Tenno recanti uno dei loghi storici di Sailor

Tennon.png
Sulla destra il recente fabbricato blu con l'attuale logo Sailor



Nel 1961, per il cinquantesimo anniversario di fondazione dell’azienda , lo stesso Kyugoro Sakata scrisse a riguardo della scelta del nome Sailor fatto:
“…In onore del porto militare di Kure e nello spirito della necessità del Giappone di svilupparsi oltre l'oceano, la penna è stata chiamata stilografica Sailor. “


Note a margine:

- Lo stabilimento di Iwakata-dori è menzionato solo una volta sul sito internet di Sailor , quando ricorda la distruzione degli stabilimenti a 2 G.M. terminata. Un altro riferimento a Iwakata-dori è reperibile in un report redatto dal Dipartimento della Guerra americano datato 21 Settembre 1945 (documento nel quale sono elencati nominativi di persone di interesse per gli USA) ; il documento riporta il nome Sakata Saijiro , il quale detiene (a quella data) la carica di Direttore Generale della Sailor Fountain Pen e che ha la residenza a Iwakata-dori a Kure. Ricordo che Sakata Saijiro era il fratello maggiore di Kyugoro e possessore la fabbrica di cancelleria.
Questo documento è interessante poiché fornisce sia l’indirizzo dello stabilimento di Hamada-cho (11-chome, Hamada-cho, Kure-shi) che l’indirizzo dello stabilimento di Iwakata-dori (4-chome, Iwakata-dori, Kure-shi) ; indirizzi ora irreperibili sull’odierna mappa della città.

https://books.google.it/books?id=GfMsAA ... ri&f=false

- Del perché le due fabbriche principali subirono un tale danno è presto detto: Kure era sede di un importante arsenale navale militare ed a partire dal luglio del 1945 subì vari e pesanti bombardamenti , principalmente da parte degli americani; non solo la sede portuale e dell’arsenale fu oggetto di bombardamenti, ma anche il 40% della zona cittadina subì le devastazioni .
https://en.wikipedia.org/wiki/Bombing_of_Kure
https://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamento_di_Kure

In questo contesto è facile immaginare che buona parte di archivi e documenti dell’azienda andarono perduti; si hanno infatti pochissime informazioni circa la produzione prebellica , ricavate principalmente dalle poche pagine di vecchi (ed incompleti) cataloghi e fogli pubblicitari ritrovati .
Mirko
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piccardi
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Messaggio da piccardi »

Di nuovo un grazie per il prezioso contributo, sia sul wiki che qui in forma estesa. La ricerca è davvero di grande interesse, e trovo particolarmente rilevante l'aver sfatato un'altra serie di informazioni sbagliate (il marinaio, la fabbrica di munizioni) di chissà quale origine, ma che poi si ritrovano scritte sui libri.

Simone
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Messaggio da Pierre »

Grazie davvero Mirco. Con la Storia si comincia bene la giornata!
Pierre

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Messaggio da lukogene »

Grazie!
Davvero molto interessante!
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Messaggio da Betz »

Anch'io conoscevo la storia del marinaio, dava un accento più "romantico" in effetti.
Comunque molto interessante!
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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Grazie per il bell’intervento e per collocare la nascita e lo sviluppo di Sailor in una prospettiva storiograficamente corretta. In questo contesto, è particolarmente illuminante la citazione del fondatore dell’azienda, che riflette quello che dovette essere un sentire comune del giapponese agli inizi del secolo scorso e che sfociò nell’espansionismo militare della nazione asiatica per quattro decenni, sino alla disfatta del 1945.

Il “romanticismo” delle versioni circolanti, e non solamente nel caso di Sailor, ha frequentemente la funzione di “correggere” significati che appaiono meno politicamente corretti alla luce della modernità, ma che ciò nondimeno ne falsano appunto la prospettiva storica.
novainvicta
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Messaggio da novainvicta »

Grazie. E' sempre un piacere leggere i tuoi contributi .
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Messaggio da balthazar »

Grazie per averci informato in maniera corretta e puntuale circa la nascita di un marchio a me particolarmente gradito :thumbup:
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Musicus
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Messaggio da Musicus »

Grazie, Mirko, per l'utile lavoro di ricerca su Sailor! :thumbup:
Mir70 ha scritto: martedì 2 gennaio 2024, 23:52 Premessa:
Dovendo riscrivere ad una parte della sezione di Storia del Wiki di FP.it riguardante la Sailor Pen , mi sono accorto di avere per le mani due versioni , una lunga e commentata ed una più snella e coincisa ; quest’ultima è più adatta ad essere amalgamata con le informazioni già presenti (attendo solo l’ispirazione…) . Mi dispiacerebbe tuttavia cestinare la versione più lunga , che faccio quindi confluire in questa discussione.
Le informazioni più salienti riportate in questo scritto provengono direttamente dal sito internet della Sailor , nelle pagine scritte in lingua giapponese https://sailor.co.jp.
...
Io non mi fiderei ciecamente delle pagine storiche che i Produttori imbastiscono oggidì sui loro siti online: il passato è utilizzato per continuare a fare soldi (non c'è nulla di male, anzi!), non certo "ricerca" disinteressata!!
Così si cercano a tutti i costi primogeniture (a spese di concorrenti ormai fuori dal mercato da decenni) e anniversari tondi (stiracchiando le datazioni, magari per rifilare edizioni commemorative limitatissime), si omettono dettagli imbarazzanti (connivenze con regimi oggi impresentabili, modelli dalle vendite o dalle prestazioni fallimentari) etc... Sono tutte pratiche finalmente ben documentabili, che hanno coinvolto marchi storici blasonati come MontBlanc Aurora Kaweco Pelikan...
E i tentativi più subdoli, e perciò più difficili da smascherare, sono paradossalmente avvenuti nel passato remoto, in cui la lotta commerciale era all'arma bianca e la tutela dei consumatori certamente più debole: erano sempre le stesse Case produttrici a "costruirsi un passato" (vedi Waterman). Non mi stupirei, quindi, se anche Sailor avesse "rinfrescato" ad arte la propria immagine... ;)

