Criteri di collezionismo stilografico
Inviato: giovedì 15 agosto 2019, 11:03
Qualche giorno fa in ufficio ho mostrato orgogliosamente ai miei colleghi le stilografiche da me possedute e inevitabilmente il discorso è finito sulla storia di questi splendidi strumenti di scrittura e sul collezionismo.
Con mio profondo dispiacere però ho notato da parte loro l'assoluto disinteresse non solo nei riguardi delle stilografiche (affermano di trovarsi più che bene con le BIC da 1,50 euro) ma più in generale verso la pratica del collezionismo, giudicata inutile, insensata, dispendiosa.
Mi è stato anche detto, con una certa spocchia, che il collezionismo è una sorta di patologia, un bisogno inconscio di accumulare oggetti per compensare carenze affettive e altre baggianate di questo tipo; e che in fondo basta possedere una sola penna per poter scrivere, senza necessariamente doverne acquistare altre.
Vi confesso che non ho gradito affatto questo loro modo di porsi, ma la discussione in questione mi ha portato a riflettere sul senso del collezionismo stilografico e sui suoi criteri. So bene che c'è tanta gente che adora accumulare qualunque cosa e non selezionare accuratamente come sarebbe forse più giusto e sensato se parliamo di vero collezionismo.
E allora vi chiedo: alla luce di quanto detto fin qui, quali criteri seguite (o ritenete validi) per le vostre collezioni di stilografiche?
Con mio profondo dispiacere però ho notato da parte loro l'assoluto disinteresse non solo nei riguardi delle stilografiche (affermano di trovarsi più che bene con le BIC da 1,50 euro) ma più in generale verso la pratica del collezionismo, giudicata inutile, insensata, dispendiosa.
Mi è stato anche detto, con una certa spocchia, che il collezionismo è una sorta di patologia, un bisogno inconscio di accumulare oggetti per compensare carenze affettive e altre baggianate di questo tipo; e che in fondo basta possedere una sola penna per poter scrivere, senza necessariamente doverne acquistare altre.
Vi confesso che non ho gradito affatto questo loro modo di porsi, ma la discussione in questione mi ha portato a riflettere sul senso del collezionismo stilografico e sui suoi criteri. So bene che c'è tanta gente che adora accumulare qualunque cosa e non selezionare accuratamente come sarebbe forse più giusto e sensato se parliamo di vero collezionismo.
E allora vi chiedo: alla luce di quanto detto fin qui, quali criteri seguite (o ritenete validi) per le vostre collezioni di stilografiche?