Pennino Omas Extra Lucens e pennino Leonardo TI22

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edis
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Pennino Omas Extra Lucens e pennino Leonardo TI22

Messaggio da edis »

Ebbene sì, la magia dei flessibili ha stregato anche me! Il pennino Extra Lucens, quando l'ho provato la prima volta, ho capito che era davvero bello come lo si racconta :-)
Certo, le care vecchie Omas continuano a farmi paura, come tutti gli oggetti costosi e non più in produzione. La Dama che sto usando in questi giorni, con un Extra Lucens che ora vola sulla carta, prima di funzionare bene mi ha fatto attendere un anno e mezzo, spendere di riparazioni e spedizioni per tornare ogni volta più rotta di prima. Quando sono finalmente riuscita a trovare un nuovo alimentatore e ho sostituito quello difettoso, mi sono ritrovata tra le mani con il terzo meraviglioso Extra Lucens. Sdoganato, dunque, l'uso del pennino flessibile, un mese e mezzo fa ho ordinato il mio secondo pennino di titanio di Leonardo, e ho scelto un fine per divertirmi anche con un flessibile moderno. Come scrivevo già in altro post

viewtopic.php?t=29579&start=15

Leonardo lavora la lamina del pennino originale Bock; l'iridio è stato molato, dato che non mi piacciono i pennini troppo tondi.

Come si può vedere dalla prova di scrittura, il risultato finale che ottengo con l'Extra Lucens e con il TI22 Leonardo a me sembra straordinariamente simile.

Il feedback che i due pennini restituiscono è pressoché il medesimo, la vera differenza sta nelle diverse caratteristiche dell'oro e del titanio. Con entrambi i pennini la variazione avviene in modo molto naturale in fase di scrittura: l'oro è più morbido, il titanio più elastico. Con l'oro è richiesta meno pressione, con il titanio fare più pressione è divertente perché l'elasticità del materiale e la forma a becco dei rebbi danno la sensazione di una molla che spinge in direzione uguale e contraria alla pressione della mano. Tutti e due i pennini tracciano una linea sottilissima sotto il loro peso. La scrittura in fase di pressione continua e sostenuta è identica. I due alimentatori in ebanite lavorano meravigliosamente.

Ho trovato un pennino che (per me) scrive come un Extra Lucens su una penna che mi piace di più, ancora in produzione, dall'ergonomia perfetta per la mia mano, e senza costi e tempi di attesa iniziali (in aggiunta al costo della penna!)
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RisottoPensa
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Messaggio da RisottoPensa »

Questo mi fa venire voglia di provare il flessibile in titanio di leonardo.
Chissà quando metteranno in commercio come pennino di ricambio, al momento lo hanno su penne allo stesso prezzo di quelli d'oro...
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RisottoPensa ha scritto: domenica 23 aprile 2023, 19:36 Questo mi fa venire voglia di provare il flessibile in titanio di leonardo.
Chissà quando metteranno in commercio come pennino di ricambio, al momento lo hanno su penne allo stesso prezzo di quelli d'oro...
Il pennino di titanio è misura #8, quindi non va su tutte le penne del catalogo Leonardo, ma solo su quelle costruite per il pennino #8. Sono pochi modelli e li trovi tra le special edition.

Se non sbaglio, si possono comprare "sfusi" solo i pennini d'acciaio. Il titanio #8 di Bock lo puoi prendere da altri rivenditori se hai una penna adatta, ma non sarebbe lo stesso pennino di cui ho parlato nella recensione perché Leonardo fa una lavorazione sulla lamina che lo rende molto più morbido.
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tomcar
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Messaggio da tomcar »

RisottoPensa ha scritto: domenica 23 aprile 2023, 19:36 Questo mi fa venire voglia di provare il flessibile in titanio di leonardo.
Chissà quando metteranno in commercio come pennino di ricambio, al momento lo hanno su penne allo stesso prezzo di quelli d'oro...
Non credo che avverrà mai. Almeno fino a quando il pennino in titanio non sarà diffuso come quello in acciaio. È un pennino che richiede una lavorazione particolare e ha costi completamente diversi. Ovviamente è un incentivo per far acquistare una penna di prestigio.