:wave:

Giorgio
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Messaggio da Enbi »

Carissimo Mirko, davvero un bel lavoro, complimenti! Sono felice che qualcuno si interessi alla storia dei grandi marchi nipponici.
Solo un piccola nota terminologica: il suffisso "-chō" significa già "distretto, quartiere", quindi dire ad esempio "distretto di Hamada-chō" è un po' ridondante, sarebbe preferibile "distretto di Hamada".
Al di là di questo, la cittadina di Kure, come giustamente facevi notare, è strettamente collegata alla cantieristica navale della Marina militare giapponese. Oggi proprio lì è situato il museo della Marina militare, soprannominato "Yamato Museum" perché tra le altre cose contiene una riproduzione in scala 1:10 della celeberrima corazzata Yamato, la più grande corazzata da guerra mai costruita.
Enrico
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Messaggio da Esme »

Come sempre è un piacere leggere le tue note storiche.

In questo caso, mentre leggevo gli inizi del giovane Kyugoro, qualcosa delle tue parole mi ha fatto partire una sorta di visione stile Ghibli...
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Messaggio da Mir70 »

Grazie a tutti per i commenti, anche se non vi cito uno per uno :clap:
Enbi ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 20:45 Solo un piccola nota terminologica: il suffisso "-chō" significa già "distretto, quartiere", quindi dire ad esempio "distretto di Hamada-chō" è un po'
...
Grazie mille Enrico per l’utile precisazione. In effetti avevo menzionato in premessa che il suffisso “-cho” è utilizzato indicare un distretto , ma ho poi preferito utilizzarlo al fine di generare meno confusione o incertezze possibile tra i nomi , nel caso in cui qualcuno legga le pagine originali tradotte direttamente dal browser internet o da un traduttore automatico.
Per chi non è avvezzo con il sistema usato in Giappone per indicare un indirizzo civico , questo può essere di non immediata comprensione.
Del Museo della Marina Miltare di Kure ho visitato solo il sito internet (anche per cercare informazioni in merito a questa discussione, se leggi oltre capirai perché) e deve essere davvero molto interessante !

Musicus ha scritto: mercoledì 3 gennaio 2024, 19:23 ...
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...
@ Giorgio. Su questo argomento , con me , apri una porta aperta. Interessi delle stesse aziende o interessi di “terze parti” (ad esempio nel settore del vintage) a spingere il mercato verso certi marchi e/o modelli di penne, può generare nel tempo falsi miti.

Sinceramente non mi sembra che Sailor abbia fatto opera di , diciamo così, mistificazione . Magari può aver nicchiato e lasciato correre su certe affermazioni (ma anche questo è tutto da dimostrare).

Andando nel dettaglio sul tipo di ricerca eseguita, può sembrare avere poco senso andare a reperire gli indirizzi dei vecchi stabilimenti (reperiti , come ho indicato, da un report del Dipartimento della Guerra americano) ; può sembrare avere poco senso andare a cercare tutte le operazioni militari degli alleati USA effettuate presso la città di Kure (dai documenti di Craven e Cate, come indicato nelle mie note a margine).
Il senso lo acquista nel momento in cui si legge da tutte le parti che “non vi è documentazione della vecchia Sailor perché è andata persa/distrutta durante la guerra”. Ecco che avere gli indirizzi delle fabbriche ed “incrociarli” con le mappe dei luoghi bombardati dagli Alleati , può fare la differenza nel smascherare un falso o avvallare il vero (o il verosimile) .

Altro esempio : è possibile che sul finire del 1905 l’amico di Sakata fosse di ritorno dall’Inghilterra dove aveva seguito un corso di studi presso la Royal Navy ? Nel senso, un ufficiale militare giapponese poteva metter piede in una sede della R.N. a quel tempo ? Sembrerebbe di sì stando , ad esempio, agli accordi dell’alleanza anglo-giapponese stipulata tra le due parti nel 1902 e rinnovata nel 1905 e nel 1911 , non troverei nulla di strano ad una sorta di Erasmus ante-litteram tra i militari delle due nazioni https://it.wikipedia.org/wiki/Alleanza_anglo-giapponese.

Ecco, questo ritengo essere un lavoro di ricerca con un minino di spirito critico verso ciò che “le fonti ufficiali ci raccontano”, senza prendere tutto per oro colato ma nel contempo mantenendo anche una certa riversa su ciò che noi stessi troviamo e raccontiamo.

Se poi vogliamo andare su mere speculazioni , posso dire che (in parte) credo al marinaio inglese con la stilografica , che altri non era che l’amico Chōzaburō di ritorno dall’Inghilterra , e credo alla fabbrica di munizioni riconvertita alla produzione di penne , produzione di munizioni che però si svolse solo durante il periodo della seconda guerra mondiale come aiuto allo sforzo bellico alla nazione giapponese (e come avvenne praticamente per molte altre aziende sparse nel mondo).
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Messaggio da francoiacc »

Mirko... WOW :o Complimenti davvero per la puntuale, accurata e precisa ricerca su Sailor :clap: :clap:
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Messaggio da sansenri »

Grazie Mirko, davvero interessante da leggere!
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Messaggio da Mir70 »

Francesco, Enrico, grazie mille a voi.
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