Inchiostri “preparatori”
Inviato: giovedì 7 aprile 2016, 10:50
Il mio inchiostro preferito è lo Sheaffer Skrip nero, usualmente poco adatto a stilografiche ante 1940 proprio a causa della sua fluidità. Normalmente, perciò, in quei casi ricorro al Pelikan 4001 nero.
Ho però notato che alimentare una stilografica fabbricata prima del 1940 e fresca di restauro direttamente con quest’ultimo non garantisce un flusso ed una regolarità di scrittura sufficienti.
Quelle penne hanno alimentatori in ebanite, che si impregnano d’inchiostro in modo del tutto particolare rispetto a quelli moderni in plastica o resina (scusate la scarsa precisione tecnica nell'uso di questi termini).
Ho risolto il problema utilizzando prima lo Sheaffer Skrip nero poi, a prima carica esaurita, il Pelikan 4001 nero.
Da qui una domanda: è possibile che un inchiostro più fluido, in caso d’alimentatori in ebanite, faciliti la “ripresa” nel caso di una stilografica sottoposta a restauro e dunque ad una pulizia più profonda?