Io ne ho un paio, uno rigido e uno molto elastico come descritto da Edis nella sua comparazione.
Mi ci sto trovando molto bene, credo sia un prodotto che mancava in un mercato in cui le innovazioni non sempre vengono percepite bene e sono anche piuttosto rare.
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Messaggio da sansenri »

mi fa piacere che tu abbia finalmente provato un flessibile in oro degno di tal nome, è solo dopo tale prova che ci si rende conto che, sì, tutti gli altri pennini in oro (i moderni, in genere) sono pur belli, ma se parliamo di flex, nell'uso non si avvicinano neanche minimamente ai flex veri, quelli vintage.
Non si tratta di migliore o peggiore, solo diverso, per i flex, accanirsi a cercarli nel moderno è uno sforzo abbastanza inutile.
E' chiaro che un flex vero lo devi anche usare in modo diverso, d'altronde il bello sta lì, scopo diverso, modalità di uso diverso, risultato diverso.
Ti lascio il tempo di giocare con il titanio per verificare che magari, sì, divertente, ma ancora diverso. Io personalmente non li adoro (ho un paio di Bock #6 e un Bock #8) oltre a non trovarli altrettanto flex, non li trovo pronti allo "spring back", anzi un po' mosci, soprattutto i #6, mentre il #8 è abbastanza rigido (uno dei #6 ha pure il vizio di rimanere con i rebbi disallineati dopo l'uso). Magari una esperienza sfortunata la mia con il titanio.
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sansenri ha scritto: lunedì 24 aprile 2023, 11:12 mi fa piacere che tu abbia finalmente provato un flessibile in oro degno di tal nome, è solo dopo tale prova che ci si rende conto che, sì, tutti gli altri pennini in oro (i moderni, in genere) sono pur belli, ma se parliamo di flex, nell'uso non si avvicinano neanche minimamente ai flex veri, quelli vintage.
Non si tratta di migliore o peggiore, solo diverso, per i flex, accanirsi a cercarli nel moderno è uno sforzo abbastanza inutile.
E' chiaro che un flex vero lo devi anche usare in modo diverso, d'altronde il bello sta lì, scopo diverso, modalità di uso diverso, risultato diverso.
Ti lascio il tempo di giocare con il titanio per verificare che magari, sì, divertente, ma ancora diverso. Io personalmente non li adoro (ho un paio di Bock #6 e un Bock #8) oltre a non trovarli altrettanto flex, non li trovo pronti allo "spring back", anzi un po' mosci, soprattutto i #6, mentre il #8 è abbastanza rigido (uno dei #6 ha pure il vizio di rimanere con i rebbi disallineati dopo l'uso). Magari una esperienza sfortunata la mia con il titanio.
Ciao Enrico!
Non ho detto esattamente quello che dici, anzi credo di aver scritto esattamente il contrario 🤓

Per la mia esperienza, che ho cercato di fare vedere attraverso la prova di scrittura, l'esperienza extra lucens vs titanio Leonardo non è così distante, anzi, l'opposto. In più, se ci aggiungo quello che mi è costata la Dama tra riparazioni in cui l'hanno rotta, quindi la ricerca di un
nuovo alimentatore, ti direi pennino di titanio tutta la vita su una penna nuova e in garanzia. A parte queste considerazioni molto personali, il titanio #8 di Leonardo è un pennino Bock che però Leonardo ri-lavora in casa. Infatti anche la colorazione del pennino è diversa, è più liscio e meno poroso, non è affatto rigido, anzi, è molto elastico e come risultato finale si comporta come il pennino Omas.
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Messaggio da sansenri »

sì, sì, avevo colto... ma mi chiedevo se la tua non fosse una esperienza "fortunata", anziché sfortunata la mia...
Partiamo da un punto che è meglio sapere (per tutti), pennini in oro flessibili come l'Extra Lucens (soprattutto di marche note) ce ne sono relativamente pochi. C'è poco da fare, visto che i produttori non li sanno/non li vogliono/non li possono più fare, quelli che ancora c'erano sono stati accaparrati dai cultori del flex...
La tua esperienza con la Dama non mi sorprende. Sono penne ormai relativamente rare, spesso mal messe (quelle ben messe sono anche quelle fuori dalla circolazione...), spesso costose, spesso con qualche magagna (se non a volte frankenpen rimesse insieme in qualche modo, pur di poterle vendere) ed ecco perché ogni tanto "quelle" le trovi. In sostanza, c'è da penare quasi sempre.
Poi, sì, OK, allora tanto vale un titanio, nuovo e garantito. Magari però hai beccato quello "buono", perché la mia impressione invece (sfortunato io?) è stata "l'è propi minga l'istess...". :)
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sansenri ha scritto: lunedì 24 aprile 2023, 23:43 sì, sì, avevo colto... ma mi chiedevo se la tua non fosse una esperienza "fortunata", anziché sfortunata la mia...
Stai parlando di un pennino che non è quello di cui parlo nel post.
Ce l'ho il Bock #8 rigido a cui ti riferisci tu: non è l'argomento di questo post, non paragonerei mai quel pennino all'extra lucens. Ho messo a confronto la mia esperienza con il pennino Extra Lucens di Omas e quella con il pennino di Leonardo #8 di titanio. Il pennino di Bock è rigido, non flette, è chiaro ed è stato detto anche nell'altro post sul titanio di cui riporto il link. Qui sto parlando del nuovo pennino di Titanio che ha ottenuto Leonardo partendo dal Bock come se fosse un semilavorato, fino ad ottenere una lamina con caratteristiche completamente diverse.
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sansenri ha scritto: lunedì 24 aprile 2023, 23:43 sì, sì, avevo colto... ma mi chiedevo se la tua non fosse una esperienza "fortunata", anziché sfortunata la mia...
Stai parlando di un pennino che non è quello di cui parlo nel post.
Ce l'ho il Bock #8 rigido a cui ti riferisci tu: non è l'argomento di questo post, non paragonerei mai quel pennino all'extra lucens. Ho messo a confronto la mia esperienza con il pennino Extra Lucens di Omas e quella con il pennino di Leonardo #8 di titanio. Il pennino di Bock è rigido, non flette, è chiaro ed è stato detto anche nell'altro post sul titanio di cui riporto il link. Qui sto parlando del nuovo pennino di Titanio che ha ottenuto Leonardo partendo dal Bock come se fosse un semilavorato, fino ad ottenere una lamina con caratteristiche completamente diverse.

sansenri ha scritto: lunedì 24 aprile 2023, 23:43 sì, sì, avevo colto... ma mi chiedevo se la tua non fosse una esperienza "fortunata", anziché sfortunata la mia...
Partiamo da un punto che è meglio sapere (per tutti), pennini in oro flessibili come l'Extra Lucens (soprattutto di marche note) ce ne sono relativamente pochi. C'è poco da fare, visto che i produttori non li sanno/non li vogliono/non li possono più fare, quelli che ancora c'erano sono stati accaparrati dai cultori del flex...
La tua esperienza con la Dama non mi sorprende. Sono penne ormai relativamente rare, spesso mal messe (quelle ben messe sono anche quelle fuori dalla circolazione...), spesso costose, spesso con qualche magagna (se non a volte frankenpen rimesse insieme in qualche modo, pur di poterle vendere) ed ecco perché ogni tanto "quelle" le trovi. In sostanza, c'è da penare quasi sempre.
Poi, sì, OK, allora tanto vale un titanio, nuovo e garantito. Magari però hai beccato quello "buono", perché la mia impressione invece (sfortunato io?) è stata "l'è propi minga l'istess...". :)
Non tirerei in ballo fortuna e sfortuna, che pure giocano un ruolo notevole nel comportamento dei pennini :D

Il pennino Bock di titanio è rigido, ne ho uno ed è completamente diverso dal pennino che ottiene Leonardo dopo la lavorazione della lamina di Bock. È diverso anche il colore del titanio, molto più chiaro e meno poroso. Ho un #8 originale Bock che è semplicemente morbido, e due pennini #8 Bock con la lamina ri-lavora da Leonardo. In questa recensione parlo ovviamente di quello custom Leonardo e non del Bock come esce dalla fabbrica.
sansenri
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Messaggio da sansenri »

ok, ok, non conosco il pennino in titanio di Leonardo, per cui non posso giudicare.
Riportavo solo la mia esperienza con i #6 e i #8 di Bock. Ho esperienza stranamente diverse, i #6 non sono rigidi, sono effettivamente morbidi, ma non li definirei flex, ma non è tanto questo che mi preoccupa, anzi in genere i pennini morbidi, e non troppo nel flex non mi dispiacciono, per uso quotidiano e scrittura rapida vanno bene, danno quel po' di molleggio che aiuta a non stancare la mano. Hanno questa strana tendenza alla moscezza, a non tornare a posto (a disallinearsi), forse non li uso con mano abbastanza leggera (ma con i pennini in oro, anche flex, questo non mi capita).
Il Bock 8 che ho è persino più rigido (ma almeno non è moscio).
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